(22 febbraio 2009) Soulfly + Incite - 22 Febbraio 2009 (Alpheus, Roma)

Info

Provincia:RM
Costo:20 €
Da quando è uscito l'ultimo disco dei Soulfly (per chi vive su marte Conquer) la band di Max Cavalera sembra non conoscere sosta a livello promozionale, e basta guardare la quantità industriale di date per rendersi conto di quanto ci tengano a mostrare al mondo la loro musica. Questa volta tocca a Roma ospitare le deflagrazioni sonore dei Soulfly, e non gli poteva andare in maniera migliore, grazie ad un locale praticamente strapieno, una "folla" realmente pressante, tutti schiacciati come sardine ad aspettare l'ora X.

Prima di arrivare agli headliner i centinaia di presenti hanno dovuto sorpassare l'ostacolo della band spalla, gli Incite. Onestamente è la prima volta che li sento anche soltanto nominare, e girando sulla rete da quello che mi risulta hanno pubblicato soltanto un Ep di tre brani. Per meritarsi un tour simile in giro per il mondo avranno le carte in regola per non fare prigionieri, o almeno questo è quello che tutti avranno pensato fino a trenta secondi prima del loro concerto. Anonimi, scontati, senza alcun mordente, più o meno questo è quello che riescono a comunicare. Il loro Thrash/Death Metal dalle andature moderne e a tratti ipnotiche non porta da nessuna parte, è come prendere i riff portanti dei primi dischi dei Soulfly svuotandoli dagli arrangiamenti Etno/Folk, cosa rimane? Nulla. Qualcuno nel pubblico ricambia, anzi sembra proprio incitarli, mi sorge il dubbio che sia dovuto ad un clima di isteria collettiva dovuta all'attesa di sentirsi investiti in pieno dalle varie Back To The Primitive o da Roots Bloody Roots. Sanno suonare questo nessuno lo mette in dubbio, a tratti riescono ad instaurare anche un certo "feeling" con i ragazzi sotto al palco, ma da qui a meritarsi una possibilità simile con i Soulfly ci sta due volte l'oceano atlantico.

Prima che si compia totalmente il cambio di palco l'attesa sale spasmodica, ed essendo a Roma potete immaginare i simpatici cori di incitamento quando sembra di essere arrivati all'inizio del concerto, per poi essere immediatamente smentiti, meglio non approfondire. Ma quando l'apocallise inizia nessuno riesce a mettersi in salvo, i Soulfly sono carichi a pallettoni, sparano in sequenza canzoni senza respirare, e difatti le pause fra un brano e l'altro saranno estremamente brevi (quando ci saranno). Si inizia alla grande con Blood Fire War Hate, traccia d'apertura del loro ultimo album, che sarà in seguito rappresentato anche da Doom e Fall Of The Cycophants. Se Max Cavalera dietro il microfono aggredisce la folla, dal punto di vista della presenza fisica inizia ad essere alquanto inguardabile, soprattutto con quei "rasta" che ormai sono diventati tre, e per di più spessi come i tubi del gas. Non possono mancare ovviamente le canzoni dei Sepultura, ed ecco quindi che in un vortice di delirio collettivo vengono scaricate come macigni sul pubblico Territory, Refuse/Resist, Troops Of Dooms e in chiusura l'anthem Roost Bloody Roots, con una reazione dei presenti da fare impallidire, il pogo anche nelle retrovie dovrebbe rendere l'idea. Molto interessante invece quando l'irruenza del Metal lascia spazio a quella delle percussioni, un concentrato di pulsazioni sanguigne e tribali. In seguito ci si tuffa anche nel passato per andare a ripescare una devastante Back To The Primitive, accolta con un'ovazione dai presenti, come del resto anche per Eye For An Eye il discorso non cambia. Più che un concerto un rito sciamano, un mix perfetto di potenza e groove.

In più di un'ora e mezza i Soulfly hanno messo a ferro e fuoco il pubblico della capitale, sempre pronti all'aggressione sonora senza darsi una calmata, cercando di coinvolgere in continuazione dei fans già abbastanza focosi di loro spontanea iniziativa. Inutile dire come sotto il punto di vista tecnico non ci sia stata nemmeno una sbavatura: l'audio era potente, pulito e cristallino, insomma tutti gli strumenti venivano enfatizzati al punto giusto per raggiungere il massimo del risultato. Sicuramente il concerto migliore fin qui nel 2009.

Foto a cura di Francesca D'Alessio.
Report a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 mar 2009 alle 13:47

Non concordo per nulla per quanto riguarda gli Incite(cantante=figlio di Max Cavalera!).Noi li abbiamo potuti ascoltare a Milano al Rolling Stone e si può dire che hanno coinvolto tutto il pubblico,non c'era una sola persona che non si muovesse con il loro sound. E' vero che sono alle prime armi e quindi molto acerbi ma hanno tutte le carte in regola per potercela fare. Da sottolineare il batterista che con una batteria ridotta ai minimi termini ha lasciato tutti senza parole!Per quanto riguarda i Soulfly non c'è nulla da dire hanno convinto e coinvolto tutti. Poi magari siamo stati noi "milanesi" ad apprezzarli di più(entrambi i gruppi). ;)