(21 novembre 2025) VII Vitium release party - The Voice of Demons of the Seven Deadly Sins @ Verona

Info

Provincia:VR
Costo:10 euro
Quale cornice migliore poteva esserci se non quella di una grigia e fredda serata autunnale per il release party del progetto VII Vitium? Aggiungiamoci la location perfetta, ovvero il Giardino 2.O Music Club di Lugagnano, che a mio modesto parere è il vero tempio musicale del rock veronese, un locale quasi di culto oserei dire per la musica proposta di un certo livello; un dettaglio non certo irrilevante e che ben si incastra ad un anteprima così ambiziosa e prestigiosa.

Come se tutto ciò non bastasse, la serata viene introdotta e presentata dal sommo giornalista e critico musicale Gianni Della Cioppa, (che per chi mastica metal e affini non ha bisogno di molte presentazioni), si avvale anche della presenza di ospiti speciali che hanno partecipato al progetto VII Vitium come la bravissima voce narratrice/ recitativa di Sandra Silver, nonché quella del musicista Davide Laugelli, che avrà l’onore e l’arduo compito di aprire le danze. Purtroppo per motivi di salute (malanni stagionali) non ha potuto presenziare ed essere della partita l’altro special guest, ovvero il mitico
John Goldfinch de L’Impero Delle Ombre, che oltre ad essere uno dei tanti partecipanti al progetto VII Vitium, era anche colui che avrebbe dovuto cantare stasera il brano di apertura del disco “Superbia/Lucifero “... un vero peccato la sua assenza, ma era certamente, magicamente e telepaticamente connesso e la sua energia è comunque arrivata sul palco e giunta a tutti noi.

La musica “oscura e malsana” del progetto VII Vitium, sorto per volontà e dalla mente creativa di tre musicisti provenienti da contesti e formazioni musicali differenti, ovvero Daniele Laurenti (Kryuhm), Daniele “Pedro” Pedrollo (Kayleth) e Giampi Tomezzoli (Kryuhm, Epitaph) e con l’ausilio dei testi scritti da Daniele Donini, è un misto di varie influenze musicali, che si identificano e si riassumono tutte nel grande emisfero del dark sound esoterico ed oscuro: si va dal prog alla dark wave, dal post punk al dark rock, e che come tema focale ha i sette vizi capitali, ma non visti come “peccato” da un punto di vista ecclesiastico ma come loro interpretazione personale, in cui il vizio viene posto in contrapposizione alle virtù della chiesa cristiana, in contrapposizione ai dogma imposti dalla stessa.

Come dicevamo in prefazione, tocca al talentuoso musicista bolognese Davide Laugelli il compito di intrattenere in apertura serata un pubblico fin qua poco numeroso ma certamente molto attento e appassionato.
Purtroppo il trend a livello di affluenza non andrà migliorando strada facendo, e se da una parte del bicchiere mezzo pieno notiamo tra i partecipanti molti musicisti e addetti ai lavori, dall’ altro verso era lecito attendersi una risposta più corposa, in relazione anche alla particolarità e all’esclusività dello spettacolo proposto.

Con un solo basso a cinque corde, pedaliera, distorsore e multi effetti vari, accompagnato solamente da un batterista, senza voce e senza chitarra vorrebbe essere quindi credibile la proposta di Davide Laugelli?
Devo ammettere che nonostante il mio iniziale scetticismo, disappunto e perplessità, strada facendo questo duo mi ha sempre maggiormente convinto e conquistato stasera. Naturalmente siamo al cospetto di talentuosi musicisti, e non certo di sprovveduti; Laugelli è un compositore, arrangiatore non di primo pelo, proveniente dalla scena death metal, dove ha militato in varie formazioni, incidendo diversi album in passato, mentre il batterista a suo supporto (di cui purtroppo non ho informazioni particolari) dimostra comunque altrettanta professionalità e tecnica da vendere.

L’intento del duo bolognese di fare vivere l’incubo in chiave prog/rock è stato certamente centrato, creando suoni malsani e disturbanti, al limite della follia e della perversione. Lovecraft sarebbe stato orgoglioso di vedere i suoi incubi notturni così tradotti in musica…Chapeau!

Ad essere pignoli e precisi per quanto mi riguarda, non è esattamente il mio battesimo quello di stasera al Giardino con i VII Vitium, perché in realtà all’interno della Notte Esoterica dello scorso anno andata in scena all’Esoteric Proaudio Theather di Villafranca (sempre in provincia di Verona) avevano già presentato in maniera seppur ancora embrionale i sette brani contenuti nel progetto, che però si è concretamente materializzato su supporto fisico solamente il 31 ottobre di quest’anno e ufficializzato attraverso il release party in questione.

Oltre ai già sopracitati super ospiti, VII Vitium si avvale anche di molte altre collaborazioni esterne che per svariati motivi (tra cui quelle di carattere logistico e impegni familiari) non hanno potuto presenziare alla premiere del disco, ma per cui il contributo di ciascuno è stato fondamentale per raggiungere l’obiettivo finale; soggettivamente possiamo considerare l’opera un capolavoro, un buon album o anche disco mediocre, ma quello che è certo è che sicuramente siamo al cospetto di qualcosa di unico nel suo genere ed inimitabile, di musica non convenzionale e non alla portata di tutti; aggiungo anche che richiede anche una certa “apertura mentale” e “spirituale” per essere capita e goduta appieno.

È ora giunta l’ora di sentire i 7 vizi capitali proposti in sede live: "Superbia/Lucifero” vede Emiliano Cioffi (ex Epitaph e IV Sigillo) nelle vesti di vocalist, supportato dalla corista Melissa Bonacquisti e Daniele Laurenti ai cori, mentre Dario Vicariotto (Menace, Kryuhm, IV Sigillo) con Laurenti formano la coppia chitarrista; la sezione ritmica è invece affidata agli altri due creatori dei VII Vitium, Giampi Tomezzoli e Daniele Pedro Pedrollo alla sezione ritmica, rispettivamente al basso il primo ed alla batteria il secondo. Probabilmente questo è mio brano preferito del disco, con quel ritornello blasfemo e dannatamente esoterico: ”Calunnio i Calunniatori, Sconfesso i Confessori, Irrido i Predicatori”, unito a quella chitarra così tagliente e oscura. Stessa formula e formazione anche per narrarci le “tentazioni” peccaminose di “Avarizia/Mammone”, come in una sorta di Adamo ed Eva con il serpente tentatore.

Con “Lussuria/Osmodeo” si cambiano completamente sonorità, e si passa a qualcosa di molto più introspettivo e intimistico, dove il palcoscenico se lo prende tutto la mente creativa dei VII Vitium, ovvero Daniele Laurenti, che come nei Kryuhm, riesce a spaziare senza limiti, grazie alla potenza vocale e all’espressività di cui è dotato, riuscendo a conferire al suo cantato un appeal unico, difficilmente spiegabile; il solo Pedro lo accompagna in questo viaggio con una batteria elettronica creando un sound di sottofondo molto dark wave ottantiano. “Invidia/Leviatan” non sposta gli equilibri, con Laurenti sempre protagonista e in primo piano, questa volta però oltre che da Pedro alle percussioni, raggiunti anche da Vicariotto alla chitarra e da Tomezzoli alla tastiera; se dovessi usare un aggettivo per descrivere questa suite di oltre dieci minuti la definirei “afrodisiaca”, per quanto surreale appare il contesto, completamente fuori tempo- spazio/ temporale.

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Altro dettaglio non trascurabile, oltre alla musica indubbia protagonista della serata, riguarda la scelta molto sobria ed elegante della propria immagine e dello stile con il quale tutti i musicisti del progetto VII Vitium si sono presentati sul palco, quasi come a testimoniarne una vera “sacralità" e ritualità sinistra.
Gola/Belzebù” è probabilmente la composizione più intensa e ricercata dell’ opera, che si apre con la recita di un mantra introdotto da Melissa e cantato poi in coro da tutti assieme, come in una sorta di rituale solenne e a tratti magico. La particolarità che la contraddistingue è che Daniele Donini (autore di tutti i testi), presta per la prima volta in assoluto la sua voce ad un brano, che nello specifico tratta il tema della caccia alle streghe durante la feroce inquisizione spagnola, che portò nelle fiamme del rogo “purificitatore” purtroppo anche una serie di presunti stregoni/streghe ed eretici, mentre il mantra iniziale recitato è tutto in dialetto basco.

La narrazione vien affidata ancora ad un impeccabile Cioffi, uno dei migliori artisti italiani della scena doom metal contemporanea, apparso particolarmente in forma ed a proprio agio, immedesimato ed assorto completamente nel ruolo.
Si parte con l’acceleratore pigiato, in velocità e con chitarre doom metal pesanti, assoli al cardiopalma e batteria sostenuta in “Ira/Amon”, pezzo intermediato dalla super ospite Sandra Silver, una fuoriclasse unica che grazie alla sua esperienza e alla voce melodica in suo possesso riesce non solo conferire un carisma unico al pezzo ma a trovare quella via di mezzo che si pone tra il cantare e il recitare. Con “Accidia/Belfagor" torniamo a sonorità dark wave, batteria elettronica e tastiere protagoniste; un brano dedicato agli “Ipocriti”, che Laurenti ci invita a scandire in coro assieme a loro.

Septem” chiude definitivamente il cerchio con il racconto/narrazione finale dei sette vizi capitali e del concept del progetto, sempre a opera di Sandra Silver, che ci ricorda che.. “La Via SINISTRA.. è la Via del Cuore.. PULSANTE!!

Veloce ripresa finale del mantra dedicato alle streghe in dialetto basco, cantato in coro da tutti i VII Vitium con l’accompagnamento delle sole mani. Il rito è ora concluso definitivamente…

Alzandomi dalla sedia in sala realizzo che “casualmente” mi è stata assegnata la N.7…ma, come le persone di culto da sempre insegnano, in magia la casualità non esiste.. accade sempre tutto per un motivo …

Lunga vita ai VII Vitium!
Report a cura di Alessandro Masetto

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