Alla fine degli anni ottanta/inizio anni novanta, quando regnava il Rock, sia Pete Godfrey che Tony Marshall erano coinvolti in vari gruppi rock di Manchester. Era inevitabile che prima o poi, in un modo o nell’altro, le loro strade si sarebbero incrociate. Il nome di Tony Marshall fu menzionato quando Pete stava cercando di mettere insieme una Rock band nel 1991 circa; si incontrarono in una sala prove in Eccles, buttarono giù qualche idea ma da questo primo incontro non uscì niente di definito.
Quasi sei anni dopo, Pete era la chitarra solista in una band locale, ma aveva bisogno di cambiare. Tony era la scelta più ovvia e i due s’incontrarono con l’intenzione di lavorare su 20 canzoni. La verità è che Tony ne ascoltò tre e disse che quelle rimanenti andavano bene così (è così fu!).
Dopo aver suonato in varie band tra cui Contagious, Vaughn e altre, Tony Marshall era ora un uomo sposato e con un figlio e, a parte essere estremamente coinvolto nel festival annuale Firefest, si era quasi completamente ritirato dalla “Rock Scene”. Pete Godfrey aveva scritto per un paio d'anni canzoni pop, dopo 15 anni lontano dal settore, ottenendo un pò di successo ma con poca soddisfazione dal punto di vista artistico. Decise di passare qualche mese a scrivere quello che “sentiva” invece di quello che “pensava” e ne uscirono 6 o 7 demo dallo stampo decisamente rock. Pete quindi andò da Tony che ascoltò le canzoni, ma che a dire il vero non era particolarmente impressionato dallo stile. I due decisero di incontrarsi per vedere se riuscivano a scrivere insieme. Le idee non mancavano ma ci volle tempo per tenersi al passo con i progressi nelle capacità di registrazione.
Divenne presto evidente che il materiale era buono e quello che doveva essere una semplice collaborazione di songwriting prese rapidamente slancio in una direzione che chiedeva la formazione di una band. Per migliorare le canzoni, Tony chiese a Pete Newdeck, che a quei tempi era ancora il batterista della band Eden’s Curse, oltre a essere il leader del sua band Tainted Nation, di aiutarlo con la programmazione della batteria. Inaspettatamente, Pete Newdeck stava già mixando nel proprio studio delle canzoni sue e per conto di altri artisti, quindi, ovviamente, la cosa più giusta da fare era chiedergli di mixare alcune delle canzoni di Tony e Pete: sarebbe stato da maleducati non chiederglielo!
A Pete piacquero molto le canzoni, e presto fu reclutato come il terzo componente di un gruppo ancora senza nome.
Nell'agosto 2013, durante una conversazione con Kieran Dargan, fu suggerito che Tony e i due Pete scrivessero una canzone da usare come inno internazionale per il Firefest X. Questa canzone si chiamava “Church of Rock an’Roll” e fu in questo periodo circa che i ragazzi decisero di chiamare la band In Faith. Potrei dirvi che c’era stato un momento d’ispirazione, una visione, ma in verità era l’unico nome tra i tanti sul quale tutti e tre erano d’accordo.
Nei mesi seguenti, le canzoni furono scritte, riscritte, modificate e migliorate finché non sembravano pronte per essere presentate come demo a un gruppo scelto di amici fidati ora conosciuti come “La Giuria”.
I commenti della giuria erano piuttosto fenomenali e furono fatte delle critiche molto costruttive, le quali furono prese in considerazione (e poi prontamente scartate!!). Una volta deciso di dare un nome al “progetto”, arrivò la spinta per completare un album. Fu chiesto qualche favore ad alcuni amici: Chris Green dei Rubicon Cross fa un assolo in “Addicted”; Pat Heath dei Furyon aggiunge il suo notevole talento in “Radio” e “Learn to Fly” e Brook St James dei Tyketto collabora all'assolo di “Where I wanna be".
L'album di esordio degli In Faith “There’s a Storm Coming” è stato progettato e mixato da Pete Newdeck e co-prodotto da Pete Newdeck e Tony Marshall.