Gli Holy Gates nascono nell'ottobre del 1998 dall'incontro fra il batterista Mirco Petocchi ed il cantante Roberto Greco (già con gli Slam, formazione a lungo attiva nel circuito metal della provincia di Varese), con il chitarrista Alessio Mognoni e il bassista Daniele Persoglio, che già da tempo militavano insieme in altre formazioni. A questo primo nucleo si aggiungerà, poco dopo, il tastierista Emilio Gregori, ex Overlook, prog band della zona di Busto Arsizio, che parteciperà però al progetto solo nel ruolo di guest musician. Il genere scelto dal gruppo è un power metal tecnico e melodico, influenzato principalmente da Helloween e Stratovarius, ricco quindi di sonorità classicheggianti, con qualche rara incursione nel progressive e nella musica celtica, quest'ultima portata da Roberto, che ne è un fervente appassionato, oltre che studioso di Uillean Pipes, strumento simile alla cornamusa, che comparirà in alcuni tipici inserti dei loro primissimi brani. Dopo un periodo di rodaggio, utilizzato principalmente per allestire un esauriente repertorio di covers, gli Holy Gates sono pronti per l'avventura live, da subito molto intensa, che vede la partecipazione a concorsi (tra cui Scorribande), e a varie feste della birra in giro per la provincia. I primi set lists della band sono basati principalmente su covers di Helloween, Stratovarius, Labirynth e Angra, ma presentano già qualche composizione originale, che non si discosta di molto dalla proposta dei nomi appena citati. Il grande salto avviene l'anno seguente, quando, vincendo l'edizione 1999 del Bustock (oramai uno dei più importanti concorsi musicali della Lombardia), si aggiudicano la registrazione di un cd, che diventa il primo capitolo della loro discografia. Il lavoro di esordio, intitolato semplicemente "Holy Gates", contiene tre brani più una intro, e si distingue particolarmente per gli elaborati arrangiamenti e le intricate parti strumentali, oltre che per i testi, che per scelta di Roberto sono cantati in italiano (cosa che forse, almeno all'inizio, li rende più ostici all'ascoltatore). Subito dopo la registrazione, Emilio diventa a titolo pieno membro effettivo del gruppo, e comincia la lunga trafila promozionale, fatta soprattutto di concerti, tra cui quelli da ricordare sono senza dubbio quelli di supporto ad Estrema, Drakkar e Movida. Dopo aver realizzato un videoclip per il brano "Figli di Scozia", lavoro che non vedrà però mai la luce, rimanendo solo nel circuito dei fan più "intimi" della band, l'anno si conclude con una recensione del cd su Metal Hammer, che procura anche un paio di offerte discografiche, anche se poi tutto finisce in un nulla di fatto. Dopo un 2000 meno ricco di avvenimenti, anche se sempre punteggiato da alcune date live, nel 2001 assistiamo ad una svolta radicale nella storia degli HG: Roberto Greco lascia il gruppo per divergenze musicali, tentato da nuove esperienze, mentre Daniele, diventato pochi mesi prima il nuovo bassista dei Drakkar, non può più dedicarsi ad entrambe le bands, e decide anch'egli di abbandonare. Vengono immediatamente reclutati due nuovi componenti: Alessandro Quadrelli al basso (già Valkyrion) e Luca Franceschini alla voce (attivo dal 1995 al 2000 con i Dark Swan prog metal band di Varese con i quali ha registrato due demo tape), che da circa un anno suonava assieme a Mirco nei Twilight Zone, Iron Maiden tribute band con la quale i due si esibivano nel tempo libero. L'ingresso dei due cambia radicalmente l'assetto del gruppo: i testi vengono scritti e cantati in inglese da Luca, che li rende più elaborati e concettuali, mentre Alex, dotato di uno stile più compatto e potente rispetto a quello più "progressivo" di Daniele, è il primo responsabile di un certo indurimento di suoni che si verificherà di lì a poco. Le prime uscite live con la nuova formazione si rivelano subito vincenti, e nel giro di sette, otto mesi, vengono composti una decina di nuovi brani, che vanno ad aggiungersi, nel set list della band, a due brani del vecchio lavoro ricantati in inglese. Le nuove composizioni si discostano dal solito "happy metal" degli esordi, diminuendo soprattutto gli elementi classicheggianti, per concentrarsi maggiormente sulla potenza dei riffs e su atmosfere a tratti cupe, a tratti sofferte, conservando, beninteso, le melodie orecchiabili dei ritornelli e di alcune parti strumentali. Il 2002 è praticamente tutto dedicato ai concerti, che hanno principalmente lo scopo di testare il nuovo materiale, anche in vista del prossimo ingresso in studio. Da ricordare, nella numerosa serie di date fortunate, quella al Binario Zero di Milano, e i due opening acts per gli Skylark a Maggio, uno dei quali al Transylvania Rock Cafè di Como, da annoverare tra i migliori concerti mai tenuti dagli HG. A Novembre, finalmente, i nostri entrano in studio allo scopo di registrare il loro secondo lavoro, che vedrà poi la luce a Dicembre. Shiver to hell, questo è il titolo del promo cd, contiene quattro brani più intro, selezionati tra i numerosi composti nell'ultimo anno di attività, e si distingue, oltre che per l'ottimo lavoro di produzione, decisamente superiore al precedente, anche per la varietà di stili proposti: nell'arco di meno di mezz'ora di musica: si passa infatti dall'aggressività magniloquente della title track, al power scatenato di Last Crusader, passando per il viaggio oscuro e claustrofobico di Screaming in the silence, fino alle tristi melodie della ballad Road to remember. I testi di Luca si discostano completamente dal classico stile fantasy, per andare ad abbracciare temi storici e letterari mai trattati da gruppi metal, o introspezioni ispirate dalla realtà quotidiana. Il gruppo ha fino ad ora presentato due volte il disco dal vivo: la prima come band di supporto ai Four Tiles, nei quali milita Cesareo (Chitarra di Elio e le Storie Tese), e la seconda, con uno spettacolare headliner show di un'ora e trequarti alla Comunità Giovanile di Busto Arsizio. Il nuovo anno si è aperto infine all'insegna del lavoro di promozione per "Shiver to Hell", lavoro che speriamo segni un altro passo avanti nella seppure giovane storia degli Holy Gates.