Parlando di death metal è impossibile non citare i Death, band nata attorno alla carismatica figura di Chuck Schuldiner e che ha il duplice merito di aver da un lato contribuito fortemente a gettare le basi del genere, e dall'altro di aver saputo trascendere da esso, riuscendo a creare uno stile unico in cui il sound primigenio della band si fonde con una vena progressiva dalla consistente componente tecnica. I primi due album del gruppo rientrano di diritto nella storia del death metal floridiano e mondiale, ma già con "Spiritual Healing" comincia ad intravedersi il gusto per la ricercatezza di Schuldiner, che su una base di chiara derivazione death innesta una serie di strutture inusuali per l'epoca, dando un taglio "progressive" ai pezzi dell'album. La mutazione vera e propria avviene con il successivo "Human", targato 1991, in cui la tecnicità solamente accennata fino a quel momento diviene pietra angolare del sound dei Death, anche per i dischi a venire. Pezzi come "Cosmic Sea" o "Vacant Planets" evidenziano in maniera piuttosto eloquente il genio compositivo di Schuldiner, anni luce proiettato in avanti rispetto ai suoi contemporanei. I successivi "Individual Thought Patterns", "Symbolic" e "The Sound Of Perseverance", quest'ultimo considerato quasi all'unanimità il masterpieace del gruppo, prosegue su binari sempre più progressivi, apportando man mano degli aggiustamenti alla musica dei Death e proseguendo quel percorso di maturazione musicale ed artistica intrapreso già dal 1991. Ad interrompere la sfolgorante carriera della band interviene però un tumore al cervello che viene diagnosticato a Schuldiner già a partire dal 1999, poco prima dell'incisione di "The Sound Of Perseverance": tutto il mondo metal è scossa dalla notizia e si adopera per raccogliere denaro per permettere a Chuck di curarsi, tant'è che i Death stessi registrano in fretta e furia il "Live In L.A.", dalla qualità audio scadente, con il chiaro intento di raccogliere fondi per dare la possibilità a Schuldiner e a Chuck Billy (cantante dei Testament, anch'egli affetto da tumore all'epoca, poi sconfitto) di avere accesso alle cure del caso. Con la stessa finalità, la Nuclear Blast pubblica lo stesso anno anche il "Live In Eindhoven". Nonostante tutti gli sforzi, la malattia ha il sopravvento su Chuck Schuldiner, che si spegne il 13 dicembre del 2001. Di lui rimangono le sue canzoni, un concentrato di classe e genialità, caratteristica peculiare di un musicista sicuramente tra i più importanti ed innovativi degli anni '90, che ha visto nascere ed ha portato per mano fino a farlo crescere il death metal tutto.