I Sarti19 suonano hard rock dal 2003, molto eclettico, con forti influenze dal funky al metal. Nascono a Bologna nel febbraio 2003 da un’idea di Francesco Gualdaroni (voce) e Marco Masotina (chitarra); la formazione si completa inizialmente con Edo Bertolini (batteria) e Teo Colonna (basso) fino all'ottobre del 2006, quando Edo cambia ruolo decidendo di abbandonare le pelli per dedicarsi completamente alle macchine elettroniche e alla produzione. Subentra alla batteria Angelo Nigro, vecchia conoscenza della band. Rimane così inalterato lo spirito dei Sarti: Sarti19, infatti, è più che una hard rock band: è una comunità di gente che vive sotto lo stesso tetto, in via Sarti19 a Bologna per l’appunto, che studia, lavora, pulsa, respira e... SUONA !!! Sarti19 comincia la sua attività come cover band, suonando nel giro dei locali bolognesi dai Guns'N’Roses ai Depeche Mode, dagli Extreme ai Queen fino agli Audioslave, tutte bands che influenzeranno fortemente la loro produzione originale. Nell’autunno 2003 esce "The Sick Room", primo DEMO interamente autoprodotto. Riceve buone recensioni dalle riviste e webzine specializzate: contiene 5 tracce che spaziano dalla violenza di Best alle soft ballad tipo Myself e Jew. Il brano di apertura, Cervello, ha sonorità più sperimentali ed è l’unico ad essere cantato in italiano; con questo brano partecipano nel maggio 2004 al NSF4, concorso ondine che vede tra gli altri la collaborazione di Giancarlo Passarella e Gianni Maroccolo, vincendolo: grazie a questo concorso entrano in contatto con la Ululati dall’Underground dello stesso Passarella. Sempre con Cervello sono finalisti dell’edizione 2004 di Aspettando Sconcerti di Novate Milanese (MI), entrando nella compilation della manifestazione. Nel luglio 2004 i Sarti19 sono finalisti del Music Context di Marradi (FI), classificandosi quinti. Per tutto il 2004 e i primi mesi del 2005 continua l’attività della band tra locali e concorsi. Sul finire del 2005, cambia completamente la vita dei Sarti19: a partire dal mese di ottobre sono finalmente on-line, il mese successivo entrano in studio..ma questa volta fanno sul serio!!! Scelgono il Full Digital di Casalecchio di Reno (BO), di Nicola Ciarmatori per registrare il loro secondo EP e lavorano duramente fino a gennaio 2006 alternando lo studio all’attività dal vivo, che da questo periodo diviene ancora più importante dal momento che porta la band a suonare anche al di fuori dei confini dell’Emilia Romagna. Cambiano anche sensibilmente le sonorità, con l'ingresso sempre più insistente dell'elettronica sia in studio che live senza però dimenticare le origini, senza stemperarne la durezza. Le ritmiche mantengono l'impronta funky, con l'aggiunta di sonorità potenti e ben miscelate coi campioni le rendono una componente essenziale della nuova anima della band, un marchio di fabbrica. La collaborazione con UdU Records e Giancarlo Passarella nel frattempo si concretizza: si cominciano a gettare le basi di un progetto che parte con l'uscita del singolo "L'Ultimo Addio", un'edizione limitata e numerata presentata dal vivo a Bologna nel giugno 2006 che dà un assaggio dell'EP completo. Il secondo passo porta i Sarti19 a Milano dove conoscono Tony D'Ambrosio e Michele Muti: a settembre firmano un contratto editoriale con la DiscToDisc di Tony D'Ambrosio, il quale realizza il master dell'EP presso gli studi Bernie Grundmann Mastering di Hollywood. Dopo quasi un anno, ma speso molto bene, il disco è finalmente pronto, per cui ad ottobre firmano con la UdU Records per la produzione dell'EP. E' intitolato "L’IMMAGINE – è a puro scopo dimostrativo –" e composto da 5 tracce, di cui 4 in italiano e una strumentale; esce il 15 dicembre 2006 con presentazione ufficiale al Transilvania di Bologna.