Hanno da poco realizzato un nuovo album, "Dark Future Rising", il quinto se teniamo conto della raccolta "Demos & Rarities Collection", e - come scopriremo dalle parole del loro cantante e chitarrista Alessio Perardi - in quasi vent'anni di attività gli Airborn si sono tolti già un sacco di soddisfazioni... tuttavia, per quanto possano essere sazi, sembra proprio che abbiano intenzione di togliersene delle altre.
Ciao, partiamo subito dalla domanda più facile: ma da quanto vi siete trasferiti dall'Australia a Torino?
E' stata dura e ci manca molto l'Ayers Rock... scherzi a parte, quando una band salta fuori con un nome quasi uguale al tuo e fa un sacco di successo, l'unica cosa da fare e riderci su! Per fortuna facciamo un genere sufficientemente diverso da limitare i danni...
Ok, giusto per togliere ogni dubbio, ora dedicherei un po' di tempo per rispolverare la storia degli Airborn...
Ci siamo formati nel 1995 e il nostro primo album "Against The World" è del 2002, seguito da "DGeneration" del 2003, "Legend Of Madog" nel 2009 e "Dark Future Rising" che è appena uscito. Questo, in pratica, significa che l'anno prossimo festeggeremo i nostri primi 20 anni! Abbiamo avuto un solo cambio di formazione nel 2006, quando abbiamo sostituito la sezione ritmica al completo e sono entrati Roberto alla batteria e Domenico al basso.
Prima ho un po' giocato sui vostri natali, credo che non abbiate però da ridire sul fatto che il vostro sound è sempre stato fortemente influenzato dal Power Metal Teutonico, no?
Assolutamente nulla da ridire, anzi... è proprio nel nostro DNA. Il motivo è semplice: ci piace! Soprattutto io sono cresciuto a pane, Gamma Ray, Running Wild, Iron Savior e Heaven's Gate. Però abbiamo anche altre influenze. Abbiamo tutti esperienze di vari generi dentro e fuori dal Metal. Tutte cose che arricchiscono!
Devo anche riconoscere, e l'ho anche riportato nella mia recensione, che su "Dark Future Rising" siete riusciti a "break the chains", svariando molto di più rispetto al passato, una decisione presa a monte oppure l'album è semplicemente venuto fuori così?
C'è stata una forte componente di casualità credo, le canzoni venivano abbastanza da se. Un fatto che ha giocato un ruolo importante è che, a differenza del passato, non ho scritto io tutti i pezzi ma due brani ("King Of Fear" e "Bonecrusher") sono stati composti da Puc. Di certo non avevamo mai affrontato brani sul genere di Dark Future, ma anche negli arrangiamenti ci sono molte novità. Penso che una cosa positiva sia che siamo riusciti a inserire nuovi aspetti senza snaturare il nostro stile.
Come si sono sviluppate le nuove composizioni?
Abitualmente le composizioni mi vengono in mente nei momenti più disparati, soprattutto guidando o quando non ho strumenti a disposizione per metterle giù, infatti di solito cerco di avere sempre a portata di mano qualcosa per registrare le melodie canticchiando, in modo da non dimenticarmele.
Il metodo di lavoro poi è sempre lo stesso fin dagli inizi, anche nel caso dei pezzi che non ho scritto io. Quando l'idea per un brano è pronta, registro delle demo con basso e batteria programmate al computer, delle ritmiche base e un abbozzo di voci, poi ci sbizzarriamo sugli arrangiamenti.
... e sotto l'aspetto lirico, quali argomenti avete voluto affrontare? Non credo si tratti di un concept ispirato alla Fiction o alla Fantasy, vero?
Diciamo che gli argomenti sono molto legati alla vita di tutti i giorni e, come sappiamo, i problemi non mancano. Crisi economica, corruzione, sfiducia nel futuro. Mi sono limitato a parlarne facendoli diventare delle storie in una chiave più epica. Poi ci sono anche dei richiami a idee esterne. Per esempio alcune canzoni sono ispirate dalla mia passione per il cinema, soprattutto ai film di Carpenter in questo album.
Un brano che ha un significato particolare è "Forces Of Nature" che parla della nostra reazione alla morte del nostro ex bassista Alberto “Labbro” Leschi. Come potrai immaginare, è stato un evento che ci ha segnati molto. Anche se da qualche anno Labbro non suonava più con noi eravamo rimasti molto amici.
Ci sono anche molti brani positivi comunque e anche quelli che mettono in luce realtà difficili hanno comunque un'idea di base di riscossa.
Sono evidenti anche gli sforzi fatti a livello grafico che fanno ben risaltare il vostro album nella sua lussuosa versione in Digipack!
Si ci abbiamo lavorato molto, la copertina è stata disegnata da Alessandro Blengino che ha fatto un lavoro fantastico. Volevamo che fosse qualcosa che avesse senso comprare anche per un valore in se, al di la della musica.
Pensi che in un'era musicale ormai dominata da MP3, downloads e ITunes, questo aspetto abbia ancora una sua importanza?
Secondo me ha molta più importanza oggi! Dato che praticamente si può avere qualunque album in digitale (anche non pagando...) se vuoi vendere un cd deve essere qualcosa che abbia senso avere. Ti dirò di più, recentemente sono stato al Keep It True e, chiacchierando con chi incontravo, mi sono reso conto che molte persone comprano solo vinili se possono, per collezionarli. Ora, può sembrare un'idea stupida, chi ascolta un LP, oggi come oggi? Ma se penso a quello che faccio io, non ascolto mai neppure i cd, solo gli mp3 ormai. Il modo di fruire la musica è cambiato perché le nostre abitudini sono cambiate. Di fatto anche i cd ormai sono oggetti da collezione. Non sono più uno strumento che abbia utilità vera rispetto all'uso della musica... quindi devono essere belli o non hanno più senso!
Di certo la capacità di stare sul palco non è una App che si può scaricare... e gli Airbon lo hanno dimostrato, togliendosi pure qualche bella soddisfazione, come ad esempio il recentissimo Metal Bash, vero?
Siamo appena tornati dal Metal Bash e devo dire che è stata un'esperienza fantastica! Organizzazione perfetta, tecnici infallibili, ottime band e un pubblico meraviglioso. Penso che funzioniamo bene dal vivo perché siamo rodati da 8 anni di formazione stabile e abbiamo un'intesa che è forte anche al di fuori dalla musica. Ammetto che è stata anche una questione di fortuna per me conoscere dei musicisti così in gamba. Sono sempre molto grato di questo!
Il legame con la Germania è comunque scontato, visto il perdurare della vostra collaborazione con Piet Sielck, ma anche dal rivedervi uscire sotto la Remedy Records... come siete tornati "in affari" con loro?
Beh, Piet è una sorta di sicurezza, qualunque problema possa saltar fuori col mix lui ha sempre una soluzione e non si fa problemi a dirti se qualcosa non va. E' anche un ottimo amico dopo tutti questi anni, il che non guasta! Per quello che riguarda la Remedy è stato tutto molto facile... quando "DFR" era praticamente pronto abbiamo avuto un po' di contatti e proposte, ma alla fine ci siamo detti: “perché ricominciare da zero con persone che non conosciamo?” Avevamo smesso di collaborare con loro nel nostro album precedente per problemi organizzativi, che erano un po' indipendenti da tutte le parti in causa e mi era sempre dispiaciuto. Perciò è stato un bel ritorno a casa!
Dalla mia recensione è evidente che uno dei brani che più mi ha colpito è stata la conclusiva "Things of the Past"... mi chiedo come mai l'avete relegata a ruolo di bonus track?
Il motivo è semplice: non era un pezzo degli Airborn in origine! Lo avevo registrato per un altro progetto chiamato The Avalanche insieme alla mia amica Monica Tasinato che è una violinista di classe mondiale. Purtroppo per una serie di motivi il disco dei The Avalanche non ha mai visto la luce. Non è detto che un giorno non riesca a finirlo ma non sembra che quel giorno verrà presto, quindi, quando ci siamo trovati a voler mettere delle bonus nel disco. abbiamo pensato di chiedere a un po' di amici cosa ne pensassero di "Things..." e, dopo averla sentita, praticamente tutti mi hanno detto che non avrebbero comprato "DFR" se non l'avessimo aggiunta! Allora, a una settimana dalla fine della sessione di mix, abbiamo riregistrato basso e batteria e la canzone è finita sul cd in versione Airborn.
Sono molto contento della reazione del pubblico perché penso sia uno dei pezzi migliori che ho scritto in vita mia.
State già componendo delle nuove canzoni? Ad ogni modo pensate che ci saranno delle novità nel vostro songwriting?
Si, una delle mie preoccupazioni è proprio di non far passare altri 5 anni fino al prossimo disco e quindi mi sono messo d'impegno e ho già scritto 6 canzoni nuove. Anche gli altri mi hanno parlato di alcune idee niente male! Per ora sembra un po' un ritorno alle origini, molto power anni 90 con influenze rock, ma tanto ogni volta che si cerca di dare questo genere di giudizi salta sempre fuori qualcosa di diverso. Quindi non ci provo nemmeno e, come sempre, non vogliamo fare un programma di quello che sarà!
Prossimi progetti per la band? Avete già altre date live in programma?
Sicuramente il prgetto principale è il prossimo disco. Dal lato live, stiamo organizzando una cosa davvero grandiosa ma non so se ci riuscirà quindi per scaramanzia non dirò nulla. In più, il nostro ultimo viaggetto in Germania ci ha portato degli ottimi contatti e proposte che non ci lasceremo scappare!
Bene, dai, credo sia tutto! Grazie mille per l'intervista, e buona fortuna per il futuro! Vi lascio la parola...
Grazie a te Sergio! A risentirci presto!