Temperance (Marco Pastorino, Sandro Capone): beati qui esuriunt et sitiunt iustitiam

Info

Gruppo:Temperance

E che diamine c'entra la Divina Commedia con l'intervista ai Temperance, direte voi? Scopritelo leggendo le risposte che ci hanno dato Marco Pastorino e Sandro Capone, in occasione dell'uscita dell'album di debutto omonimo..non vi dico altro!

Prima di tutto benvenuti sulle pagine di Metalhammer.it! Ma partiamo subito con le domande..Temperance..come mai questa scelta per il nome? Chi l’ha partorita?
SANDRO: Durante le registrazioni dell'album cercavamo un nome che potesse abbinarsi bene alla musica che stavamo componendo e a quello che eravamo noi come musicisti e membri del gruppo. Marco propose il nome dopo aver trovato un bel passo sulla Divina Commedia nel quale si parlava proprio della Temperanza. Ci siamo subito identificati in questo nome poiché, dopo tanti anni e tante esperienze musicali ci è sembrato il modo migliore per iniziare questa nuova avventura. Tutto va fatto con armonia, con la giusta calma e senza esagerazioni. E' necessario trovare la via di mezzo per trovare la strada giusta.
Chi si è occupato della stesura dei brani, sia musicalmente che dal punto di vista dei testi? Tendenzialmente, come nasce una canzone dei Temperance?
SANDRO: Della stesura dei brani se ne occupano sopratutto Marco e Giulio, per i testi si aggiunge a dare la maggior parte delle idee Chiara. Una canzone dei Temperance solitamente nasce in studio da un'idea, una melodia, un riff: appena vi è il giusto spunto si passa subito ad una pre-produzione per fissare bene le idee. Successivamente si passa ad una lunga fase di arrangiamento e alla registrazione del brano vero e proprio.
Qual è stato il processo che ha portato dallo scioglimento dei Bejelit alla formazione dei Temperance?
MARCO: Le band sono totalmente differenti e senza legami. Chiuso il discorso con il precedente gruppo, un po’ per caso, io e gli altri ragazzi ci siamo ritrovati spinti dalla voglia di fare e sperimentare sonorità che nessuno di noi aveva avuto la possibilità di sviluppare, con una voce femminile , Chiara Tricarico, capace di portare in seno alla band tantissime sfumature; voci sofferte che io vedo molto vicino al pop rock, parti liriche, voci sporche ecc. Dopo appena due prove l’entusiasmo era tale da spingere me e Giulio a rinchiuderci in studio, con orari folli ahah , e scrivere in poche settimane tutto il materiale per il debut album.
Sicuramente avrete ricevuto tanti, forse troppi paragoni con gli Amaranthe. Io stesso nella mia recensione ne ho parlato, sottolineando poi le differenze, ma non sarò stato certamente l’unico. Quali sono i tuoi pensieri a riguardo? In cosa somigliate e in cosa no al gruppo scandinavo?
MARCO: Contrariamente a tanti, io adoro gli Amaranthe. Sono riusciti a portare una vena melodica che quasi mai avevo sentito nel genere propriamente metal, mescolandolo con tante cose a me care, riff di chitarra pesanti, break down azzeccati, incroci di voci ed elettronica. Sicuramente d’ora in poi ogni band che svilupperà queste tematiche verrà accostata ad Amaranthe; con Temperance però io vedo molte differenze, dietro a questa vena moderna ci sono tantissime parti ragionate e d’atmosfera. Vedi un pezzo come Lotus, che io collego ad esempio molto di più ai primi Nightwish, con queste grandi orchestrazioni e arrangiamenti vicini all’oriente.
Nella recensione ho evidenziato quanto, da un punto di vista assolutamente soggettivo, mi sarebbe piaciuto sentire un po’ più di growl. E’ qualcosa che potremmo sentire in futuro o il cantato sarà (peraltro giustamente, date le enormi qualità) sempre prevalentemente in mano a Chiara?
MARCO: E’ ancora presto per parlare di quello che arriverà in futuro. Ora siamo totalmente immersi nella promozione dell’album che è uscito solo da pochi mesi, ma sicuramente avremo la possibilità di sviluppare molti colori delle nostre voci. Chiara per me è un’ottima cantante ed ha saputo mettere la sua voce a disposizione di ogni singolo brano senza bisogno per forza di sparare acuti a profusione o mettere in mostra gorgheggi o tecnicismi vari. Ad esempio nei nostri live, Chiara si occupa anche di alcune parti in scream e growl, quindi vedremo come si svilupperà in futuro il nostro sound.
Com’è passare dal suonare coi Secret Sphere ai Temperance agli HateTyler? 3 stili abbastanza diversi tra loro..
MARCO: Sicuramente sono tre ruoli completamente diversi; con Secret Sphere negli anni ho avuto la possibilità di calcare una grossa serie di palchi ed imparare moltissimo; in questo caso il mio ruolo si limita a quello di ritmico e corista in tantissime parti dove duetto con Michele. Temperance invece è una cosa che sento ancor più mia occupandomi di songwriting, parti soliste ecc. è una di quelle band che avevo in mente di “ costruire” da quando ero ragazzino. Discorso diverso per Hatetyler, è stata una possibilità venuta fuori pochi anni fa per darmi l'occasione di poter sviluppare un discorso più vicino a sonorità che adoro letteralmente come metalcore e djent, non frenando nemmeno la voglia di spingersi verso lidi più vicini anche a death, fusion ecc.
Sia per HateTyler che per i Temperance avete deciso di far mixare i dischi a Simone Mularoni, che ormai quantomeno in Italia è diventato un must. Cosa vi ha spinti verso questa scelta?
MARCO: Reputo Simone il miglior produttore – tecnico della scena , ma non mi limito a quella italiana. Non ha nulla da invidiare a colossi del genere , che adoro , come Jacob Hansen o Jens Bogren. Sono sicuro che nei prossimi anni band da mezzo mondo, ancor più di adesso, faranno la fila per accaparrarsi i suoi servigi. Si merita il meglio , anche a livello umano. Quando scrivo un brano ormai , la prima cosa che mi chiedo è “ Chissà come la farà suonare Simone” ahaha.
Progetti live per il resto dell’estate e dell’anno?
SANDRO: Oltre al Metalcamp Sicily il 13 agosto, suoneremo nella nostra città natale per un concerto tutto speciale il 22 Agosto presso il Lido di Arona (in provincia di Novara). Inoltre stiamo pianificando alcune date in Italia per l'autunno/inverno, un breve tour nell'est Europa nella prima metà di Settembre che toccherà la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l'Ungheria. A brevissimo intanto annunceremo molti altri show già confermati.
Quali sono i tuoi gruppi preferiti attualmente e quelli a cui ti sei maggiormente ispirato nella tua crescita come musicista?
MARCO: Ci sono davvero una valanga di band a cui m'ispiro sia dal lato compositivo – naturalmente mettendo in campo la personalità che contraddistingue ad es. il sound Temperance - che di stile. Rimango legatissimo ad una grossissima serie di band; per farti capire , se parliamo della mia band preferita, non riesco a fare a meno di citarti almeno 5-6 band, partendo dagli Zeppelin, fino a Savatage, Dream Theater, Nevermore, Death, Edguy ecc. Ma sicuramente anche tra le “ nuove leve” mi sento davvero totalmente coinvolto dal lavoro di band come Periphery, Haken, Volbeat, Leprous, Rival Sons, ecc.
Nomina 2 gruppi, uno straniero e uno italiano, che a tuo parere meriterebbero più di quanto stanno attualmente raccogliendo.
MARCO: Per quanto riguarda band straniere , mi sento di citare i Twelve Foot Ninja, un gruppo australiano davvero notevole che riesce a mescolare tantissime influenze e varie sfaccettature e di cui son sicuro sentiremo parlare a breve. Allo stesso tempo se penso all'Italia , mi vengono in mente davvero moltissime band di livello assoluto che , spero, possano negli anni a venire raccogliere tutti i frutti del duro lavoro, ti cito due band, i Fake Idols, appena usciti su Lifeforce con un disco davvero importante, ed anche gli Starsick System, gruppo nato di recente che ho avuto la possibilità d'incontrare poche settimane fa durante uno show dei Secret Sphere. Che dire, sicuramente non ci mancano le band :-)
E per chiudere una domanda particolare: qual è la tua opinione riguardo i talent show?
SANDRO: evvai, la domanda che risveglia il lato polemico! Premesso che non sono mai riuscito a soffermarmi a vedere una puntata intera di un talent show, il mio pensiero è che siano fuorvianti e mostrino un lato troppo “costruito” del mondo della musica. Sarò rimasto ai vecchi tempi ma la musica per me è ancora trovarsi con dei buoni amici in una sala prove a suonare e portare con l'impegno e il sudore la propria musica nei locali e nei festival stando direttamente a contatto con le persone e il pubblico. Il Talent show sforna a mio parere tante meteore, che sicuramente generano parecchi introiti alle case discografiche che se ne occupano ma il danno più grande lo fanno al pubblico stesso che sempre più crede che la musica funzioni in quel modo.. come quelli che credono che la vita vera e bella sia quella tra le mura del “Grande fratello”.

Quoth the Raven, Nevermore..
Intervista a cura di Andrea Gandy Perlini

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?