Riccardo Conforti ci parla della sua creatura Void Of Silence in occasione del nuovo masterpiece “Human Antithesis”. Il nostro è un ragazzo semplice, umile, uno di noi praticamente. Uno che però quando si mette a comporre musica delinea i nostri peggiori incubi, gli da forma, gli infonde vita. È inutile nascondere che sono un gran fan della sua musica. Poche parole per introdurvi questa lunga intervista e per invitarvi ad inoltrarvi nel buco nero chiamato “Void Of Silence”.
Il nuovo “Human Antithesis” è abbastanza diverso rispetto ai due precedenti dischi. Ti va di sottolineare queste differenze?
" Probabilmente c’è una complessità maggiore nella struttura dei pezzi, una miglior produzione, un nuovo grandissimo vocalist e una miglior capacità nel saper esprimere impressioni e idee.
Inoltre l’artwork. Come per il primo album, abbiamo avuto totale controllo di ogni singola immagine presente, solo che questa volta abbiamo avuto un grafico davvero bravo che è riuscito a dare il giusto valore ad ogni nostra idea. Franz della Mater-Multimedia si è trasferito in casa mia durante tutte le sessions di registrazione delle vocals di Alan proprio per catturare l’atmosfera e per poter interagire con noi tre per tutto il processo di composizione audio/grafico."
Il disco è un concept sulla seconda guerra mondiale. Ti va di esplicitarlo?
" Non è proprio esatto. La storia di quel periodo ci ha sempre affascinato ed ispirato per la stesura delle atmosfere da tradurre in musica, non delle liriche che sono più personali (seppur in un’ottica inerente). E’ stato così anche per i precedenti album. Io ed Ivan lavoriamo insieme da anni, sempre nello stesso modo, seguendo sempre le stesse influenze. Nel momento in cui questo dovesse cambiare, cambieremo nome della band. Personalmente Void of Silence è un mezzo per esprimere l’orrore, il fascino ma anche il rifiuto per un periodo agghiacciante come quello che va dal 1939 al 1945, senza nessuna presa di posizione. E’ come un racconto, cerca di vederlo in questo modo. Non facciamo proclami e non lanciamo accuse, cerchiamo solo di rappresentare uno stato d’animo di un possibile testimone di quegli eventi, semmai ce ne fosse modo..."
So che “To A Sickly Child” ha un retroterra difficile da cogliere. Ci sveli i retroscena dietro questa song?
" Forse con questa canzone siamo riusciti nel miglior modo possibile a dare un’immagine alla musica. L’ispirazione di questo brano è venuta dopo essermi documentato molto su alcune testimonianze di paesani di alcuni villaggi nel nord della Francia, in Normandia per essere precisi, pochi istanti prima del D-Day, lo sbarco degli alleati. Abbiamo cercato, soprattutto nella parte iniziale, di ricreare un’atmosfera di attesa, l’attesa che si consuma nella vita quotidiana in un villaggio occupato. Una campana, una messa, cani che abbaiano e persone che non sanno che da lì a poco cambierà la storia."
La track finale “CXVIII” è tratta dai “Fleurs Du Mal” di Baudelaire ed è declamata da Atratus dei Tronus Abyss. Come mai avete deciso di inserire un elemento che, apparentemente, è così estraneo al concept?
" Estraneo dici? Quello è il rinnegamento di San Pietro. Nessuna bestemmia anti-cristiana, semplicemente una persona vicina al Cristo che chiede del perchè della morte e delle guerre. E mi sembra argomento più che attuale. Chi nel proprio profondo non si è mai chiesto del perchè delle guerre? Per i soldi? Certo. Ma i soldi possono essere una giusta causa per la trucidazione di milioni di persone? Anche oggi in Iraq, ti sembra che gli Stati Uniti (e anche noi) siamo lì per la pace? Non diciamo cazzate, lo sappiamo tutti il perchè!
“Nonostante il sangue che questo piacere costa, i cieli non ne sono ancora sazi”, questo dice San Pietro e questo dico anche io.
Atratus è un fratello per me e ho voluto che fosse lui a sigillare quella canzone."
Molti vi etichettano come una band destroide eppure nel disco ci sono dei samples di dispacci radio in codice diretti ai partigiani. Hai voglia di spiegare questa contraddizione (se contraddizione c’è)?
" Nessuna contraddizione! Poco fa ti dicevo che non ci sono ci sono elementi politici nella nostra musica. Siamo in tre con tre differenti idee politiche, ma conviviamo beatamente proprio per questo motivo. Spero che la gente non si diverta più ad affibbiarci etichette che non ci appartengono.
Il documento che citi è estratto da una trasmissione di Radio Bari del 1943 ed è come dici tu rivolta ai partigiani, undici messaggi in codice, bellissimo e raro. E’ semplicemente un tassello di un grande puzzle e ce ne sono di molti altri, più o meno celati, di “sinistra” e di “destra”.
Si chiama: “descrizione di un evento”."
In questo disco la malignità e la cattiveria sono meno esplicite, c’è più una ricerca di atmosfere morbose, desolate e stranianti. A cosa è dovuto ciò? Io me lo spiego con la dipartita di Fabban.
" La cattiveria ha lasciato il posto al dolore, che è molto peggio.
Hai ragione, la desolazione è il punto focale del tutto. Non abbiamo voluto fare un disco di accusa, ma semplicemente vedere un argomento già trattato da migliaia di profeti, dalla parte di chi ha avuto occhi per vedere e che inerme ha subìto la violenza altrui."
C’è qualcosa in questo disco che avreste voluto cambiare/migliorare? Se poteste usare un aggettivo per ognuno dei tre dischi pubblicati, quali usereste?
" Su questo album non credo. Ci abbiamo lavorato due anni e altri cinque mesi in studio, quando prima al massimo avevamo una settimana.
“Toward the Dusk” è stata l’osservazione, “Criteria ov 666” è stata la rabbia e “Human Antithesis” invece solo il dolore, l’annientazione totale."
Il nuovo singer Alan è la novità più grossa. Come giudichi la sua prova? E come siete arrivati a reclutarlo come singer?
" Negli anni passati ho sempre dichiarato che erano due i cantanti di questa scena che mi hanno davvero dato emozioni: Vincent Cavanagh degli Anathema e Alan A. Nemtheanga dei Primordial, due cantanti che sapevano miscelare rabbia, potenza e melodia come nessun altro.
Quando è uscita la news della Code666 che eravamo alla ricerca di un cantante, egli è stato uno dei primi a scriverci. All’inizio credevamo fosse uno scherzo, poi abbiamo avuto modo di parlarci e in quell’occasione egli si è dichiarato grande fan dei Void of Silence. Possedeva entrambi i nostri precedenti album e a suo dire erano quanto di meglio ci fosse nella scena estrema mondiale!
Alan ha cantato in modo magistrale, si è comportato da grandissimo professionista. Concentrato come mai avevo visto nessuno. Si chiudeva in se stesso per ore intere, cercando di correggere alcune cose nelle liriche, per dargli il giusto spessore. Per una settimana non ha toccato alcol, quando noi invece abbiamo fatto un casino della madonna. Io sono stato “storto” per tutta la durata delle sessions, ahah.
E’ stato un sogno conoscere e collaborare con un artista di questo calibro, una persona che nel momento della fine della sua prova si è manifestato in tutta la sua simpatia. Un genio, un poeta, un amico, un grandissimo professionista, oltre ad avere una voce meravigliosa."
Come siete riusciti a conciliare la distanza che separa Roma dall’Irlanda? Il processo compositivo che strade ha seguito?
" L’iter compositivo è rimasto invariato anche con lui: Abbiamo composto tutte le musiche e ogni volta che un pezzo era finito lo abbiamo spedito a Dublino, esattamente come fu con Fabban. Questo per due anni, in modo tale da dargli il tempo di assimilare un monolite del genere. Quando tutti eravamo pronti è venuto a Roma, ospite da me per una settimana. I problemi si sono verificati alcuni giorni prima della sua discesa, quando lo studio è rimasto danneggiato da un incendio! Ci siamo quindi mossi per trovare un luogo dove poter registrare le voci e avevamo solo 48 ore, finché non abbiamo trovato un tizio che si era fatto costruire uno studio professionale nella sua villa! Una cosa incredibile se pensi che era per hobby personale. Noi siamo rimasti a bocca aperta per la struttura ed anche per la qualità del suono. Ringraziamo di cuore comunque i ragazzi dei Klimt 1918 che ci hanno aiutato nella ricerca."
Alan ha scritto tutti i testi, ha seguito un’ispirazione particolare? Il comune denominatore mi sembra che sia una vena anti-cristiana che sposa un mood apocalittico.
Alan dall’Irlanda : " Con le liriche e i testi dei Void Of Silence volevo scrivere qualcosa di molto differente di quello che avrei scritto nel contesto dei Primordial, quindi se vuoi le liriche sono più un flusso di coscienza e in molti modi sono più personali e più aperte di quelle dei Primordial.
Non c'erano grosse linee guida così potrai trovare molti temi diversi nelle liriche, ci sono ovviamente temi religiosi ma in genere riguardano me e le mie relazioni con le altre persone, posti e momenti diversi.
L'atmosfera dell'Italia e di Roma mi hanno aiutato con le parole e per la maggior parte si è trattato quindi di una sorta di "work in progress" in quanto riscrivevo le liriche in continuazione e quindi è presente un sentimento di movimento, di viaggio, di lasciare cose che conosci per entrare in cose completamente nuove. Per essere qualcosa di completamente differente.
"A stranger in a strange land" e questo mi ha dato più tempo e spazio per molte riflessioni. E' stato un lavoro molto positivo. Tuttavia come al solito, essendo conscio chi sono, ci sono realtà apocalittiche nelle liriche, non basate su astrazioni o fantasie, ma concernenti lo sporco e l'oscurità del mondo, giusto qui ed ora."
La dipartita di Fabban ha sorpreso molti. Come sono andate le cose? E secondo te cosa cambia rispetto da Alan in negativo e in positivo?
" Come sono andate realmente le cose preferisco tenerlo per me. Diciamo che ci sono state tensioni tra noi, ma che si sono risolte come abbiamo avuto modo di chiarire senza “terzi” presenti. Ci siamo visti anche per un paio di birre la scorsa estate.
Cosa cambia nella musica dei VoS? C’è stato un approccio maggiore nella melodia vocale e spesso abbiamo lavorato proprio in previsione di sfruttare al massimo le strepitose potenzialità di Alan."
So che sul disco doveva essere presente una cover dei Pink Floyd, come mai non è stata pubblicata?
" Si, doveva uscire una limited edition in alluminio con una cover di “Welcome To The Machine” dei Pink Floyd, ma non abbiamo avuto risposte da chi detiene i diritti sulle loro canzoni. Così abbiamo preferito non rischiare eventuali sanzioni penali. Il nostro voleva essere un omaggio ad una delle band che in assoluto ci hanno più influenzato, peccato."
Ormai siete annoverati e rispettati come una delle migliori band doom in circolazione. Si scomodano paragoni con gente del calibro degli Esoteric. Come siete arrivati a ciò?
" Cercando il più possibile di costituire un nostro stile personale, cosa che, dopo tre album, ci è perfettamente riuscita."
La vostra musica è negatività pura, è depressione, e comunque non induce in facili pensieri. Per comporre musica simile è necessario essere negativi/depressi? Da dove nasce questa esigenza di esprimersi attraverso concetti quali negatività e depressione?
" Ho sempre ribadito il fatto di non essere assolutamente una persona negativa, anzi sono piuttosto allegro ed ottimista. Ciò non toglie però che alcune cose mi colpiscono molto, spesso provocandomi ira e dolore unici. Ultimamente sono rimasto molto scosso dall’eccidio di foche che sta avvenendo in questi giorni in Canada, un paese che ho sempre ritenuto bello quanto civile. Ho visto alcune immagini che mi hanno totalmente distrutto...
Sono proprio queste emozioni che mi portano alla necessità di doverle esprimere. Non riuscirei mai a parlare di gioia e armonia, cose che ricerco continuamente con il corpo e con la mente, a volte esorcizzando i miei incubi proprio attraverso la musica."
I Void Of Silence musicalmente sono Riccardo Conforti e Ivan Zara, due persone poco “visibili”, a differenza dei singer più o meno famosi che si alternano dietro il microfono, eppure fondamentali per la band. Riccardo e Ivan che persone sono?
" Vivo a due passi dal mare, lo amo e cerco di godermelo in ogni momento dell’anno. Pratico il windsurf e frequento amicizie totalmente estranee al mio genere di musica. Ai miei amici non ho neanche fatto ascoltare nulla di ciò che compongo, seppur essi me lo chiedono in continuazione. Tengo separate le due cose. Lavoro come tecnico aeronautico in Alitalia, in pratica riparo aeroplani. Mi godo la musica, la mia donna e i nostri cani, i miei amici, ma fondamentalmente mi godo la mia libertà e di essa ne sono geloso.
Di Ivan preferisco che sia lui a risponderti personalmente. Comunque è allegro anche lui, è l’anima pignola dalla band, colui che ascolta una cosa e la ripete in modo maniacale finché non suona come dice lui. A volte ti fa venire voglia di tirargli qualcosa dietro. Chiedilo a chi ci ha registrato l’album! Dopo 5 mesi era totalmente bruciato, lo voleva uccidere, ahahah."
Molte persone non riescono a trovare nei negozi il vostro primo disco “Toward The Dusk”. Avete in programma una ristampa?
" No, non avrebbe senso. Abbiamo risolto il contratto con la label ricevendo in cambio una cospicua quantità di cd, in modo tale che siano sempre reperibili tramite il nostro sito. Infatti ora l’album sta iniziando a girare alla grande! Finalmente aggiungerei..."
Una delle mancanze principali della band è l’attività live. Non mi risulta che i Void Of Silence abbiano mai suonato dal vivo e penso che con un singer irlandese le cose difficilmente miglioreranno. Ci sono novità per il futuro a riguardo?
" Non dirmelo! Quest’anno abbiamo tra l’altro rifiutato un’offerta della Nihil per andare live con Arcturus e Red Harvest, avrei avuto voglia di prendermi a calci nelle palle da solo.
Penso però che chi ti viene a vedere merita uno spettacolo meraviglioso e non 3 idioti che si dimenano sotto basi pre-registrate. Ne abbiamo parlato tra noi siamo convenuti sul fatto che ne faremo uno solo, il giorno della fine di Void of Silence; lo registreremo in Dvd per un’uscita limitata ai fans. Avremo però necessità di molti sessions. Comunque un bassista forse lo abbiamo trovato, che (ripeto) forse lavorerà con noi sul prossimo album e si tratta di un nome davvero grosso. Aspetto la certezza per comunicarlo. E’ un grande amico di Alan ed ha fatto la storia di questo genere. Tra l’altro è anche un fan di VoS."
So che sembra prematuro, ma molti come si chiederanno se avete già pensato al successore di “Human Antithesis” e se ci sono delle anticipazioni a riguardo.
" Una te l’ho data proprio ora, ma è presto per parlare del successore di quest’album. Abbiamo in programma un side project mio e di Ivan con una terza persona, ma non si tratta di doom, forse si può parlare di folk apocalittico sulla scia di “CXVIII” o “Victory” presente su Criteria. Ci piacerebbe approfondire meglio il nostro lato “acustico”."
Chiudi come vuoi e fai un saluto ai lettori di Eutk.
" Beh, un sentito ringraziamento a te e allo staff di Eutk. Ma soprattutto a quelle persone che stanno facendo sì che questo progetto si stia espandendo globalmente. Sono sincero, davvero...
Ciao."
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