L’uscita del settimo album in studio per la band toscana è una ghiotta occasione che non ci lasciamo scappare per fare due parole con la mente, il deus ex machina, il cantante della band:: Freddy Delirio.
Ciao Freddy. Benvenuto tra le pagine del nostro sito. Partiamo subito dal nuovo lavoro, “Enjoy the show”. Un album maturo sotto molti punti di vista, con canzoni legate da un filo conduttore che rappresentano la vita come un grande show. Come ti è venuta questa idea?
Ciao Andrea! Ho deciso di dare a questo disco l'impronta di un concept dalle tonalità introspettive. Sono molti i dettagli della vita vissuta che affiorano nei brani passando da momenti di euforia, a stadi ipnotici e riflessivi, tutti coesi e tesi in modo dinamico verso l'evoluzione. Credo che la vita, concepita proprio da un punto di vista esistenzialista vada vissuta in modo progressivo verso un innalzamento dell'Io dove solo le esperienze armoniche servono per essere ripetute e migliorate. All'interno dei testi c'è anche molta ironia e si invita chi vive di maschere e false verità, senza una propria vera identità, a godersi da spettatore lo show autentico realizzato da chi vive invece da protagonista. La parte musicale è stata curata nei dettagli per meglio rendere ogni brano come se si entrasse in un vero e proprio viaggio dai toni cinematografici. Ogni canzone è un capitolo posizionato nella giusta sequenza e il disco si fa ascoltare tutto di un fiato.
Abbiamo apprezzato sia le composizioni più aggressive che quelle più melodiche. Ma un brano che ci ha colpito è stato “Made Of Stars”. Ce ne vuoi parlare? E magari vuoi dirci qual è la tua canzone preferita dell’album, se ne hai una?
E' difficile riuscire ad avere delle preferenze. Ogni brano rappresenta un episodio e questo è ciò che mi piace in generale dei vari dischi che produco. Certo, brani come “
Angel”, “The wizard” o la stessa
“Made of stars” sono canzoni a cui sono molto legato anche proprio da un punto di vista musicale, hanno strutture e ritornelli vincenti di forte impatto.
“Made of stars” è il primo brano che ho scritto molti anni fa per questo disco. Ha due fasi, la prima più introspettiva e oscura e la seconda più esplosiva nel momento in cui parte il ritmo vero e proprio. Sono soddisfatto della resa finale, le parti vocali e i suoni sono ben riusciti in un intreccio molto ricco ed efficace. Il video sta riscuotendo un buon successo sin dalle prime visualizzazioni e questa song può rappresentare il giusto equilibro tra varie sonorità, partendo da delle basi Hard 'n' Heavy e sposandosi con tonalità più AOR. Quando si riesce a scrivere un brano ricercato e pieno di finezze mantenendo l'impatto diretto dei ritornelli e dei chiaro scuri che si vogliono dare, facendo venire voglia di rimetterlo da capo appena finito, ecco, i quei casi ci si rende conto di aver centrato l'obiettivo.
Come nascono le canzoni oppure da dove vengono le idee dalle quali poi nascono le canzoni?
Solitamente mi viene in mente una melodia sulla quale immagino un mondo attorno. Una linea ben chiara, un'atmosfera che deve farmi calare da subito in una dimensione da vivere come fossi dal primo momento all'interno di un video. Tutto nasce da un'idea quindi so già quale sarà l'argomento da trattare ma il testo è una cosa successiva, preferisco dare spazio all'ambientazione per prima cosa per poi buttare giù successivamente le parole seguendo i binari iniziali. Tutti i brani di questo disco sono stati concretizzati in pochi giorni, molti anni fa. Magari inizialmente c'era solo una strofa e un ritornello realizzati velocemente ma poi sono stati raffinati ed evoluti diventando dei brani interi. Le fasi di produzione e arrangiamento successive hanno poi dato ad ogni canzone la veste definitiva arricchita di tutti i particolari.
Impreziosiscono il lavoro, già di per sé ottimo, due ospiti di livello. Il primo è il tuo collega nei Death SS, Steve Sylvester. Come è nata l’idea di ospitarlo negli H.A.R.E.M.
Collaboro con Steve da tantissimi anni ed è stato per me un onore coinvolgerlo in questo disco. Abbiamo realizzato insieme moltissimi album e colonne sonore ed è stato per me automatico chiedergli di essere ospite all'interno del disco. Ha accettato di buon grado dimostrandosi disponibile dal primo momento a cantare il brano dove rendiamo omaggio, attraverso l'unica cover presente nell'album, non solo ad un personaggio storico della storia della musica (Jim Morrison) ma proprio ad una situazione, ad uno stato dell'essere che ben si sposava con il significato che
“Break on through” aveva all'interno di questa vita vissuta come uno show, dove tutto ha una veste coinvolgente e dal sapore cinematografico ma dove si realizza anche che non siamo all'interno di in un set: qua è tutto straordinariamente vero.
L’altro ospite di caratura mondiale, viste le sue esperienze con Alice Cooper, Dokken, Night Ranger ed attualmente nei Winger e Whitesnake: Mr. Reb Beach. Raccontaci tutto. Com’è nata la collaborazione. Come vi siete trovati con un personaggio come lui? Come sono andate le registrazioni della sua parte? Aveva carta bianca oppure ha seguito, magari modificando con il suo gusto, ciò che doveva fare?
Reb Beach si è dimostrato da subito interessato alla proposta, dopo aver ascoltato con attenzione il brano
"Angel". Era sicuramente nelle sue corde, una canzone Hard 'n' Heavy dove ha potuto dare il meglio di sé, come si suol dire una song che calzava a pennello per lo stile di questo grande musicista. Si è recato presso il mio studio
FP Recording Studio (
www.federicopedichini.com) e ha registrato i vari soli all'interno del brano. Le sue parti avevano già una struttura di base creata da lui nei giorni antecedenti alla registrazione in cui ha avuto il tempo di studiarsi la canzone. Ha provato alcune versioni durante la recording session ed insieme abbiamo poi scelto quella che ritenevamo più bella e adatta. E' stato molto piacevole lavorare con lui, si è rivelata una persona estremamente disponibile. Mi sono ritrovato anche in qualità di fonico e produttore a mettere le mani sui suoi suoni e sulle sue tracce trovandolo molto soddisfatto. Ho vissuto con entusiasmo quei momenti. Il brano in questione lo ho scritto per mio figlio Christian e credo che, oltre alla canzone che ritengo ben riuscita, questa collaborazione musicale abbia rappresentato un indiscusso valore aggiunto proprio a livello artistico.
Gli H.A.R.E.M. sono ormai sulle scene da oltre vent’anni. E’ uscito per celebrare questa occasione un best of/live solo in forma digitale. Come è nata l’idea del best of/live?
Abbiamo deciso di raccogliere insieme alla casa discografica una serie di brani rappresentativi su
“20 Years - The very best of” proprio in forma digitale in linea con questo periodo storico per dare la possibilità anche a chi non ha tutti i nostri CD, di entrare in contatto velocemente con molte delle nostre canzoni più conosciute, in occasione dei venti anni di attività della band. Nella raccolta c'è anche una versione special edition di due singoli (
“In your hands” e
“The wizard”) come anteprima di
“Enjoy the show” uscito poi a Luglio 2015 in forma fisica, al quale è poi stata abbinata la proiezione settimanale (per ben sedici appuntamenti) dei video relativi ad ogni brano per un totale di otto videoclips official e altri otto di presentazione.
Come è cambiata la scena musicale in questi vent’anni? Visto che sei sempre giovanissimo che sembri un ragazzino… Secondo te come cambierà la scena musicale per i prossimi venti anni? E tu come ti vedi tra vent’anni?
Intanto ti ringrazio per il complimento. Vedo che non sono il solo e che siamo in due a portare bene gli anni, sarà la buona buona musica e lo stato d'animo sempre positivo. Non si può certo dire lo stesso per questo periodo storico. Infatti se oltre venti anni fa le cose sembravano andare in un modo, oggi vanno decisamente in un altro. Il mondo scorre molto velocemente e le cose cambiano ma non sempre in meglio. Il messaggio stesso dato dalla musica è diverso e molto di ciò che piace a noi sembra ormai relegato ad un periodo che è stato. C'è molto malcontento in giro legato a un periodo socialmente e culturalmente disordinato e sembra che vada più di moda le persona che ama lamentarsi di tutto ascoltando musica e contenuti relegati all'ambito del quotidiano (per molti grigio e con pochi slanci emozionali) anziché mettere nel lettore suoni e atmosfere capaci di suscitare positività. Vedo molti giovani già vecchi privi di stimoli per il futuro, ormai arresi. La loro musica rispecchia la loro vulnerabile identità. Fare i finti incazzati non ha mai portato a niente nella storia. Solo chi ha creato qualcosa di costruttivo con umiltà, determinazione e senza lamenti, ha fatto la differenza. Lo stesso messaggio Rock è venuto a mancare negli ultimi anni, il mondo della musica propone via via interessanti soluzioni ma sono sovente episodi con un inizio ed una fine repentini. Difficile trovare oggi una band o una scena capaci di creare un movimento in senso positivo. Chi ci sarà nei prossimi festival tra venti anni? Ormai molti big sono vicini alla pensione. E i nuovi? Dove sono? Cambieranno molte cose. Quello a cui siamo abituati è sicuramente mutato. Riguardo a come mi vedo io, posso dirti che sono sempre in evoluzione per quanto riguarda ogni ambito della mia vita. Mi piace che ogni passo che faccio sia sempre un importante stimolo per quello successivo. Non mi fermerò mai e continuerò nelle mie attività musicali buttandomi in nuovi viaggi ed esperienze sonore. La colonna sonora della mia vita mi piace ricca e variopinta.
Gli HAREM sono una band da palco. Vi esprimete benissimo anche in studio, ma tu, Nik e Matt (il nucleo storico) siete animali da palco. Avete intenzione di supportare l’uscita di “enjoy the show” con delle date?? Un “Enjoy the show tour”?
La nostra etichetta discografica Fuel Records sta organizzando un tour dal titolo
“Fuel on tour” che ci vedrà protagonisti insieme ad altre due bands attraverso alcune tappe che saranno via via rese note. Intanto vi aspetto per la prima a Milano il 17 Ottobre. Il disco sta funzionando bene, le risposte sono positive quindi non escludo di portare in giro questo show attraverso ulteriori tappe che stiamo valutando.
Come riesci a conciliare l’attività di produttore con quella di musicista con gli H.A.R.E.M. e con i DEATH SS?
Vivendo tutto questo a 360 gradi! Non mi fermo un attimo. Ho vissuto ogni prodotto in maniera assolutamente devota con anni e anni di studio ed attività live. Per quanto riguarda i
Death SS, ti posso confermare che con Steve abbiamo lavorato moltissimo per ogni disco realizzato e lo stesso per quanto riguarda gli
H.A.R.E.M., per i quali ho passato veramente nottate su nottate al mixer a cesellare le centinaia di tracce che compongono ogni song! Il mio studio è sempre acceso, tolta una settimana o due in estate dove mi impongo un po' di relax. Lavoro per clienti di vario genere dal Pop al Rock al Metal sino alla Classica. Sono meticoloso e preferisco metterci sempre qualche giorno in più prima di consegnare un lavoro. Quando si tratta di
Death SS e
H.A.R.E.M. divento ancora più paranoico nei dettagli e ogni volta è un'esperienza che mi sfinisce anche se poi mi appaga dopo il risultato finale.
Visto che ne abbiamo parlato. DEATH SS sai cosa bolle in pentola per l’altra tua band?? Eventuale disco nuovo? Date live o altro?
Steve ed io non ci fermiamo mai! In questo periodo abbiamo realizzato alcune chicche che usciranno sul mercato e stiamo selezionando materiale per un altro lavoro piuttosto imponente. Non voglio scucirmi troppo perché come sai, nella migliore tradizione
Death SS, tutto viene ufficializzato al momento dell'uscita. Poi tra due anni sarà il quarantennale della band. Quindi... non resta che rimanere sintonizzati.
Hai voglia di salutare i lettori di Metal Hammer?
E' sempre un piacere avere lo spazio in questa storica e prestigiosa testata. Ormai dai miei primi lavori, molti anni sono passati durante i quali ho avuto la possibilità di ritrovarmi veramente tantissime volte sul vostro giornale sia nel formato cartaceo che in quello online e questo mi fa onore. Saluto la redazione e i lettori di Metal Hammer, pietra miliare e marchio internazionale di ciò che fa veramente notizia nel mondo Rock e Metal. Ringrazio te personalmente per la tua disponibilità e professionalità che trovano conferma anche in questa intervista.