Ed ecco che con 'Rulebreaker' i Primal Fear escono con il loro undicesimo studio album, davvero tanti per un gruppo che agli esordi era stato accolto con diffidenza e spesso etichettato come un progetto dai minuti contati...
Già dai suoi primi mesi, il 2016 ci offrirà delle uscite davvero interessanti e di qualità. Tra queste spicca sicuramente 'Rulebreaker', nuovo lavoro dei Primal Fear, che ce li presenta con qualche novità, per quanto sempre nelle mani della coppia di ferro formata da Ralf Scheepers e Mat Sinner.
“Ne sono assolutamente felice! Abbiamo lavorato quasi un anno su questo album concedendoci solo piccole interruzioni e ci abbiamo messo un sacco di lavoro, sudore e soldi per realizzare un disco che rispecchiasse tutte le nostre aspettative e la nostra visione” - ecco come ce lo presenta proprio il biondo bassista -
“ma ora possiamo dire che siamo molto orgogliosi del nostro nuovo album, delle nuove canzoni e della prestazione di tutte le persone che sono state coinvolte nella sua realizzazione!” - Senza contare gli sforzi per reggere alle inevitabili pressioni nel salvaguardare l'eredità dei Primal Fear e per non deludere i fan di lunga data -
“Naturalmente c'era una certa pressione. Grazie a 'Delivering The Black' abbiamo raggiunto le migliori posizioni in classifica mai toccate nel corso della carriera dei Primal Fear e ricevuto davvero ottimi riscontri da parte dei fan e dai media. Ma durante il songwriting, già dai primi riff e melodie, abbiamo notato che avevamo un sacco di grandi idee ed una forte spinta creativa. E ora, dopo il tour più lungo che abbiamo mai fatto, sappiamo davvero molto bene cosa i nostri più fedeli fan vogliono sentire dai Primal Fear” - e visto che la vostra formazione si è rafforzata con il rientro di Tom Naumann, e un'inedita line-up a tre chitarre, siete stati tutti coinvolti nel songwriting?
“Tutte le musiche sono state scritte da me e Magnus Karlsson, proprio come per l'album precedente. Ralf ci ha raggiunti solo in un secondo tempo e ha aggiunto alcune melodie vocali e diversi testi. Dal momento che Tom è rientrato nella band ho scritto con lui la canzone 'Raving Mad' e Ralf ci ha aggiunto il testo, proprio come facevamo nei primi tempi.” Visto che Tom si è preso cura della lavorazione, chissà se si è trovato a proprio agio lavorando assieme a così tanti musicisti, con un sacco di melodie e le varie sezioni strumentali... e magari pure con eventuali problemi di ego da risolvere.
“Ormai ho una certa esperienza e so esattamente di cosa stai parlando. Ma visto che io sono il responsabile di una produzione, non ho certo il tempo per problemi di ego. L'obiettivo più importante per me è come alla fine devono venire fuori album e master ultimati. C'è spazio in abbondanza per tutti all'interno della band per divertirsi e fare del Rock... ahaha.” - E ora c'è anche un nuovo batterista nella band: Francesco Jovino, ha preso parte al processo di composizione? -
“No, non è stato coinvolto alla fase compositiva, ma ha fatto realmente un grande lavoro in studio di registrazione ed è un ragazzo eccezionale. L'aver potuto suonare dieci anni con gli U.D.O. è una gran cosa e gli ha permesso di capire come si suona un mid-tempo. Questo ci ha offerto una nuova dimensione ed è stato proprio piacevole lavorare con lui!” In anticipo all'uscita del disco, il primo singolo estratto dall'album è stato 'The End Is Near”, e in seguito sono state rese disponibili anche 'In Metal We Trust' e 'Bullets & Tears', ben tre canzoni, forse pure troppe … -
“Abbiamo bisogno di creare aspettative per l'album, quindi abbiamo bisogno di necessario avere una strategia. Ci sono tanti grandi album che saranno rilasciati ogni mese e noi dobbiamo competere con loro” - Mat dimostra di aver le idee ben chiare -
“Così rilasceremo un'altra canzone all'inizio di gennaio e il secondo videoclip esattamente nel giorno di uscita dell'album, in modo che i nostri fan non lo debbano acquistare a occhi chiusi e sapranno esattamente come suona il nuovo album dei Primal Fear e siamo fortemente convinti che lo ameranno, tanto quando lo amiamo noi!”. Cosa scopriremo invece nei testi … -
“Questo aspetto ce lo siamo divisi tra il sottoscritto (otto canzoni)” - è sempre Mat Sinner a parlare -
”Ralf (tre) e Magnus (due). Magnus ha scritto sui temi classici del 'Metal', Ralf è più il tipo di scrittore che guarda a cose del futuro, mentre i miei testi parlano di infrangere le regole, di tenere duro e provare a rimanere libero e ribelle!” - certo che alcuni titoli come 'The End Is Near', 'Bullets And Tears' o 'At War With The World', sono piuttosto forti. Cosa ne pensi di tutta la violenza che si diffonde il mondo? -
“Se si ascoltano i testi ci si accorge che è davvero il contrario. Potremmo star qui a discutere per tre giorni su quello che oggi sta succedendo in questo mondo e sulle conseguenze di tutto questo, che è davvero un limite per un mondo libero e per un pensiero pacifico. Sono veramente incazzato per quello che sta succedendo e suonerò a Parigi nel mese di febbraio, orgoglioso e fiero nel nome del Rock!” Idee e posizioni davvero chiare e ferme per Mat, con il quale poi torniamo a puntare l'attenzione sul disco, soprattutto per quanto riguarda i suoi aspetti tecnici:
“Per la produzione abbiamo usato un approccio un po' diverso, dato che abbiamo potuto imparare molto dalla precedente produzione. Abbiamo registrato la batteria e un po' di altre cose nello studio di Jacob Hansen in Danimarca, poi abbiamo registrato le chitarre presso il Magnus Stuntguitar Studios in Svezia e le vocals nello studio di Ralf, dopo di che sono ritornato in Danimarca, nello studio di Jacob per mixare l'album con lui. Finalmente abbiamo trovato un modo per migliorare e per fare le scelte migliori. Siamo estremamente soddisfatti del risultato finale e, a mio parere, del sound più potente e perfetto mai ottenuto per i Primal Fear. È possibile ascoltare l'album tanto con un impianto economico quanto con uno di quelli più costosi, ma la resa sonora resta sempre 'really fat and kicking'.” - Di sicuro una canzone come "We Walk Without Fear" può essere solo il risultato di un grande lavoro e di collaborazione -
“Io e Magnus siamo due persone che hanno lavorato sodo e in tranquillità nel corso degli anni ottenendo ottimi risultati. Questa volta abbiamo avuto l'idea di scrivere quella che si è rivelata la nostra canzone più lunga di sempre, con un sacco di cambi di ritmo, armonie, grandi passaggi e spazi per i duelli di chitarra. Ci abbiamo lavorato sopra per sei mesi fino a quando siamo stati felici dell'arrangiamento definitivo, e per quanto, come si può immaginare, ci sia toccato registrare e mixare tre volte più a lungo rispetto ad una canzone normale, alla fine ne è valsa la pena.” E sull'edizione deluxe ci sono pure un paio di bonus track: 'Final Call' e 'Don’t Say You’ve Never Been Warned':
“Queste canzoni avrebbero potuto facilmente trovare posto in una posizione diversa nella tracklist, ma di questi tempi è necessario rendere l'uscita più interessante con bonus track di grande qualità e anche materiale visivo, interviste, video, ecc. Entrambi i brani sono stati registrati e mixati assieme agli altri, e sono dei pezzi realmente Metal.” - Dopo tanti anni sulla breccia, Mat senti la stessa energia e le sensazioni che sentivi nei primi anni della tua carriera? -
“E' differente: ora sono un sacco più saggio ma sempre in forma come nei miei primi giorni, ma d'altra parte mi sto godendo la mia carriera anche di più e sono davvero grato di poter lavorare in questo business e di essere una persona soddisfatta!” - E ora lo aspetta un 2016 davvero impegnativo per metterlo alla prova -
“Suoneremo dapprima in Europa nel mese di febbraio, poi nei mesi di marzo/aprile porterò avanti il tour del mio progetto Rock Meets Classic, con tanto di orchestra e con ospiti come Joey Tempest degli Europe, Steve Walsh dei Kansas, Doro, Thin Lizzy e un sacco di altri grandi artisti, quindi con i Primal Fear saremo per sei settimane negli Stati Uniti e in Canada, poi in Giappone e in Australia nel mese di giugno, seguiranno un sacco di festival estivi e a settembre toccherà al Sud America, e infine per ottobre si torna a suonare un'altra serie di concerti in Europa.” - Guardando ancora una volta al 2015 quali sono stati i punti momenti migliori? -
“I miei concerti preferiti nel 2015 sono stati il Monsters Of Rock festival a San Paolo del Brasile con i Primal Fear e il devastante Rock Meets Classic show al Wacken Open Air Festival, entrambi sono 'all time highlights!'.” Essendo in dirittura d'arrivo non resta che tornare a 'Rulebreaker':
“Naturalmente. Ascoltate “Rulebreaker” e sono sicuro che non vi deluderà. Speriamo di essere invitati a qualche bel festival in Italia. Amo da sempre l'atmosfera estiva, e nella speranza di potermi ritagliare dieci giorni di vacanza dopo l'Australia, conto proprio di trascorrerli in un luogo segreto, lì in Italia.” . Lasciamo Mat Sinner al pensiero di potersi godere le sue vacanze, e noi cerchiamo di divertirci all'ascolto del loro ultimo album e magari pure nell'assistere ad un loro concerto: i Primal Fear raramente deludono le aspettative.
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