Spero davvero di non aver portato portato sfortuna agli Ancestral, quando per chiudere la mia recensione del loro album d’esordio avevo scritto:"Time Has Gone By"... già, ma ora non bisogna perderne altro! Dateci dentro.
Invece da allora al nuovo “Master of Fate” sono passati dieci anni, che fortunatamente non hanno arrugginito la formazione siciliana, in grado di ripresentarsi con un gran bel disco. E ne parliamo con il loro bassista, Domiziano Mendolia.
Ehm, giusto per non prendermi colpe non mie, cosa vi ha rallentato per questo decennio?
Carissimo Sergio!! chi non muore si rivede!… ahahaha.. beh, come spesso capita nella vita, le cose non sempre vanno per come vorremmo, e la musica non è immune da tutto ciò. Dopo la pubblicazione di “The Ancient Curse”, nonostante il buon riscontro di pubblico e critica, abbiamo dovuto fronteggiare a dei problemi di line up, dovuti a situazioni familiari … è stato un vero peccato perché si stavano presentando delle buone possibilità a cui abbiamo dovuto rinunciare.
Ma nel frattempo, immagino che non siate stati con le mani in mano, vero?
Ti posso dire che la band non si è mai sciolta, e questo non è poco anzi, abbiamo cercato di comporre nuove canzoni, se pur con una formazione incompleta. Diciamo che l’anno della svolta si è avuto nel 2010, con l’ingresso nella band, del talentuoso chitarrista Carmelo Scozzari, che ha portato nuova energia ed entusiasmo, ma è solo nel 2013 che abbiamo iniziato a vedere la luce grazie l’ingresso di Jo Lombardo. Direi che la costanza e l’impegno alla fine ci hanno premiati. Ci sentiamo inoltre molto fortunati.
E così su "Master of Fate" oltre a presentare un nuovo chitarrista dobbiamo registrare anche un volto nuovo alla voce. Ma come mai Mirko ha ceduto il microfono a Jo Lombardo? Ci presentate anche Carmelo Scozzari?
Purtroppo Mirko è stato costretto ad abbandonare la band per impegni di lavoro, lui è un medico e quando ha capito di non poter dare più il 100% si è messo da parte con molta umiltà, per non intralciare l’attività del gruppo, e per questo lo ringraziamo. Carmelo Scozzari era un fan della band, lo abbiamo notato per caso, attraverso alcuni suoi video su Youtube, e così gli abbiamo proposto di fare un “provino”. Se consideri che oltre ad essere un bravissimo chitarrista è anche una persona molto positiva e umile, non potevamo trovare di meglio! Per quanto riguarda Jo Lombardo, non penso che abbia bisogno di presentazioni, in quanto credo che molti di noi abbiamo già avuto modo di sentirlo all’opera con Metatrone e Orion Riders, anche lui è una grande persona.
Guardandolo con occhio critico, siete ancora soddisfatti di "The Ancient Curse" oppure ci sono delle cose che avreste voluto cambiare, e soprattutto, è ancora rappresentativo degli Ancestral di oggi o lo considerate già "superato"?
Secondo il mio parere, “The Ancient Curse” risulta ancora oggi un buon disco, certo avremmo potuto fare di meglio, ma l’inesperienza ci ha limitati, tuttavia nel disco, ci sono delle ottime canzoni, e nonostante tutto, è venuto così come lo desideravamo, se poi consideri che è stato registrato come negli anni ‘80, alla fine non possiamo neanche lamentarci più di tanto, ma il presente è “Master of Fate”!
Adesso vi sentite come se vi foste liberati di una zavorra e siete pronti a nuove avventure oppure vi state godendo il momento?
Di sicuro ci siamo liberati di un gran peso.. credo che “Master of Fate”si possa considerare, a tutti gli effetti, come un figlio voluto a tutti i costi.. Il nostro obiettivo sarebbe quello di dare un senso a questo disco supportandolo live, e al contempo di lavorare immediatamente al terzo album. L’entusiasmo c’è, la voglia pure, chissà cosa ci riserverà il fato.
Come siete giunti alla collaborazione con la Iron Shield Records?
Semplicemente dopo una ricerca durata un anno... Per il nuovo disco desideravamo collaborare con un’etichetta straniera, o meglio tedesca, questo non per screditare l’ottimo lavoro svolto da Underground Symphony, ma solo per aver la possibilità di affacciarci meglio in un mercato più importante per una band come la nostra. Iron Shield è stata la prima label a contattarci, inizialmente con una proposta che abbiamo snobbato, successivamente, dopo diverse ricerche, e molte pseudo proposte di contratto, delusi stavamo vagliavamo l’ipotesi di un eventuale autoproduzione, quando Iron Schield si rifece viva facendoci una proposta che non abbiamo potuto rifiutare.
Credete che l’aver sottoscritto un contratto discografico con una label tedesca possa garantirvi una maggior visibilità rispetto al passato?
Ora come ora ti rispondo subito di si. Iron Shield, se pur non sia una grossa label, gode del supporto di Soulfood in Germania, Audioglobe in Italia, e molti altri agganci importanti in tutto il mondo, il disco inoltre è facilmente reperibile, per cui al momento non possiamo che ritenerci soddisfatti.
Anche per registrare il disco avete intrapreso un lungo viaggio… come sono andate le cose? Siete soddisfatti della resa del disco?
Il nostro intento era quella di ottenere un sound diverso dalla maggior parte delle uscite del settore power, così anche in questo caso, dopo un’accurata ricerca, abbiamo trovato negli Hertz Recordings, la nostra soluzione. Siamo sono sempre stati affascinati da quella tipologia di suoni prodotti in quegli studios. Quando i fratelli Wieslawsk (titolari dello studio) hanno ascoltato il nostro disco, ci hanno fatto i complimenti è hanno accettato con entusiasmo di lavorare con noi, e parliamo di professionisti abituati a lavorare con band del calibro di Vader, Behemoth e Decapitated! Mi sembra giusto comunque sottolineare che è stato fatto, sin dall’inizio, un buon lavoro di pre produzione, ad opera di mio fratello Massimiliano, davvero curato nei dettagli, e il disco suonava già bene. Si, devo dire che siamo rimasti davvero soddisfatti per il lavoro svolto e per la professionalità con la quale ci hanno trattati!
La resa sonora di "Master of Fate" è eccellente, come vi siete organizzati? Quanto è importante per un disco avere una buona produzione? Può essere più importante della musica stessa?
Come ti dicevo ci siamo occupati in prima persona della pre-produzione del disco, abbiamo quindi registrato tutti gli strumenti nel nostro studio e poi effettuato un pre mix. In Polonia è stato successivamente realizzato un lavoro di re-amping, mixing e mastering, durato una settimana. Credo che la resa sonora sia importante, anche per dare un’identità alla band, così come è successo con il primo disco che forse, da questo punto di vista non è stato capito.
Credo, invece, che per l’artwork abbiate voluto fare un omaggio alla vostra terra, infatti, Castelvetrano/Selinunte era una antica città greca, e che ci sia un messaggio particolare dietro con la figura simbolica del "Master of Fate" (almeno immagino) che campeggia sulla copertina, oppure mi sbaglio?
Esatto, L’artwork è stato creato da mio fratello, che ha anche realizzato lavori per Mastercastle, Athlantis, Italy’s Got Voices, Hypersonic ecc. Abbiamo voluto omaggiare la nostra terra anche dal punto di vista delle liriche, nelle quali affrontiamo tematiche storiche, fantasy o di attualità, come ad esempio, “Wind of Egadi”, che parla della battaglia finale della prima guerra punica, combattuta proprio tra le Isole Egadi, oppure “On the Route of Death”, il cui titolo, è stato preso da un giornale, e parla della tragedia di migranti avvenuta nel nostro mediterraneo.
Parliamo un po’ del nuovo disco. Le canzoni sono state composte in tempi diversi oppure la fase di songwriting si è tenuta a ridosso delle fasi di registrazione?
Guarda Sergio, in questo arco di tempo abbiamo accumulato materiale per almeno due dischi… Alcune canzoni sono datate altre più recenti. Ne abbiamo approfittato per fare una sorta di cernita di quelle songs che ci sembravano più valide, e non contenti abbiamo composto nuovi pezzi in ridosso della registrazione come nel caso di “On the Route of Death”.
Nella mia recensione ho sottolineato come oggi gli Ancestral spingano maggiormente sull'acceleratore, a cosa è dovuto; pura e semplice evoluzione musicale?
Si devo ammettere che ci piace correre, posso affermare, a nome della band, che siamo sempre stati intrigati da quel power metal “a manetta” dei primi Helloween, Gamma Ray, Labyrinth, Lost Horizon e tanti altri. Su “Master of Fate”, invece, abbiamo voluto un po’ approfondire il discorso e rendere le canzoni non solo veloci, ma anche elaborate pensando anche ad Iced Earth, Helstar, Metallica, Paradox Testament ecc.. quindi per ritornare alla tua domanda, ti rispondo che si tratta di evoluzione.
Su "Lust for Supremacy", avete coinvolto anche Fabio Lione.. più un attestato di stima e di amicizia, oppure anche la possibilità di beneficiare un po' della sua notorietà ?
Fabio Lione è amico della band da 11 anni, abbiamo anche condiviso con lui il palco in molte delle sue uscite soliste, è inutile dirti che è un cantante incredibile ed una delle migliori voci del mondo metal! Fabio ha semplicemente avuto il piacere di cantare sul nostro disco, da buoni amici!! Ne siamo onorati.
Guardando al futuro... è lecito aspettarsi un'intensa attività live di supporto all'uscita del disco e allo stesso tempo che per il nuovo album non si debba aspettare nuovamente così tanto tempo?
Intanto ci stiamo proponendo per cercare di promuovere al meglio il nostro disco in sede live, ma non è semplice. Il 17 Marzo però suoneremo a Catania con i Goblin.. a questo punto ne approfitto per invitare gli organizzatori e chiunque fosse interessato, a contattarci per eventuali live o informazioni! Suonare dal vivo è la nostra priorità, altrimenti non avrebbe proprio senso fare dischi, ma questo è soltanto un mio parere.
Che dire ancora... grazie per l'intervista! A te la conclusione... ti lascio tutto lo spazio che vuoi...
Grazie a te Sergio per il prezioso tempo che ci hai dedicato, invito tutti coloro che ci stanno leggendo, a darci una possibilità acquistando il nostro Master of Fate! E stavolta speriamo di risentirci presto!!