Mechanical Poet

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Max Samosvat, Lex Plotnikoff e Tom Tokmakoff sono le menti dietro lo splendido “Woodland Prattlers”, disco uscito sotto il moniker Mechanical Poet. I tre si sono presi la briga di rispondere a turno alle domade che gli ho inviato per quest’intervista che fa da complemento alla recensione che potrete leggere in home page.

“Woodland Prattlers” è davvero un disco fantastico. Cosa lo rende tale secondo voi?
Max: “ Sono contento di sentirti dire queste parole, abbiamo semplicemente fatto la cosa che amiamo.”
Lex: “ Penso che sia così perchè abbiamo cercato di fare del nostro meglio in ogni fase del disco. La composizione, le prove, l’arrangiamento, la registrazione, la scrittura dei testi, l’ideazione dell’artwork, ect. Ogni cosa è stata fatta al meglio delle nostre possibilità.”
Tom: “ Il disco rispecchia il nostro mondo interiore. Probabilmente, il segreto del disco è qualcosa di assolutamente inspiegabile…”

Negli ultimi mesi c’era stato un fiorire di etichette circa il vostro sound, tra cui la pittoresca “Harry Potter Metal”. Voi come vi definireste?
Max: “ Suppongo “Mech metal”.”
Lex: “ “Mech metal” è una definizione fantastica, ma penso che nessuno lo conosca ancora. “Harry Potter Metal” è comunque qualcosa di incomprensibile. Penso che “Weird creepy wacky orchestral ambient progressive gothic movie metal” sarebbe ok!”

Ho trovato la vostra musica molto emozionale, inoltre anche l’esecuzione tecnica non è così fredda come qualcuno si aspetterebbe da una band di stampo progressivo.
Max: “ Questo perché noi non amiamo lo stile puro del progressive metal ed ovviamente perché noi mettiamo la nostra anima in musica. Non può essere fredda.”
Lex: “ Onestamente non trovo molto interessante il progressive metal. Mi piacciano i Pain Of Salvation, molti album dei Dream Theaters, qualche canzone degli Ark, dei Conception o dei Symphony X, ma questo è tutto per una mia eventuale “progressive metal favourite list”. Noi abbiamo molti elementi progressivi come ritmiche strane, struttura delle canzoni complicate, ect., ma le influenze principali mi derivano da altri generi musicali che non hanno nulla a che vedere con il metal. Inoltre l’elemento principale del nostro sound è la melodia, la quale spesso suona meglio senza mostruosi arpeggi o fastidiose ritmiche impossibili da suonare. L’esecuzione totalmente tecnica non fa per noi.”

Alcune parti del vostro disco sarebbero perfette come colonna sonora di un film. Quale secondo voi?
Max: “ Non saprei, forse qualcosa dalle parti di “Shrek”.”
Tom: “ Il terzo “Star Wars” o qualche altro film così grosso.”
Lex: “ Qualche rugginoso “retro hi-tech movie” basato su una novella di Giulio Verne (Autore tra gli altri di “20000 leghe sotto i mari” e “Viaggio al centro della terra”. N.D.S.L.).”

Il cinema non è l’unica arte che si potrebbe accostare al vostro disco.
Lex: “ Se parli di un libro ti dico che esiste già e lo potete trovare nel booklet. Lo stesso dicasi per un’opera d’arte. Si tratta di un grandissimo artwork di Lee Nicholson, il quale si adatta al disco in maniera perfetta. Inoltre penso che Henry Selick saprebbe trarre dal booklet e dai suoi personaggi un eccellente film di animazione.”

Alcuni elementi del vostro sound mi hanno ricordato i conterranei Rakoth.
Max: “ Mi sorprendi molto con questa associazione. Penso che, tranne la nazionalità, non abbiamo nulla in comune.”
Lex: “ Generi differenti, attitudine differente, gusti ed influenze differenti…Il grande ruolo delle tastiere ed il fatto che entrambe le line-up siano a tre elementi sono le uniche somiglianze che trovo. (Qui qualcosa non quadra…Che ci sia ruggine tra le due band? N.D.S.L.)”

La creazione di un disco così sfaccettato presuppone un background musicale di sicuro rispetto.
Max: “ Sono cresciuto con generi di musica molto differenti tra di loro. Ovviamente parlo di Jazz, Rock, Pop e Metal. Non posso citarti tutti i nomi, sarebbero troppi. Ho avuto alcune band prima dei Mechanical Poet, non necessariamente heavy metal. Perfino adesso sono singer di una power metal band russa chiamata Epidemia.”
Lex: “ Io ho passato molti anni tra il punk e l’hard rock con Tom, nella nostra prima band Victory Cross, molti anni in una band di thrash metal tecnico molto conosciuta in Russia, i Panica, mentre Tom suonava in una thrash band alcolica di nome Calvados. Poi ancora insieme a Tom sono stato un po’ di tempo addentro all’hardcore con i City e altri numerosi progetti di goa/psy trance, pop/rock, band orchestrali, death metal, avantgarde, ethereal e persino hip-hop. Ottime esperienze che continuano a crescere.”

Hai accennato all’artwork e al booklet interno. Puoi essere più dettagliato?
Tom: “ Tutto l’artwork è opera del nostro caro amico e professional illustrator Lee Nicholson. Non voglio andare troppo nei dettagli e rovinarti la prima impressione. Ti dico solo che la musica, i testi e l’artwork sono solo dei pezzi di un concept illustrato nel booklet. Ogni canzone è una breve striscia con un piccolo quadretto composto apposta per essa.”

È stato duro firmare per la Aural Music?
Lex: “ Gli abbiamo mandato il nostro Ep “Handmade Essence” e gli è piaciuto molto, così ci hanno offerto un deal. Abbiamo avuto offerte da molte altre label, ma il feeling raggiunto con i ragazzi della Aural era più empatico e così è andata per loro.”

Pensi che sarà possibile vedervi on stage?
Max: “ Faremo del nostro meglio per organizzare una performance live di assoluto spessore, ma comunque penso che arrangeremo la nostra musica in maniera più chitarristica. Penso che non sia necessario usare tutte le orchestrazioni presenti su disco anche in fase live.”

Cosa ne pensate della situazione politica russa? Negli ultimi tempi c’è stata una forte emigrazione, così spesso il sabato sera mi ritrovo ad uscire con russi, moldavi, ucraini, bielorussi, ect. Inoltre la Russia sembra essere nelle mani della mafia russa, mentre molte persone soffrono fame e povertà. Rimpiangete qualcosa del comunismo o siete favorevoli al neo-zarismo di Putin e al suo culto della personalità?
Max: “ Non amo la politica, è una affare molto sporco…Ma amo questo paese come mia madre.”
Lex: “ Ho opinioni conflittuali in materia. Innanzitutto non accetto il culto della personalità del presidente. Mi spaventa perché la Russia ha un passato di sanguinaria e paurosa tirannia. D’altra parte ammetto che la maggior parte del popolo russo vuole uno Zar forte ma corretto. Più di un migliaio di anni di storia russa mi fa capire che c’è qualcosa di incomprensibile e misterioso nel carattere russo.”

Ok, chiudete pure come volete!
Max: “ Buona fortuna e pace!”
Lex: “ Siate felici ed in buona salute!”
Tom: “ Vi auguriamo amore, successo e felicità!”

Sono arrivati i tre Magi coi loro doni.

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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