Salve ragazzi e bentornati nuovamente sulle pagine di Metal.it. Lunghi anni sono passati da quella che era la vostra ultima opera ovvero Whatever Comes, uscito nel 2012 su Mighty Music. Qualcosa è andato storto per giustificare un'assenza così?
Matt: Ciao e ben ritrovati! Sicuramente più di qualcosa andò storto all’epoca di “
Whatever Comes”. Dal punto di vista musicale il disco risultò un ibrido poco coerente con il nostro cammino musicale intrapreso fino a quel momento. Troppe influenze esterne ci hanno portati ad imbastardire il sound fino a trasformarlo in qualcosa che non era più Enemynside. Dal punto di vista umano eravamo stanchi e logorati dai cambi di line-up e l’ultimo in ordine cronologico, l’ abbandono del batterista che avevamo all’epoca, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Decidemmo, in completo burn-out, di chiudere il progetto per dedicarci ai nostri rispettivi side-project!
Frallo: su questa cosa ammetto di avere nello stesso tempo un po’ di colpa e un po’ di merito: la colpa perché sono stato io a non farcela più e quindi a “mollare”, e il merito perché col senno di poi questo break ci ha giovato parecchio!
La situazione ci era proprio sfuggita di mano, visto il cambio di genere ad un certo punto avevamo anche valutato di pubblicare l’album con un altro nome!
Poi abbiamo pensato che in fondo i nostri elementi identificativi c’erano, ma all’epoca non ci siamo resi conto che erano mescolati a troppe influenze diverse!
Indubbiamente quello che balza immediatamente agli occhi (e le orecchie) è una netta sterzata per quanto riguarda la direzione musicale, oggi tornata a pieno regime su un thrash classico che vi aveva da sempre contraddistinto...e sinceramente da parte nostra, in maniera egoista, possiamo dire che siamo contenti di questo!
Matt: Quando abbiamo ripreso in mano le redini degli Enemynside io e Francesco ci siamo trovati sulla stessa lunghezza d’onda come agli inizi: volevamo tornare a suonare thrash metal senza contaminazioni di sorta! Questo anche e soprattutto perché abbiamo notato che ci divertiamo ancora a farlo e che un sacco di cose ci riescono in maniera abbastanza naturale e spontanea.
Frallo: prima di decidere il ritorno degli Enemynside, io e Matt abbiamo fatto tipo una seduta alcolica a settimana per circa 3 mesi ! Una sorta di terapia sotto i fumi dell’alcool !
Tornando a Dead Nation Army, siamo sinceramente rimasti un po' sorpresi. Va bene il ritorno al passato, ma non ci aspettavamo tanta qualità: a nostro modesto (mica tanto.. :D) parere, i primi 3 brani (su 4...) sono agevolmente tra i migliori della vostra produzione di sempre. Sembra quasi che abbiate ritrovato energie forse chissà, disperse tempo fa.
Matt: siamo assolutamente d’accordo con te! Quello che ci fa piacere è che nessuna delle idee contenute su
Dead Nation Army è più vecchia di un anno e mezzo! Con Francesco ci siamo messi a scrivere un bel po’ di roba più o meno a partire da Giugno 2016 quindi si tratta di tutto materiale nuovo. Sono stati abbozzati molti pezzi e poi insieme a
Fabio (batteria) e
Andrea (basso) abbiamo deciso quali portare avanti. Come dicevo prima quello che facciamo ci riesce in maniera molto naturale perché il thrash è nel nostro dna. Abbiamo scelto come titolo Dead Nation Army perché il suo acronimo è proprio D.N.A.!
Un altro fattore decisamente apprezzabile è il sound, la produzione è davvero sopra le righe ed è un complemento essenziale delle vostre composizioni. Volete parlarcene?
Matt: la produzione è stata affidata ai
16th Cellar Studios di
Stefano Morabito con il quale avevamo già lavorato per il disco del 2008 “
In The Middle Of Nowhere”. Quando siamo ripartiti non sapevamo se avremmo registrato un singolo, un Ep o un disco intero, ma sapevamo che saremmo andati da lui! Per fortuna anche Andrea e Fabio sono stati d’accordo con noi fidandosi anche di quelli che erano i racconti in merito alla nostra precedente esperienza ai 16th Cellar…… infatti poi tutto è filato liscio e noi siamo timasti soddisfattissimi!
Gli Enemynside da...praticamente sempre sono stati Francesco e Matt. E poi altri due. Come la spiegate questa cosa? E oggi chi c'è ad accompagnarvi per il nuovo EP?
Matt: E’ stato sempre così nostro malgrado. Ti assicuro che avremmo volentieri voluto puntare su una formazione stabile con cui crescere ma è difficile mettere sempre d’accordo 4 o 5 teste. Avere una band di pezzi originali, se si vogliono raggiungere degli obiettivi dignitosi, è un lavoro a tempo pieno e non tutti hanno la costanza e la determinazione per affrontare gli impegni e le difficoltà che ne derivano.
Visto dall’esterno, magari da chi non suona, risaltano solo i lati migliori del far parte di un gruppo: i live, i video, le foto, i dischi, le trasferte, ecc. ma dietro a queste cose c’è un investimento, un lavoro incessante e non sempre divertente e piacevole da fare.
Durante i primi mesi con un nuovo progetto o con una nuova line-up c’è esaltazione ed entusiasmo, poi quando le cose si fanno serie non tutti sono in grado di fare la propria parte all’interno del gruppo e bisogna aver il coraggio di cambiare. Altrimenti ci si lascia trascinare in un mood inconcludente che non porta a nulla…..
Frallo: Devo dire che questa line up ha portato molta serenità dal punto di vista pratico e organizzativo (oltre che musicale ovviamente).
Con Fabio e Andrea ci sentiamo sulla stessa lunghezza d’onda, ognuno fa il suo in modi differenti ma rispettando i piccoli obiettivi che fissiamo di volta in volta.
Non importa cosa o quanto, quello che importa è che sentiamo di essere affiatati e questo giova alla stabilità della band visto il lavoro incessante che un gruppo come il nostro deve portare avanti senza fermarsi mai !
A proposito, da cosa è dipesa la scelta di tornare con un EP di 4 brani rispetto ad un lavoro più lungo? Ed è prevista la pubblicazione di ulteriore materiale, se ne avete già scritto?
Matt: abbiamo pensato ad un Ep perché volevamo tornare in pista in tempi brevi. Per fare un disco ci sarebbe voluto troppo tempo in fase di songwriting e arrangiamenti. Considerando che dovevamo far uscire quattro canzoni ci siamo potuti concentrare sulla qualità e non sulla quantità. Ci siamo posti una scadenza e, lavorando su base quotidiana per riuscire ad arrivare in studio pronti e con il materiale che ci soddisfacesse a pieno, abbiamo raggiunto l’obiettivo! Di materiale nuovo ne abbiamo e l’idea stavolta è quella di realizzare un disco completo sul quale stiamo già lavorando!
A livello live cosa avete fatto negli ultimi anni? E, soprattutto, cosa contate di fare nei prossimi mesi?
Matt: L’anno scorso siamo usciti con il video del nostro primo singolo “
For All The Jerks” e per promuoverlo siamo riusciti a fare qualche data sia in Italia che all’estero. Fra le cose migliori sicuramente il Metalhead Meeting a Bucarest insieme a gruppi come
Agnostic Front e
Behemoth e una data a Iasi in Romania di spalla ai
Destruction. Per promuovere il nuovo Ep abbiamo in programma qualche cosa fuori dall’Italia che annunceremo prossimamente….
Si è appena chiuso il 2017, non dico di farmi una top ten ma quali sono stati i vostri dischi preferiti?
Matt: in ambito metal gli ultimi album di
Death Angel e
Kreator sono una bomba e molto ispirati! Devo dire che le cose migliori mi capita di ascoltarle principalmente da esponenti della vecchia guardia. Molti dei nuovi gruppi mi sembra che siano più attenti alla forma che alla sostanza: tanta attitudine, look impeccabile, pezzi a 200 di metronomo, ma poi non mi rimane nulla in testa. Non un riff, non un chorus, niente di niente. Ho scoperto di recente gli
Hell’s Domain dalla Danimarca e i
Reignsaw dalla Svezia. Ecco queste sono le uniche due bands recenti che mi è capitato di ascoltare in ambito thrash che oltre a mostrare i muscoli hanno anche una bella vena creativa!
Oggi è cambiato anche il modo di fruire la musica. Streaming ovunque, persino in auto tramite cellulare e bluetooth, o se va bene ascoltando da notebook. Indubbie comodità ma io mi tengo strette le mie pareti tappezzate di cd. Voi come siete messi a riguardo?
Matt: Ormai sono anni che si va in quella direzione! Io ho casa piena di libri, cd (e qualche vecchio vinile) e mi piace circondarmi di “sostanza”. Se ascoltassi solo musica in streaming o leggessi libri in .pdf non sarebbe la stessa cosa per me……
Grazie nuovamente per il tempo che ci avete dedicato, vi lasciamo la chiusura dell'intervista e sentitevi liberi di aggiungere tutto quello che volete.
Band: grazie a te e a Metal.it per l’intervista. L’invito è rivolto a tutti i thrashers all’ascolto e non solo: guastatevi il nuovissimo e thrashissimo video di “Devil In Disguise” ad opera di Mastema Agency sul nostro canale YouTube, visitate e rimanete in contatto con noi tramite la nostra
Fb page e, come direbbero i
Suicidal Tendencies, join the army!! \m/