I Red Raven hanno catturato le mie attenzioni sia grazie alla validità del loro secondo album, "Chapter Two: DigitHell", sia per la presenza al microfono di Frank Beck che in tempi recenti abbiamo spesso trovato al fianco di Kai Hansen. Alle nostre domande rispondono all’appello il chitarristi Patrick Fey e Bernd Basmer ed il bassista Martin Reichhart …
Potreste riassumere la storia dei Red Raven dato che per quanto sia doveroso ricordare che nessuno dei musicisti coinvolti è un “ultimo arrivato”, siete una band non ancora molto conosciuta dai Metal Fan italiani. Ora possiamo rimediare…
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Patrick: La band “nasce” formalmente in coincidenza della prima uscita "Chapter One: The Principles" verso la fine del 2014.
L'album era stato registrato e prodotto molto prima, ma siamo stati in grado di terminare la registrazione delle vocals e a completare la produzione solo all'inizio del 2014 dopo che Frank si è unito alla band. Alla fine del 2014 il batterista Sebastian Berg e il chitarrista Bernd Basmer hanno poi completato la formazione. Quindi abbiamo potuto iniziare a suonare dal vivo dall'inizio del 2015. I momenti salienti nel 2015 sono stati la vittoria nella competizione "Hard Rock Rising Cologne" e gli show di supporto a MSG e agli Iron Savior. Nel 2016 abbiamo iniziato a scrivere le canzoni per il nostro secondo album "Chapter Two: DigitHell", un processo che questa volta ha visto coinvolti tutti i membri della band. "Chapter Two …" è stato autoprodotto e registrato da noi stessi, quindi ci siamo presi il tempo di farne un prodotto di alta qualità. L'album è stato poi rilasciato nell’ottobre del 2017, supportato dal video ufficiale "Unbreakable", che è diventato una vera hit soprattutto in occasione dei concerti.
Dall'inizio del 2018 abbiamo tenuto più show di quanto avevamo fatto negli ultimi due anni, tra apparizioni in vari festival e a livello di Club. Stiamo anche programmando un tour che dovrebbe tenersi verso la fine del 2018.
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Martin: Riguardo a una delle tue osservazioni: certo, siamo tutti in giro da un po' di tempo. Ogni membro della band ha un brillante e variegato Curriculum Vitae in campo musicale. Tuttavia, quando crei una nuova band è come ripartire da capo. Si riparte da zero. Questa è tanto una grande opportunità quanto una sfida difficile.
E perché avete scelto proprio il nome di Red Raven per la band?
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Patrick: E’ stata un'idea spontanea. Da una parte è un'allitterazione, dall'altra ogni persona può facilmente immaginare un corvo rosso. Il corvo è un simbolo che nel Metal ha da sempre degli aspetti mistici, e quanto mistico può addirittura essere un corvo ROSSO... ;-)?
Per quanto sia già giunto il momento del vostro secondo album, i Red Raven non hanno ancora superato lo scoglio del “segreto per pochi”. Quali ragioni pensate possano esserci dietro?
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Patrick: Ci sono così tante band là fuori, ed è molto difficile ottenere supporto dalle etichette più importanti, da promoter e dalle booking agency. Ma lotteremo e faremo un passo dopo l’altro.
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Bernd: Oggigiorno sopravvivere come band è davvero difficile. Ce ne sono troppe e tutte voglio suonare, ovviamente. Inoltre è diventato sempre più facile rilasciare la propria musica. Ci sono molte possibilità on-line dove le nuove band possono pubblicare le proprie canzoni. Come ha detto Patrick, è diventato davvero difficile riuscire a stare sopra la media... ma noi facciamo del nostro meglio per essere ascoltati e tenuti in considerazione.
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Martin: Roma non fu costruita in un giorno. Raramente è successo nella storia della musica che un debutto potesse essere allo stesso tempo anche il punto di svolta per un artista. Proprio come nemmeno un grande prodotto può essere sempre è la garanzia per una qualunque azienda di conquistare il mercato. Per poter andare in alto, ci vuole diligenza, pazienza, forza di volontà e un pizzico di fortuna.
So che gli artisti non sono mai entusiasti nel dover definire la propria musica, ma come introdurreste alla vostra musica chi non vi conosce?
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Patrick: Melodic Metal per persone adulte.
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Bernd: Io ci tengo ad aggiungere che è Metal con molte differenti sfumature.
A mio parere, i Red Raven suonano un Hard & Heavy molto solido e tradizionale, ma riuscite a tenervi a distanza dal più classico e scontato Teutonic Power Metal. Siete d'accordo?
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Patrick: Assolutamente. Non suoniamo molto teutonici. La ragione potrebbe essere la lista dei nostri gruppi preferiti, che sono, ad esempio, Dio, Queensryche, Metallica, Tremonti, Dream Theater, Korn, Iron Maiden...
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Bernd: ... e questi sono solo quelli pesanti. :-) Io apprezzo tutti i tipi di musica, anche da altri generi, come ad esempio Muse, Incubus o anche Adele, Peter Gabriel o Sting. Penso che ci sia tanta musica fantastica là fuori e secondo me è altrettanto importante essere aperti ad altri tipi di musica.
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Martin: Non stiamo certo reinventando la ruota con il nostro approccio all’Heavy Metal. Abbiamo le nostre radici e con Frank come cantante, e lui può davvero essere molto melodico, poter creare questo tipo di musica è una vera gioia. Ma il Teutonic Power Metal non è sicuramente nel nostro portafoglio. E, ad ogni modo, è già fatto così bene da altri.
Quali sono le novità tra l'album precedente e quello nuovo? ... ok: "dire che il nuovo è migliore", non è sufficiente !!
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Patrick: Il nuovo album è stato realizzato con un lavoro di squadra. Pertanto offre una gamma musicale più ampia, inoltre abbiamo avuto il coraggio di osare cose inconsuete. Dai un'occhiata alla canzone "Proud", che è fondamentalmente una Malagueñas spagnola sulla quale abbiamo costruito una canzone metal. Non ultima la produzione che è migliore rispetto a "Chapter One", così come lo è l'artwork. Penso che sia un disco molto interessante per ogni fan del Rock e del Metal sofisticato e melodico.
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Martin: Devo aggiungere che su “Chapter Two” abbiamo inserito anche del sound programming, che ha portato qualcosa in più, quasi come una terza dimensione. Non invasiva ma incorporata nel mix, quindi un qualcosa che si percepisce più che essere ascoltato.
Inoltre, il mastering è stato curato dal nostro amico Dirk Decker, mentre per il precedente album avevamo fatto tutto da noi.
Beh... forse l'artwork non è così ben riuscito quanto la parte musicale, siete d’accordo?
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Patrick: È una questione di gusti. La copertina simboleggia il titolo dell'album e alla band piace.
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Bernd: Nessun commento, visto che lo ho realizzato io... :-)
Siete sicuramente un’ottima line-up, composta da musicisti eccellenti. Durante le fasi di composizione, quale è stato il contributo dei singoli componenti? Chi e cosa vi hanno ispirato?
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Patrick: Ogni membro del gruppo ha dato un grande contributo a questo album. Bernd, Frank, Martin e anche il sottoscritto hanno scritto dei testi e delle canzoni. Sebastian ha avuto un ruolo importante negli arrangiamenti e nella messa a punto dei brani.
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Martin: L'ispirazione è giunta da diverse parti. Abbiamo fatto una jam session nel nostro studio dalla quale sono scaturite le basi su cui sono nate due canzoni, “Save Me” e “Out of Memory”. 90 minuti e bang – schiodate due canzoni.
Questo è un lavoro di squadra e nessuno avrebbe potuto farlo a casa da solo. In altri casi i brani sono stati proposti da uno di noi alla band, e poi sono stati modificati da tutto il team in seguito.
Quali argomenti avete trattato nei vostri testi? "Chapter One" and "Chapter Two" sono legati da una stessa storia?
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Patrick: Nel "Chapter Two" troverete argomenti più concreti e personali. Ad esempio, "Until the End of Time" parla di un buon amico della band, che purtroppo è morto troppo giovane e che ci manca molto.
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Bernd: Posso solo parlare del "Chapter Two", perché per il "Chapter One" non ero ancora un membro della band :-) Ma per il "Chapter Two" alcuni degli argomenti riflettono ciò che sentiamo e vediamo intorno a noi se osserviamo il mondo. Ad esempio "Collapse" si occupa di una visione olistica del mondo e di come sembra cadere a pezzi in questi giorni. Alcuni dei testi delle canzoni sono anche molto personali, come ad esempio “Out of Memory” che è stata composta da Frank.
State già lavorando a un “Chapter Three”?
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Patrick: Il songwriting e la fase di pre-produzione per "Chapter Three" sono già iniziati.
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Bernd: Sì, non ci si ferma mai, a quanto pare… :-) Abbiamo anche un paio di demo e idee per i testi e per la musica, penso che ci sarà di nuovo un mix molto interessante sul prossimo album. Per noi è importante poter vedere dei progressi attraverso i nostri dischi, quindi vogliamo sempre tenere le cose in movimento quando pensiamo ai nostri prossimi passi.
Bene, torniamo alla produzione, siete soddisfatti dei risultati finali o c'è qualcosa che vorreste cambiare?
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Patrick: Tutta la band è responsabile della produzione, mentre io ho curato la maggior parte delle registrazioni e del mixaggio, anche perché vivo vicino al nostro studio.
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Bernd: Sì, e penso che Patrick abbia fatto un ottimo lavoro con la produzione e il mixaggio del CD. Per il mastering ci siamo fatti dare una mano chiedendo l’aiuto esterno di un nostro ottimo amico.
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Martin: Batteria, chitarre e voci sono state registrate nel nostro studio di prova. Io ho registrato le tracce di basso a casa, nel mio studio. I mix sono stati tutti fatti da Patrick ma con il supporto (e lamentele :-) ) da parte nostra. Il tutto lavorando con una piattaforma obsoleta, roba dell’età della pietra si potrebbe dire. Ma secondo noi ha funzionato molto bene. La produzione si piazza nella media delle altre produzioni moderne.
Come forse avrai notato nella mia recensione, non sono stato particolarmente colpito dalle due ballad, mentre "Proud" e "Unbreakable" mi hanno davvero affascinato. Così sono curioso di sapere di quali canzoni voi siete particolarmente orgogliosi tra tutte quelle di "Chapter Two: DigitHell" …
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Patrick: Amiamo ogni canzone di questo album. Sì, pure le ballad ;-), che contribuiscono significativamente alla dinamica dell'album ... e molti fan adorano anche le ballate. Abbiamo cercato di non farle in maniera troppo Metal, ma in un modo più classico e adulto. È quindi possibile che possano piacere soprattutto ai nostri fan più anziani. Il mio preferito è comunque "Proud", la trovo eccezionale e shreddy :-)
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Bernd: Sì, li amo davvero tutti. Ad ogni modo se proprio dovessi scegliere alcuni pezzi favoriti, probabilmente punterei su “Collapse”, “Dance with a freak” e “Unbreakable”.
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Martin: Ponendomi dal punto di vista degli ascoltatori, mi piacciono “Unbreakable” e “Running Out”. Ponendomi come musicista tocca a “Digithell” e a “Save Me”. I testi più toccanti sono quelli di “Out of Memory” e “Until the end of time”. A proposito di quest’ultima, quando uno dei tuoi migliori amici passa ad altra vita troppo presto, scrivere una ballata come questa è una pillola amara da ingoiare... e un toccasana una volta che lo hai fatto.
Ho già fatto questa domanda in passato ad altri gruppi, ma nessuno mi ha mai convinto: beh, sembra proprio che in Germania un sacco di persone suoni in uno o più gruppi Heavy/Rock, c'è qualcosa nell'aria (o nella birra ... eheheh) dalle vostre parti?
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Patrick: Hai ovviamente ragione. Ci sono tonnellate di band solo nella nostra regione.
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Bernd: Sì, e per noi è anche un po' difficile farci notare. Voglio dire, se do un'occhiata intorno, parrebbe davvero una situazione impazzita. Se guardo agli anni '90 quando suonavo in un’altra band chiamata Superior, andavamo in tour con i Vanden Plas e avevamo le rispettive sale prove nello stesso edificio praticamente porta a porta. Anche dove viviamo oggigiorno è davvero incredibile vedere quante band siano presenti. E naturalmente tutte fanno i loro dischi e tutte quante vogliono suonare dal vivo.
Ma va bene, non voglio certo lamentarmi. Ovviamente è anche bello avere attorno una scena viva.
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Martin: Nessuna delle mie due sorelle suona in una Heavy/Rock band. Detto questo, io sono l'unico in famiglia... Hmm... spero che cambi leggermente le statistiche :-)
Grazie per l'intervista e ora avete la possibilità di terminarla nel modo che preferite...
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Patrick: È stato un piacere rispondere alle tue domande. I nostri migliori saluti ai Metal fan in Italia, speriamo di vedervi molto presto!