Per approfondire la conoscenza del loro nuovo album "Armageddon Genesi", ecco tra noi il bassista e il chiatarrista degli Eversin, rispettivamente Ignazio Nicastro e Giangabriele lo Pilato. Gli Eversin sono ormai una presenza costante sulle pagine di Metal.it, ma ogni volta - sia sul piano prettamente musicale sia nelle interviste, scopriamo dei lati inediti ...
Sempre più cattivi... chi vi ha fatto incazzare questa volta?
Ignazio: ahahaha, beh, sicuramente i motivi per una bella incazzatura non mancano mai, ma sinceramente non abbiamo programmato di essere così violenti, ci viene proprio spontaneo, ahahah.
Come non ho mancato di sottolineare, su "Armageddon Genesi" l'approccio generale si è ulteriormente esasperato, si tratta di una crescita programmata oppure nasce tutto in maniera spontanea ?
Giangabriele: Il nostro modus operandi non è variato molto rispetto ai precedenti dischi. Siamo consapevoli che il genere che proponiamo non è sempre di facile assimilazione e che per capire pienamente la nostra proposta musicale un ascolto superficiale non è assolutamente sufficiente. Il nostro è un Thrash Metal molto articolato, particolare e moderno che poco ha a che vedere con il classico Thrash. Nel corso degli anni abbiamo affinato le nostre capacità espressive riuscendo a creare una nostra personalità estremamente riconoscibile cosa che su "Armageddon Genesi" è ancora più evidente. La crescita a cui fai riferimento è data dall’ormai decennale esperienza che ognuno di noi ha sul groppone, cosa che in maniera del tutto spontanea ha portato la nostra musica ad essere sempre più matura, articolata e omogenea.
Per quanto un brano come "Jornada del Muerto" concettualmente rimandi al precedente album ("Trinity the Annihilation") non credo che il nuovo lavoro sa incentrato sullo stesso concept lirico, o mi sbaglio ?
Ignazio: Esatto, la sola "Jornada del Muerto" riprende ciò che è narrato su "Trinity: the Annihilation", il resto affronta argomenti diversi. Con "Armageddon Genesi" ho cercato di far coesistere la storia e l’attualità con quanto scritto nella Bibbia, soffermandomi in particolare sugli scritti di San Giovanni. Ho provato a fare luce sull’Armageddon, la fine suprema, questo dio apparentemente morente che viene continuamente evocato dalla razza umana nei più svariati modi. Secondo la Bibbia la battaglia finale tra il bene ed il male avrà luogo presso l’altipiano israeliano di Har-Megiddo, cosa che va ad alimentare il più classico immaginario collettivo. Io ho invece ho voluto vedere nell’Armageddon un concetto puramente astratto, un’idea che, oggi, potrebbe essere realizzata dall’uomo attraverso la tecnologia da lui stesso creata, attraverso l’estremismo religioso o attraverso la smania di potere. Ho provato a far luce sull’idea di una sorta di eutanasia auto inflitta nel nome del progresso, dell’evoluzione o del credo religioso.
Nemmeno in questa occasione avete rinunciato ad un paio di collaborazioni esterne, tra queste spicca quella con Ralph Santolla, che è, tristemente, venuto a mancare solo pochi giorni prima dell'uscita di "Armageddon Genesi". Cosa puoi raccontarci di questa collaborazione
Ignazio: Abbiamo sempre adocchiato i guest in base al mood del disco, tenendo sempre presente le caratteristiche dei singoli ospiti ed in che modo avrebbero potuto giovare ad un determinato brano. Nel corso degli anni abbiamo collaborato con diversi artisti dal nome altisonante come Tony Dolan, Glen Alvelais, James Rivera fino ad arrivare a Ralph Santolla e Lee Wollenschlaeger per l’ultimo disco. Tutti questi grandi artisti hanno contribuito a rendere i brani su cui appaiono delle piccole storie a parte proprio per le loro particolari caratteristiche. Tutti noi siamo da sempre fan di Ralph e del suo stile unico, io in particolare, essendo un accanitissimo fan dei Deicide, conosco a memoria ogni singola nota suonata da lui sui dischi della band di Benton. Per “Soulgrinder” era necessario un assolo particolare, diverso dallo stile di Giangabriele, non tanto per la mera esecuzione ma proprio per l’aspetto creativo vero e proprio. Giangabriele ha uno stile molto istintivo per quanto riguarda gli assoli, uno stile quasi brutalmente improvvisato, cosa che su “Soulgrinder”, a causa della struttura quadrata del brano, strideva non poco. Serviva un qualcosa di molto tecnico ma allo stesso tempo scorrevole e abbastanza memorizzabile e quindi chi meglio di quel genio di Ralph? Lo feci contattare dal nostro tour manager e dopo qualche giorno ci inviò un unico assolo, quello che potete ascoltare sul brano. Ci disse che sentiva che era il solo giusto, cosa che nessuno di noi mise in discussione. In seguito ci sentimmo un altro paio di volte, giusto per parlare un po’ del disco, poi la brutta notizia… L’assolo che ha registrato per noi è il suo ultimo assolo.
L'altro ospite è un po' meno noto, ma mi piacerebbe sapere come e perchè vi siete rivolti a Lee Wollenschlaeger (nuovo frontman dei Malevolent Creation).
Ignazio: Come osservi giustamente tu Lee è un volto “nuovo” nel panorama Death Metal di un certo livello, e noi da fan dei Malevolent Creation eravamo molto curiosi di sentire cosa avrebbe fatto sul loro nuovo disco. Trovai su Youtube alcuni demo dei nuovi brani e rimasi folgorato dal suo growl, un growl di una compattezza e di una potenza davvero fuori dal comune. Chiesi ai ragazzi e dopo un po’ lo contattai personalmente su FB. Lee, una volta ascoltato il brano, fu subito entusiasta della cosa e accettò di partecipare immediatamente. Il suo stile così opprimente e violento è perfetto per il climax oscuro e negativo del brano del nostro disco su cui appare che sembra sia stato scritto appositamente per la sua voce.
A questo punto ti chiederei, come già fatto in passato, di andare a esplorare tutti i capitoli, musicali e lirici, di cui si compone "Armageddon Genesi", vi va?
Ignazio: Certamente: il disco si apre con l’intro “A Dying god Walks the Earth”, una introduzione molto evocativa che fa sprofondare immediatamente l’ascoltatore all’interno dell’atmosfera plumbea a negativa che permea l’intero disco. Seguono “Legions” e “Jornada del Muerto” due brani molto veloci ed estremamente “in your face”. I testi della prima parlano del fanatismo religioso e del terrorismo islamico, mentre quelli della seconda narrano la genesi del primo test nucleare che ebbe luogo appunto nel deserto di “Jornada del Muerto”. “Soulgrinder”, primo singolo del disco, è una marcia militare in piena regola, cadenzata e dannatamente pesante ed ha un ritornello davvero dirompente. Il testo parla di come l’uomo abbia distrutto il pianeta in nome della tecnologia e come questa si stia rivoltando contro l’umanità anziché aiutarla. Segue “Havoc Supreme”, brano tiratissimo nella prima parte, molto tecnico e caratterizzato da anticipi di battuta su un tempo veloce che poi sfocia in un ritornello lento e claustrofobico. Il testo riprende quando narrato dal precedente brano ma sposta l’attenzione verso la fine dell’umanità e la non resurrezione del genere umano. Adesso lascio la parola a Giangabriele.
Giangabriele: il sesto brano è “Where Angels Die”, un pezzo che si apre con un riff pesantissimo ma che è caratterizzato da mille sfaccettature. Ho voluto spezzare la violenza del brano con degli arpeggi molto dolci che danno un sapore molto malinconico al pezzo. Il testo parla degli abusi sui minori e delle violenze che chi è più debole si trova a dover subire giorno dopo giorno. Segue “Seven Heads”, probabilmente il brano più in classico stile Thrash dell’intero disco, anche se usare la parola classico per un nostro pezzo è un po’ strano. E’ un pezzo veloce, quasi tutto tirato, durante il quale la voce di Angelo è distorta ed effettata. Il ritornello è molto aggressivo, urlato e potrebbe ricordare gli Slayer. Se non erro il testo parla della venuta dell’anticristo secondo l’Apocalisse di San Giovanni. Arriviamo quindi ad “Armageddon Genesi” e “To the Gates of the Abyss”. La prima è una canzone molto lineare caratterizzata da un mood assolutamente oscuro e “doomy” soprattutto nella seconda parte quando Angelo inizia a cantare “Gloria, comes from the sky, we all shall die”. E’ pesante e violenta ma ha un anima nera come la pece. E’ probabilmente il miglior brano che io abbia mai scritto, lo adoro. Il secondo brano è tutta farina del sacco di Ignazio, un pezzo molto atipico per i nostri standard. La prima parte è molto lenta e marziale fino ad arrivare al ritornello quasi narrato sottovoce. Poi esplode nella seconda parte fino ad arrivare verso la fine dove abbiamo proprio l’apice del brano con Angelo ad urlare il titolo del brano a squarciagola. I testi sono connessi tra loro e parlano della genesi della fine del mondo vista con gli occhi di un essere umano che assiste impotente alla disfatta ed alla fine del suo tempo.
E due parole per l'artwork, una copertina che come stile e toni si mantiene fedele a quella del già citato "Trinity the Annihilation" non ce le mettiamo?
Ignazio: la cover è stata creata dal Team MoonRing Design, un team bulgaro che si occupa della realizzazione di copertine per nomi noti della scena Metal europea e non solo. Fummo molto colpiti dalla bozza iniziale dell’opera la quale, dopo alcuni accorgimenti, iniziò a prendere forma fino a diventare ciò che potete vedere oggi. Come nelle migliori tradizioni complottistiche, cospiratorie ed esoteriche, l’occhio ha un significato particolare, infatti in questo caso rappresenta la presenza della fine suprema che alberga in ogni essere umano, in quanto è ormai evidente che questo ultimo è dedito all’autodistruzione ed all’annientamento dei suoi simili e degli altri esseri. Il peccato contro Dio, contro la Natura, contro l’esistenza è e sarà sempre parte dell’essere umano.
E magari pure per la My Kingdom Music che vi accompagna sin dal vostro esordio?
Giangabriele: il rapporto con MKM è ormai ben consolidato. Ci conosciamo da un po’ ormai, sappiamo i nostri limiti reciproci e li rispettiamo, evitando di creare scomode incomprensioni. Francesco è una persona molto preparata e assolutamente disponibile ed in tutti questi anni non ci ha mai fatto mancare il suo appoggio ed il suo supporto. Se ci serve qualcosa fa di tutto per venirci in contro, senza se e senza ma. Sotto questo aspetto è molto meglio la MKM che una qualsiasi label estera, magari più grossa ma che si disinteressa delle proprie band.
Quest'anno sono ormai 16 dal vostro primo demo (se guardiamo ai Fvoco Fatvo). Come giudichi fin qui la vostra avventura?
Ignazio: i Fvoco Fatvo sono stati una buona band ma come è giusto che sia si sono spenti subito dopo l’età adolescenziale per lasciare spazio agli EVERSIN. Si tratta di due band estremamente diverse, che oltre a proporre musica diversa, avevano un approccio ed una concezione della musica quasi opposte. La vera avventura nasce con gli EVERSIN, non perché stia rinnegando qualcosa ma semplicemente perché prima non eravamo una band bensì un semplice progetto, quindi diciamo che la nostra vera avventura ha compiuto da poco 10 anni.
A guardare dalle vostre reazioni sul profilo Facebook degli Eversin, sembrerebbe che la critica musicale abbia ben accolto "Armageddon Genesi", quale è stato il bilancio recensioni positive e quelle negative?
Giangabriele: è abbastanza presto per provare a tirare qualche somma ma al momento direi che è stato accolto in maniera eccelsa. Tralasciando i voti molto alti, ho notato che gli addetti ai lavori ne parlano in maniera entusiastica e soprattutto che finalmente ci riconoscono un trademark ben definito e riconoscibile. Certo, ci sono le dovute eccezioni, cioè quelle recensioni scritte da chi spara a zero perché non gradisce i suoni moderni o perché preferirebbe l’ennesima copia dei Kreator o dei Sodom. Di questa categoria di “esperti” ne facciamo volentieri a meno, infatti abbiamo preso la decisione di inviare il disco solo a webzine qualificate che sanno di cosa parlano. Qualità anzichè quantità.
Ma, soprattutto, quali sono state le reazioni degli acquirenti dell'album.. perché immagino che ne abbiate anche venduti di dischi, no?
Ignazio: qualcuno lo abbiamo venduto, dai, non sono numeri con troppi zeri ma ci difendiamo. Anche in questo caso la reazione di chi ha acquistato il disco è stata ottima, tanti messaggi di complimenti, tante mail, tanta gente che ci vuole vedere dal vivo.
Avete già buttato giù delle idee per il prossimo disco? Pare che girino voci che ci sorprenderete con una clamorosa svolta Glam & Sleaze, cosa c'è di vero ?
Giangabriele: qualche idea è stata già registrata ma purtroppo le voci sulla svolta Glam non sono vere. La nuova roba suona assolutamente AOR con qualche parte “happy” in tipico stile Helloween, così da far felice Ignazio che adora quel genere di musica, ahahahah.
A parte gli scherzi, credo che in questo momento la priorità sia quella di promuovere "Armageddon Genesi" anche dal vivo, quali sono gli appuntamenti che avete già tenuto (assieme a gruppi importantissimi peraltro), e soprattutto quelli a venire?
Ignazio: a parte gli scherzi, a me gli Helloween fanno cagare sul serio eh, ahahahah. Tornando alla tua domanda, abbiamo suonato in Estonia il 29 giugno assieme ai Lacuna Coil ed agli I Am Morbid di Dave Vincent ed il giorno successivo ci siamo recati in Grecia al Chania Rock Fest, in cui abbiamo suonato l’anno scorso, per presentare ufficialmente l’album ai supporters greci. Sono già in programma altre date live per la fine del 2018 e i primi mesi del 2019 che però, non essendo ancora state ufficialmente confermate da chi di dovere, non posso anticipare. Stiamo pianificando molta roba, crediamo molto nel nostro nuovo disco e siamo certi che suonarlo dal vivo sarà fantastico sia per noi che per chi starà sotto il palco. Stiamo arrivando.
Beh... grazie per la solita disponibilità.
Ignazio: Grazie a te Sergio per lo spazio ed i supporto che da sempre ci concedi. Grazie a tutto lo staff di Metal.it e a presto.
Giangabriele: Grazie per la bella intervista. Stay Heavy.