Witches of Doom: streghe pronte ad invadere l'Europa...

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Nata nel 2013, la band romana dei Witches of Doom in questi anni si è fatta notare sempre più tra gli amanti di certe sonorità, sempre in bilico tra gothic, stoner e doom rock, a volte in misura maggiormente metal altre volte più moderna e contaminata da darkwave ed industrial.
Alla luce di un disco di successo come "Deadlights" e di un imminente tour in Europa insieme all'ex Misfits Michale Graves, abbiamo fatto due chiacchiere con le streghe...

Salve ragazzi e benvenuti sulle pagine di Metal.it! Prima di pensare all’imminente futuro, volgiamo per un poco lo sguardo al recente passato: sono passati quasi 3 anni dalla pubblicazione di Deadlights, a questa distanza di tempo come lo giudicate? A posteriori ne cambiereste qualcosa o siete ancora pienamente soddisfatti? E qual è stato il responso del pubblico e degli addetti ai lavori?
Ciao Gianluca e grazie dello spazio su Metal.it. Deadlights per noi rimane un buon disco, anche perche' abbiamo voluto sperimentare rispetto al debutto inserendo molte piu' parti elettroniche. Le band che mi piacciono di piu' sono quelle che provano a rischiare cercando di mettersi in gioco come fanno i Cult o i Faith No More in due ambiti diversi. Rimane comunque un disco riuscito per noi, ci ha dato la possibilita' di mostrare un lato nascosto del nostro sound. Un album nel bene e nel male e' come una foto che ti rappresenta in quel
preciso momento in cui e' stata scattata quindi non cambieremmo nulla. I responsi nel complesso sono stati molto positivi, tanto che Lizard Tongue e' passata in heavy rotation su alcune radio per diversi mesi dandoci la possibilita' di allargare la nostra fan base. Anche all'estero abbiamo ricevuto recensioni molto positive a riguardo.
Sappiamo che nel 2019 farete uscire il vostro terzo album sulla lunga distanza, presenterà dei cambiamenti del sound così come avvenuto tra Obey e Deadlights?
Si vero, al momento stiamo ultimando le registrazioni del terzo disco. Sono passati gia' tre anni non perche' siamo lenti nel comporre, ma perche' abbiamo avuto quattro batteristi e un bassista che si sono avvicendati nell'arco di tempo in questione e per forza di cose non avendo una line up stabile non potevamo farlo uscire prima. Comunque il nuovo album sara' diverso pur mantenendo la nostra impronta, cioe' un sound che oscilla tra goth/stoner e altre influenze come l'hard
rock. Questo nuovo capitolo e' piu' vicino ad Obey nel senso che la chitarra sara' piu' presente ma con la maturita' di Deadlights. Sara' un disco piu' vicino ad un certo metal tradizionale in alcuni brani. Non mancheranno delle sorprese, questo e' sicuro!
Anche il nuovo capitolo uscirà per Sliptrick Records? Come vi
siete trovati a lavorare con loro per i vostri due dischi? Ci sono alcune band del loro roster che apprezzate in maniera specifica?
Ecco questa e' una bella domanda! Al momento non sappiamo se uscira' con la Sliptrick o meno, anche se abbiamo ricevuto un paio di offerte anche da una label molto conosciuta nel settore metal. Ora siamo esclusivamente concentrati sulla riuscita del disco, poi una volta ultimato ci metteremo seduti e valuteremo.
Con la Sliptrick ci siamo trovati molto bene e ormai siamo di casa. Nel catalogo della label ci sono molte band valide a partire dai nostrani Bad Bones per passare ai Veonity per finire con le band romane come Funeral Mantra e Helligators.

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In passato avete lavorato con Folkare degli Unleashed per
quanto riguarda il mix del disco, come lo avete scelto e contattato e pensate di ripetere questa esperienza?
La collaborazione con Fredrik Folkare e' nata attraverso un'idea di Carlo della Sliptrick che ci ha proposto cinque o sei produttori per il nostro singolo New year's Day, cover degli U2 senza pero' rivelarci chi era ad effettuare il mix in modo da non influenzarci. Alla fine abbiamo scelto lui perche' e' molto bravo ed e' subito entrato nello spirito della band. Quindi appena avevamo pronto Deadlights lui e' stato il primo a cui abbiamo pensato e credo che i risultati ci diano ragione. Per il nuovo album lui sicuramente e' uno dei nomi sul tavolo, ma ancora non abbiamo preso una decisione in merito.
Più di una volta vi siete cimentati con le cover famose, ad esempio New Year’s Day degli U2 o Love will tear us apart dei Joy Division ed ancora i DeathSS. Come vi trovare a reinterpretare questi brani, in base a cosa li scegliete ed in che modo cercate di “witchizzarli”?
Ci diverte molto reinterpretare brani di altre band famose stravolgendoli. Suonarli pari pari all'originale non avrebbe alcun senso. In genere li scegliamo in base ai nostri gusti personali e se riusciamo appunto a farle nostre ed aggiungere un po' di Witches dentro allora le registriamo. Magari un giorno non troppo lontano pubblicheremo un mini Ep con queste tre cover piu' un altro paio da aggiungere. Potrebbe essere un piccolo regalo fatto a chi ci segue da sempre e che ha solamente ascoltato questi brani come singoli e non all'interno di un album.
Arriviamo dunque all’imminente ed importante presente: a metà febbraio partirete se non erro per quello che è il vostro primo tour europeo, peraltro insieme ad un personaggio come Michale Graves. Volete parlarci un po’ di questa esperienza, quanto durerà, che posti toccherete, come vi siete preparati e soprattutto quali sono le vostre sensazione ed emozioni in questo momento?
Allora inutile dirti che siamo carichi a pallettoni per questa nuova esperienza europea (ringraziamo la K2 per averci dato quest'opportunita'). In realta' non e' la prima volta che andiamo in tour in Europa, in passato siamo andati nei paesi baltici, ma sicuramente questo con Graves e' il tour piu' importante a cui abbiamo
preso parte. Graves ha un grande seguito in Europa avendo militato in un paio di dischi dei Misfits e quindi per noi sara' un test per poter suonare davanti a centinaia di persone che sanno chi siano i Witches of Doom. Poi sembra che Michale sia un grande fan dei Type O Negative come noi, per cui dovrebbe essere un'ottima accoppiata. Il tour passera per Austria-Germania-Belgio ed Olanda per un totale di due settimane, quindi se vi trovate da quelle parti veniteci a salutare.
Quali formazioni sono state più importanti per il vostro background come musicisti, specie nell’ottica della creazione dei Witches of Doom?
Come hai potuto ascoltare nei nostri due album le nostre influenze vanno dai Cult ai Type O Negative per passare ai Danzig, Metallica, Faith No More, Monster Magnet, Killing Joke, Black Sabbath, Paradise Lost e Moonspell. Ma queste sono solo alcuni gruppi che ci hanno influenzato, credo comunque che tutte queste band all'apparenza
distanti tra loro abbiano un filo conduttore che le unisce. Nel nostro sound cerchiamo di modellarle creando un qualcosa che speriamo possa essere catalogabile come Witches of Doom. Non mi sarebbe piaciuto suonare in una band dal sound univoco e facilmente riconoscibile pur sapendo di correre un rischio.

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Voi provenite dalla capitale, un “posto” dove non è facile comprendere al meglio la situazione della scena metal, con eventi che spesso sono snobbati e poi magari inaspettatamente altri hanno un grande successo. Da interni a questo movimento e protagonisti di molti live, come potete descrivere questo fenomeno, specie a chi ne è estraneo?
Domanda da sei milioni di dollari! guarda hai colto nel segno e' inspiegabile come mai alcuni eventi siano snobbati e ad altri invece vedi gente che non hai mai visto prima. La qualita' di molti live e' alta ma il pubblico di Roma e' un po' indolente. Sono stato a live bellissimi di band romane e non con pochissima gente sotto palco. Altre volte invece mi e' capitato di vedere persone sotto palco con le
braccia conserte tanto che magari il gruppo straniero chiede loro cosa sia successo. Per fortuna ai nostri live c'e' sempre gente interessata e di questo gli siamo grati.
Qual è il vostro parere sulla cosiddetta “musica liquida”, ovvero lo streaming? Pensate che ormai la creazione di servizi come Spotify, Amazon Music, Apple ecc ecc abbia regolarizzato e definitivamente sistemato la faccenda? Come band, vi sentite sufficientemente tutelati a livello legale e monetario?
Credo che quella che stiamo vivendo a livello storico e culturale sia una vera rivoluzione digitale, come nel 1800 c'e' stata la rivoluzione industriale, ora stiamo vivendo quest'epoca di passaggio. Di conseguenza tutto il mondo lavorativo si sta adeguando a questo stravolgimento culturale che ha lasciato per strada parecchi cadaveri sul campo. E' un discorso molto ampio, ma credo che la musica e i
musicisti si devono adeguare a questi difficili cambiamenti. L'industria musicale non e' piu' la stessa ne di venti ne tantomeno di dieci anni fa. Tutto cambia in maniera velocissima, infatti guarda alla marcia indietro effettuata dai Metallica nello spazio di dieci anni circa, da essere nemici numero uno di Napster a diventare uno dei gruppi punta di Spotify nel 2012. Se da un lato oggi e' diventato
molto semplice registrare e divulgare un album dall'altra e' diventato molto difficile fare dei proventi con essa. Ormai si e' tutto capovolto, se anni fa si incideva un cd e poi lo si supportava facendo un tour promozionale ora e' l'esatto opposto cioe' incidere un album e' diventato un pretesto per imbarcarsi in un tour, vera fonte di
guadagno per tante band grazie alla vendita del merch.
Siamo al termine della nostra chiacchierata, grazie per il tempo concessoci! Vi lasciamo concludere nella maniera che considerate più appropriata ed ovviamente in bocca al lupo per il tour!
Grazie a voi e tutti i lettori di Metal.it. Vogliamo invitare tutti voi che non ci conoscete ad ascoltare i nostri lavori su Spotify o Soundcloud e poi se rimanete colpiti comprate il cd fisico sulla nostra pagina FB o su Amazon cosi sostenete la musica originale! Crepi per il tour!
Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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