ASTRALIUM: orgoglio italico...e non solo!

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Gruppo:Astralium

Abbiamo incontrato gli ASTRALIUM, formazione proveniente da Noto, alla luce dell'ottimo debut "Land of Eternal Dreams", recensito dal nostro Graz con una lusinghiera disamina.
Ne parliamo con la band al completo!

Ciao a tutti e benvenuti sulle nostre pagine. E' passato qualche mese dall'uscita del vostro album, come sono stati i riscontri, in linea con le vostre aspettative? Siete soddisfatti di come è venuto fuori o mettereste di nuovo mano a qualcosa?
(Salvo) Ciao Graz e grazie infinite per lo spazio. Guarda, siamo molto soddisfatti del risultato finale. Ottimi i riscontri della stampa attraverso fantastiche recensioni e dei fans in generale che hanno accolto alla grande l'album. Ti dico la verità, sapevamo di avere tra le mani un lavoro valido e vario, ma tutto questo apprezzamento ci ha davvero colpito. Onestamente parlando non cambierei nulla nel disco, questo perchè abbiamo investito parecchio tempo in termini di arrangiamenti e pre-produzioni.
Nel 2019 proporre un disco di symphonic metal, a prescindere dalla qualità o meno, non è una cosa semplice data l'altissima inflazione nel genere avvenuta negli ultimi anni. Alla luce di questo, come vi siete approcciati alla realizzazione di "Land of Eternal Dreams"?
(Salvo) Hai perfettamente ragione e concordo. Purtroppo il genere è parecchio inflazionato e anche gli addetti ai lavori, non tutti sia chiaro, si approcciano con “timore” ad una nuova band symphonic con la paura e spesso il pregiudizio di avere tra le mani un clone di Nightwish o Epica. Noi non abbiamo programmato nulla a tavolino, né ci siamo rivolti artisticamente ad una band in particolare. Semplicemente abbiamo raccolto il nostro background musicale, metal e l'amore per la musica classica e orchestrale. Tutto è uscito con estrema naturalezza e di questo ne andiamo fieri.

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Nell'official video che avete pubblicato "The Journey", oltre alla bellezza del brano, emerge una certa cura per i dettagli, l'ambientazione, i costumi... nasconde una sorta di filo conduttore, una sorta di concept album? E coinvolge anche un legame con il vostro territorio?
(Roberta) No, non nasconde un concept album ma certamente un filo conduttore c’è ed è quello che riguarda i temi astrali e quindi il viaggio nelle vite passate oltre lo spazio e il tempo (nel caso specifico di “The Journey”) e non solo . Per quanto riguarda il nostro territorio il legame c’è ed è anche molto evidente: il palazzo Nicolaci, in cui parte del video è stato girato, è l’emblema della pietra dorata e del linguaggio barocco tipico della Sicilia sud orientale.
A proposito di questo, la Sicilia sta sfornando delle ottime realtà, nelle quali è coinvolto anche il vostro batterista Salvo. Cosa potete dirci della scena della trinacria?
(Roberta) Si, Salvo è membro degli Hypersonic e dei Metatrone che salutiamo calorosamente. La scena siciliana è ricca di talenti e di band che amano questa musica e creano ottimo metal. Ne approfitto per fare il nome del virtuoso chitarrista Antonello Giliberto, oltre agli storici Schizo e Steel Raiser, i nascenti NefeshCore, i già citati Hypersonic, Metatrone e gli Ancestral di Jo Lombardo, quest'ultimo a mio avviso uno dei migliori cantanti metal della scena siciliana e nazionale che io abbia mai ascoltato e che non ha nulla da invidiare ai più noti.

In che modo siete giunti all'accordo con la sempre più attiva Rockshots Records, peraltro anche molto coinvolta con numerose formazioni italiche?
(Salvo) Conosco e lavoro con Roberto di Rockshots (che salutiamo) ormai da alcuni anni. Ho realizzato già con Metatrone un album nel 2016 e peraltro è stato il primo CD in catalogo pubblicato da RS come etichetta. Semplicemente, mandai i primi mix del disco e sin da subito furono entusiasti manifestando l'assoluta volontà di licenziare il prodotto.
Io sono una persona che crede ancora nei rapporti umani sinceri e veri e con le etichette con cui ho lavorato ho instaurato sempre un rapporto “familiare” e di fiducia, ed è l'atmosfera che respiro con RS.
Peraltro, come hai accennato, l'etichetta è sempre attivissima con parecchi ottimi album, alcuni di band e artisti italianissimi.

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Nell'altro video proposto, il lyric "Rising Waves from the Ocean", notiamo una collaborazione con il grande Tommy Johansson dei ReinXeed/Majestica. Da dove è nata l'idea ed in che modo si è concretizzata?
(Salvo) Anche in questo caso, la conoscenza con Tommy è stata fondamentale. Sono innamorato totalmente della sua voce pulita e cristallina e lo reputo uno dei top cantanti power attuali oltre che artisticamente vicino a quello che scrivo.
Tommy ha cantato in un brano dell'ultimo disco Hypersonic e quando ho composto “Rising Waves From The Ocean” e in modo particolare la melodia vocale dello special, mi sono fermato e ho subito esclamato: “Ok, qui deve cantare Tommy!” e così è stato. Inviai il brano in una pausa del tour con i Sabaton e lo stesso giorno mi mandò un rough mix e le tracce di voce. Un fenomeno!

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Che altri ospiti avete coinvolto nel progetto per la realizzazione di questo disco?
(Giuseppe) Oltre a Tommy Johansson dei Sabaton e Majestica, abbiamo avuto l’onore e il piacere di avere in veste di ospiti speciali anche Adam Cook degli A Hill To Die Upon che è stata la voce narrante sul nostro singolo “The Journey” e il growl/scream in “Seven Seas, Seven Winds”, Andrea Martongelli degli Arthemis che ha prodotto un assolo strepitoso alla velocità della luce su “Whisper In the Silence”, Jo Lombardo (Ancestral, ex Metatrone) che si è alternato con Roberta sempre in “Whisper in the silence” dando risalto al pezzo con la sua voce potente e piena di acuti, Stefano Ghigas Calvagno (Metatrone, NefeshCore) che ha realizzato il solo in “My Life is my Eternity” ed infine Davide Bruno (Metatrone, NefeshCore) che con i suoi growls ha aggredito i brani “Hidden Conspiracy” e “A Dream’s Elegy”. Senza ovviamente dimenticare il tenore Agatino Reitano (Fondazione Arena di Verona) e il fratello compositore Salvo Reitano che ha creato le due incredibili intro orchestrali del disco.
Un paio di domande per Roberta: che studi hai effettuato negli anni e quali sono gli artisti che più ti hanno ispirato a livello vocale? cosa si prova a suonare in una band, cosa inusuale, insieme al proprio padre? a vederla da fuori è una cosa bellissima.
(Roberta) Ho iniziato a studiare privatamente pianoforte classico all’età di 9/10 anni circa e questa esperienza mi ha formata tantissimo musicalmente e tecnicamente. Dopo la maturità ho iniziato a sperimentare il jazz attraverso il coinvolgimento di amici e conoscenti in un jazzclub del mio paese. Da qui nasce l’idea di iscrivermi al conservatorio per studiare Canto Jazz e successivamente Arrangiamento e Composizione per Musica Jazz che ha ampliato le conoscenze che già da bambina avevo acquisito. In particolare, ho avuto modo di conoscere e approfondire la tecnica vocale, che al di là del genere musicale è più o meno uguale per tutti i cantanti e l’armonia pianistica, poiché dal pianoforte classico mi sono approcciata al pianoforte jazz.
Sono innumerevoli gli artisti che mi hanno influenzata vocalmente parlando e ciò è dovuto anche agli innumerevoli generi musicali con cui mi sono confrontata. Sicuramente mi hanno ispirata Whitney Houston, Mariah Carey, Tina Turner, Janet Jackson, Ella Fitzgerald, Dionne Warwick, Freddy Mercury, Tarja Turunen, Simone Simons, Sharon den Adel, Floor Jansen, Skin, Giorgia, Amy Lee.
Per quanto riguarda il come ci si sente a suonare insieme al proprio padre, a me non ha mai fatto una grossa impressione, nel senso che è da quando ho iniziato a cantare nelle band che lui è sempre con me come bassista e ciò è anche dovuto al fatto che nella provincia in cui vivo è praticamente impossibile trovare un bassista che abbia tutte le sue qualità eccelse.

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La stessa domanda la girerei a Giuseppe, oltre che ad esserne ovviamente orgoglioso, se potrebbero esserci dei lati controversi (inutile fingere, penso alla maleducazione di qualcuno del pubblico o cose simili, anche se spero sempre nella civiltà della gente che assiste a questi concerti).
(Giuseppe) Senza dubbio suonare con la propria figlia ti da forti emozioni.
Sinceramente non so se abbiamo stabilito una sorta di record perché credo che non ci siano tantissime band dove all’interno della formazione ci siano padre e figlia che suonano assieme. Posso dire che personalmente è stato del tutto naturale in quanto abbiamo condiviso lo stesso amore per la musica a 360° e poi l’amore per il metal. Nei tantissimi live che abbiamo fatto non ho mai riscontrato lati controversi particolari. Si sa, il maleducato di turno lo puoi sempre trovare, ma in tutta onestà le persone che hanno assistito ai nostri live in passato che magari non erano a conoscenza della parentela, rimanevano sempre sorpresi quando apprendevano che sul palco vi erano padre e figlia. Alla fine sempre tanti complimenti ma anche tanto stupore, considerando il genere che suoniamo.
Vi ringraziamo per il tempo concessoci e facendovi nuovamente i complimenti per il vostro disco vi lasciamo lo spazio per tutto quello che vorrete aggiungere.
(Astralium) Grazie a te Graz e a tutta la redazione per lo spazio concessoci. Un saluto luminoso a tutti i lettori di Metal.it e mi raccomando restate sintonizzati e seguiteci su Facebook, Instagram e Twitter.

Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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