I fratelli Mike e Jamie Bailey ci parlano della nuova fatica, “Methods Of Execution”, della loro brutalissima band, i Brodequin. Noterete che mentre Jamie è più loquace ed espansivo, Mike è molto più essenziale e diretto. Sarà forse perché uno canta e quindi si relaziona col pubblico e l’altro pensa solo a macinare riffs?
Come descriveresti l’album? Quali sono le differenze rispetto ai dischi precedenti?
Mike: “ Penso che il nuovo disco sia un livello tutto nuovo per noi. La produzione è molto migliore rispetto ai nostri due precedenti dischi (Su ciò avrei da obiettare… N.D.S.L.). Le canzoni sono molto più veloci e pesanti. Abbiamo decisamente rotto la monotonia cui eravamo giunti con “Festival Of Death” e c’è stato un netto ritorno al sound di “Instruments Of Torture”, ma con un nuovo tocco! La band è in costante evoluzione e “Methods Of Execution” ne è una riprova.”
Jamie: “ Il disco è una nuova direzione per noi, anche grazie al nuovo batterista tutto è cambiato per il meglio. Le canzoni fluiscono meglio e suonano più pulite, l’abbiamo registrate a Milwaukee nel Winsconsin, agli Asylum Studios. Le chitarre suonano più pesanti, il basso è aggressivo e il sound è molto più massiccio.”
In realtà la produzione è molto paludosa e low-fi. È una scelta o è dovuto al basso budget per le registrazioni?
Mike: “ I nostri primi due dischi avevano un basso budget per la produzione e sono venuti fuori con un suono che è diretta conseguenza di ciò. Nonostante pensassimo che fosse buona, soprattutto in rapporto al basso costo, col tempo ci siamo accorti che in realtà non era proprio così. Il nuovo disco secondo me suona molto meglio.”
Jamie: “ Personalmente preferisco il nostro primo disco dal punto di vista della registrazione. Il problema, uno dei tanti che ci ha portati alla separazione dal batterista Chad Walls, è che dovevamo registrare dove egli voleva. Il nuovo disco è quanto di meglio abbiamo mai fatto.”
Il nuovo disco è molto più veloce e caotico che in precedenza.
Mike: “ Non avevamo progettato che suonasse così veloce, è semplicemente accaduto. Scriviamo solo le canzoni così come ci vengono e per fortuna vengono fuori veloci, se così non è, per noi non rappresenta un problema, siamo comunque felici.”
Sul nuovo disco sono rare le parti cadenzate e groovy. Il disco suona come un’unica lunga traccia.
Mike: “ Non credo tu abbia ragione. È vero che le parti veloci sono molto più di quelle lente, ma comunque ci sono. Poi quando compongo non sto a pensare a quello che faccio, viene tutto fuori in maniera naturale. Non penso robe del tipo “adesso ci devono andare tutti blast-beats” o cose così. La musica viene fuori così com’è.”
L’ultima traccia mi ha sorpreso, sembra un sample. Cos’è?
Mike: “ Non è un sample. È stata creata in studio da tutti noi. Avevamo già un’idea prima di entrare in studio, una volta entrati l’abbiamo realizzata.”
Che mi dici del video di “Slaves To The Pyre”?
Mike: “ Girare il video è stato molto divertente, sebbene molto differente dall’avere semplicemente qualcuno che ti filma on stage, in quanto è stato un video professionale girato in un set chiuso.”
Le liriche suppongo si basino sui vostri classici temi, ovvero gli strumenti di tortura.
Mike: “ Tutti i testi sono accurate rappresentazioni storiche del destino riservato agli uomini e alle donne del passato per via del loro credo e delle loro idee. Di sicuro sono molto più intelligenti dei soliti testi “Rape & Corpse” che la maggior parte delle death metal bands amano scrivere.”
Jamie: “ Hai ragione, in genere ci focalizziamo sugli strumenti di tortura e le tecniche di esecuzione del periodo medievale e soprattutto dell’Inquisizione, ma non trascuriamo i tempi moderni è il nostro tema e ci aiuta a differenziarci dalle altre bands. Inoltre, oltre ad essere una celebrazione dell’umana crudeltà, è un insegnamento non solo di quello che le persone fanno alle altre persone, ma anche un avvertimento che non solo è tollerato dalla società, ma addirittura praticato dallo stato. Allo stesso tempo è interessante vedere come con il progresso tecnologico si riesca ad aumentare e prolungare le sofferenze del condannato. Ho un grosso catalogo di strumenti di tortura e sono sempre alla ricerca di informazioni a riguardo, ho circa un centinaio di pezzi, molti dei quali simili e diversi solo per la provenienza geografica.”
Il fatto che molte di queste torture riguardino la Chiesa, vale a definirvi anti-cristiani?
Jamie: “ Sebbene la Chiesa Cristiana sia l’esperta numero uno in torture ed esecuzioni, è pur vero che i cristiani non sono gli unici esperti nell’arte della tortura. Penso che ogni religione tenda ad estinguere tutti coloro si oppongano o comunque i non credenti, ma quando si parla delle torture non è possibile tacere dei cristiani perché erano così bravi in ciò, il che non è un complimento. I Brodequin non sono una band anticristiana, semplicemente non stimano alcuna religione. Per quanto riguarda la tortura, sebbene ne sia affascinato, non credo sia uno strumento utile, in quanto sotto tortura chiunque, colpevole o meno, confesserebbe qualsiasi cosa pur di metter fine alle proprie sofferenze. Quindi le informazioni ottenute non sono attendibili…eppure c’è ancora chi tortura.”
In che modo scrivi le tue liriche?
Jamie: “ Quando scrivo un testo decido prima il soggetto, poi butto giù degli appunti frutto di ricerche, poi inizio a figurarmi la scena come se ne fossi testimone. Ogni songs è frutto di attente ricerche e questo spesso spinge gli ascoltatori a fare lo stesso e a documentarsi. Alcune persone mi hanno detto di aver iniziato a studiare storia medievale dopo aver letto mi miei testi e ciò è davvero grandioso!”
Che tortura useresti per un nemico?
Mike: “ Qualsiasi, basta che lo faccia soffrire a lungo fino alla morte lenta e dolorosa.”
Prima parlavi del rimpiazzo del vecchio batterista Chad Walls.
Jamie: “ Tutto è avvenuto per ragioni personali e per problemi riguardanti le prove. È stato rimpiazzato da John Engman, co-fondatore con Mike della Unmatched Brutality e batterista anche dei Liturgy. Ci ha dato maggior freschezza compositiva ed è decisamente il drummer più veloce col quale abbia mai suonato.”
Se guardassi tra i vostri cds, cosa potre trovarci?
Jamie: “ Vediamo un po’…Inhume, Last Days of Humanity, Mesrine, Severe Torture, Malignancy, Angelcorpse, Dead Infection, Sinister, Disavowed, Pyaemia, Aborted, Deranged, e Neuro-Visceral Exhumation, solo per nominarni alcuni.”
Avremo l’occasione di vedervi presto in Europa?
Mike: “ Stiamo pianificando un tour europeo per il 2005 insieme ai Despondency e dovrebbe aver luogo a Settembre.”
Con quale band vi piacerebbe suonare on stage?
Mike: “ Con tutte le bands della Unmatched Brutality Records”.
Hai notizie fresche circa i Liturgy?
Mike: “ Stiamo lavorando al nuovo materiale per un nuovo full-lenght che molto probabilmente vedrà la luce nel 2005.”
Che ne pensi dell’assassinio di Dimebag Darrel? Non hai paura ora a suonare on stage?
Mike: “ E’ stato davvero assurdo. Non so perché sia successo, ma penso che il tizio gli ha sparato perché lo riteneva colpevole dello scioglimento dei Pantera. Io non ho paura a suonare on stage, anche se mi rendo conto che in giro ci sono un sacco di pazzi.”
Ok, chiudi come vuoi!
Mike: “Grazie tante per l’intervista. Visitateci al nostro website www.brodequin.com e al sito dell’etichetta www.unmatchedbrutality.com oppure mandateci un lettera a:
Unmatched Brutality Records
PO Box 70
New Tazewell, TN 37824.”
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