In occasione del bel debut album "Transcendence", abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con Davide e Chiara dei RavenWord.
Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di metal.it, per prima cosa potreste introdurre i Ravenword, la vostra storia e i passi che hanno portato alla realizzazione del disco di debutto Trascendence?Davide: Ciao e grazie per lo spazio a noi dedicato! L'idea dei RavenWord nasce nel 2007 quando ho iniziato a comporre i primi brani; dopo la fase di assestamento iniziale abbiamo prodotto la prima demo nel 2011 con la prima formazione.
Tra il 2012 e il 2013 abbiamo avuto un cambio di line-up importante e abbiamo iniziato a fare diversi concerti progettando anche l'incisione del disco vero e proprio.
Verso la fine del 2014 abbiamo deciso di mettere la band in stand-by per dedicarci ad altri progetti paralleli.
Dal 2016 ho iniziato a ripensare alla realizzazione del disco, che è stato a tutti gli effetti portato a compimento recentemente.
Cosa vuole significare e indicare il titolo dell'album?D: Transcendence simboleggia letteralmente il voler "andare oltre", ovvero non soffermarsi sulla nostra prima percezione della realtà, ma ricercarne sempre un significato celato più profondo.
Da dove viene l'ispirazione principale per il processo di composizione del disco?D: L’ispirazione principale è data dalle opere di Edgar Allan Poe e risale alle origini del progetto; volevamo creare della musica che richiamasse sonorità sinfoniche e un po’ “goticheggianti”, e quale poeta migliore di Poe per prendere ispirazione?
Chi si è occupato della scrittura dei testi? Di cosa trattano?Chiara: Mi sono occupata io della scrittura dei testi... o meglio: della ri-scrittura dei testi. Infatti questi erano precedentemente diversi (le versioni erano quelle che cantavo nei concerti che abbiamo fatto con i RavenWord qualche anno fa, per intenderci), ma quando Davide mi ha contatta per registrare il disco abbiamo pensato che fosse una buona idea riscriverli in modo che mi rispecchiassero di più e che anche l’interpretazione risultasse più personale per me.
Diciamo che le tematiche sono molto varie (e con tutte queste canzoni ho avuto certamente modo di parlare di tanti argomenti diversi, ahah!).
Ci sono pezzi più introspettivi come “Purity” che parla di come crescere comporti il dover affrontare il fatto che la vita a volte possa essere difficile, che la realtà ci metta di fronte a delle scelte importanti o emozioni poco piacevoli e che non tutte le persone che incontriamo sul nostro cammino siano effettivamente buone o con buone intenzioni nei nostri confronti... e che a volte si deve gestire tutto questo carico di emozioni tutto insieme. Così anche “The distance”, “Crimson Lake” che tratta di come a volte sia quasi impossibile tenersi alla larga dai famosi “circoli viziosi” e “Life is in your hands” che ha invece un messaggio molto positivo di “carpe diem”, così come “No More”. Ci sono poi canzoni che trattano il tema dell’amore (ma sempre in chiave introspettiva e profonda, direi) come “Bleeding Moon”, “Lullaby of the last petal” e “The Swansong”, tutte con sfaccettature molto molto diverse.
Infine ci sono tracce che, al passo della musica, sono parecchio gotiche come atmosfera e i loro testi sono quasi horror, come “Blue Roses”, “The Queen of Darkness” e “Dylan”, che è ispirata al famoso fumetto italiano “Dylan Dog”.
Qual'è stato il ruolo di Chiara nella realizzazione del disco?Chiara: Come dicevamo nelle precedenti risposte, il mio ruolo principale è stato quello di scrivere i testi... ah, e di cantare il disco, ahah!
Per quanto riguarda invece la parte di composizione musicale ha fatto tutto Davide!
Come siete entrati in contatto con Rockshots Records? Le etichette nel 2020 hanno ancora un ruolo importante per una band al debutto come voi?Davide: Quando mi sono trovato con il disco pronto ho valutato diverse soluzioni per la sua pubblicazione e mi è parso che i ragazzi di Rockshots facessero proprio al caso nostro. Quello che posso dire è che stanno lavorando a mio parere molto bene in questa fase di promozione di “Transcendence” e siamo contenti che per ora il feedback sul disco sia stato tanto e tanto positivo!
Dalla presentazione della band risulta che i Ravenword sono esclusivamente un progetto da studio per la durata di un solo album. Come mai questa scelta di non suonare dal vivo? Non dobbiamo aspettarci altre release?D: La volontà di realizzare questo disco era comune a tutti e ci siamo messi d’impegno per portarlo a compimento, ma ciascuno dei membri del progetto è già attivamente coinvolto nei propri progetti personali, Chiara coi SoundStorm e Moonlight Haze, Michele coi Chronosfear e SkeleToon, io coi Choirs Of Veritas e coi Replica – tribute band ai Sonata Arctica.
Quali sono i dischi, anche non metal, che più vi hanno interessato nel 2019?D: Personalmente ho fortemente apprezzato tutti i lavori di Jani Liimatainen (ex Sonata Arctica), quindi Cain’s Offering, The Dark Element e Insomnium.
Quali sono i vostri prossimi passi?D: Al momento la nostra attività si concentra sulla promozione del disco e, per quanto riguarda il futuro... ci penseremo in futuro!
Sentitevi liberi di aggiungere qualsiasi cosa vogliate e grazie per il vostro tempo!D: Grazie a voi, alla prossima!
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