In questo difficile periodo di crisi sanitaria ed economica, abbiamo deciso di sentire cosa stiano combinando gli Onydia, a quasi due anni dal loro esordio "Reflections" che li ha fatti debuttare sul mercato discografico.
Scambiamo quindi due chiacchiere con la leader e cantante Eleonora Buono.
Ad inizio 2019 è uscito il primo album degli Onydia intitolato “Reflections”. Come è nata la band e cosa vi ha portato a suonare questo genere? Ci presenti la lineup che peraltro crediamo sia cambiata rispetto ad allora?
Eccoci qui! Questo progetto ha una nascita travagliata, quasi alla pari di un travaglio vero e proprio ahahhahah! Gli Onydia sono nati da un’amicizia vera, la cui forza ha portato la formazione di questo progetto con due delle persone a me più care, Luca Zamberti (batteria) e Daniele Amador (chitarra); oggi la formazione è un pochino cambiata perché il nostro batterista, Luca, ha preso altre strade, anche se lui rimarrà sempre il nostro drummer del cuore. Oggi abbiamo anche un’altra chitarra, Francesco Fasolo, e il basso, Silvio Assaiante.
A distanza di circa due anni dalla sua pubblicazione come vi relazionate ad esso? Cambiereste qualcosa a posteriori o siete ancora decisamente soddisfatti di come è venuto?
La nostra caratteristica è quella di essere eternamente insoddisfatti e alla ricerca, che sia del sound giusto o della scrittura o della nostra consapevolezza e autenticità. Io in quel disco vedo ad esempio un’Eleonora molto diversa da oggi, anche stilisticamente e penso valga anche per gli altri, siamo in continua evoluzione e cambiamento.
Avete già in mente qualcosa per il prossimo album? In caso proseguirà la collaborazione con Revalve Records?
Per adesso stiamo iniziando a lavorare sul nuovo album e pensiamo al qui ed ora.
Nel 2017 (due anni prima dell’uscita del disco?) avete pubblicato su Youtube il video del brano “A New Safe Path”. Vuoi parlarci dell’idea che c’è dietro la clip: dove è stato realizzato, cosa vuole trasmettere e se ne avete in mente altri per i prossimi brani? Quanto pensi sia importante ad oggi un video da mettere su Youtube per la riuscita della diffusione di un disco?
Ahahahh dieci domande in una ahhahahah!
È stato realizzato sulle sponde del lago di Albano a Castel Gandolfo, in piena notteee!!! XD
L’acqua è fonte di vita, al tempo stesso possiamo anche paragonarla alla nostra personale vita in quanto mai statica, in continuo cambiamento ed evoluzione, quindi qui si attraversa il perscorso che porta alla consapevolezza di noi stessi, alla ricerca delle nostre paure per conoscerle e trasformale nella nostra arma più forte e non esserne più turbati.
Abbiamo in mente diversi video in effetti e speriamo di poterci lavorare presto.
Voi, sia come band composta da giovani musicisti sia come fruitori di musica, come vi ponete nei confronti delle piattaforme di streaming, sia in termini di “etica”, sia in termini di ripartizioni dei proventi? Ne fate un largo uso o comunque siete fautori di Spotify e simili o siete alquanto freddi al riguardo?
Noi siamo tremendi, ammetto che questa è la nostra più grande pecca e spero che riusciremo a lavorarci su. Noi Onydia siamo artisti devoti alla nostra arte e forma di espressione più che alla parte pubblicitaria, ma ammetto che di questi tempi è sbagliato.
A proposito di questo, cosa ne pensate delle dichiarazioni di Daniel Ek, CEO di Spotify, che ha dichiarato che un modello di pubblicazione ogni 3 anni è insostenibile per una band e che va pubblicata una novità almeno una volta all’anno?
Penso che il suo discorso sia quello improntato più sul guadagno economico sfruttando il mezzo dell’opera d’arte più che sulla qualità e messaggio a tutti gli effetti dell’opera; noi facciamo un genere piuttosto personale e articolato per poter pubblicare materiale ogni anno; non è impossibile ma si cadrebbe facilmente in un prodotto vuoto di anima e per persone come noi che vedono la musica come una missione, vocazione, non è forse la cosa più adatta…ma non è detto, gli artisti sono tutti diversi e ne esistono sicuramente tanti che pubblicano molto e roba anche davvero valida.
Il 2020 è stata una vera mannaia in generale, e nella fattispecie per quanto riguarda la musica dal vivo, con la cancellazione della quasi totalità degli eventi e quasi probabilmente anche tutto il 2021 sarà compromesso. Voi come avete vissuto questo stop forzato, che impressioni avete sul futuro della musica dal vivo e quali ripercussioni pensiate possa avere su una band come la vostra?
Non è facile, è sicuramente un’esperienza che ci ha messo in crisi sia come esseri umani che come musicisti…dal mio conto non potrei mai smettere perché non faccio musica solo in vista di un guadagno economico, io sono questo e lo farei anche se facessi in contemporanea un altro lavoro.
Dobbiamo vederla così: la storia ciclicamente presenta sul conto guerre e pandemie, ma una volta toccato il fondo c’è sempre una rinascita, un boom economico e così sarà, ne sono certa! Dopo questo periodaccio sarà l’ora di dare voce a persone come noi che hanno tanto da dire e trasmettere!
Eleonora tu sei anche insegnante, se non erriamo al Music Village ma forse non solo questo. Vuoi parlarci più approfonditamente di questo aspetto?
Io sono una di quelle musiciste che ha continuato a fare musica in altri modi, tra cui l’insegnamento; lavoro in 3 scuole (OfficineZero, Musica Village e Music All) e devo ammettere ce tutto questo in parte mi ha aiutata molto… certamente non è come un tempo, la mole di lavoro è diminuita molto per ovvi motivi, le restrizioni sono tante, e le lezioni online sono un’alternativa interessante che delle volte avvilisce, però sono anche fortunata! Insegnare credo sia uno dei lavori più belli del mondo, tanto che non insegno e basta, mi sto specializzando in psicologia e pedagogia (università) così da poter gestire al meglio questa sensibilità ed empatia che mi accompagnano nella vita e nel mio lavoro, così da poter svolgere al meglio la mia attività. Faccio arte e devo trasmetterla, e quando lo faccio insegno ai miei allievi a lavorare su se stessi non solo vocalmente ma anche, e soprattutto, psicologicamente. La musica e il canto sono talmente viscerali che non posso trattare l’argomento in modo superficiale, deve entrare nell’anima della persona con cui ho a che fare. È un mestiere che nella mia vita è arrivato per caso, come quando arriva l’amore.
Quali sono gli interpreti che maggiormente hanno influenzato e formato il tuo stile e le tue capacità?
Ho alle spalle un percorso lungo e di stili diversi, dal canto lirico al soul…oggi credo di aver trovato la mia dimensione, davvero tutta mia. Gli artisti che nella vita mi hanno influenzata sono davvero tanti, ma tanti tanti! Dagli Opeth, Epica fino ad arrivare oggi ad artisti come Billie Eilish, Sabrina Claudio, Jorja Smith ai Nothing but thieves, Architects…
Cosa vedete nel vostro futuro? Con quali motivazioni ci si dedica anima e corpo, ore e denaro, in una band come la vostra? Cosa vi attendete e cosa noi dobbiamo attenderci dagli Onydia?
Io mi aspetto un cambiamento molto profondo da questo progetto, siamo cambiati tutti davvero tanto e abbiamo molto da dare e dire.
Vi ringraziamo per il tempo concessoci e vi lasciamo terreno libero per le vostre considerazioni finali ed i saluti!
Che responsabilità i salutiii!!! Vi ringrazio tanto per avermi dato questa possibilità di dire la mia!