Sono diversi i motivi per tornare a fare due chiacchiere con il Capitano Tony "Mad" Fontò, sia guardando al recente passato dei White Skull, dato che hanno da non molto dato alle stampe il loro nuovo album "Metal Never Rusts", sia per dare un'occhiata al loro prossimo futuro, dove li aspetta un appuntamento live davvero interessante...
Ma prima di partire con l'intervista.. abbiamo anche un video di saluti da parte di Tony:
"Metal Never Rusts" è fresco di stampa, ma inizierei questa intervista partendo del vostro futuro, visto che quello più prossimo vi vedrà calcare, il 24 febbraio, il palco del Live Club assieme agli Accept, come vi state preparando per l'occasione?
Ciao Sergio e un saluto a tutti i lettori, per prima cosa ti ringrazio per l'intervista. Veniamo a noi, si il 24 Febbraio apriremo per gli Accept, la cosa ci eccita molto, ci stiamo preparando come al solito suonando e preparando un adeguato set list. E' una grande occasione.
Avete comunque già tenuto delle date a supporto dell'uscita del nuovo album, come sono state accolte le nuove canzoni? Ci sono già altre date programmata?
Si abbiamo iniziato le date di supporto al nuovo album e son veramente felice della risposta del pubblico con le nuove songs, questo ci rende felici e fieri di aver scritto un buon album che è già entrato nella testa dei nostri fan. Si abbiamo altre date in programma sia indoor che festival estivi, vi invito a seguirci sul nostro sito e sulle nostre pagine social che sono costantemente aggiornate.
(
https://www.facebook.com/whiteskullofficial )
Questa intervista arriva dopo qualche mese dall'uscita dell'album. Questo però mi permette di chiedervi come è stato accolto e se avete già delle indicazioni sulle vendite. Ci sono state reazioni diverse all'estero, rispetto all'Italia?
Non abbiamo un dato di vendita esatto, so per certo che dopo una settimana la prima tiratura dei CD era andata sold out, nelle varie piattaforme c'è stato un alto indice di ascolto e anche i vinili sono agli sgoccioli. quindi direi bene e ci sentiamo soddisfatti. All'estero le reazioni sono state molto buone, oltre le nostre aspettative, la ROAR ha fatto un gran lavoro promozionale.
Scorrendo i brani, a partire dal titolo "Metal Never Rust", sembra avere un non so che di autobiografico… e solo una mia impressione o c'è davvero un filo condutture che li lega?
Non è la tua impressione il filo conduttore c'è, possiamo definire l'album il completamento biografico del libro, qui abbiamo toccato temi che sul libro non sono stati toccati: I brani non sono legati fra loro da un unico significato ma sono legati da un filo conduttore che è la nostra storia, tutti parlano di noi.
Come è nata l'idea di giocare un po' dando vita prima vita a "Jingle Hell" e poi inserendo su "Pay to Play" quella citazione da "Il padrino"?
Volevamo parlare di un episodio che ci è capitato proprio a ridosso delle festività natalizie, che però per noi è stato abbastanza terribile da vivere, quindi gira e rigira abbiamo scritto "Jingle Hell" un brano che ricorda il clima natalizio ma visto dal nostro punto di vista e ti assicuro che non era un clima di festa. La citazione del Padrino cade a pennello con il tema trattato, ma l'idea ci è venuta prima di creare le lyrics, sai ci piace quando band come gli Accept, ad esempio visto che li abbiamo appena citati, inseriscono in qualche loro brano un tema famoso.
A proposito di "Pay to Play", le cose stanno ulteriormente peggiorando sotto questo aspetto? Dopo il boom di concerti con il termine del lockdown post Covid-19 ora si sta assistendo all'annullamento di diversi concerti per difficoltà economiche, è una cosa che sta danneggiando anche voi?
Noi non abbiamo mai accettato il Pay to Play, siamo del parere che per quanto l'artista si diverte a stare su un palco, sta lavorando e quindi va onorato e non deve pagare lui per esibirsi. Il fatto di accettare questa cosa a volte di lascia fuori da alcune realtà dove o sei Big ed entri, ma se non sei Big ti offrono la vetrina a pagamento. Il problema dell'annullamento dei concerti per l'innalzamento dei costi è una cosa che colpisce indistintamente un po' tutti, senza contare che i posti dove esibirsi si sono dimezzati.
Nella mia Top Ten 2022, alla categoria "brano preferito/più ascoltato dell'anno", ho indicato "Ad Maiora Semper"…
"Ad Maiora Semper" è un motto, un augurio che abbiamo voluto fare a chi in tutti questi anni ha militato nella Band, ex musicisti della band, tecnici e amici che hanno fatto parte della nostra magnifica famiglia.
Altra curiosità che mi vorrei togliere, come è nato l'artwork di "Metal Never Rusts" dove è raffigurata una Federica alquanto bellicosa?
Beh, lei è una Guerrriera con 3 R, non potevamo certo raffigurarla in veste angelica... ah ah ah
Restando concentrati su "Metal Never Rust", come sono andate le cose in studio di registrazione? Il risultato finale ha rispecchiato ciò che avevate in mente oppure avete dovuto rinunciare a qualcosa?
Siamo pienamente soddisfatti del lavoro, le cose in studio sono andate benissimo e anche il mix ad opera di Chris Boltendahl ha rispecchiato al 100% la nostra idea di sound.
Quanto è importante per un disco avere una buona produzione? Può essere più importante della musica stessa?
La buona produzione è importantissima perchè mette in risalto e valorizza le canzoni con una giusta potenza ed enfasi, ma la musica è la prima cosa che deve essere importante. Ti porto un esempio: puoi avere una bottiglia bellissima ma se il suo contenuto è acqua sporca rimane acqua sporca, non la bevi. Se invece all'interno c'è un ottimo whiskey, anche la bottiglia avrà il suo giusto valore.
Hai qualche aneddoto da raccontarci?
Per una band con così tanti anni di attività ce ne sono tanti, invece che raccontarvene uno vi invito a comprare l'ANIMA DEL TESCHIO di Marco Donè e divertirvi a scorrere le pagine del libro.
... oppure qualche dettaglio più tecnico?
Certo il suono White Skull è frutto di amplificatori di vecchia concezione e dal vivo usiamo lo stesso set che sul disco, ci piace ancora avere il volume che spinge giù dal palco.
Vi trovate bene con l'operato della Rock Of Angels Records? Dall'esterno l'impressione è di un'ottima etichetta, concreta e con delle buone idee. Come è nata la vostra collaborazione?
Assolutamente sì, la nostra collaborazione è appena iniziata va tutto bene e spero che continui così. La nostra collaborazione è nata grazie a Chris Boltendahl che ci ha presentati e introdotti nell'etichetta.
Ma i White Skull non vivono di sola musica, vero? Che ci racconti de "L'Anima del Teschio"?
Credo che ai giorni nostri sia difficile vivere di sola musica, abbiamo tutti un lavoro parallelo che ci permettere di vivere e dedicarci alla musica; Valentino Francavilla è l'unico della band che vive di musica.
Come ho anticipato prima, L'Anima del Teschio, narra la storia della band dai primi giorni ad oggi, ricca di aneddoti e curiosità; Marco Donè è riuscito a scriverla in modo molto scorrevole e romanzata, insomma un romanzo su di noi.
Qual è la tua valutazione sullo stato di salute dell'attuale scena Hard & Heavy? Pensi che questo stile di musica possa essere realmente apprezzato anche dalle generazioni più giovani o rimanga più che altro un affare di fan nostalgici?
Non riesco a dare una valutazione oggettiva ma rispetto agli anni 80/90 primi del 2000 vedo meno affluenza ai concerti, il pubblico è sensibilmente calato, ma non parlo solo di noi parlo anche per band più grosse di noi.
Guardando ancora più indietro nel passato, mi sono accorto che la mia prima intervista con te, risale addirittura al 2000, da allora ne è passata di acqua (e pure di vino e birra...) sotto i ponti. E voi siete in azione da ancora più tempo, dal lontano 1988. Dove trovate l'energia per continuare a tenere sempre ben alte le insegne del Teschio Bianco e soprattutto come riuscite - pur rimanendo sempre fedeli al vostro stile - a rinnovarvi ad ogni album?
Non posso svelarti l'elisir di lungo Metal... ah ah ah ma posso dirti che alla base di tutto c'è amore e passione per ciò che facciamo e non ti nascondo che momenti difficili li abbiamo avuti anche noi.
Nei trenta e passa anni "on the road" gli unici due punti fermi dei White Skull siete stati tu e Alex, con diversi musicisti che si sono alternati al vostro fianco, è stato più un limite alla vostra crescita, oppure questo turnover ha contribuito a migliorarvi?
Un po' e un po', ma anche questo si legge bene nel libro. Dai voglio invogliarvi a leggerlo.
Sei d'accordo con chi come me ritiene "Tales from the North" l'album della svolta? Ma a 24 anni dalla sua uscita, pensi di aver raccolto quanto meritato? Quali aspettative avevate all'epoca?
E' stato l'album della maturazione più che svolta, la gente lo canta ancora e quindi raccolgo ogni volta che suono un qualcosa. All'epoca più che aspettative avevamo sogni e tanti di questi sogni si sono realizzati; quindi, io ti posso dire che siamo soddisfatti del percorso che abbiamo fatto e di quello che abbiamo ricevuto.
E ora?
... ed ora continuiamo così, avanti sempre finchè ne abbiam voglia.
Bene... questa è la mia ultima domanda ma è oltremodo impegnativa, guardando al nuovo album sei più soddisfatto da:
a. La buona musica inclusa
b. La copertina dell'album
c. La quantità di denaro che guadagnerete
d. Il piacere che darà ai fan
e. Quanto è bella la band sulle foto promozionali
Sono soddisfatto su 3 punti: a. b. d. ... non penso al denaro che guadagneremo.
Non mi resta che ringraziati per aver partecipato a questa intervista, a te l'ultima parola.
Ringrazio te per l'intervista e tutti voi per il tempo che avete dedicato alla lettura e spero di vedervi sotto il palco a cantare il nuovo album.