Tarchon Fist: La Fiamma Brucia Ancora!

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Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchIere con Mirco "Ramon" frontman degli italianissimi Tarchon Fist giunti con "The Flame Still Burns" al nuovo capitolo di una storia che è iniziata nel lontano 2005 ed anche prima.
Ecco cosa ci hanno detto Mirco e i suoi compagni di ventura.

1) Ciao Tarchon Fist e bentornati sulle pagine di Metal.It!
L'ultima nostra chiaccherata risale all'uscita del vostro E.P. "Proud To Be Dinosaurs" nel 2017. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, c'è stata un pandemia che ha bloccato il mondo per 2 anni, cosa è successo in casa Tarchon Fist nel frattempo
?
T:F:: Ciao Marco e un saluto e a tutti i lettori di Metal.it Grrazie per averci invitati ancora una volta!! Beh innanzitutto proprio grazie a “Proud To Be Dinosaurs” siamo riusciti ad approdare a Wacken... poi nel 2019 il nostro album “Apocalypse” è uscito e ci ha procurato un bel tour europeo con “Lordi” che poi è stato sospeso proprio a causa della pandemia... Nel frattempo abbiamo perso il nostro batterista Jack causa troppi impegni lavorativi. Ma noi non ci scoraggiamo mai e quindi abbiamo realizzato un nuovo album che vedremo dove ci porterà!!!!
2) "The Flame Still Burns" esce a 4 anni dal precedente lavoro, "Apocalypse", in cosa differisce il nuovo disco?
"Apocalypse" era un ottimo album, con "The Flame ..." avete aggiunto qualcosa al vostro sound o si tratta semplicemente di "un nuovo disco dei Tarchon Fist"? Solitamente si dice che l'ultimo album sia sempre il migliore...
T.F. : bhè nel nostro caso però è proprio vero... “TFSB” è probabilmente il miglior album che abbiamo realizzato... anche se come sempre si fa fatica a paragonarlo agli altri. Ogni album suona in maniera molto diversa e questa cosa ci piace molto. Per quanto riguarda le differenze sostanziali con il precedente album possiamo dire che da un punto di vista compositivo “The Flame Still burns” non è un concept album, ma le canzoni in qualche modo sono accomunate da una medesima tematica. Il filo conduttore dell'intero full length è la passione, concetto che abbiamo provato a declinare brano per brano. Le sfaccettature di questo topos sono le più svariate. Nella title track la passione descritta è quella nutrita nei confronti della musica, rappresentata come una fiamma che ci brucia dentro fin dalla giovane età. La passione, ancora, può assumere la forma dell'amore per il proprio prossimo.
É questo il caso di “Soldiers in White”, traccia in cui abbiamo provato a rendere omaggio al personale medico ed infermieristico che durante il primo periodo di pandemia ha perso la vita nel tentativo di salvare quella altrui. In “Wolfpack”, brano liberamente ispirato alla battaglia di Teutoburgo, il “branco” protagonista della vicenda, è mosso, in questo caso, dalla passione intesa come forza di volontà nel voler difendere il proprio paese ed i propri cari in caso di invasione. Il tutto è pensato inoltre come una fiaba, raccontata da un padre al proprio bambino di fronte ad un focolare domestico, aspetto che riprende ancora un'ulteriore dimensione dell'affettività, quella genitore-figlio.
Elementi nuovi, quindi, ce ne sono parecchi, pur sempre miscelati per far sì che l'album suoni coerentemente nel nostro stile. Se quest'album sia il migliore della nostra discografia lo dovranno decidere la critica ed il pubblico. Noi, però, siamo incredibilmente soddisfatti del risultato finale.
3) Parlando delle canzoni del nuovo disco, mi sembra che alcune canzoni denotino una maggior introspezione, un songwriting più ricercato - magari meno immediato -, ad esempio ci sono elementi folk evidenti in brani quali "Wolfpack" o "Ireland's Rebels" o ancora la lunga suite "The Legend Of Rainbow Warriors" nella quale ho trovato addirittura accenni prog. Siete d'accordo con questa analisi?
T.F.: Ma certo! Possiamo dire che è una analisi azzeccata, infatti la ricerca di sonorità “diverse ma coerenti tra loro” ci ha sempre appartenuto. In passato abbiamo fatto, ad esempio, uso di sitar o di theremin, ed anche in quest'album abbiamo impiegato strumenti differenti oltre a quelli o peculiari dell'Heavy Metal. Ad esempio, l'utilizzo dei fiati su “Ireland's Rebels” o nella title track, è legato al loro differente attacco rispetto a percussioni e cordofoni. Accostare, il corno o la cornamusa alle melodie della chitarra contribuisce ad ampliare tessitura sonora, conferendo a questi due brani anche un sapore diverso, più “celtico” nei primo e più “corale” nel secondo. “Wolfpack”, invece, miscela atmosfere folk, ritmi di danze popolari e melodie di ampio respiro a servizio di una narrazione di fantasia con pennellate storiche.
Diciamo anche che con "The Legend Of Rainbow Warrior " ci siamo cimentati ad esplorare dei territori soltanto sfiorati in passato ( come la lunghezza del pezzo o gli accenni prog metal) e per quanto ci riguarda possiamo dirci molto soddisfatti del risultato finale.
4) Come descrivereste il nuovo lavoro in una parola? Magari prendendo spunto dalle singole canzoni, quali sono i punti di forza di "The Flame Still Burns?"
T.F.: Probabilmente in una parola si potrebbe definirlo “necessario” o “amalgamante” dopo lo stop del tour causa pandemia infatti, si poteva perdere la bussola facilmente ed entrare in un mood depressivo e disgregante, almeno per ciò che concerne il discorso di band intesa come unione di individui mossi dalla loro passione. Fortunatamente
abbiamo reagito alla grande e nemmeno lo stop forzato e il non riuscire a vedersi fisicamente sono riusciti a fermarci e a spegnere quella fiamma che arde nei nostri cuori. Secondo noi i punti di forza sono come sempre le canzoni, come in tutti lavori dei TF c’è una varietà di genere incredibile, con un’attenzione importante alla melodia e pensiamo che si potrebbe lasciare il cd per tempi immemorabili sul lettore senza stancarsi. Ovviamente siamo di parte, ma in fondo come fare a non esserlo? :-)
5) Come considerate il nuovo contratto con la Undergound Symphony, che aspettative promozionali avete ?
T.F..: della promozione si sta occupando “Nee Cee Agency” che non ha bisogno di presentazioni, e direi che stanno facendo un lavoro spettacolare!!!! US è una etichetta storica in italia... con Maurizio erano anni che cercavamo di riuscire a collaborare almeno una volta!!! La nostra amicizia personale risale al 2012, pochi mesi prima dell’uscita di
“HMBF” sembrava saremmo riusciti a collaborare ma Giuliano di “My Graveyard Productions” con il quale abbiamo realizzato diverse uscite, ci pose delle condizioni irrinunciabili, per cui firmammo con lui. Oggi siamo riusciti a concretizzare questa collaborazione la quale ci ha portato fino in Giappone!!! Isoletta simpatica su cui non eravamo ancora approdati!!!!
6) Ho notato che avete posto particolare attenzione alle liriche, brani come "Soldiers in White", "Wolfpack" e "9/11" non possono lasciare indifferenti gli ascoltatori, visto le tematiche che affrontano ( nella recensione del disco tocco questo aspetto N.D.R.) . Cosa mi potete dire a riguardo?
T.F.: Si diciamo che in realtà ci siamo sempre occupati di tematiche sociali e/o comunque che rappresentassero delle realtà di tutti i giorni. I testi sono molto importanti anche perché determinano l'identità di una canzone. Su "Soldiers in White" affronta la paura dell'ignoto, della malattia e della morte, ma anche della forza con cui tali paure sono state affrontate dal personale medico ed infermieristico durante il periodo pandemico. "Wolfpack" è liberamente ispirata alla battaglia di Teotoburgo, il tutto pensato come una favola trasmessa di padre in figlio di fronte ad un focolare domestico e "9/11" tratta il tema del coraggio e della passione di quelle persone in particolare i fire fighters newrkesi che si sono dati molto da fare sacrificando le loro vite durante una delle pagine più brutte della storia umana contemporanea.
7) Ho letto da qualche parte una vostra dichiarazione su "The Flame Still Burns" e cioè che è una sorta di album del riscatto, contro tutto e tutti. Cosa mi potete dire a riguardo? Forse il brano "So Thank You All" e la titletrack sono un corollario al tema?
T.F. :: Quest'album racconta i Tarchon Fist di questo momento storico, ovvero una band che ha ancora molto da dare e da dire. “The Flame Still Burns” Non è un disco troppo contro Semplicemente ci sentiamo di parlare di persone che bruciano di passione anche a costo di lasciarci la vita per perseguire uno scopo dovrebbe essere argomento importante per tutti e invece spesso si tende a farlo passare sempre sottobanco, soprattutto al giorno d’oggi. La titletrack parla di noi. La fiamma che continua ad ardere rappresenta la nostra voglia di musica, mai venuta a mancare neanche quando il mondo si è fermato. “So Thank You All!” è il rovescio di questa medaglia. Per bruciare una fiamma ha bisogno di materiale combustibile che è rappresentato dalla gioia, dall'entusiasmo e dall'adrenalina di tutti coloro che, a distanza di anni, continuano a supportarci.
8) Parlando delle attività live che ora possono riprendere alla grande dopo le restrizioni, cosa ci potete dire, avete già un tour in programma di supporto al nuovo lavoro? A questo proposito non è un mistero che lo zoccolo duro dei vostri fans si trovi in Germania, come vi spiegate questa cosa? Qual'è il segreto che vi lega alla terra teutonica?
T.F.: speriamo veramente che i live ripartano alla grande!!!! Devo dire che queste due date italiane ci hanno dato molta soddisfazione!!! penso che i tedeschi amino la musica che ci fa battere il cuore, pensiamo che abbiano voglia di divertirsi ai concerti senza criticare più di tanto, penso che tutta la comunità voglia fare festa e godersela. Ci hanno accolti come un gruppo locale cosa che non dimenticheremo MAI! Nessun segreto, solo umiltà e tanta forza per sopportare delle 30 ore di macchina nei fine settimana, puntualità, professionalità un bel po’ di follia e tantissima voglia di divertirsi, tutto qui.
9) Fate ormai parte del panorama Rock italiano dal lontano 2005, come si è evoluto il mercato discografico e il movimento Metal tricolore in questi 18 anni? E' ancora cosi difficile emergere per un gruppo italiano come è stato per molto tempo o le cose sono migliorate? Purtroppo ci sono ancora tante ottime bands che sono costrette a suonare nelle cantine e rimanere underground per mancanza di mezzi e/o possibilità. Voi avete raggiunto non senza una certa difficoltà una discreta notorietà anche internazionale, che consigli potete dare ad una giovane band che voglia emergere?
T.F. noi partiamo nel 2005 ma come tu ben sai la mia storia del nostro chitarrista nonché fondatore della band Lvcio parte da ben prima. Ha fondato i Rain nel 1980, nel bene e nel male molti contatti c’erano già... anche se non sempre è stata una cosa positiva visto che alcuni ci hanno remato contro in maniera importante. Non abbiamo idea come sia meglio muoversi per le talentuose band giovani che abbiamo la fortuna di incontrare nel nostro cammino, tra parentesi proprio sabato scorso a Bologna abbiamo avuto la fortuna di incontrarne un paio, l’unica cosa che ci viene da dire è “ bisogna sbattersi” fare la gavetta e non pensare che il personaggio di spicco del momento ci cambi la vita.
Vi piace suonare? E allora fatelo!!!! La musica deve essere un rifugio per contrastare i momenti bui che vi colpiranno!!!! E Tutti noi sappiamo bene di cosa stiamo parlando.
10) Una curiosità sulle vostre copertine, chi è il guerriero che è rappresentato?Forse ha a che fare con Tarchon (Tarconte ) il mitico Re etrusco fondatore di Felsina, l'attuale Bologna?
T.F. Come Ben sai il nostro nome viene dal guerriero etrusco Tarchonte poi divinizzato a dio della tempesta, ecco il guerriero rappresentato nelle nostre due ultime copertine sia di "Apocalypse" "sia di "The Flame stil Burns", è proprio il caro e buo vecchio Tarchon che si cimenta nel combattimento contro il demone Manth per ciò che riguarda "Apocalypse" e che rimarca la sua presenza in "The Flame Still Burns".
Grazie per il tempo dedicatomi e in bocca al lupo per il vostro nuovo lavoro!
T.F.: grazie mille a voi per averci sopportato ancora una volta!!!!! Un grande abbraccio a te, la redazione di Metal.it e tutti i supporter che avranno la voglia di leggere queste righe!!!! STAY HEAVY
Intervista a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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