Kre^U: orgoglio sardo

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Gruppo:Kre ^ U

I sardi Kre^U mi avevano stupito già in sede di recensione per un'interpretazione personale del black metal che si intreccia in modo indissolubile con il proprio retaggio, ma la parola ora in questa chiacchierata spetta agli isolani, sentiamo cos'hanno da dire

Benvenuti su Metal.it ragazzi, potreste raccontare in breve chi sono i Kre^U ai nostri lettori?
Kre^U nasce nel 2020 come progetto studio per opera di Ignazio Cuga (Brusiòre), dopo alcune intuizioni letterarie in lingua sarda nuorese.
Questo tipo di scrittura porta alla pubblicazione autoprodotta dell'omonimo disco di debutto nel maggio 2023, dove tutti gli strumenti, a parte la batteria suonata da Nicola Piras, vengono suonati da Cuga.
La cura del suono viene affidata a Lorenzo Mereu che espande il suono con alcuni interventi elettroacustici.
Il debut ottiene un'ottima accoglienza da parte del pubblico che sembrava aspettare un progetto del genere e la prima tiratura di 300 copie (in un elegante formato A5 Digibook CD) è sold out in sei mesi.
L'interesse è intenso anche per altri musicisti che nello stesso periodo si prendono carico delle parti strumentali con l'intento di portare i brani in sede live.
Il debutto live avviene invece nel febbraio 2024 e vede sul palco Ignazio Cuga alla voce, Francesco Noli e Francesco Mureddu alle chitarre e Mauro Medde al basso.
Con l'inizio dell'attività dal vivo ovviamente c'è stata la necessità di ristampare il debut album visto il crescente interesse e la grande accoglienza ai concerti.
La ristampa dell'album è avvenuta in collaborazione con ls Maked Dead Records di Matteo Antonelli, con quale già dalla prima apparizione del progetto c'è stato un proficuo lavoro per tutte le fasi promozionali.
Il disco è stato ristampato in formato Digipack e in vinile con edizioni speciali dai colori simbolici.
Devo dire che avete creato una via del tutto originale al black metal, è stata una scelta istintiva oppure ci avete meditato a lungo?
La via al black metal intrapresa da Kre^U è certamente un mix di istinto che di meditazione.
Ciò è dato principalmente dal fattore letterario del progetto, la grande attenzione alle liriche, alle metriche, alla fonetica della lingua in cui si esprimono i concetti della sua estetica.
Alcuni versi certamente vengono fuori istintivamente, ma poi c'è un vero e proprio lavoro di cesello per rendere l'interazione del testa con la musica funzionale all'interpretazione.
Per quanto riguarda la parte musicale invece, sono le metriche del testo che suggeriscono il riff appropriato.
Le influenze sono quelle eterne di Celtic Frost, Bathory e tutti i classici degli anni 90, ma sono affrontate con un approccio che ha più affinità con certi cantautori che con un'intenzione metal tout court.
D'altronde Kre^U si pone non solo come band ma come progetto culturale per la salvaguardia della lingua, della storia della Sardegna e in molti se ne stanno accorgendo.

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[Band photo provided by Masked Dead Records for free promotional use]
La cosa che mi ha veramente colpito in modo molto positivo è l’attaccamento alle vostre radici, ci volete raccontare del perché di questa scelta molto coraggiosa?
Parlare delle nostre radici è stata la scelta più naturale ed il concetto portante dietro Kre^U, la sua missione.
Le storie dei nostri avi, i loro codici di vita e di morte, le loro fatiche per difendere il loro spazio vitale dalle continue invasioni straniere e statali.
Uomini dalla tempra incrollabile, un tipo umano che non esiste più, cacciato da truppe savoiarde prima e poi svanito quasi nel nulla durante le guerre mondiali.
Storie oscure di vendette, lutti e fughe su montagne impervie, grotte e foreste.
Lo scenario dove avvengono queste storie è la bellezza naturale della Sardegna, che non cessa di essere mozzafiato anche tra le sue gole più spettrali.
La storia della Sardegna è talmente colma di questi fatti di cronaca nera che non ci sarebbe bisogno di scomodare tutte le leggende fantastiche che pure ci sono
I luoghi magici e le rovine antiche sono il nostro legame spirituale con questi uomini, il tramite tra noi e loro, ed ecco il coraggio della scelta!
se poi si parla di coraggio nei confronti del mercato, sinceramente nessuno ha mai pensato di poter strappare uno stipendio suonando un progetto black metal, anzi, ci stupisce continuamente dell'apprezzamento sia dall'interno che dall'esterno dell'isola.
Mi sono piaciuti i brani “Sa morte ‘ e su pastore” e “A sos antigos”, mi spieghereste il significato delle liriche?
"Sa morte e su pastore", è la vicenda di un pastore transumante che viene sorpreso da una tempesta di neve prima che possa arrivare in pianura.
Morirà anch'egli sui propri passi affondati nella neve dopo aver visto morire il suo gregge.
Il suo ultimo pensiero sarà ancora rivolto a quella pianura mai raggiunta.
"A sos antigos" invece è la riflessione di un uomo che immerso nel verde di un bosco secolare che invocando gli spiriti antichi quali sono i motivi della decadenza umana, del suo allontanamento dalla natura e dal senso del sacro, ed alla fine l'augurio che i pochi che ancora hanno questa sensibilità possano avere le "forze dei Giganti" per affrontare le sempre nuove barbarie che riserverà l'avvenire.
La produzione per me è perfetta perché consente di apprezzarne tutte le sfumature del vostro lavoro, siete soddisfatti, oppure avreste voluto modificare qualcosa?
Tante grazie, si, volevamo che la produzione fosse potente ma organica considerando i pochi mezzi che abbiamo avuto a disposizione suona abbastanza bene.
Una particolare attenzione ha avuto la cura della voce perchè c'era assoluta necessità della comprensibilità linguistica.
Sicuramente alcuni dettagli delle chitarre specialmente potevano essere sviluppati con più attenzione, ma il suono in generale è molto coeso, per cui siamo molto soddisfatti.
Com’è stato accolto dalla stampa specializzata questo debutto?
La stampa specializza sia web che cartacea ha avuto da subito grande interesse per Kre^U e soprattutto è stata apprezzata l'intenzione di creare un concept e suono personale.
Vi teniamo molto a questo aspetto e Kre^U non farà mai canzoni con lo stampino.
Vogliamo che ogni brano sia un'esperienza diversa, un racconto diverso.
Ognuno di essi deve avere una luce propria.
La mano dell'autore è la stessa ma è la varietà di soluzioni che rende un album avvincente per tutta la sua durata.

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[Band photo provided by Masked Dead Records for free promotional use]
Cosa significa il vostro moniker?
Il nostro nome significa "Quercia".
La pianta che più di tutte è presente nei nostri boschi, un essere che vive per secoli e vede passare davanti a sé le brevi tribolate vite degli uomini.
Come vi trovate con la vostra label?
Come già detto la collaborazione con Masked Dead Records sta portando benefici e cogliamo l'occasione per ringraziare Matteo per il lavoro prezioso che ha fatto e sta facendo.
E' una persona molto paziente e competente ed i suoi consigli sono sempre opportuni ed oculati.

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[Band photo provided by Masked Dead Records for free promotional use]
Ci sarà la possibilità di vedervi dal vivo?
Si assolutamente, finalmente da quest'anno siamo una vera e propria realtà live., per ora abbiamo suonato solo all'interno dell'isola ma contiamo di fare qualche tappa nello stivale durante il periodo invernale.
Già dalla nostra prima apparizione live siamo stati circondati da un affetto da parte del pubblico che per noi è davvero importante e dal grande impatto emotivo.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto fin dall'inizio, vedere gente che porta il nostro logo addosso e che canta le nostre canzoni è davvero qualcosa di impagabile.
Cosa bolle in pentola in casa Kre^U adesso?
Per ora abbiamo qualche data programmata per l'autunno e stiamo lavorando alla nostra partecipazione con due brani inediti ad uno split intitolato "Foedus Regionis Vol. 1: Voces Antiqui Sanguinis" che verrà pubblicato da Dusktone Records ed oltre a noi vedrà la partecipazione dei Ticinum (Lombardia), Strja (Veneto) e Vrim (Piemonte).
Il primo capitolo di un vero e proprio compendio black metal territoriale cantato in lingue locali.
Ringraziamo la redazione di Metal.it per averci voluto ospitare, tutti coloro che ci seguono e chi leggerà questa intervista.
Grazie infinite.
Salùde a Tòttus!
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Intervista a cura di Matteo Mapelli

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