Savior From Anger... non chiudete quelle porte!!

I Savior From Anger si sono ripresentati un po' a sorpresa con "The Gates of Eternal Mist", un MLP uscito per la Metal Zone Italia, in condivisione con i Power Beyond. Chi meglio del loro leader storico, il chitarrista Marco Ruggiero, può raccontarci cosa bolle in casa della formazione campana?

Ciao Marco, ecco le domande… spero non troppo scontate. La nostra precedente intervista è ormai piuttosto datata, infatti, risale addirittura al 2016... ai tempi di "Temple of Judgment", hai voglia di raccontarci cosa e successo nel frattempo?
Marco Ruggiero: Dopo il tour americano del 2017 decisi di prendermi una pausa con la band con un disco pronto è in procinto di entrare in studio lì in America per registrarlo. Ma ci furono delle vicende, delle quali preferisco non parlarne in questa sede, che mi fecero optare di ritornare in Italia e prendermi una lunga pausa.
Il cuore della band è da sempre il tuo, e sono diversi i musicisti che ti hanno accompagnato negli anni, hai qualche ricordo particolare? E come sei giunto alla formazione attuale?
Marco Ruggiero: Ho riformato la band in Italia nel 2020 dopo un periodo di pausa. Avendo un disco già pronto mi sono subito messo alla ricerca di musicisti per completare la line up ed ho provato molte persone ma solo nel 2024 ho reclutato quelli che potessero andare bene. Con me nei Savior From Anger hanno suonato davvero molti strumentisti e cantanti sia noti che sconosciuti, ed ognuno ha dato il suo piccolo contributo alla band a scrivere la sua storia.
Soprattutto dove hai scovato un cantante esplosivo come Francesco Lino?
Marco Ruggiero: Francesco mi è stato presentato da Carlo Chiappella, il nuovo batterista dei Savior From Anger, e subito mi ha colpito per il suo talento e la sua estensione vocale così gli ho chiesto di registrare i nuovi brani.

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Ma negli anni, e attraverso le varie esperienze che hai all'attivo, tra Landguard e Nameless Crime, ormai sono quasi trent'anni che bazzichi la scena... hai mai avuto momenti di scoramento? E la sensazione di avercela fatta e di poter uscire dall'underground? Non che ci sia niente di male a fare parte dell'underground vero?

Marco Ruggiero: Si, sono quasi 3 decenni e mezzo che mi diverto a fare dischi con le varie formazioni che ho avuto e sono ancora qui a divertirmi; onestamente non mi sono mai scoraggiato perché credo di aver sempre prima di tutto, suonato per me stesso, non curandomi di quello che succedeva intorno, può sembrare un'affermazione egoistica, ma io mi sono sempre divertito a scrivere musica e l'idea di averla registrata su un supporto di cui andare fiero mi ha dato gli stimoli giusti per non mollare. Ho sempre avuto i piedi per terra e la giusta umiltà da capire che non era facile uscire dall'underground. Ovviamente abbiamo avuto anche noi i nostri momenti di gloria, con ospiti illustri sui dischi, tour prestigiosi nei quali abbiamo diviso il palco con mostri sacri del settore ma consapevoli che saremmo ritornati ad essere quelli di sempre.
Se quello che fai lo porti avanti con passione, sei orgoglioso di quello che sei e dove ti trovi.
Torniamo a "The Gates of Eternal Mist", ma dei tre brani che ne fanno parte credo che ne abbiamo già parlato abbastanza, tra la tua anteprima e poi la recensione... ma cosa ci siamo dimenticati di dire?
Marco Ruggiero: Come accennato in precedenza, nel 2017 avevo un disco pronto che poi decisi di non registrare più del quale facevano parte anche i 3 pezzi dello split recentemente uscito per la Metal Zone Italia.

A proposito di recensione, io l'ho chiusa invitandovi a non perdervi nelle nebbie eterne. Ci state davvero provando? Avete già messo in cantiere un vostro nuovo album?
Marco Ruggiero: Sicuramente nei miei piani c'è la pubblicazione di un nuovo album che conterrà tutti i pezzi che ho scritto e che dovevo registrare nel 2017 in America, ma senza fretta. Il sound sarà orientato sempre sullo stile che da sempre mi ha ispirato da quando ho fondato i Savior From Anger, ossia lo US Metal. Rimanete sintonizzati per ulteriori dettagli.
In passato ci avevi raccontato di aver più volte chiesto a Mike Howe di collaborare con i Savior From Anger. Purtroppo, questo non sarà più possibile, ma visto che anche io ho sempre avuto una particolare predilezione per Howe, vuoi spendere due parole su di lui?
Marco Ruggiero: Si, spesso mi è capitato di contattare vari cantanti per i dischi che facevo, ma con "Temple of Judgment" mi sono messo in contatto con più vocalist ma per vari fattori non riuscivamo mai ad accordarci; Mike Howe diplomaticamente mi rispose che da decenni era fuori dal music business e non cantava pi e solo pochi mesi dopo annunciò la Reunion con i Metal Church. Mi sarebbe piaciuto averlo su un mio disco, aveva una voce caratterizzante che può fare la differenza e far decollare un album.

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Ci saranno invece degli appuntamenti Live, magari in compagnia dei Power Beyond per qualche data di supporto all'uscita di "The Gates of Eternal Mist"?
Marco Ruggiero: Non escludo qualche show in compagnia dei Power Beyond, siamo molto amici e già in passato abbiamo collaborato più volte.
Non ho mai avuto l'occasione di assistere ad un vostro concerto, cosa mi sono perso? Avete un repertorio già consistente, ma dal vivo lo integrate con qualche cover? Se sì, quali e perché?
Marco Ruggiero: Come ti dicevo, la band non è stata attiva per circa 10 anni, e soprattutto ha una line up completamente rinnovata, con nuovi musicisti che hanno caratteristiche diverse rispetto a quelli vecchi, ne consegue che è tutto da rifare.
In passato avevamo in repertorio molti classici di: Riot, Vicious Rumors, Metal Church, Savatage, Crimson Glory e Anthrax. Erano nella scaletta perché sono bands che ci hanno ispirato tantissimo.
Siamo giunti alla fine e quest'ultimo spazio è tutto per voi...
Marco Ruggiero: Grazie per lo spazio che ci avete dedicato, vi aspettiamo su tutti i nostri canali social con tante novità. A presto

Band photos provided by Savior from Anger for free promotional use.
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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