Black Satellite: la seduzione del lato oscuro

Realtà (ancora?) poco nota dalle nostre parti, ma già gruppo spalla dei Cradle of Filth per ben tre tour, la creatura Black Satellite potrebbe costituire la classica gemma nascosta in grado di ammaliare i nostalgici del sound contaminato proveniente dai nineties. Proprio della loro affascinante mistura di nu metal, alternative e industrial, così come di altre curiosità, discutiamo con la frontman e leader indiscussa Larissa Vale, in occasione della data di Trezzo in compagnia, appunto, di Cradle of Filth, Butcher Babies e Mental Cruelty.

Ciao Larissa, e grazie per il tuo tempo! Per iniziare la conversazione mi piacerebbe conoscere le vostre impressioni su questo tour europeo. Come sta andando?
Questo tour europeo sinora è stato un vero spasso! Siamo così onorati, ogni sera ci sono fan entusiasti e ci sentiamo così accolti. Tutti gli spettacoli sono stati pazzeschi!
Immagino che suonare dal vivo come band di apertura presenti una notevole quantità di sfide (scaletta breve, suono scadente ecc.); come affronti questo tipo di problematiche, e come descriveresti il rapporto tra voi e gli headliner Cradle Of Filth (con i quali, se non sbaglio, avete già condiviso il palco in passato)?
Essere una band di apertura ha sicuramente le sue sfide, ma siamo molto grati di avere un team fantastico qui in tour. Ci sentiamo anche molto fortunati ad essere curati così bene dal Cradle camp. Questo è il nostro terzo tour insieme e condividiamo anche la gestione, quindi sembra davvero di essere tornati in tour con la famiglia. 
Nella vostra scaletta ci sono alcuni brani (ad esempio "Void") del nuovo album, che uscirà il prossimo anno; se dovessi descriverci "Aftermath", lo definiresti più come una continuazione di quanto fatto nel debutto "Endless" o, piuttosto, un nuovo inizio che brucia i ponti con il passato?
"Aftermath" è sicuramente molto più oscuro e pesante di "Endless". Invece di bruciare necessariamente i ponti, direi che è più un'evoluzione. Ci sono senz'altro alcune canzoni che piaceranno anche ai fan di "Endless". 
Il tuo precedente full length risale al 2017; pensi che nell'industria musicale di oggi, dominata da Spotify, Youtube ecc., sia ancora importante fare dischi secondo la "concezione classica"? O, magari, pensi che sia meglio pubblicare video o singoli in modo da mantenere viva l'attenzione della fanbase?
Mi è sempre piaciuto fare entrambe le cose. Come fan della musica, mi piace ascoltare un disco completo e sono ancora appassionata di questo formato. È anche fantastico pubblicare alcuni singoli e video per mantenere lo slancio. Penso che la cosa importante sia permettere alle persone di consumare la musica nel modo che vogliono e renderla il più accessibile possibile. 
Ascoltando la vostra musica ci trovo una sorta di dicotomia: suona moderna in un certo senso, ma in un altro modo penso ricordi anche molte grandi band degli anni Novanta, in particolare della scena industrial, alternativa e nu metal di quel periodo. Qua e là mi sento anche qualcosa dei Garbage, ma ovviamente con un mood più oscuro. Sei d'accordo con questa impressione, o sto prendendo un granchio?
Sono decisamente d'accordo. Ovviamente sono molto influenzata da molte band di quell'epoca. È ciò con cui sono cresciuta, e mi piace portare quel tipo di atteggiamento nell'era moderna e poterlo condividere con nuovi ascoltatori.
Una domanda sulla tua voce: non voglio sembrare eccessivamente lusinghiero, ma la trovo davvero molto interessante, personale e per niente stereotipata. Posso chiederti se, nello sviluppare la tua identità vocale, ti sei ispirata a qualche cantante (uomo o donna) di band del passato?
Sono un po' influenzata vocalmente da Marilyn Manson e Jonathan Davis. È una sorta di mix interessante. Sono ovviamente molto lusingata dal fatto che tu trovi il suono della mia voce così unico. Non sono sicura di averci davvero pensato in modo super consapevole, è semplicemente il modo in cui volevo suonasse. 
Una piccola curiosità: sono un grande estimatore degli Iron Maiden, quindi sono abituato ad ascoltare brani mooolto lunghi. Forse è per questo che ho notato che le tue canzoni sono piuttosto brevi. È una scelta artistica deliberata o solo il tuo modo naturale di comporre?
Non sono sicura che sia intenzionale, mi viene naturale.
Ultima domanda: il nostro sito, Metal.it, ha una forte inclinazione editoriale che gravita attorno al metal estremo e classico, e quindi, come potrai immaginare, è popolato per lo più da boomer nostalgici e polemici. Cosa diresti ai nostri lettori per convincerli a dare ai Black Satellite la chance che meritano?
Il nostro suono non è sicuramente quello che gli ascoltatori si aspettano di solito, soprattutto come gruppo con una cantante femminile. Cerco sempre di superare i limiti di ciò che posso fare. Inoltre, non ho paura di essere vulnerabile e di scrivere di esperienze personali. In fin dei conti, l'arte è qualcosa che è universalmente riconoscibile per molte persone. Non è artificiosa, ma piuttosto pura, cruda emozione, e penso che questo si manifesti nella nostra musica. 
Direi che è tutto. Grazie ancora, Larissa, per il tuo tempo. Spero di vedere presto i Black Satellite suonare di nuovo dal vivo!
Intervista a cura di Marco Cafo Caforio

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?