• Ciao Olaf, come ti senti a qualche giorno dall’uscita del nuovo disco?
Ciao! Mi sento molto soddisfatto per quanto realizzato, e anche molto contento per avere finalmente avuto modo di prendermi un po’ di riposo dopo un periodo veramente intenso di “lavoro”, che ci ha visti impegnati su piu’ fronti praticamente senza sosta dall’uscita di Stream ad oggi
Adesso sono solo veramente curioso di vedere come verra’ accolto questo nuovo album che abbiamo intenzionalmente voluto un po’ differente dal precedente, soprattutto nei suoni e nelle atmosfere, chiaramente cercando comunque dei rafforzare la nostra impronta come band. Per adesso sono molto soddisfatto di come stanno andando le cose, e se da una parte questo album ha inizialmente spiazzato, e’ anche vero che i risultati sia di critica che di vendite ci stanno dando pienamente ragione.
• Con l’ultimo album avete affrontato un concept molto bello: senza svelarne i dettagli che ho evitato di citare in sede di recensione, me ne vuoi parlare un po’? Chi se ne è occupato principalmente e da cosa avete tratto ispirazione?
Grazie del complimento, mi fa molto piacere, dato che ho lavorato al concept per quasi un anno. Praticamente ho tirato giu’ l’idea iniziale contemporaneamente al concept che stavo scrivendo per Stream. Il fatto e’ che mentre completavo la storia precedente, mi e’ venuto in mente che sarebbe stato interessante, nel disco successivo, affrontare un tema diametralmente opposto. Infatti mentre in SOC il tema principale tratta dell’ossessione di un uomo che e’ assillato dall’idea di scoprire il senso della vita ed i misteri che si celano nell’aldilà, al punto di tentare il suicidio per arrivare prima a questo traguardo, in questo nuovo lavoro ho affrontato il tema inverso, e cioe’ un’umanita’ che finalmente grazie ai progressi della scienza riesce a sconfiggere il nostro piu’ grande timore, la morte.
L’uomo diventa cosi’ una macchina perfetta, apparentemente in grado di sostituirsi persino a Dio, di cui ormai , vista la nuova “ immortalità”, sembra non avere piu’ bisogno… Ovviamente non sarà tutto cosi’ meraviglioso come potrebbe sembrare, ma come mi hai chiesto tu, non svelerò ulteriormente la storia.
• Musica e liriche nel disco si sposano meravigliosamente in un tutt’uno, cosa assai rara; sono state composte parallelamente
No, non esattamente. In ogni caso, come ti ho detto, quando abbiamo iniziato a scrivere la parte musicale avevo gia’ completato la storia, e quindi abbiamo potuto decidere chiaramente quali atmosfere dare ai vari brani, in modo che le musiche potessero seguire il corso della trama.
Chiaramente non abbiamo lavorato a compartimenti stagni, ed e’ capitato piu’ di una volta di dover adattare la musica all’atmosfera di un brano, o viceversa.
• Siete autori di una mistura di stili, dal power dei tuoi esordi, passando per l’hard rock e l’AOR di Luppi, fino all’ecletticità di Oleg; sei oggi totalmente appagato da questo mix così maturo e ben strutturato?
Certo che lo sono! Sono molto soddisfatto del lavoro realizzato da tutti i singoli elementi, che a mio avviso non avevano certo bisogno di dimostrare ancora qualcosa. Sicuramente ognuno ha dato il proprio massimo in questa occasione, e visto anche il sound di cui avevamo bisogno, direi che in diverse occasioni ciascuno di noi ha dovuto andare anche oltre quanto fatto fino a quel momento, cercando quasi di “rinnovarsi” , o se vogliamo di espandere il proprio stile.
• Rispetto al precedente, bellissimo, album “Stream…” sembrate ancora più coesi e convinti dei vostri mezzi: mi riferisco in particolare all’eccezionale performance di Oleg e di Luppi, totalmente amalgamati e ancora più funzionali all’economia del disco, non trovi?
Si, sono d’accordo con te, sicuramente. Come ti ho detto prima credo che tutti i VD abbiano veramente dato il massimo possibile nel realizzare un album come questo, che credimi non e’ stato cosi’ semplice come potrebbe sembrare a lavoro finito. Siamo tutti veramente orgogliosi di questo lavoro.
• Pensi che riuscirete a mantenere questa invidiabile media di uscite che vi ha visti sul mercato ben tre volte in appena un anno e mezzo?
Ahah! E chi lo sa. Non sono mai stato un musicista attento alle necessita’ temporali delle uscite discografiche, e direi che nel corso degli anni ho alternato qualche pausa un po’ piu’ lunga con qualche momento,come questo, in cui effettivamente mi sto rendendo conto di avere prodotto anche troppo.
L’importante per me non e’ quanti dischi una band riesce a fare in un anno, ma piuttosto la qualità di un album, che per me non deve mai scendere al di sotto della “perfezione”, intesa come un prodotto che rispecchi completamente quello che voglio. Quando un prodotto e’ cosi’ come lo intendevo, per me e’ pronto per uscire, puo’ succedere che esca un disco ogni 3 anni, cosi come che ne escano 3 in un anno e mezzo.
Non e’ una cosa calcolata, e non so dirti se si ripetera’ o meno, in ogni caso se ti consola, ho appena terminato di scrivere i brani che faranno parte di un mio futuro album solista, e ho gia’ anche pronta l’idea di base per il prossimo album VD, sulla quale pero’ in questo momento, ovviamente, non ho intenzione di concentrarmi eccessivamente…
Beh, sembra che questo sia un buon periodo!
• La produzione affidata a Tolki è ottima, corposa ed esalta magistralmente il vostro lavoro; parlami un po’ di com’è stato lavorare al fianco di Timo e se sei appagato dal risultato finale.
Non vorrei sembrare troppo ottimista o trionfalista, ma il fatto e’ che sono veramente soddisfatto di questo lavoro, e la produzione rientra in questa mia grande soddisfazione di sicuro.
Per questo lavoro, visto il tema trattato e visto anche che volevamo qualcosa che si distaccasse da SOC, volevamo ottenere un suono aggressivo, il piu’ potente mai uscito con il marchio Vision Divine.
Timo e’ stato fondamentale per questa realizzazione, dato che ha portato un bagaglio di esperienza che qui in Italia ci possiamo tranquillamente sognare, per adesso. Lavorare con lui e’ stato magnifico, perche’ oltre ad essere un professionista vero, e’ soprattutto un’ottima persona. Ci ha sempre messo a nostro agio e il suo comportamento e’ stato quasi da membro del gruppo e sicuramente non da “maestro che viene ad insegnare a degli asini”.
Nel tempo libero ho avuto modo di conoscerlo piuttosto bene, e devo dire che oggi a prescindere dall’aspetto professionale, ho un amico in piu’.
• Ne parlammo nell’ultima intervista, vorrei chiederti se ora a distanza di tempo anche tu come me hai avuto l’impressione che una produzione poco incisiva abbia penalizzato lo splendido “Stream of Consciousness”?
Mah guarda, io tanto per cominciare non credo che la produzione di SOC abbia inciso negativamente su qualcosa, perche’ ad oggi non saprei di cosa non essere contento riguardo a quel lavoro.Soprattutto ritengo che Stream non fosse un album cosi’ semplice da produrre, perche’ i brani contenuti in quel disco sono molto vari e anche differenti tra loro. Per noi c’era ancora da trovare un giusto assestamento al tutto, e diciamo che un sound “morbido” ci sembrava comunque quello piu’ adatto per quel disco in quel preciso momento. E’ ovvio che si puo’ sempre fare di meglio,ma questo vale in tutti i casi, e quindi varrebbe anche per questo TPM. Io credo che quando un album suona “giusto”, cioe’ funzionale per il tipo di sound che si cerca, va bene cosi’.
Sono contrario al perfezionismo inseguito ad ogni costo, perché riduce il tutto ad una fredda ricerca del sound che a volte finisce per scavalcare il lato puramente “artistico” di un lavoro. Oltretutto, quando stiamo chiusi un uno studio a volte si rischia di perdere di obiettività , e ci sfugge anche il fatto che a volte , quando noi siamo combattuti tra una scelta o un’altra, dovremmo semplicemente immedesimarci in quelli che ascolteranno questo lavoro da zero, senza sapere i vari “ what if” che si celano dietro ad ogni scelta. Se teniamo bene in mente questo, allora tutto diventa un po’ piu’ facile e sicuramente meno stressante, dato che non conta piu’ quello che voglio “IO” come singolo musicista, ma quello che puo’ trasmettere un album a chi lo ascoltera’ per la prima volta, e a cui sinceramente non interessa come lo avrebbero voluto i singoli o come avrebbe potuto essere, ma solo come e’ . Detto questo, per l’appunto, io trovo che Stream sia stato piu’ che funzionale per le necessita’ dei VD del 2004, e ovviamente TPM rappresenta un passo avanti anche in questo senso.
• Per quanto riguarda il tour cosa ci dobbiamo attendere, una vostra collocazione da headliner per poter sfruttare a pieno il vostro lotto di canzoni oppure preferite spalleggiare una band di fama mondiale per raggiungere un pubblico più ampio?
Non si puo’ mai dare una risposta a questo tipo di domande, perche’ dipende sempre dalla situazione che si presenta di volta in volta. Io credo che una band come i VD a questo punto debba suonare un “misto” tra queste due soluzioni, mantenendo un’attivita’ regolare durante l’anno da headliner, se vogliamo dirla cosi’, e ovviamente sfruttando quelle situazioni interessanti che si presentano a volte, in cui magari aprire per una band piu’ importante rappresenta sicuramente un vantaggio.
La nostra agenzia ha iniziato a lavorare in tal senso ,e credo che presto saremo in grado di sapere qualcosa di piu’ preciso riguardo i prossimi impegni.
• Una domanda sul tuo passato è d’obbligo: hai apprezzato la svolta artistica dei tuoi Labyrinth?
Mannaggia, tutte le volte mi viene fatta una domanda di questo tipo, e capirai che mentre una prima volta e’ semplice rispondere, perche’ si tratta semplicemente di dare un’opinione, magari su di un lavoro appena uscito, a questo punto comincio ad essere in difficolta’, perché non e’ che mi entusiasmi l’idea di dover sempre dare una sentenza su di una band che ormai rappresenta semplicemente il mio passato, e con la quale non ho piu’ nulla da dover spartire.
La mia posizione, per rispondere in qualche maniera alla tua domanda, rimane quella che ho gia’ espresso in passato, e che si ricollega alla mia scelta di uscire da quella band: ovviamente non mi rispecchio in quello che sono attualmente,e credo che i nostri rispettivi album dimostrino quanto siamo distanti in questo momento. In ogni caso, non credo che questa sia una sorpresa, dato che per l’appunto me ne sono andato anche per divergenze musicali,no?
• Oltre ai Vision Divine hai in mente qualche collaborazione o side project?
No, non al momento. Come ti ho accennato prima, ho solo in cantiere una serie di brani che costituiranno il mio primo album solista, ma e’ una cosa ancora accennata, e sicuramente in questo momento sono troppo impegnato con i VD per poter pensare ad altro.
Quando avro’ un po’ piu’ di tempo libero, comincero’ a sistemare anche questa faccenda,che comunque per me rappresentera’ una valvola di sfogo, visto che il genere non avra’ niente a che fare con quanto ho fatto sia con Lab che con VD.
• Ti è piaciuto il disco solista di Luppi?
Ahah! Ma allora siamo nella parte dell’intervista in cui l’intervistatore lancia delle trappole per cercare di fare finire l’intervistato nella merda! Aahhhh ho capito, perfetto.
No dai, scherzi a parte. L’album di Michele ovviamente mi e’ piaciuto molto, da un punto di vista “professionale”, perche’ e’ ben fatto , prodotto bene, e ne suo genere direi che Michele non avrebbe potuto fare di meglio. Ci sono degli ottimi brani, e chi come me conosce Michele si rende conto che forse questa e’ la sua vera anima. Di certo, se uno legge nella mia biografia quali sono le mie band preferite, capirà che non e’ l’album della mia vita, nel senso che io sono abituato a sonorità un po’ piu’ pesanti…ehm, mi sono destreggiato bene? Eeheh…
• Cosa stai ascoltando in questo periodo?
Quello che ascolto ormai da troppo tempo, e questo mi sa che non e’ un buon segno. O io sto rincoglionendo e faccio come i vecchietti che continuano ad ascoltare “mamma son tanto felice”, oppure vuol dire che oggi le uscite che mi entusiasmano non sono poi cosi’ tante. La verita’ come al solito, probabilmente sta nel mezzo!
In generale mi sono riattaccato al Thrash, e questa e’ un po’ una mia riscoperta, dato che ultimamente mi ero un po’ infrocito, in effetti.
Purtroppo anche in questo caso pero’ mi sono riattaccato alle uscite gloriose di una volta, per esempio giusto oggi mi sono sparato di fila i primi 2 album degli Annihilator, Alice in Hell e Never Neverland. A parte il metal, direi che la musica che ascolto maggiormente e’ sicuramente il pop anni ’80, come A-Ha , Dead or Alive etc, che per me rimangono comunque una fonte di ispirazione.
• Ti ringrazio molto per il tempo concessomi e ti lascio concludere liberamente questa intervista.
Grazie per la bella intervista, non aggiungo altro, se non l’invito a tutti di venirci a trovare sul nostro rinnovato sito, www.visiondivine.com dove in particolare, c’e’ un Divine Player che attraverso potrebbe essere un buon motivo per chi non ci ha ancora mai presi in considerazione, di fare un salto e cominciare a conoscerci. Ciao a tutti!