E' un elegante hotel del centro di Milano ad ospitare Hansi Kursch nel suo tour promozionale di “Touched by the Crimson King”, il secondo album del progetto Demons & Wizards. Ecco cosa ci ha raccontato il simpaticissimo frontman dei Blind Guardian, un'intervista raccolta in compagnia di Daniele Amerio di Heavy-Metal.it.
Ciao Hansi! Cosa si prova ad essere di nuovo in Italia?
E' veramente bello! Purtroppo il tempo è tiranno, e non ho molto tempo da passare qui. Siamo arrivati questa mattina e questo pomeriggio dovremo già andar via. Ho comunque potuto mangiare una pizza (ride) e conversare con un paio di persone, ma non c'è stato davvero tempo per nient'altro!
Hai intenzione di tornare presto nel nostro paese?
Non tanto presto quanto vorrei. Ora siamo impegnati nella promozione del nuovo album dei Demons & Wizards ma non ci sarà nessun tour. Dopodichè sarà la volta della pre-produzione del nuovo disco dei Blind Guardian. Potrebbe volerci ancora un anno, o un anno e mezzo, prima che sia possibile tornare in Italia. Purtroppo è un periodo molto lungo! In realtà vorrei venire qui in vacanza quest'estate, ma a causa degli impegni coi Blind Guardian non sarà possibile trovare neanche una settimana. L'Italia è un po' troppo distante dalla Germania, e ora ho anche una figlia da portare con me, quindi per un periodo breve preferisco andare in Olanda.
Tra pochi giorni il nuovo capitolo della storia dei Demons & Wizards sarà nei negozi, a cinque anni di distanza dal primo disco. Quali sono le tue sensazioni riguardo a questo nuovo album?
Le sensazioni sono estremamente positive! Sono davvero fiero di quanto abbiamo fatto, perchè è stato difficile finire questo disco, a causa delle nostre rispettive agende. Abbiamo iniziato la composizione dei nuovi pezzi verso la fine del 2002, e il mio contributo è iniziato nel 2003. Purtroppo abbiamo avuto dei momenti sporadici per concentrarci sui Demons & Wizards, e per questo motivo sono piuttosto sorpreso di quanto risulti “compatto” il nuovo album. Jon si è dedicato al songwriting per circa tre o quattro settimane, io ho fatto lo stesso per conto mio, e quindi abbiamo passato insieme una ulteriore settimana: il disco a quel punto era finito, e credo sia stato un notevole risultato. Ero sicuro che il primo album avrebbe avuto un seguito, ma ciò ha comportato una mole di lavoro incredibile, ed il tempo passa troppo in fretta!
Ti va di presentare “Touched by the Crimson King” ai nostri lettori?
E' un disco estremamente melodico e “luminoso”, contiene una grande varietà di canzoni ed è un grosso passo in avanti, se paragonato al nostro primo album. Il primo disco era un po' monotono e troppo legato a quanto io e Jon avevamo fatto con i Blind Guardian e gli Iced Earth. In alcuni punti ci si poteva accorgere del nostro desiderio di creare uno stile personale, ma le canzoni di quel disco erano comunque nate per gli Iced Earth tanti anni fa (a parte “My Last Sunrise”, che avevamo scritto insieme), mentre i testi e le parti vocali che avevo fatto si basavano molto sullo stile dei Blind Guardian. Se paragonati ai vecchi pezzi, quelli nuovi sono molto più personali: ci sono canzoni come “Beneath These Waves” e “Wicked Witch” che sono completamente diverse da quanto facciamo con le nostre rispettive band. Anche “Seize the Day” è un buon esempio, non credo di aver sentito una canzone del genere da parte di nessuna Metal band, è un brano molto aperto ed “open mind”. Abbiamo avuto a disposizione soltanto periodi di tempo estremamente limitati, e benchè conoscessimo perfettamente ogni pezzo quando siamo entrati in studio per registrare, abbiamo avuto così poco tempo che sono stato davvero impressionato dal risultato finale! Quando Jim (Morris, NdR) ha completato il mix alla fine di Marzo, ero stupito del sound del disco, perchè pur essendo tipicamente Metal, le canzoni hanno delle strutture molto semplici, con un certo feel “mainstream”. Anche le ballad sono estremamente orecchiabili e facili da assimilare, come era successo sul “Black Album” dei Metallica. Quindi sono davvero felice del risultato, e sono certo che riusciremo a colpire i nostri ascoltatori.
Alcune canzoni del disco sono ispirate ad una serie di romanzi di Stephen King, vero?
Sì, è così. Tre canzoni si basano sulla serie dei racconti della Torre Nera di Stephen King, che è composta da sette libri. L'ultimo libro è stato pubblicato durante le registrazioni del disco, e in quel momento non avevo ancora scritto la maggior parte dei testi del disco. L'ultima parte della storia mi ha davvero colpito, e così ho deciso di mettere da parte le altre influenze per concentrarmi su questo tema. In questo modo è nata “The Gunslinger”, che è basata sul personaggio principale della vicenda: è un personaggio molto “arturiano”, ma anche tragico e combattuto, ed è descritto in maniera splendida da Stephen King, te ne innamori subito. Ad un certo punto mi mancava un po' l'ispirazione ed è stato lo stesso Jon a suggerirmi di scrivere qualcosa sul personaggio di Randall Flag, uno dei migliori che siano mai stati creati dalla penna di King. Randall appare per la prima volta in “L'Ombra dello Scorpione”, uno dei romanzi preferiti di Jon, ma personalmente preferisco la serie della Torre Nera. E Randall è anche uno dei protagonisti della Torre Nera, è l'antagonista principale di Roland, il Gunslinger, ma è solamente il servitore della personificazione del Male secondo Stephen King, cioè il Crimson King, e su questo argomento si basa l'opener del disco. La terza canzone è “Terror Train”, perchè mi sono reso conto che nessun altro tema si sarebbe potuto adattare a questo tipo di brano. Il riffing è così dannatamente veloce da esprimere in maniera esauriente la pazzia del protagonista della canzone. Avrei potuto basarmi anche sul Signore degli Anelli, ma l'ho già fatto numerose volte con i Blind Guardian, e credo che sia un connubio pressochè indivisibile, e così ho deciso di riferirmi ad un altro personaggio della Torre Nera, che è appunto questo treno post-nucleare che possiede un intelletto sovraumano.
In riferimento ai testi del disco, ho l'impressione che siano fortemente legati alla copertina dell'album. Potresti spiegarci dettagliatamente tutti i simboli presenti nell'artwork?
L'occhio e la rosa si riferiscono alla Torre Nera (l'occhio è menzionato in “Crimson King”, la rosa in “The Gunslinger”), e sono due elementi fondamentali della vicenda: l'occhio in questione è quello del Re Cremisi e rappresenta tutte le creature malvage che lo servono, mentre la rosa è la personificazione della Torre nel nostro mondo. La presenza del Demone e dello Stregone è invece un po' più difficile da spiegare. Innanzitutto dovete sapere che l'artwork è composto da cinque parti, che si aprono ai lati della figura centrale del digipack. Descrive l'ambientazione della storia, col treno, le zone desertiche, la torre stessa. Sul lato opposto rispetto alla cover c'è il Re Cremisi, oltre ad una creatura che emerge dal sottosuolo che è sempre riferita alla Torre Nera. Sono inoltre presenti il Demone e lo Stregone, perchè volevamo che ci fosse un riferimento al nome della band. Abbiamo deciso di avvalerci della collaborazione di due artisti diversi. Il primo, che ha già collaborato coi Blind Guardian, si è occupato del disegno, mentre il secondo, che invece ha lavorato in passato per gli Iced Earth, si è preso cura della colorazione. Volevamo capire quanto potesse funzionare questa sinergia, ed il risultato finale è impressionante!
Di sicuro non vi manca la fantasia negli artwork. Ricordo che, quando si apriva il primo digipack dei Demons & Wizards, si alzava la figura di un violinista scheletrico...
Ad essere onesti, quell'idea è stata un po' puerile! Noi ci siamo occupati solamente di mettere insieme gli elementi per la copertina, abbiamo spiegato a Travis Smith e Danny Miki cosa volevamo nel booklet, ed hanno svolto un ottimo lavoro. Quindi abbiamo consegnato il materiale alla SPV, e sono stati loro ad avere l'idea del digipack animato. All'epoca i Blind Guardian erano sotto la Virgin, non c'era la possibilità di avere dei digipack, e così non ci abbiamo mai neanche pensato! (ride) Ci siamo limitati a dare loro un bel booklet, ma l'idea è stata della SPV. E' stata un'idea davvero ottima, e non ci è costata assolutamente niente in più.
Hansi, sul disco è presente un brano intitolato “Dorian”, ispirato al celebre romanzo di Oscar Wilde. Su quali aspetti del libro hai focalizzato la tua attenzione?
Sul deperimento di Dorian e sulla personalità tentatrice di Lord Henry. Sono questi i due elementi della storia che ho voluto mettere in evidenza. Dorian è una persona buonissima, ma Lord Henry riesce a corromperlo, è una figura quasi diabolica. Ho voluto mettere in evidenza questa splendida, irresistibile personalità di Lord Henry. E' una figura così negativa, nichilistica e profondamente sarcastica, me ne sono davvero innamorato! Apprezzo il libro, apprezzo la storia ed il modo in cui è scritta, ma la figura di Lord Henry mi ha colpito più di tutto. E anche quella di Dorian, perchè attraverso la sua decadenza si intuisce un messaggio importante, soprattutto se consideri che tipo di persona era Oscar Wilde, tutta l'opera è caratterizzata da una certa atmosfera di omosessualità. E la cosa migliore di questo splendido libro è che puoi leggerlo tantissime volte senza annoiarti: potrei leggerlo in qualsiasi lingua, anche in una che non conosco, e sono certo che sarebbe comunque bello! Dal mio punto di vista, questa è la vera poesia.
Sono passati cinque anni dal primo album dei Demons & Wizards. Cosa è cambiato da allora, sia nelle vostre vite, sia nel modo in cui vedete la musica?
Sotto un certo punto di vista, da quando sono diventato padre per la prima volta, è cambiato tutto. Ora ho altre priorità. Amo mia moglie, amo la musica, e queste due cose sono ancora estremamente importanti per me. Non è stato un cambiamento così drastico, ma essere padre è una delle cose più belle di questo mondo. Ma allo stesso tempo voglio essere creativo, perchè è parte del mio modo di essere. Ho sperimentato molte emozioni diverse in questi anni: i più grandi successi immaginabili, le delusioni, il trionfo... quello che intendo è che ognuno di noi ha vissuto l'11 Settembre. E questo evento ha avuto un effetto enorme sulle nostre vite, magari non sulla musica, ma sui sentimenti personali, specialmente se, come nel mio caso, sei diventato padre. Quindi questi sono stati anni pieni di impegni: già solo quelli coi Blind Guardian sarebbero stati sufficienti, ma mi sono dedicato anche a tante altre cose, sono stato realmente indaffarato. Non vedo davvero l'ora di potermi fermare e rendermi conto di tutto quello che ho fatto in questi mesi, perchè finora non ne ho ancora avuto il tempo! (ride) Non c'è stata neanche una “pausa creativa”: anche se ogni tanto ce ne sarebbe bisogno, le cose sono andate così bene che non è stato necessario fermarsi. Inoltre mi occupo interamente della gestione dei Blind Guardian, quindi anche se sono in pausa creativa, devo comunque lavorare su documenti e contratti. E' stato molto emozionante e molto difficile, e sono davvero sollevato all'idea di aver completato questo disco, perchè è stato sulle mie spalle negli ultimi cinque anni. Era una cosa che dovevamo fare assolutamente: se non l'avessimo fatto sarebbe stato un vero e proprio spreco di creatività, perchè Jon ed io abbiamo una grande intesa dal punto di vista compositivo, siamo due artisti molto simili. Sarebbe stato davvero un peccato non fare questo disco, ma non riuscivamo a trovare il momento giusto, e questo ci deprimeva un po'. Ma quando due anni fa siamo stati in grado di trovare il tempo per scrivere le nuove canzoni, sono diventato più ottimista. E credo che fosse così anche per Jon, perchè per tutto questo tempo è stato sotto pressione... ma quando siamo arrivati alla fine dei lavori, e abbiamo iniziato ad occuparci dell'artwork e della promozione, era molto più rilassato e tranquillo. Quest'album è proprio qualcosa che dovevamo fare a tutti i costi.
Ci sarà un terzo disco dei Demons & Wizards?
Penso proprio di sì, ma potrebbero volerci altri cinque anni! (ride) Ma se decidiamo di farlo, cercheremo di metterci meno tempo. Ma non posso garantire niente. Vedi, teoricamente dovrebbe essere un divertimento, ma questo disco ha richiesto così tanto tempo che alla fine mi sentivo davvero troppa pressione addosso, non vedevo l'ora di pubblicarlo perchè sapevo che molta gente lo aspettava con ansia. Ma non voglio più che sia così, la prossima volta dovrà essere soltanto una cosa divertente.
La scelta di incidere una cover dei Led Zeppelin può essere vista come un tributo personale a Jimmy Page e Robert Plant?
(ride) Può essere considerata una mio personale tributo a Page e Plant, perchè li adoro. Anche Jim Morris è stato coinvolto in quest'idea e ci ha dato dei consigli su qualche canzone sarebbe stata più adatta, perchè anche lui li ritiene grandi compositori e musicisti... ma invece Jon pensa che facciano schifo, li odia proprio! (ride) Ma “Immigrant Song” gli piace, e credo che dal suo punto di vista sia più un omaggio a John Paul Jones e John Bonham, perchè Jon crede che siano la sezione ritmica più geniale di tutti i tempi. Ma come band non gli piacciono proprio! Ma quel brano sì, e così abbiamo deciso di farne una cover. Inoltre è una canzone abbastanza semplice per le nostre capacità, ed è relativamente corta, l'abbiamo registrata in breve tempo. Il tempo che passiamo in studio è generalmente dedicato all'album vero e proprio dei Demons & Wizards, e in origine questa cover è nata come bonus track. Ma è venuta così bene che ci è piaciuta di più di alcune delle altre canzoni, e così abbiamo deciso di includerla nella tracklist ufficiale.
Ci sarà un tour dopo l'uscita del disco?
Purtroppo non ne abbiamo la possibilità. Potrebbe esserci l'occasione di suonare in qualche festival l'anno prossimo, ma non quest'anno. Presto inizierò a lavorare sul nuovo disco dei Blind Guardian, e anche Jon sarà impegnato di nuovo in studio. Quindi temo che prima del 2006 non potremo fare nulla. E se prenderemo parte a qualche festival, daremo la precedenza agli Stati Uniti, perchè l'ultima volta non ci abbiamo potuto suonare. E se rimane ancora del tempo, suoneremo in qualche grosso festival europeo, e ci sono buone probabilità di venire qui in Italia. E' sicuramente un paese in cui vale davvero la pena di venire, ma purtroppo se non c'è tempo, non c'è tempo! (ride)
Hansi, ho letto che stai anche lavorando ad un progetto orchestrale coi Blind Guardian. Sarà basato sul materiale che avevate scritto per la colonna sonora del Signore degli Anelli?
Sì, decisamente. Abbiamo iniziato questo progetto nel 1997, quando ai tempi di “Nightfall in Middle-Earth” avevamo già preparato tre canzoni di questo tipo: non sono le canzoni che pensavamo di pubblicare su un EP all'epoca, ma tre pezzi davvero belli che avevamo soltanto composto ma non registrato. Questi tre brani sono ancora più forti di alcuni dei pezzi di quel disco, ma avevamo deciso di tenerli da parte perchè sono più vicini alla musica orchestrale che allo stile dei Blind Guardian. E così abbiamo continuato a lavorarci fino ad Aprile, quando le abbiamo terminate, e presto inizieremo a registrarle. E per rispondere alla tua domanda, sono effettivamente canzoni che avevamo considerato di utilizzare per la colonna sonora del film di Peter Jackson. Non è una colonna sonora vera e propria, perchè ci sono troppe parte vocali, ma sarebbe stato possibile utilizzarla per il film escludendo le parti vocali. Magari sarebbe stata sprecata, magari non ci avrebbe portato alcun beneficio, questo non te lo so davvero dire. Ma credo che molti dei fan dei Blind Guardian adoreranno questi pezzi, perchè vi giuro che una combinazione di parti vocali e musica orchestrale di questo tipo non si è mai sentita prima. E' veramente diversa da ogni altro tipo di musica sinfonica ed orchestrale, e più simile ad un musical. Ed i protagonisti dovevano essere i personaggi del Signore degli Anelli, ma non ci è stato possibile ottenerne i diritti, è una cosa praticamente impossibile. Ne avevamo già parlato ai tempi di “Nightfall...”, alcuni ci avevano consigliato di farlo comunque senza possedere i diritti, cercando di evitare di infrangere i copyright, ed ho cercato di fare del mio meglio. Forse non mi è riuscito al 100%, ma penso di aver fatto un buon lavoro.