HATE ETERNAL (Erik Rutan, guitars)

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Erik Rutan, distogliendo un attimo la propria attenzione dal tour americano che i suoi Hate Eternal stanno effettuando, trova il tempo di chiamarmi da Los Angeles per parlarci del nuovissimo e potentissimo disco ”I, Monarch.”. La stanchezza del tour si fa sentire e, complice una connessione telefonica non proprio ottimale, questo fa sì che Erik non abbia troppa voglia di parlare, così mi tocca pungolarlo in continuazione. Alla fine il risultato è una conversazione abbastanza interessante, anche se sui Morbid Angel, band della quale ha fatto parte per molti anni, non è molto disponibile a parlare.

Ciao Erik, come va?
“ Tutto ok, grazie. Siamo in tour e siamo un po’ stanchi, però suonare ogni sera è meraviglioso.”

Ti va di parlarci un po’ di “I, Monarch”?
“ Well, sono molto felice del nuovo album, abbiamo lavorato molto duramente, prendendoci il tempo necessario per scrivere e registrare il disco. Tutto ha funzionato alla perfezione, anche se io non sono mai contento e continuerei a lavorare su un disco fino alla morte. Stavolta è stato tutto più mirato, non facendo parte più dei Morbid Angel ho potuto concentrarmi al 100% su “I, Monarch”. Infatti secondo me l’album è completo e curato sotto tutti gli aspetti. Abbiamo avuto il tempo di fare le cose per bene, di curare ogni singola nota di ogni singola canzone. Inoltre anche gli altri due membri della band, Derek e Randy, hanno partecipato al songwriting, perché gli Hate Eternal sono una vera band e non una dittatura (Si, come no… N.D.S.L.). Abbiamo speso molti mesi su questo disco e siamo stati fortunati perché la Earache ha capito le nostre esigenze e non ha schedulato il disco per una data prefissata, attendendo che tutto fosse finito e che noi gli dessimo l’ok. “I, Monarch” rappresenta quello che siamo capaci di fare in termini di intensità, complessità e brutalità, quando ci concentriamo tutti insieme su una cosa.”

In effetti l’album è realmente molto complesso e brutale, è un po’ la summa di quello che è Death Metal oggi. Dove hai preso l’ispirazione?
“ Non parlerei di ispirazione, penso sia tutta una questione di concentrazione, di pianificazione e di avere il tempo necessario per farlo. Certo devi avere talento e capacità, ma spesso non bastano se non puoi sfruttarle appieno, ed è quello che abbiamo fatto. Questo è sicuramente il miglior album che abbia mai fatto, pur essendo molto fiero dei precedenti “Conquering The Throne” e “King Of All Kings”.”

A proposito, sembri avere una fissazione con i titoli che fanno riferimento ai sovrani. Hai iniziato “conquistando il trono”, sei diventato poi “il re dei re” e ora sei l’assoluto “monarca” del death metal. Cos’è un’ossessione?
“ I tre album sono tutti collegati tra di loro e si basano sul concetto di “forza di volontà”, che è qualcosa che mi ha sempre aiutato nelle varie esperienze musicali della mia carriera e della mia intera vita. Prima di scoprire la musica estrema ero un ragazzo molto complessato, avevo problemi con tutti, a scuola, con la legge, con i miei compagni. Non avevo valvole di sfogo per queste frustrazioni fino a che non ho scoperto la musica e la passione per la chitarra, che hanno trasformato queste emozioni negative in forza positiva. Molti credono che death o black metal siano musica negativa, ma io non sono d’accordo, nella mia vita hanno sempre rappresentato qualcosa di positivo. Ogni album è sempre stato più forte del precedente e ogni anno della mia vita mi ha reso una persona più forte. Ogni album è una prova di quello che puoi ottenere se ti ci metti con impegno e forza di volontà. Eco la connessione tra i tre album, nulla a che vedere con l’ossessione di cui parli, noi non siamo qui per dimostrare di essere i più bravi, i più veloci o più brutali. Non ci frega nulla di questo. Vogliamo solo scrivere buona musica e condurre una buona vita. Sfogando la rabbia e la frustrazione che abbiamo riusciamo ad avere una vita più serena e tranquilla. È qualcosa di terapeutico. Se non fosse stato per la musica, ora sarei forse morto di overdose o sarei finito in prigione, come tanti miei amici. Io invece ho una carriera e questa è la dimostrazione di cosa puoi ottenere se ti ci metti. Ecco cosa rappresentano gli Hate Eternal.”

Inoltre questa hai dovuto scrivere tutte le lyrics da solo.
“ Si, con l’abbandono di Jared Andersson mi sono occupato di tutti i testi, mentre prima li condividevo con lui. Stavolta, a differenza dei precedenti dischi nei quali parlavo più delle mie influenze, ho cercato una via più personale, in perfetto accordo con il resto del disco. Questo disco è il più intimo e personale che abbia mai composto, sotto tutti i punti di vista.”

Le tue vocals sono davvero molto brutali, hai qualche suggerimento per i cantanti che leggeranno quest’intervista?
“ Per quel che mi riguarda è solo una questione di provare tutto il tempo, bisogna ascoltarsi, ascoltare la propria voce nella propria testa. Questo è il miglior modo che conosco per cantare, e comunque non bisogna forzare, quando senti che sei arrivato al limite ti devo fermare. Non si possono passare i limiti tutti in una sola volta, ci si deve arrivare per gradi, con un costante allenamento.”

Prima parlavi di Jared Andersson. Che notizie puoi darci di lui?
“ Jared ha avuto dei grossi problemi di droga e ha deciso di risolverli. Ho compreso la sua scelta, lui è uno dei miei migliori amici e la sua salute e la sua vita sono le cose più importanti per me. Ora sembra che stia migliorando, sta abbastanza bene. Essere costantemente in tour e avendo continui impegni con la band non è la cosa migliore per una persona che ha bisogno di aiuto. Jared era una parte importante degli Hate Eternal, un grande musicista e un ottimo scrittore di lyrics, e sarà sempre una parte importante della band.”

Come avete trovato il suo sostituto Randy Piro?
“ Randy è un ragazzo di 25 anni le cui bands preferite erano Morbid Angel ed Hate Eternal, e nonostante non avesse mai suonato in nessuna band professionale abbiamo deciso di tirarlo a bordo. Quando Jared ci ha abbandonati, ci serviva un rimpiazzo subito e Randy ha colmato un vuoto enorme, facendo un lavoro tremendo e partecipando anche al songwriting del disco.”

All’appello manca solo quell’incredibile drummer di Derek Roddy!
“ Puoi dirlo forte man! Derek is an incredible drummer! Ha fatto un lavoro mostruoso. Penso sia il miglior batterista estremo di sempre.”

Persino meglio di Pete Sandoval? (Come sono bastardo…)
“ Mah…Non mi piace mettere in competizione o comparare le persone…Derek è il nostro drummer e ha registrato le sue parti in sei ore. Chiunque sia capace di farlo è un grandissimo batterista.”

Cosa rappresenta la cover disegnata da Paul Romano?
“ Avendo registrato un disco differente volevamo una cover differente. Una cover non tradizionale. Paul ha già lavorato con diverse bands, è molto richiesto, è un artista fenomenale. Pensa che non ha iniziato a disegnare nulla finché il disco non fosse stato nelle sue mani. Quello che ha disegnato gli è stato ispirato dalla musica e quello che vedi è solo una parte di un disegno molto più grande e complesso che viene fuori solo quando dispieghi il booklet per intero. La cover si basa sulla dualità dell’uomo e se ascolti la track iniziale, “Two Demons”, saprai di cosa sto parlando.”

Sei un affermato producer, cosa puoi dirmi di questo aspetto del tuo essere musicista?
“ E’ un lavoro che mi piace molto e che al tempo stesso mi prende molto tempo. Negli ultimi tempi ho già prodotto e registrato 11 albums. È qualcosa che mi piace molto e prossimamente nel mio studio produrrò il nuovo disco dei Cannibal Corpse, ed è una cosa che mi eccita molto.”

Qual è l’album migliore che hai prodotto? Quello che ti rende più fiero.

“ Penso che il nostro nuovo album sia il migliore, perché è quello in cui sono stato coinvolto veramente al 100%, l’ho scritto, suonato, prodotto e registrato tutto da me.”

Sei stato per molti anni nei Morbid Angel. Ricordi cosa hai provato quando sei entrato a far parte di quella leggendaria band?

“ Ero tremendamente eccitato, mi sembrava un sogno. Entrare nei Morbid Angel è il sogno di qualsiasi musicista estremo, io ci sono rimasto per nove lunghi anni e non ho nessun rimpianto. Con loro ho imparato molto, sono cresciuto come uomo e musicista.”

Suppongo che ci siano un sacco di storielle divertenti, da raccontare, che ti sono capitate durante i tour dei Morbid Angel. Ti va di raccontarcene qualcuna?
“ Well, non saprei…ce ne sarebbero tante…in genere la gente che viene a vedere i Morbid Angel è fottutamente pazza, a volte è capitato che qualcuno scopasse on stage. Andare in giro con i Morbid Angel è un’esperienza pazzesca.”

E che ne pensi del ritorno di Dave Vincent?
“ Penso che sia una gran cosa, è la cosa migliore per la band. Dopo la dipartita di Steve Tucker, richiamare Dave era la cosa migliore da fare.”

So che siete in tour in America e che siete già andati in Australia, come è stato?
“ L’Australia è un paese bellissimo, c’ero già stato con i Morbid Angel e non vedevo l’ora di tornarci. Quando ci sono stato non volevo più andarmene! La gente è eccezionale, ci sono paesaggi bellissimi e si mangia un gran bene, soprattutto il pesce. Abbiamo fatto degli shows molto estremi e la gente ha gradito molto.”

Ok Erik, siamo alla fine.
“ Ti ringrazio per l’intervista, amo l’Italia e la gente italiana e non vedo l’ora di tornare a suonare da voi. A presto, ciao!”

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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