Grandi Gunfire. Con "Thunder Of War" non solo hanno realizzato un ottimo album, ma dimostrano che la loro non era una reunion estemporanea e che sono fermamente determinati nel prendersi quello che il destino (vabbe' mettiamola così...) non gli aveva concesso vent'anni fa.
Con questo debutto aprono un "tunnel temporale" con il passato, dando nuova vita a brani che giacevano nell'oblio da troppo tempo e che grazie ad un rinnovamento nella struttura e nelle sonorità non suonano assolutamente datati. Ovviamente restando assolutamente fedeli all'Heavy Metal.
Beh... "Thunder of War" è la grande sorpresa di fine anno: ci mancava solo che me lo consegnasse direttamente Babbo Natale!! Eppure sono passati quasi due anni dopo "The Fire Still Burns", un periodo durante il quale non sono mancate le ennesime tribolazioni (tra line-up ed i problemi dell'etichetta), vero?
Si, sono passati altri due anni ma ormai il tempo non conta, e poi volevamo fare cifra tonda... 20 anni da quel primo EP "Gunfire", incredibile sai come un pezzo di vinile passato quasi inosservato allora sia oggi merce tanto ricercata dai collezionisti. E comunque sono stati altri due anni di tribolazioni come tu dici, abbiamo cambiato batterista ma il primo che avevamo trovato era superimpegnato per cui non era costante con noi, per fortuna Marco Bianchella... bravissimo e veramente votato alla causa. Il problema dell'etichetta non c'è stato per noi perchè il passaggio alla Battle Cry è stato trasparente. I ritardi sono stati dovuti solo ai nostri tempi; del resto ognuno di noi ha un lavoro per cui il tempo da dedicare alla musica è ovviamente meno di quello che avevamo a 20 anni. Però nessuno ha mollato e ti dico che è una soddisfazione parlare di un disco come "Thunder of War", rimette i puntini sulle "i" di molti epiteti (Idioti, Imbecilli, Ignoranti) lanciati nel corso di venti anni verso discografici, produttori, manager e poi è un disco di puro e onesto Heavy Metal che molti, sono sicuro, metteranno in quello spazietto vuoto dopo Maiden, Judas, Manowar, Saxon, Riot alla voce Metal Italiano.. è una soddisfazione non credi ?
Ne sono convinto!!
Il nuovo batterista, Marco Bianchella, proviene come Luca Calò dagli Spread Mind, una band per la quale hai cantato anche tu vero? Cosa mi dici degli Spread Mind, ora sono stati accantonati?
Con i ragazzi degli Spread Mind ho cantato per un periodo, ero solo un aggiunto, niente di impegnativo, poi quando si era, con un contratto firmato in mano, quasi pronti per lo studio, sono venuti fuori dei dissapori interni, Luca è uscito dal gruppo e lo stesso dopo poco ha cessato di esistere.
Veniamo all'album, e partirei da un aspetto che ho trascurato nella mia recensione: la copertina. Semplice, di impatto e ben realizzata. Nasce da vostre indicazioni oppure l'avete scelta tra "tante" ?
Beh.. semplice non direi almeno a livello tecnico non è banale, semplice nel senso di "comprensibile e diretta invece si", tutto l'artwork è stato realizzato da Fabrizio Fioretti che era anche... il tastierista degli Spread Mind... è un ottimo grafico per passione e professione e ci ha presentato due lavori sulle indicazioni avute circa il titolo "Thunder of War". Quella con il guerriero misterioso dietro l'elmo ci è piaciuta subito. E' proprio nello stile più consono al classic metal.
Passando alle canzoni, nonostante l'attaccamento al Heavy Metal classico, come siete riusciti a proporre un album che sta al passo con i tempi, sia per gli arrangiamenti sia per la produzione. E' stato difficile arrivare a questi risultati?
Non è stato facile anche se in fondo il processo è stato naturale, non facile ne lenta la maturazione ma nulla è stato studiato a tavolino, diciamo che l'evoluzione darviniana funziona anche nel microcosmo Gunfire. Comunque il miglioramento negli arrangiamenti è in gran parte dovuto a Luca Calò che devo dire si è impegnato molto nella produzione (ehi dico sempre bene di lui.. sto scrivendo però un libro sui suoi lati negativi e non riesco a finirlo). A parte gli scherzi la macchina Gunfire funziona perchè si scherza molto e siamo tutti amici, di solito dopo esserci picchiati a sangue ci chiediamo sempre scusa.
Ci sono stati degli album, più o meno recenti, che vi hanno ispirato per la scelta dei suoni?
Bella domanda, non ci ho pensato, direi che il desiderio di Luca era di fare il suono delle chitarre dei Symphony X, batteria e basso volevamo suonassero "grossi" e curando il suono fin dalla ripresa iniziale direi che ci siamo riusciti. Circa la voce è la prima volta che sono soddisfatto della riuscita finale. Poi hai notato come la tecnologia ha aiutato a colmare quel divario abissale che c'era tra i gruppi italiani e quelli esteri di 20 anni fa? Basta sentire i quattro pezzi del vecchio EP che abbiamo inserito come bonus tracks, il suono è pessimo, oggi un buon suono riescono ad averlo tutti... poi però escono certi dischi noiosi e insignificanti, volevamo assolutamente evitare certi appiattimenti di oggi per cui... niente trigger per la batteria, niente guitar sint o roba del genere, solo qualche effetto filtrato sulla voce perchè mi piacciono certe sonorità moderne alla Rob Halford dei suoi dischi da solista; ma solo su brevi incisi.
Ho sempre avuto una predilezione per quel vecchio vinile, ma è innegabile come sia oramai improponibile il paragone con i Gunfire attuali, sopratutto per quanto riguarda la resa sonora. Cosa provi nel riascoltare quelle vecchie canzoni? Ti riconosci o gli anni e l'esperienza hanno cambiato il tuo modo di cantare?
Oltre il differente impatto sonoro c'è stato un effettivo miglioramento globale, certo che quella volta eravamo giovani e ci animava solo la passione, solo Fabio Allegretto, il chitarrista, aveva una seria esperienza e una capacità tecnica già matura, io, Maury e il batterista di allora (Rob Gothar... poi diventato Bob Farusi nei Kurnalcool) eravamo poco più che principianti e in più autodidatti. Dopo la fine dei primi Gunfire e dopo aver fatto il militare io mi ero allontanato dalla musica, ma ho ripreso nei primi anni '90 con diversi miei progetti sempre animato dalla passione per l'Heavy Metal che non è mai stata sopita. Oggi canto molto meglio di allora sicuramente e anche le linee vocali so "pensarle" meglio e so come muovere la mia voce sui registri che prediligo.
Dal recupero dei pezzi del primo EP sono state escluse sia "Hard Steel" sia "Wings Of Death", è dovuto al desiderio di dare spazio ad altri brani o per quale altra ragione?
Si, abbiamo dato la precedenza ad altri pezzi e volevamo inserire anche delle cose nuove come "The Fight For The Truth" e "Livin' In Sin". Pezzi nuovi ne abbiamo molti in cantiere tra cui una versione killer di "Hard Steel".
Comunque non ci si può davvero lamentare: come bonus tracks sul Cd avete inserito tutti e quattro i brani nella loro versione originale!!
Spessissimo ci chiedono dei quell'EP per cui abbiamo voluto inserire i pezzi così come erano, so che è stata cosa gradita da molti.
Su "Thunder of War" ci sono pezzi ancora più recenti di quelli provenienti da "The Fire Still Burns" o si tratta di vecchie composizioni? ...anzi non sarebbe male fare un piccolo riepilogo brano per brano, ti va?
Allora, "Livin' in Sin" e "The Fight..." sono pezzi nuovissimi, invece altre songs come "Sailing Through The Gates Of The World", "Heavens Of Mars" e "I Shall Return" erano, seppur in forma diversa, stati scritti anni fa e anche registrati per un disco mai uscito. Oggi sono molto cambiati e in particolare "I Shall Return" converrai con me che è un gioiello, io mi emoziono da solo quando lo sento, la voce è perfetta nei cori e in tutto, l'assolo di Fabio è da infarto, è un pezzo a cui tengo molto che non avrei mai voluto che fosse perso e dimenticato. E poi devi sapere che io sono nato lo stesso giorno di Nostradamus, il 14 Dicembre e quindi scrivevo cose premonitrici... I shall return... vedi? Sono tornato..
"Livin' in Sin" è tra tutti il brano che mostra qualcosa di inedito nel sound dei Gunfire, un taglio Hard Rock rafforzato dall'utilizzo dell'hammond. Come si è sviluppato?
Grande quel pezzo, ci è venuto spontaneo, il riff da Luca e Fabio in estasi compositiva simbiotica, le linee vocali le ho fatte io e il ritornello con i cori Accept/ACDC provati all'ultimo già in studio. Mi piace perchè anche i Judas in tutti i loro dischi mettevano un pezzo più rock'n'roll o comunque un brano che spezzasse l'atmosfera, pensa a "Livin' After Midnight" o "Troubleshooter", ci voleva qualcosa di scanzonato ma di effetto. E poi l'hammond inserito all'ultimo ha trasformato il pezzo in hard rock... abbiamo sempre un occhio alle nostre origini.
Apriamo un altro capitolo: i concerti. Negli ultimi anni avete tenuto diversi concerti, pensate di intensificare la vostra attività live per supportare l'uscita dell'album?
Cerchiamo di farlo ma pare sia tanto difficile suonare, oggi il business dei locali sono le cover bands che funzionano sempre. Comunque vogliamo suonare ovunque sia possibile, soprattutto ci interessano i festival, radunano molta gente e vogliamo farci conoscere.
Credo che una data importante sia stata quella del Keep It True... è stato emozionante? Cosa ti porti dietro da quell'esperienza?
Emozionante e irreale, 11 ore di guida per arrivare dove si teneva il festival, trovare un ambiente decisamente immerso nel metal old fashion, poi trovare gente venuta apposta dalla Grecia per vedere noi. Tutto ottimamente organizzato, ho visto che adesso fanno due sessioni di Keep It True all'anno, ha preso piede.
"Thunder of War" è uscito per la Battle Cry Records, nata dallo split della Iron Glory. Non mi sembra però che al momento sia distribuito in Italia, o sbaglio? Come è possibile recuperarne una copia?
Si, è distribuito tramite l'esportatore tedesco Bertus, insomma per averlo si può vedere alla Paranoid www.paranoid.it oppure direttamente al mailorder tedesco www.metalmerchant.com. Oppure vedete altre indicazioni aggiornate sul nostro sito www.gunfire.it
Visto che Natale è alle porte, cosa ti aspetti di trovare sotto l'albero?
Vorrei una bacchetta magica per diventare bello come Marilyn Manson, imparare a cantare bene come Max Pezzali, avere tante donne come Maury Lyon e fare per una volta la parte del rapper nero in uno di quei video pieni di figa.
Ehm... allora ti lascio ai preparativi "natalizi"...
Grazie.. anche noi metallari sotto sotto (quanto sotto?) siamo buoni e facciamo l'albero e il presepe.. Ciao.. Stay Hard... Drake