Ancora una buona proposta dall'underground nazionale. Tocca, infatti, ai Betoken dare un seguito a "Chrysalis", debutto autoprodotto, con il nuovo album "The Gate of Nothing".
Come ho già riportato in fase di recensione si tratta di un buon lavoro, inquadrabile come Power Metal ma con spunti ed un'attitudine che denotano personalità ed un buon potenziale.
Merito delle capacità compositive ed esecutive dei diversi musicisti, con una coppia di vocalist ben assortita come quella composta da Marco Sivo ed Eva Rondinelli, che evitano con disinvoltura i cliché del genere.
Già a proposito di cliché, mi accorgo solo ora che mi sono dimenticato di bacchettare Ivo Ricci e soci, per una copertina sin troppo di maniera.
Beh, diciamo che la mia attenzione era stata catturata dall'aspetto musicale...
Siete finalmente arrivati al vostro secondo album, sono però passati ben 3 anni da "Chrysalis"... non credo però siate stati con le mani in mano tutto questo tempo, vero?
Ivo: Tutt'altro! Devi sapere che "The Gate Of Nothing" è pronto da quasi un anno e mezzo! La label precedente alla Steelheart è praticamente fallita e ci ha costretto ai box per parecchio tempo.
Fortunatamente Primo Bonali della Steelheart si è interessato a noi e "The Gate..." ha visto finalmente la luce.
Ancor prima, dopo la registrazione di "Chrysalis", ho cercato nuovi elementi per far divenire i Betoken una vera band, visto che nel primo album ho suonato quasi tutto io.
Facciamo allora un passo indietro: come si sono formati e si sono poi "consolidati" negli anni, i Betoken?
Ivo: I Betoken sono nati da un mio progetto. Correva l'anno 2000 e volevo scrivere e incidere un album senza impormi alcun limite di genere.
Ho chiamato Alessandro Tolone degli X-TOY per aiutarmi nella stesura di liriche e testi e poi altri guests tra cui Marco Sivo che è tuttora nella band.
Come ti dicevo pocanzi solo prima delle registrazioni di "The Gate..." i Betoken sono diventata una band a tutti gli effetti e per quanto riguarda il consolidamento aspettiamo i risultati che otterrà il nuovo album.
Beh... volevo evitare questa domanda, ma non ci riesco proprio: quali ritenete siano le maggiori differenze tra i due lavori?
Ivo: Le differenze sono enormi. Innanzitutto è migliorata notevolmente la produzione, sia perchè abbiamo cambiato studio sia per l'esperienza accumulata durante le registrazioni del debutto.
Per quanto riguarda le canzoni "Chrysalis" era molto più vario e non etichettabile: potevi trovare canzoni completamente acustiche a fianco di canzoni velocissime.
"The Gate..." è meno prog, sicuramente più diretto e il livello delle composizioni si è notevolmente alzato. L'altra differenza è che "The Gate..." è sul mercato e "Chrysalis" purtroppo no...
Ma quali riscontri aveva avuto "Chrysalis" e come credete che verrà accolto il vostro nuovo lavoro?
Ivo: La critica è stata ottima sia per "Chrysalis" sia per le prime recensioni del nuovo album, speriamo possa continuare in questo modo.
Per quanto riguarda le vendite non mi illudo certamente: siamo all'esordio e con la crisi discografica sempre più significativa...
Speriamo che qualcuno voglia supportare il metal italiano comprando, e non scaricando, il nostro cd.
Tramite www.betoken.it lo vendiamo a 12 euro comprese le spese di spedizione, un prezzo decisamente abbordabile.
Credo che "The Gates of Nothing" sia tutto sommato inquadrabile come un album di Power Metal, ma anche che siate riusciti ad evitare alcune delle "trappole" tipiche del genere... quali sono le vostre influenze e sopratutto i vostri obiettivi in campo musicale?
Ivo: In effetti abbiamo cercato di creare un prodotto il più personale possibile. Probabilmente il genere dominante è il power ma nell'album troviamo molti riferimenti al classic e al prog.
Le influenze sono tantissime!
Ho ascoltato diversi generi di metal nella mia vita ma le preferenze si dirigono verso il metal classico o verso il power come Iron Maiden,Blind Guardian, Malmsteen, Rage e Symphony X.
Comunque la mia band preferita sono i Megadeth anche se sul nostro album, togliendo la cover, non penso si senta moltissimo.
L'obiettivo è quello di poter continuare a proporre nuovi pezzi incidendo altri album. Nulla più. Potremmo continuare il nostro discorso musicale solo se "The Gate..." venderà quel tot di copie che ci permetteranno di pagare lo studio per il prossimo album.
Nel gruppo militano musicisti che condividono, o condividevano, esperienze con altre formazioni, come i Darkua, Time Machine e XToy. Alcune di queste si discostano parecchio da quanto ascoltato su "The Gates of Nothing", ritieni che possa essere un vantaggio?
Marco: Assolutamente si, lo ritengo un vantaggio... quando più musicisti provenienti da diversi generi, diverse formazioni si trovano a
lavorare insieme su uno stesso album, si crea una sorta di "fritto
misto" e questo e' solo positivo, altrimenti ognuno di noi creerebbe
musica solo ed esclusivamente con la band di provenienza, senza cercare
altre esperienze.
Entrando nei dettagli dell'album, potete descriverci quelli che sono i contenuti dell'album, a livello musicale e sopratutto per quanto riguarda le liriche?
Ivo: Come già scritto il genere predominante dell'album è il power che troviamo in "9 Times 99", "Demon'Spawn" o "Intimate Games" ma definire "The Gate..." un album power lo trovo un po' restrittivo.
Infatti puoi trovare song come "Goodbye My Dream, Goodbye My Hell" che miscela prog e metal classico oppure "The Secret of Shenzhen" che quasi sfiora il thrash in alcune sue ritmiche.
Invece "Your Last Lies" e la title track (la mia preferita) sono canzoni che guardano al prog metal.
Insomma, penso ce ne sia per tutti i gusti.
Riguardo ai testi metà ne ho scritti io e metà Alessandro e anche qua non trattiamo un solo argomento: un testo parla del passare del tempo, un'altro di guerra del futuro, uno di amore, uno horror e un paio fantasy.
Ti posso dire che il mio testo preferito è quello di "The Devil In Him" che parla di un dittatore che prima raccoglie le simpatie della popolazione con iniziative favorevoli ai cittadini per poi rivolere indietro tutto, con gli interessi. Anche la vita dei suoi sudditi.
Quanta cura riservate alle linea vocali e quanto conta avere in formazione una coppia di cantanti validi come Marco ed Eva?
Ivo: Anche se preferisco comporre le musiche, le linee vocali svolgono un lavoro fondamentale anche perchè sono l'elemento che per primo balza all'orecchio.
E' importante per questo avere buoni cantanti e noi ci sentiamo fortunati.
Le voci di Marco e Eva si integrano perfettamente e penso abbiano svolto un ottimo lavoro.
Quali motivi ci sono dietro la scelta della cover di "In My Darkest Hour" ?
Ivo: Dovevamo registrare una cover per la seconda compilation del tributo al metal anni '80 per la nostra etichetta e ho scelto "In My Darkest Hour" dei Megadeth ossia... la canzone con più parti riarrangiabili rispetto alle altre canzoni della mia band preferita.
Alla Steelheart è piaciuta così tanto che hanno voluto includerla nell'album!
A proposito di cover, ne proponete anche dal vivo o preferite concentrarvi sul vostro repertorio? Anzi, ci sono in vista delle date live?
Michele: L'unica cover che proporremo sarà "In My Darkest Hour", definiamolo un nostro piccolo tributo ai Megadeth, band alla quale siamo molto affezionati.
Per quanto riguarda date live, ci stiamo preparando, penso che in un paio di mesi saremo in pista.
Ci sono stati dei cambiamenti nella formazione, infatti abbiamo ingaggiato un tastierista per poter riprodurre al meglio gli arrangiamenti del disco e abbiamo sostituito il batterista visto che Daniele, per impegni familiari, non ha potuto garantirci la sua presenza, ma sono sicuro nel dire che sia stato rimpiazzato al meglio.
Voi siete un gruppo giovane, quindi le idee dovrebbero nascere (anche se magari influenzate) piuttosto facilmente. Credi invece che band e musicisti che hanno una lunga carriera alle spalle abbiano difficoltà nel realizzare materiale nuovo che sia sempre all'altezza?
Marco: Beh... io credo che non è facile creare "musica nuova"... nuove idee... nemmeno per i "mostri sacri" al quale tutti si sono almeno per un po' lasciati influenzare. Anzi penso che per come gira ora il mondo musicale, noi "giovani" siamo comunque sempre un filo indietro ai "veterani" purtroppo, ma non è per questioni particolari, è solo che ci sono musicisti che nei '70/'80 erano geniali, e lo sono tutt'ora, mentre ora sembra che alla maggior parte dei musicisti manchi l'ispirazione. Diciamo che i "veterani" li reputo più fortunati perchè hanno vissuto le varie evoluzioni musicali, comunque non tutti i "vecchi" sono ancora in circolazione... e soprattutto all'altezza.
Quali saranno a questo punto le prossime mosse per i Betoken?
Ivo: Suonare il più possibile nei locali per promuovere l'album e, sinceramente, non vedo l'ora di entrare in studio per registrare il prossimo album, che è già completamente scritto!
Siamo giunti alla fine e quest'ultimo spazio è tutto per voi...
Ivo: Volevo ringraziarti per lo spazio che ci hai concesso e chiedere a tutti i frequentatori di EUTK.net di venire su www.betoken.it per dare un ascolto degli mp3 tratti dal nostro nuovo album.
Ciao a tutti!
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