Complimenti d’obbligo per i romani Martiria e per il loro notevole debutto intitolato “The eternal soul”.
La band capitolina “riscopre” il suggestivo epic metal melodico, gotico e, a tratti, oscuro, che aveva contraddistinto le sonorità proposte dai mitici Warlord e anche nella scelta delle fonti ispirative i nostri dimostrano grande qualità, indirizzandosi verso quella che è sicuramente una delle band migliori ed originali del genere, suggellando queste influenze con la presenza in formazione di Rick Anderson, appunto ex voce della band statunitense.
Approfondiamo il tema con Andy “Menario” Menarini, chitarrista del gruppo, che dimostra di possedere, oltre ad eccellenti doti come musicista, idee chiare, determinazione, cultura musicale e coerenza nel portare avanti un progetto di sicuro valore.
P.S. Andy mi è ancora più simpatico dal momento che cita (come vedrete …), tra i suoi dischi preferiti, “Come taste the band” dei Deep Purple, spesso considerato un lavoro “minore” della band britannica, ma, a mio parere (seppur abbastanza singolare nella loro discografia), da valutare come una piccola gemma di hard rock (con il talento cristallino di Tommy Bolin), degna di essere rivalutata e collocata accanto ai grandi masterpieces del gruppo.
Ciao Andy ... Cosa ne dici di iniziare con qualche dato biografico sui Martiria, in modo tale da far conoscere un po' meglio la Vostra band ai nostri lettori?
Ciao Marco, benissimo. I Martiria nascono nel 1987 da un’idea di Massimo Di Vincenzo (voce). Agli inizi il sound è tipicamente doom metal oriented, con influenze molto legate ai Candlemass ed ai Black Sabbath del periodo più scuro. In quegli anni portiamo a termine 2 demo tapes e qualche esibizione live. Dopo circa 3/4 anni la band per vari motivi si scioglie; da lì un lungo periodo buio, fino a quando un anno fa ho deciso di riprendere in mano il progetto rivisitato in chiave epic, lo stile più vicino al mio modo di intendere la musica in questo momento.
Cosi con l’aiuto di Derek, Maurizio e Dario (cantante) abbiamo registrato una piccola demo da presentare alle labels. La risposta positiva ci ha fatto mettere subito al lavoro; Dario di lì a poco, ha dovuto abbandonare il progetto per motivi personali e poco dopo l’ingresso nella band di Rick.
Proprio a riguardo di Rick "Damien King III" Anderson, ho letto che è stato lo stesso Bill "Destroyer" Tsamis, storica chitarra dei Warlord ad aiutarvi per questa partecipazione. Ti va di raccontare come si sono "svolti i fatti" e come mai avete optato per questa soluzione?
Quando appunto Dario ha dovuto lasciare, ho provato a contattare qualche top singer storico della scena metal anni 80, da Tony Martin (Black Sabbath) a Joey Belladonna (Anthrax) che solo per problemi organizzativi legati alla promozione del suo nuovo album da solista non ha partecipato; infine fu Frank Andiver (Wonderland, ex Labyrinth), avendo ascoltato i brani, a suggerirmi un ex Warlord. Cosi contattai Bill (che già conoscevo, per il fatto che seguiva con interesse la produzione che abbiamo fatto con i Dunwich) che fu disponibilissimo nel presentarmi a Rick, il quale, dopo aver ascoltato i brani con molto entusiasmo, si rese subito disponibile. Chiesi di Rick Anderson a Bill perché mi stuzzicava il fatto che con quella formazione i Warlord non avevano mai inciso niente (tranne qualche demo).
Sempre a proposito di questa collaborazione, avete intenzione di continuarla anche in futuro o cercherete un altro singer, magari riprendendo i contatti con Dario Daneluz, che, mi pare di capire, gode della Vostra massima stima?
Con Dario siamo amici da una vita, è un grande cantante, ma in questo momento lui sta portando avanti degli altri suoi progetti personali. Per ciò che riguarda Rick, invece, ormai è entrato in pianta stabile nei Martiria e già stiamo lavorando su nuovo materiale.
Venite spesso paragonati ai Warlord ed, in effetti, ritengo che siano riscontrabili alcune affinità tra le due band, soprattutto nella comune ricerca melodica nelle canzoni e simile approccio musicale. Pensi che sia un'analisi corretta e come consideri questi raffronti? Quali altri artisti sono stati fondamentali per la Vostra "formazione" musicale?
Siamo più che orgogliosi d’essere solo minimamente accostati ad una band che reputiamo capostipite di un modo di fare musica. Personalmente penso che Bill Tsamis sia uno dei più grandi geni della scena metal negli ultimi 20 anni. Ha creato uno stile. Comunque non nascondo la nostra dedizione anche per band come Manowar e Candlemass.
Ancora in tema Warlord, come giudichi il loro come-back del 2002?
Ottimo, li ho trovati in grande forma. Bill ha saputo dare nuova linfa a dei vecchi brani che aveva composto ai tempi dei Lordian Guard, veramente un bel disco.
L'unico appunto da nostalgico e fan dei Warlord è che mi sarebbe piaciuto un ritorno con uno dei Damien King (trovo la voce di Cans troppo "moderna") ... chissà magari prossimamente.
Incidete per un'etichetta brasiliana (la Hellion Records); come siete arrivati a questo contratto? Siete soddisfatti del loro lavoro?
Miracoli del web! ..... Sono stati gli unici che ci hanno proposto un accordo con totale libertà compositiva; ci aspettavamo di più in termini di distribuzione, infatti, ancora oggi non sappiamo se riusciremo ad averne una in Italia ... speriamo!
Quali ritieni possano essere, tra le canzoni contenute in "The eternal soul", quelle che rappresentano meglio l' "anima" del Vostro gruppo?
Non saprei dirti, tutte le mie composizioni rappresentano un mio modo di vivere la musica, ed essendo questo progetto nato solo ed esclusivamente per creare e comporre quel che viene da dentro, tutti i brani di “The eternal soul” possono ben rappresentare il sound dei Martiria.
Ho notato, nel Vostro cd, una certa ricercatezza nell'esposizione delle parti d'ispirazione "medievale" e "rinascimentale". Siete degli appassionati di tali tipologie musicali?
E' riconducibile ad una passione personale prima letteraria legata a vari testi, uno su tutti "Il nome della rosa" e poi musicale. Per anni ho ascoltato dischi di musica celtica e composizioni per orchestra rinascimentali poi, nel periodo con i Dunwich certe sonorità avevano un ruolo primario sulle composizioni e così ho avuto modo di approfondirle.
Saranno un aspetto sempre presente, nella musica dei Martiria.
I testi dei brani contenuti nel Cd sono stati scritti dal poeta Marco Capelli. Quali sono le motivazioni che Vi hanno portato a tale scelta? Avete intenzione di continuare questa partnership e che "peso" hanno, secondo te, le liriche nell'economia di una band come i Martiria?
Marco è stato veramente un regalo del fato, non sarei mai stato in grado di scrivere delle liriche e lui ha saputo cogliere tutti gli aspetti da me suggeriti, elaborarli e tirare fuori dei testi ricchi di contenuti. Siamo, come detto già, al lavoro su nuovo materiale, e ancor di più per questo nuovo disco le liriche saranno una componente fondamentale anche per il fatto che i temi che tratterà l’album saranno molto complessi e ad alto contenuto "storico", non posso dire altro ...
Avremo la possibilità di apprezzarvi anche dal vivo?
Era prevista una promozione al disco, ma purtroppo tutto è saltato per nostri problemi organizzativi, siamo fiduciosi per il prossimo anno.
Quali reazioni avete ottenuto, finora, dal mercato discografico?
Ottime ... grande interesse ... di fatti non sappiamo ancora se il prossimo lavoro uscirà sempre per la Hellion, stiamo valutando altre proposte.
Consentimi una piccola divagazione a proposito dei Dunwich, con i quali hai collaborato nei loro primi due dischi. Com'è nata questa collaborazione? Ritengo il loro operato veramente apprezzabile (soprattutto ne "Il chiarore sorge due volte"), ma dopo il terzo disco li ho completamente persi di vista ... hai qualche notizia "fresca" su di loro?
Si, ho fatto parte della band per diversi anni, poi per assurdo abbiamo registrato due album nel momento meno felice (c’eravamo un po’ persi di vista!), comunque sono sempre in contatto con Claudio (Nigris, leader del gruppo n.d.a.) e posso anticipare che dopo svariati problemi organizzativi, ha quasi ultimato tre demo songs che riporteranno i Dunwich al pubblico.
Ritornando ai Martiria, ritieni che i tempi siano maturi per il rilancio in grande stile di un genere leggermente "trascurato" come l'epic metal?
Me lo auguro. Ma questo dipende anche dalle labels, ci vorrebbe più voglia di rischiare da parte degli addetti ai lavori, di bands ce ne sono un’infinità.
Il Vostro batterista ha fatto parte degli storici Astaroth, una band che, nonostante le qualità, non riuscì ad affermarsi. Pensi che oggi sia più semplice ottenere dei risultati in senso "commerciale" rispetto agli anni '80?
Ci sono più possibilità perché ci sono più canali, ma la scena è abbastanza satura, prima c'erano poche realtà degne di nota e conseguentemente c'era più spazio per chi riusciva a piazzare un bel disco sul mercato, il problema però era farsi conoscere al di fuori della penisola, ora invece tramite le nuove tecnologie mediatiche a portata di chiunque è più semplice varcare le Alpi ... insomma quel che c'era prima non c'è adesso e viceversa ...difficile dire se sia più semplice o meno.
Qual è il tuo giudizio sulla "scena" musicale italiana e, in generale, ci sono dei musicisti che ti hanno particolarmente impressionato di recente?
Trovo la scena metal italiana piuttosto agguerrita, finalmente. Ottimi musicisti ed ottimi conoscitori di musica, dovessi fare qualche nome in particolare direi Doomsword su tutti, ma qui entriamo nella sfera dei pareri personali. Mi piace molto il loro stile che mi riporta un po’ alle nostre origini.
Quali saranno i prossimi passi dei Martiria?
Stiamo, come detto, lavorando su nuovi brani. Posso anticipare che saranno arricchiti di spunti pesanti (doom oriented) in sintonia con le tematiche che andremo a trattare che saranno molto intense. Per ottobre cominceremo a registrare le ritmiche, e ci auguriamo di riuscire ad uscire con il nuovo album per la primavera prossima.
Qual è il tuo giudizio su Internet come mezzo di diffusione musicale?
Eccezionale. E' veramente incredibile la potenzialità di questo mezzo, se usato con intelligenza può portare a grandi soddisfazioni.
Ed ora una domandina futile per una mia personale ricerca ... quali sono i tre dischi che "ti hanno cambiato la vita"?
Ahia! ... difficile ....... in primis metterei “Deliver us” (Warlord), “Sabbath bloody sabbath” (Black Sabbath) ma probabilmente tutti e 5 i primi dischi, ed infine “Come taste the band” (Deep Purple), che non farà gioire gran parte dei fans dei Purple, ma per me è un disco spettacolare.
Ok ... Ora hai la possibilità di chiudere quest'intervista come preferisci ...
Sai... mi è capitato di fare qualche altra intervista in questo periodo e ti giuro che l’ultima domanda è veramente la più tosta ... posso sollecitare l’opinione pubblica nel muoversi politicamente contro le ultime domande delle interviste? ... (scherzo!!!) Vorrei portare il saluto di Rick, Derek, Maurizio e Marco a tutti i nostri sostenitori, ed a tutto il popolo dei Metallers e ringraziare te ed Eutk.net per lo spazio che ci avete dedicato. Hail !!!!
Grazie di tutto e ... continuate così ...