Un passato da major band ad uso esclusivo della scena musicale prog svedese negli anni '70, poi lo scioglimento, 20 anni di silenzio ed il ritorno nel 2002 con "Notes from the past" ed un sound più aggiornato, una ritrovata vena compositiva basata su melodie senza tempo e una line-up che schiera tra gli altri Roine Stolt (entrato nei Kaipa a soli 17 anni e uscito nel '79 per avventurarsi in una carriera solista che lo porterà poi a formare i Flower Kings), ma lasciamo che sia proprio il suo ideatore Hans Lundin a parlarci del nuovo "Mindrevolutions" e dello storico passato musicale dei Kaipa.
Consideri "Mindrevolutions" come un seguito di "Keyholder" (2003) o avete aggiunto qualche nuovo elemento in grado di evolvere ancor più il vostro sound?
Penso che ogni album continua dove è finito il precedente, così anche "Mindrevolutions" è una continuazione naturale, stavolta volevo scrivere brani più corti e focalizzarmi principalmente sulle forti melodie vocali, ho provato ad evitare le parti in tempi dispari o almeno di limitarle, la lunga title track (25 minuti) è un caso a parte perché una volta ultimato l'album sentivo che mancava qualcosa come un pezzo strumentale, ed era un peccato perché avevo così tanti validi musicisti nella band, ho fatto quindi qualcosa di tecnico e avventuroso con parti strumentali inaspettate così da aver spazio per l'improvvisazione, e all'inizio lo volevo usare come brano per un bonus cd, così ho preso due canzoni più corte e le ho incorporate in questo brano strumentale, accorciando di molto la parte dedicata alle improvvisazioni.
Ti aspettavi che il vostro ritorno dopo 20 anni di assenza dalle scene sarebbe stato così ben accolto da critica e pubblico?
No, all'inizio io avevo solo intenzione di fare un album, ho scritto un po' di brani e poi ho avuto la fortuna di avere Morgan Adren come batterista, Roine Stolt alle chitarre che mi ha poi presentato Thomas Reingold (bassista) e mi sono così ritrovato una formazione completa, abbiamo registrato ed il risultato mi è sembrato molto simile allo stile Kaipa, così ho deciso di usare quel nome perché il disco riflette totalmente la loro musica.
Anche "Mindrevolutions" abbonda non solo nella durata ma anche nell'uso che fate di svariati strumenti, ti sei occupato tu di tutto o ti ha aiutato qualcuno in
fase compositiva e di produzione?
Ho lavorato molto con Roine sin dall'inizio, poi abbiamo fatto un po' di cambiamenti, mentre gran parte dei testi li ha scritti lui, intervenendo anche su due brani fatti da me in precedenza, c'è stata sempre una grande collaborazione tra noi.
Come spieghi il successo del vostro sound che include elementi di prog, folk, rock sinfonico, old swedish coral unito all'uso che fai di 3 vocalist che si adattano splendidamente sia da soli che insieme, tutto questo tenendo sempre come elemento di base la melodia?
Non ho mai provato a scrivere musica progressive, ma solo forti melodie (quello è la cosa che mi piace di più), ciò che rende progressive il nostro sound deriva dall'uso che facciamo degli strumenti, c'è una predominanza delle tastiere ma al tempo stesso ora abbiamo aggiunto anche nuova strumentazione che rende il sound più "moderno". Per quanto riguarda le voci stavo cercando un cantante per "Notes from the past" e quando ho ascoltato Patrik Lundstrom (Ritual) ho subito pensato che la sua voce era simile alla mia, mentre Aleena è una vecchia amica sua, le loro voci si adattano perfettamente insieme ed in "Mindrevolutions" si uniscono molto bene anche con gli interventi vocali di Roine.
Sapendo che da giovane Roine Stolt è stato vostro membro, uno può pensare che questa esperienza sia poi tutta finita nei Flower Kings.
Quando cominciammo a suonare con lui negli anni '70 dividevamo gli stessi interessi,sentimenti e gusti musicali,e sebbene le nostre strade si siano separate abbiamo mantenuto lo stesso feeling con la musica e l'abbiamo sviluppato in modi diversi, tutto ciò è rimasto anche quando ci siamo ritrovati nel 2002, lui ha sviluppato il suo discorso musicale con i Flower Kings ma le sue radici arrivano dai Kaipa, e anche quando ora scrivo qualcosa per "Keyholder" o "Mindrevolutions" tutto mi riporta ai Kaipa degli anni '70.
Guardandoti indietro, quali sono stati i momenti più memorabili dei Kaipa? Hai dei rimpianti per non aver potuto estendere il successo della band al di là dei
confini svedesi?
Negli anni '70 cantavamo in svedese ed il nostro mercato era solo in patria e in Scandinavia, così non siamo mai riusciti ad avere successo in altri paesi, ora invece vendiamo solo al di fuori della Svezia, e questo è molto strano, al punto che mi sorpresi molto quando la label francese Musea decise di ristampare i nostri album degli anni '70, io non pensavo minimamente che qualcuno fosse ancora così interessato a questa musica così datata ma fui smentito perché in pochi giorni tutte le copie furono vendute.
E' di prossima uscita un cd box set contenente i vostri primi 3 LP rimasterizzati più 2 cd con materiale inedito e live, cosa puoi dirci a riguardo?
Nei primi 3 album la nostra ispirazione era la musica folk svedese, ma avevamo già una propria identità, come gruppo la gente ci confrontava con le altre band prog ma noi avevamo uno stile proprio, ed è bello che oggi si abbia la possibilità di ascoltare il nostro vecchio materiale perché quello che facciamo ora ne è una diretta continuazione. Negli anni '80 andammo in crisi perché il mercato del progressive era in netto calo, così decidemmo di fare un break perché era impossibile suonare in un periodo dove dominavano punk e disco music, anche Genesis e Yes cambiarono stile e così facemmo anche noi (con "Solo" nell'82, ispirandosi ad Abba, Queen, Eagles), ci divertimmo molto ma non so cosa sarebbe successo se avessimo continuato.
Avete in progetto un tour?
No, ci limitiamo solo a registrare, se ci dovessimo riunire ci vorrebbe molto più lavoro e altra gente in formazione come un secondo tastierista, inoltre il mercato è troppo limitato e tutti i membri hanno una propria band, così lascio che i Kaipa rimangano un side-project, abbiamo ancora una stretta cerchia di fans a cui se ne sono aggiunti altri nuovi, ma l'interesse che suscitiamo è molto piccolo anche in Svezia, al punto che non trasmettono mai la nostra musica e non parlano mai di noi nelle riviste musicali, così che la maggior parte degli svedesi non sa chi siamo.
Cosa fai quando non lavori ad un disco dei Kaipa?
Ho un negozio di dischi che porto avanti da 25 anni, inoltre al momento sto lavorando con Aleena che mi ha fatto conoscere un'altra talentuosa cantante americana e stiamo iniziando a lavorare per produrre un album con loro.
Bene, ora lascio a te il compito di salutarci.
Tanti saluti da Hans Lundin dei Kaipa, e ricordate noi impugniamo insieme la chiave per un domani nascosto, siamo molti, forti ed orgoliosi, così abbiate cura di voi e grazie per il vostro supporto.
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