Tornano i Dream Evil di Fredrik Nordström, già apprezzato produttore di band come Hammefall e In Flames. In occasione dell’uscita di “Evilized”, secondo album della band, abbiamo fatto le consuete quattro chiacchiere con Nicklas Isfeldt, voce della band.
Ok Nicklas, allora iniziamo parlando del vostro nuovo “Evilized”. Dimmi tutto quello che ti passa per la testa!
Penso sia molto diverso dal nostro disco precedente: è un po’ più heavy, meno melodico, è un disco che va ascoltato almeno due o tre volte prima di essere capito e apprezzato appieno. Abbiamo avuto poco tempo per finire l’album: pensa che siamo rimasti in studio solo venti giorni…quando abbiamo registrato il disco precedente ci abbiamo messo il triplo del tempo: stavolta invece è stata dura finire in così poco: ci si alzava presto al mattino, si mangiava qualcosa in studio e poi via fino alla sera…a volte ci capitava di restare anche di notte…e alla fine eravamo tutti piuttosto stanchi! Comunque, a dispetto del poco tempo che abbiamo impiegato, credo proprio che siamo riusciti a fare un ottimo lavoro: i suoni mi piacciono davvero tanto, soprattutto quelli della batteria.
Come definiresti lo stile di “Evilized”?
Bella domanda: è sicuramente heavy metal, ma credo sia contaminato da tantissimi elementi, forse primo fra tutti l’hard rock, dato che questo è un genere che tutti noi apprezziamo davvero tanto. Però credo di non essere la persona migliore per rispondere a questa domanda: un musicista tende sempre a non etichettare la sua musica!
Qual è la tua canzone preferita di questo vostro secondo lavoro?
Wow…è una domanda difficile, Marco! Credo che uno dei pezzi che mi piacciono di più sia “The End”. Non so perché, ma mi piace tantissimo: è semplice; non ci sono pezzi intrecciati o eccessivamente complicati…e forse mi piace proprio per la sua semplicità.
Dimmi qualcosa sulla copertina: cosa significa quest’uomo che urla terrorizzato?
Vedi, già dall’inizio della preproduzione, quando ancora ci stavamo domandando quale sarebbe stato il filo conduttore dei pezzi del disco, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante parlare di incubi…così abbiamo iniziato a scrivere i vari pezzi. La copertina vuole appunto esprimere tutta l’angoscia e la paura che si può provare quando ci si sveglia nel cuore della notte dopo un incubo:
c’è un momento in cui ci si accorge che in realtà si è al sicuro nel proprio letto, ma il cuore continua a battere all’impazzata, si continua a sudare freddo e la sensazione di terrore rimane…e poi riaddormentarsi è dura…!
“Dream Evil” è il titolo di un album di Ronnie James Dio: la scelta di utilizzare questo nome è stata casuale oppure c’è effettivamente un legame?
Sono contento che tu me l’abbia chiesto, sai? Eravamo seduti in studio e stavamo lavorando al nostro primo disco, quando iniziammo a chiederci che nome avremmo dovuto dare alla band. Qualcuno stava ascoltando quel disco e fu una vera e propria folgorazione: “hey!! Dream Evil!!”. E così è rimasto questo nome: abbiamo chiesto alla casa discografica e loro sono stati completamente concordi. Penso sia un gran bel nome!
Avere un produttore esperto come Fredrick nella band è stato sicuramente un grande aiuto in fase di registrazione: raccontaci qualcosa di questa esperienza!
E’ grandioso. E’ davvero il re in queste cose: suona la chitarra, suona le tastiere, manovra computer e programmi incasinatissimi come se fossero dei video-games, gestisce tutto lo studio come un direttore d’orchestra. Avere lui nella band ci ha aiutato tantissimo, e non solo in fase di registrazione…
Avete qualche data live già programmata di supporto a “Evilized”?
Si, saremo in tour con gli Hammerfall, anche se non so ancora quando. Saremo sicuramente anche in Italia, però purtroppo al momento non posso dirti niente di più. Comunque stiamo decidendo proprio in questi giorni e a breve dovremmo saperne qualcosa in più: non vedo l’ora di venire a suonare da voi in Italia!
Parliamo un po’ della tua vita privata adesso: quando non sei il cantante dei Dream Evil cosa ti piace fare?
Bevo come un pazzo! No, scherzi a parte, sono divorziato e ho due figli: Max e Anna. Non ho molto tempo libero fra il mio lavoro, la band e i figli ho davvero poco tempo per dedicarmi a hobby o cose del genere!!
Qual è la cosa più bella e la più brutta dell’essere in tour come musicista?
La cosa migliore è innanzitutto il contatto diretto col pubblico: non c’è niente che valga la sensazione che provi nel backstage, prima dell’inizio del concerto quando la gente urla il tuo nome! E’ un gran calcio nel culo e l’adrenalina inizia a scorrere a fiumi! La cosa peggiore invece è tutto il tempo che si passa viaggiando: è veramente noioso, e non si sa mai come far passare le ore! Ma a
dire la verità per un cantante c’è qualcosa di ancora peggiore: il raffreddore!!
Il maledetto raffreddore, incubo di ogni cantante! E cosa si fa in certi casi?
Non puoi fare niente! Ti incazzi ed è ancora peggio!! Se solo cantassi in un gruppo death… (ride)
Scherzi a parte, puoi solo aspettare e sperare che ti passi in fretta: puoi prendere qualche medicina, stare coperto e in un ambiente umido, accorciare un po’ la scaletta e bere un sacco di the…ma fondamentalmente non risolvi niente!
Beh, Nicklas, siamo al capolinea: le ultime parole sono tue!
Ciao Italia, spero di venire presto a suonare da voi…non vedo davvero l’ora!
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