Disease (Flavio Tempesta, vocals/guitars)

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Gruppo:Disease

Piacevole chiacchierata quella con Flavio Tempesta, singer e chitarrista dei romani Disease, band autrice del buonissimo “5th Wave, Endless”, da poco recensito su queste pagine. Flavio fa un po’ il punto sulla band, dopo tanti anni di militanza nella scena, e non risparmia certo il suo pensiero. Tantomeno risparmia le sue emozioni quando parla del suo mito personale, Dave Mustaine.

Inizierei parlando un po’ dei Disease, facciamo un panorama a 360° della band.
“ La band si è formata verso il Settembre/Ottobre del 1994 per opera mia e di mio fratello Massimo (batterista) partendo come un gruppo thrash/death pesantemente ispirato da Slayer, Morbid Angel e via dicendo. Con il passare degli anni abbiamo provato a svincolarci stilisticamente da quelle che sono le nostre influenze “primordiali” senza però dimenticarle, al contrario filtrandole in una nostra ottica personale al fine di ottenere un risultato inedito: in questo senso i nostri demo sono stati un crescendo armonico fino al primo disco appunto “5th Wave, Endless” che credo sia la perfetta fusione tra gli stili e le espressioni che più ci hanno colpito, uniti alla nostra sensibilità musicale.”

“5th Wave, Endless” è un disco molto valido, quali sono stati i passaggi fondamentali della sua composizione?
“ Il disco è qualcosa di cui vado orgoglioso, dentro c'è una parte di me stesso. E' un disco figlio della rabbia, dell'istinto, ma anche della riflessione essendo profondamente segnato da ciò che è successo ai Disease negli ultimi 6 anni: nel 1999 abbiamo subito dei profondissimi cambi di formazione, abbiamo perso il nostro primo cantante e il nostro bassista con i quali portavamo avanti il discorso da anni... Personalmente non vedevo molte possibilità di continuare la nostra particolare direzione musicale, è difficilissimo trovare gente preparata disposta a togliersi i paraocchi invece di scimmiottare gli idoli di turno e appiattire ogni processo compositivo creativo.
Nel momento peggiore di tutti però abbiamo incontrato Leonardo, un musicista tanto straordinario quanto leale come persona, che ha saputo entrare nei Disease e dare lo scossone che ha segnato la rinascita: da lì a poco abbiamo iniziato comporre nuovo materiale e io ho deciso di occuparmi oltre che della chitarra anche della voce. Adesso dopo 6 anni siamo più quadrati che mai, credo ci sia un'alchimia speciale tra di noi, certe cose vengono spontanee e c'è equilibrio. Se è vero che io sono il compositore principale della band, quello che faccio è plasmato dagli altri in modo fondamentale, le mie idee e i miei riff sono integrati e arricchiti dal gusto eccezionale di Marco alla chitarra ( provate ad ascoltare alcuni suoi assoli sul disco), coadiuvati da una sezione ritmica straordinaria e potentissima formata da mio fratello e Leo. I Disease di oggi sono i più forti che ci siano mai stati, siamo un'unica entità.”

Nel disco si sente molto l’influenza delle ultime cose dei Death e dei Control Denied, le bands del mitico Chuck Schuldiner. Parlatemi dell’influenza della sua musica nel vostro sound e magari anche di eventuali altre influenze che vi piacerebbe citare.
“ I Death sono stati fondamentali per me non solo per l'eccezionale sostanza musicale ma anche per gli stati d'animo e le emozioni che mi hanno sempre suscitato: nonostante ora il nome di Chuck sia osannato ovunque per i suoi meriti musicali, molti dovrebbero ricordarsi anche della bellezza dei testi che scriveva, struggenti, personali, carichi di rabbia ma anche di reazione, perchè lui era uno che non si piegava mai, non l'ha fatto nemmeno davanti alla malattia che l'ha ucciso: il loro album che ho nel cuore è “Individual...” e ogni volta che ascolto “Trapped In A Corner “ mi vengono i brividi.
I Control Denied non mi piacciono assolutamente e mi sono andati ancor più in puzza quando Chuck ai tempi della promozione del loro debut cd dichiarava che i Death non erano quanto lo soddisfaceva al contrario della sua “nuova” band ... per me fu come un tradimento e tuttora oggi non riesco ad ascoltare quel maledetto disco!
Parlando di nostre influenze, forse nei primi anni di vita l'amore per i nostri idoli si faceva sentire nei pezzi ma adesso credo che siamo andati abbastanza oltre: agli spunti vengono da tutto e da qualsiasi tipo di musica, credo che a livello subliminale ci siano dei forti retaggi di pop-music anni '80 soprattutto nella voce, in fondo quella roba l'abbiamo tutti un pò assimilata nella nostra infanzia...
A livello di influenze più attinenti al nostro suono non posso non citare il thrash metal anni '80 (i Megadeth sono i miei eroi di sempre), il death metal, mio fratello invece adora il prog metal ed impazzisce per i Dream Theater, Elegy e altre formazioni di questo tipo. Io credo che i Disease abbiano una forte attitudine progressiva ma non nell'ottica delle bands appena nominate appartenenti al genere, piuttosto come quei gruppi sperimentali evoluti dal death usciti nel 1994 o giù di lì come Orphaned Land, oppure Celestial Season e Amorphis, senza dimenticare i grandissimi Paradise Lost di “Icon” e “Draconian Times”: non parlo di semplici somiglianze musicali (che poi nemmeno ci sono) quanto della mentalità di creare musica in continua evoluzione capace di emozionare, di colpirti dentro ma anche di travolgerti all'improvviso con l'impatto e la velocità di un sound estremo. In passato mi capitava di rimanere a bocca aperta sulle note di alcuni album tanto era il carico emotivo sprigionato, oggi quanti gruppi li vivi in questo modo? A noi piacerebbe colpire in questa direzione, non a caso in brani come “Elegy For A New Day”, “1000 Scars (By Time)” oppure “My Long Journey” abbiamo lavorato sodo per dare forti connotati progressivi ed emozionali, se mi passi il termine.”

La varietà è uno dei pezzi forti del disco, così come la sua verve progressiva. La vostra bravura tecnica è lampante, quanto tempo ci avete messo per raggiungere questa capacità e quanto conta per voi saper suonare lo strumento?
“ Suoniamo tutti da una vita, pensa che io, Massimo (mio fratello ) e Marco siamo praticamente cresciuti insieme ed abbiamo imbracciato gli strumenti quasi contemporaneamente: nei primissimi anni '90 avevamo messo su un gruppetto che è durato un paio di anni poi ci siamo divisi per ritrovarci qualche anno dopo a suonare ancora insieme! A noi piace suonare pezzi molto articolati e arrangiati, con molti cambi di tempo e riff intricatissimi, non puoi capire che rottura di coglioni vedere Leonardo e Massimo che nel minimo dettaglio si arrangiano le ritmiche tra intrecci cassa-basso e rullante in levare...
Io e Marco alle chitarre siamo molto più veloci ah!ah!ah! Finito il calvario degli arrangiamenti (che di solito dura qualche mese) mi concentro sulla voce buttando giù le prime idee su quali saranno i cantati puliti e quelli in scream: la nostra musica gioca molto su contrasti di questo tipo, ci piace alternare passaggi articolati o melodici a sfuriate letali di grosso impatto, oppure spiazzare l'ascoltatore con intervalli violentissimi in mezzo ad altri più pacati.”

Le lyrics mi sono sembrate abbastanza curate, quali sono i temi che amate trattare?
“ I testi sono importantissimi, il perfetto completamento alla nostra musica: “5th Wave, Endless” può essere considerato un concept album che parla del tempo, del suo passaggio, dell'infinito rapportato all'uomo e alla sua condizione di essere mortale. Mi piace vedere l'album come una sorta di viaggio che descrive la potenza del tempo che passa, di come consumi i nostri equilibri e le nostre forze fino alla morte fisica, ma al tempo stesso di come scandisca le rinascite ed il risollevarsi dopo una caduta: ma se il tempo lede le nostre forze, il potere della mente rimane forte e si spande facendoci tutt'uno con l'infinito. I nostri testi girano tutti in torno a queste considerazioni, tra poco potrete leggerli sul nostro sito.”

Flavio tu suoni anche nei Sudden Death, come riesci a conciliare le due cose?
“ Nessun problema, Sudden Death, Disease e CLG (l'altro gruppo che ho con Andrea dei S.D., più Vito dei SIB e Joseph dei Synapsicide) sono come una famiglia e non ci sono mai stati problemi. A proposito dei CLG sul sito, sezione audio trovate il nostro primissimo demo “Legions Of Grinders” stroncato da tutta la critica italiana per i “contenuti forti” dell'artwork ma dal successo incredibile a livello internazionale (addirittura ristampato con nuovo artwork in Turchia!), più il secondo lavoro in omaggio ai sedicenti giornalisti stroncatori chiamato “Per Ostili Recensori Che Ogni Demo Ignobilmente Offendono” ( il titolo contiene un messaggio subliminale, leggete la prima lettera di ogni parola e capirete...), più di 50 pezzi di blasfemo grindcore in appena 12 min.!!”

Oggi l’heavy metal puro non gode di buona salute, c’è molta contaminazione e troppi sottogeneri che possono confondere i neofiti e sviare l’attenzione dal metal primigenio. Voi invece avete una buona connessione con gli anni ’80. Come vivete questa situazione?
“ Io credo che il metal tradizionale sia bello che morto, sinceramente non riesco nemmeno a pensare come sostituti tutti questi gruppi di finocchi che vengono dal power ad ergersi come nuovi defender e protettori della fede...La contaminazione è il futuro ma sicuramente non nell'ottica del nu metal o di tutti quei generi che mirano soltanto alle classifiche: la gente dovrebbe solamente fare una cernita tra la merda che infesta il mercato e quello che merita di essere ascoltato, basta con sterili distinzioni di genere e di etichetta. Come appassionato di musica non mi faccio limiti, più scopro nuove sonorità più mi sento arricchito sia culturalmente che di conseguenza come musicista. Gruppi validi ce ne sono ancora oggi nel metal mi vengono in mente Nevermore, Opeth, tantissimi gruppi estremi (molti nel rooster della Relapse) che uniscono l'intransigenza sonora, una notevole tecnica esecutiva ed idee completamente fuori di testa!!
Uno dei dischi più belli che ho apprezzato negli ultimi anni è stato “Mabool” degli Orphaned Land, un capolavoro compositivo, struggente, emozionante carico di richiami alla cultura medio orientale, una fusione tra diversi generi musicali in un ottica progressiva e coinvolgente. Mi chiedo come mai molti fan dei prog metal l'abbiano snobbato, credo che “Mabool” valga da solo molto più di buona parte dell'ultima produzione dei Dream Theater, ma forse qualche growl ha spaventato i più intellettualoidi, meno male che i fan di questo genere si sentono i più “open mind” di tutti...”

Che considerazione pensi possa ottenere una band come i Disease nel panorama italiano attuale? C’è spazio per questa band? Parlo dei fans e della critica.
“ I Disease fanno parte dell’underground italiano da quasi 11 anni (non a caso definiamo il nostro suono come “Furious Italian Extreme Metal”) e ci siamo sbattuti un casino per arrivare alla gente: abbiamo fatto 4 demo, varie compilation, siamo apparsi su più zine di quanto possa ricordare, senza contare i concerti nelle situazioni più assurde!! Noi veniamo dagli anni in cui i demo si facevano su cassetta, quando i dischi li faceva chi meritava e non chi era “raccomandato”... L'anno scorso quando abbiamo fatto circolare “Burning Memories” la raccolta dei demo da noi registrati dal 1995 abbiamo strappato consensi ovunque, la gente ci ha accolto alla stra-grande incuriosita dal nostro suono. Il nuovo disco fino ad adesso è piaciuto a tutti, la gente l'ha recepito e capito e di questo non posso che essere contento! Tra poco inizierà la promozione vera e propria, vedremo che succede.”

Quali sono i 5 dischi che vi hanno cambiato la vita?
“ A me i Megadeth hanno letteralmente cambiato la vita e chi mi conosce bene sa quanto sono malato per loro!! Ho iniziato a suonare la chitarra infervorato per Dave Mustaine che veramente è stato il mio più grande idolo e fonte d'ispirazione: quest'anno in occasione della calata di Febbraio a Milano dei Megadeth ho realizzato un sogno che coltivavo da 15 anni, ovvero quello di conoscere Dave e stringergli la mano! Un evento da panico, testimone Andrea dei Sudden Death che ha assistito in diretta ad una scena degna di Carramba ah!ah!! Gli ho dato i cd dei Disease e dei Sudden, gli ho spiegato che avevo iniziato a suonare per “colpa” sua, lui mi ha ringraziato e ha voluto sapere come mi chiamavo...poi mi ha chiesto se suonassi bene e io gli ho risposto che faccio del mio meglio. Non mi dimenticherò mai di questo momento!!!
Vabbè bando ai sentimentalismi, i 5 dischi metal che mi hanno cambiato la vita sono sicuramente “Rust In Peace” dei Megadeth, “Arise” dei Sepultura, “Blessed Are The Sick” dei Morbid Angel, “Reign In Blood” degli Slayer e “Individual…” dei Death, da questi lavori ho avuto veramente tantissimo. Altri ascolti importanti sono stati i Paradise Lost, gli immensi Meshuggah, Strapping Young Lad, gli Amorphis di “Tales…” e certamente il miglior album metal mai uscito dal nostro paese ovvero “Tribe” dei Sadist. Potrei allungare però la lista all'infinito...”

Avete già in mente come vi muoverete in futuro? Avete già qualche composizione pronta?
“ Abbiamo pronto un nuovo pezzo e suona molto strano, più contorto ed intricato del solito con grandi aperture melodiche. Non sappiamo che direzione avrà il nuovo materiale, sicuramente sarà l'evoluzione di ciò che è “5th Wave, Endless”.”

Come intendete promuovere il disco? Suonerete dal vivo?
“ La promozione sta per partire e sarà curata dalla nostra etichetta, la Deadbang Records con l'aiuto della Kick Agency. Inoltre stiamo cercando di organizzare delle date in giro, amiamo molto suonare dal vivo, credo sia la cosa più bella per un musicista e noi cerchiamo di farlo al meglio delle nostre possibilità. Chiunque volesse avere informazioni in merito alle nostre prossime date può dare un'occhiata di tanto in tanto al nostro sito dove segnaleremo tutti i concerti in programma.”

Se poteste organizzare un tour tutto vostro con quali bands vi piacerebbe suonare?
“ MEGADETH!!! Scherzi a parte i nomi che puoi immaginare e che qualunque fan del metal potrebbe citare, noi suoneremmo con chiunque senza nessun problema, pensa una volta abbiamo aperto per il celebre gruppo punk-ska Banda Bassotti, non c'è frontiera musicale che ci spaventi!!”

Ok, chiudete pure come volete.
“ Spero ardentemente che il pubblico ci dia una possibilità concedendo un ascolto al nostro disco: purtroppo una certa esterofilia unita ad una fiducia cieca nei confronti delle uscite di certe etichette rende pressoché quasi impossibile arrivare alle orecchie degli appassionati e questo è un peccato visto i grandissimi gruppi che abbiamo in Italia ma che passano inosservati, mentre tutti stanno dietro ai Children Of Bodom o a qualsiasi altro fottuto trend del momento... Se avete occasione ascoltate “5th Wave, Endless” compratelo, scaricatevelo, rubatelo oppure richiedetelo a noi, fate come volete però dategli una possibilità e venite ai nostri concerti, non rimarrete delusi!
Un'ultima cosa: sul nostro sito www.diseasemetal.it c'e un link per poter scaricare gratuitamente “Burning Memories” la raccolta dei nostri demo dal 1995 al 2001 e a breve verrà messo on-line qualche clip dal nuovo disco più il video del concerto che abbiamo fatto lo scorso Ottobre a Roma in apertura ai Necrodeath, prendetevi tutto!
In conclusione un ringraziamento a chi ci segue dall'inizio, a chi ci ha sempre supportato nel corso degli anni e a chi si avvicinerà alla nostra musica! Grazie anche a te Gino per lo spazio che ci hai concesso!!!”

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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