In un lussuoso hotel di Milano il mastodontico (e sempre più simile a Mastrolindo) Ralf Scheepers ci ha raccontato qualcosa sui suoi Primal Fear e sul loro nuovo "Devil’s Ground"
Allora, Ralf, come sta andando questo giro di interviste per mezza Europa?
Bene, grazie! Per fortuna siamo alla fine, e domani me ne posso finalmente tornare a casa, non immagini come sia sfiancante fare tutto questo! Aggiungi poi il fatto che ieri sera ci abbiamo dato dentro un po’ troppo con i drink nel locale qui a fianco (il prestigioso Hollywood in c.so Como, sempre pieno di modelle e calciatori! E bravo Ralf!) e avrai un’idea di come mi senta oggi!
Dai, ancora un piccolo sforzo, prometto che sarà una intervista breve!
Ok, ci conto, ehehehe!
Ok, perché non ci parli un po’ del vostro nuovo lavoro? Dimmi tutto quello che ti frulla per la testa.
Beh, ormai i Primal Fear sono in giro da un bel po’ di tempo, quindi siamo parecchio maturati...e la caratteristica che diversifica un po’ questo album rispetto agli altri è proprio la maggiore maturità...ovviamente non abbiamo stravolto il nostro sound, non abbiamo cambiato radicalmente il modo di scrivere i pezzi, però abbiamo subito una lenta ma costante evoluzione che ci ha portati fin qui. Inoltre, come se ci fosse bisogno di dirlo, questo è il nostro primo disco senza Klaus.
Si è fatto un gran parlare di questa separazione, perché non ci racconti un po’ come sono andate le cose?
Ho sentito un sacco di cazzate riguardo a questa cosa, ma devi credermi quando ti dico che la separazione è stata assolutamente amichevole. Semplicemente Klaus aveva altri progetti per la testa, voleva suonare un genere diverso, più orientato verso il death; lo split è stato consensuale, non ci sono davvero stati problemi in questo senso
Com’è stato affrontare un cambio di line-up poco prima di entrare in studio? Soprattutto alla luce del fatto che lui ha sempre suonato nei Primal Fear...
Innegabilmente la cosa ci ha spiazzati un po’, ma siamo riusciti a trovare un validissimo sostituto in Randy Black, che si è inserito alla perfezione nel gruppo. Suonare senza Klaus è strano, perché abbiamo fatto molte cose insieme e siamo buoni amici…però dobbiamo andare avanti, sia noi, sia lui, e non sarà certo il fatto che non suoniamo più insieme a farci perdere di vista!
L’inizio dell’album è un po’ strano, con te che urli a ripetizione "metal is forever"...
Si, è se ti dicessi come mi è venuta in mente questa cosa mi faresti ricoverare...pensa che ero tranquillamente sotto la doccia, quando ad un certo punto, mi è balenato in mente il riff iniziale di "Metal is forever", allora ho cominciato a cantare, tanto per vedere come sarebbe stato (scena epica: a questo punto Ralf si mette a strillare come un pazzo "metal is forever" e tutta la hall dell’albergo lo guarda con fare circospetto. Nd Magò). Mi è piaciuta subito come canzone, e abbiamo deciso di utilizzarla come opener, anche in virtù del testo, che è un vero e proprio inno all’ heavy metal..
Parlami un po’ dei testi: sono tutti legati in un concept oppure sono indipendenti?
No, no, questa volta non abbiamo voluto scrivere testi legati, ma alcuni sono simili e trattano argomenti comuni.
Vuoi farci qualche esempio?
Beh, stavolta abbiamo scritto parecchi testi fantascientifici: ad esempio "Colony 13" o "Visions of Fate"...ci attiravano particolarmente le visioni apocalittiche di alcuni racconti di fantascienza, e abbiamo pensato di scrivere qualcosa riguardo a quello.
Anche la copertina è legata a quello?
Esatto, perché rappresenta l’attacco di una ipotetica razza aliena alla città delle aquile, che sono il nostro simbolo.
Hai fatto un grosso lavoro in studio: moltissime linee vocali sono armonizzate, e su alcune canti addirittura due linee con un salto di ottava.
Si, e prima di tutto sono felice che tu lo abbia notato perché ho passato un sacco di tempo a registrare tutte quelle linee ed è bello che qualcuno se ne accorga! Ho voluto fare così, riprendendo il discorso già fatto sul precedente album: mi ero un po’ stufato di cantare "sempre dritto" quindi ho voluto inserire delle variazioni...è stato un grosso lavoro ma sono felicissimo del risultato!
Parliamo un po’ del tour di supporto a "Devil’s Ground". Che mi dici in proposito?
Sarà un grosso tour, di supporto agli Iced Earth. Abbiamo pensato che fare da spalla a un nome così grosso sarebbe stata una bella opportunità per noi, quindi appena se ne è presentata l’occasione abbiamo accettato al volo. Saremo anche in Italia...so per certo che sarà qui a Milano, se non sbaglio in un posto chiamato "Rolling Stone", ma proprio non mi ricordo la data! (sarà il 29 marzo, proprio al Rolling Stone di Milano. Nd Magò) Inoltre saremo sia al Bang Your Head, sia a Wacken.
Beh, Ralf, direi che siamo alla fine, ti ho rotto le scatole a sufficienza...grazie per questa intervista!
Grazie a te, è stato un piacere
Le ultime parole sono tue.
Un saluto a tutti i lettori di EUTK, ci vediamo a Milano!
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