La recente (e abbastanza inaspettata) uscita dell’interessantissima antologia “The horned god of the witches”, da parte dei Death SS, contenente brani risalenti ai primi periodi della band suonati dalla formazione originale, è un’ottima occasione per prendere contatto con il loro leader, farci raccontare qualcosa su questa release e contemporaneamente analizzare un po’ il passato, il presente e il futuro di questo storico gruppo così importante, seminale e unico nella scena heavy italiana, della quale è protagonista ormai dal lontano ’77.
Ecco quindi il resoconto di questo piacevole scambio d’idee con un disponibilissimo Steve Sylvester:
I Death SS sono una band che ha sempre guardato avanti e i vostri ultimi dischi in studio ne sono una prova lampante, per cui mi ha stupito un po' la pubblicazione di questo disco antologico (che tra l'altro segue, anche se a distanza di parecchi anni, “The story …”, il cofanetto “The cursed singles” e “Horror music: the best of”).Quali sono le motivazioni che ti hanno portato a tale scelta?
“Horned God” nasce espressamente per soddisfare le pressanti richieste di tutti quei fans che da sempre sono alla ricerca del primissimo materiale della band, in modo da riunire una volta per tutte e in maniera definitiva, su di un unico formato, tutte le registrazioni esistenti della prima line-up... Non si tratta quindi di una vera e propria nuova uscita, quanto di una tiratura limitata messa in atto dal nostro Fan Club ufficiale con il supporto della Self distribuzione, che va vista come una sorta di “regalo” per tutti quelli che da anni desideravano avere una cosa simile...Io mi sono semplicemente limitato a supervisionare i lavori fornendo tutto il materiale inedito dai miei archivi personali e a controllare/ottimizzare la qualità finale...
L'artwork della cover e del booklet di questo nuovo cd è molto curato e interessante. E' una cosa che hai seguito personalmente?
Si! Così come per le tracce audio, ho curato personalmente anche la scelta delle foto e dell'artwork, avendo cura di utilizzare materiale inedito ed il più possibile interessante... La front-cover riproduce quella del nostro primo e omonimo demo, che stampammo in sole due copie...
Foste tra i precursori a proporre in Italia un certo tipo di sonorità ed i primi ad unire musica ed immagine "orrorifica" nel nostro paese. Non credo sia stato molto semplice...
Dici bene! Non è stato affatto semplice...!... Già all’epoca era molto difficile proporre del rock duro cantato in inglese (non esisteva ancora alcuna scena metal italiana), se poi a farlo erano cinque ragazzini giovanissimi (l’età media era sui 13-14 anni), incazzatissimi e truccati da mostri, la cosa diventava addirittura pazzesca! Ci ha salvato la nostra grande determinazione ed il fatto che chiunque ci vedesse non poteva fare a meno di constatare che, al di là di tutto, riuscivamo sempre e comunque a risultare “veri” ed inquietanti....
La proposta musicale poi era anch’essa qualcosa di inedito, in quanto abbiamo cercato di unire il vecchio Dark Sound dei Black Sabbath al progressive dei Black Widow e alla violenza del Punk Rock allora nascente, il tutto condito con una buona dose di Glamour-Kitch mutuato dagli Sweet e dagli Slade.....
Credo che una simile combinazione possa ritenersi originale anche ai nostri giorni...Figuriamoci 25 anni fa e in paese come l’Italia!!!
Sei ancora in contatto con i vecchi membri dei Death SS? In particolare quali sono i tuoi rapporti attuali con Paul Chain, che in passato sono stati parecchio “controversi”? E come giudichi la sua decisione di “voltare pagina”, non utilizzando più questa denominazione artistica, dopo la pubblicazione del disco in collaborazione con Wino?
Non sono più in contatto con lui ormai da parecchi anni e francamente non sono neppure al corrente delle sue attuali vicissitudini, nè tantomeno m’interessano....
Nell'82, poco prima della pubblicazione dello storico “Evil metal” su Metal Eye, lasciasti temporaneamente la band … quali furono le ragioni di tale separazione?
La nostra sperimentazione di “tutto ciò che è proibito” giunse in un punto di non ritorno, culminata con la morte del nostro primissimo bassista ed altre nefaste vicende familiari che ci colpirono un po’ tutti...Decisi che era il momento di fermarmi a riflettere sul mio cammino spirituale, abbandonando tutte le negatività passate....
Secondo te perchè la scena metal italiana anni '80 non è stata in grado di affermarsi?
La scena metal italiana degli anni ottanta, pur nella sua acerbità, non aveva nulla da invidiare alle altre scene europee dell'epoca, anzi! Quello che ci castrò fu da un lato la totale mancanza di strutture per poterla sostenere qui in Italia, di certo non pronta a gestire e promuovere quelle sonorità, e l'impossibilità di uscire fuori dai nostri confini per i ciechi preconcetti dei media esteri che ci vedevano (e in parte ci vedono ancora) come la patria della pizza e del mandolino... Curiosamente c'è poi stata una grande riscoperta a livello di collezionismo, specialmente negli USA, di quei vecchi lavori del metal italiano, che ora sono ricercatissimi oggetti di culto da parte di pochi “intenditori”...
I Death SS degli esordi erano parecchio diversi musicalmente (e visivamente) da quelli dei periodi più recenti. Come descriveresti il processo di evoluzione che vi ha portato a quello che siete oggi?
Nella nostra lunga e travagliata carriera abbiamo sempre mantenuto il punto fermo dell’evoluzione...! Non abbiamo mai fatto un album simile al precedente ed abbiamo sempre cercato di arricchire il nostro sound con nuovi elementi capaci di dare alla nostra “Horror Music” di volta in volta sempre diverse sfaccettature e chiavi di lettura, pur senza mai snaturarne l’essenza!... Da artista trovo estremamente limitativo esprimersi sempre entro dei confini ben precisi e preferisco rischiare proponendo sempre cose nuove e stimolanti che mi aiutino ad esplorare tutte le diverse facce del mio universo musicale, che comunque rimane sempre “horror” ed “estremo”...
Come credi sarà accolto questo lavoro dai vostri fans più giovani che vi hanno imparato ad apprezzare grazie alle vostre ultime prove discografiche?
Come ti ho detto prima, “Horned God” è rivolto principalmente ai fans di vecchia data, a quelli che volevano avere tutto del primo periodo...Gli altri potranno considerarlo semplicemente come una sorta di documento storico, il trampolino dal quale è partita l'avventura “DEATH SS”...
Attualmente sembra che ci sia un rinnovato interesse, tra le band “giovani”, nei confronti di un certo tipo di sonorità che si rifanno ai suoni sulfurei anni '70 (vedi per esempio i Witchcraft, che tra l'altro, dichiarano d’essere vostri fans o i Big Elf). Cosa ne pensi? E qual è la tua reazione quando un gruppo dichiara di essere stato influenzato dalla tua band?
Purtroppo non conosco i gruppi che hai citato, ma ho notato che il numero delle bands che, specialmente all'estero, si dichiarano influenzate da quanto da noi fatto in tutti questi anni sta aumentando in maniera esponenziale, e tutto questo non può che farmi piacere... I DEATH SS sono sempre stati una “cult band”, una di quelle formazioni che per un arcano destino sono destinate ad un successo “di nicchia”, cioè sono conosciute e rispettate praticamente da tutti ma non riescono mai a raggiungere il vero successo commerciale ...
Ci sono anche dei risvolti positivi in tutto questo: l'essere stato in qualche modo il “padre spirituale” di una certa corrente stilistica/musicale sicuramente non “commerciale”, mi ha permesso di agire sempre nella più assoluta libertà e mi ha garantito un'eccezionale longevità artistica, non dovendo subire alcuna pressione da parte delle multinazionali del disco...
Da studioso/appassionato di tematiche “esoteriche” e visto che voi stessi siete stati spesso oggetto di censura, come valuti l'ennesima “crociata” alla quale abbiamo dovuto assistere, per i recenti fatti di cronaca, contro l'Heavy Metal, reo, ancora una volta, di “traviare le menti dei giovani”?
Ultimamente sono stato indirettamente coinvolto nei clamori susseguenti i fatti “satanici” del Varesotto, in quanto chiamato in causa su rotocalchi e talk-shows televisivi quale “esponente primario del Rock Satanico in Italia”... L’essere considerato uno degli ispiratori di simili fatti sicuramente non mi onora e da sempre mi trovo a dover in qualche modo difendere me stesso e la musica che amo da queste crociate prive di senso... Non è certo la musica a spingere una mente malata verso il delitto e un assassino va giudicato e punito per tale a prescindere da cosa ascolta o da come si veste! Per quel che mi riguarda posso solo ribadire per l’ennesima volta che i DEATH SS non sono dei “satanisti” e non promuovono il “satanismo”!!! Noi facciamo spettacolo ed intrattenimento e il nostro motto Crowleyano del “Fa ciò che vuoi” è un semplice invito ad essere sempre se stessi, basarsi sulla propria vera volontà senza dogmi ed imposizioni e crearsi una propria personale filosofia di vita che ci aiuti ad evolverci come individui, nel rispetto e nell’amore verso se stessi e verso gli altri…! Ci vedi qualcosa di negativo in tutto questo?
Tornando al discorso da te accennato in precedenza, tempo fa ho assistito a un vostro concerto, al Faster di Torino (tra l'altro ottimo benchè l'acustica non fosse delle migliori); con me c'erano alcuni amici stranieri piacevolmente sorpresi dal fatto che esistesse una band italiana come la vostra. Nonostante il relativo successo di alcune band italiane anche all'estero, credi che ci sia ancora una sorta di diffidenza nei confronti di gruppi nostrani che propongono un certo tipo di musica? Che tipo di responso avete dai mercati oltre i nostri confini?
Penso che tutto dipende dalla tua “copertura discografica” e dal potere contrattuale delle etichette che ti distribuiscono fuori dei patri confini...Mi spiego: è molto difficile che i media esteri dedichino attenzione ad un prodotto non ben distribuito e pubblicizzato dalle loro parti, un prodotto che abbia quindi un qualche peso nel loro mercato...Ciò è purtroppo molto difficile da raggiungere perchè subentrano spesso anche problemi di “ingerenza” e concorrenza con i prodotti locali...A differenza dell'Italia che è storicamente “esterofila”, all'estero pubblico e stampa tendono sempre a sostenere in primis la loro scena nazionale! A ciò aggiungi l'atavica diffidenza nei nostri confronti soprattutto da parte degli inglesi e dai tedeschi e l'odierna crisi del mercato discografico e scoprirai che non c'è poi tanto da essere allegri...! Comunque tecnicamente la nostra scena si è ormai evoluta in maniera da poter gareggiare se non altro alla pari con la maggioranza delle altre nazioni europee (non è che francesi o spagnoli, ad esempio, stiano tanto meglio di noi…) e se qualcuno dalle “autorevoli” pagine di Kerrang o similia continua a sputare sentenze contro il metal italiano lo fa sicuramente anche per “partito preso”...
I Death SS esistono come band, se non sbaglio, dal lontano '77. Quali ritieni siano le ragioni per le quali viceversa tante band di formazione recente si sciolgono dopo un paio di dischi, anche dopo aver ottenuto un discreto riscontro commerciale?
Le cause possono essere molteplici ma principalmente penso possano trovarsi nel fatto di non avere molto da poter offrire...! Questo è un lavoro molto duro e che difficilmente potrà darti delle soddisfazioni che possano quantomeno ripagarti per l'impegno proferito...! Occorre avere veramente valide motivazioni e molta volontà per andare avanti!
Mi risulta che tu sia anche un appassionato d'arti visive e cinematografia. Non hai mai pensato di provare a cimentarti in questo campo?
In effetti sono molto interessato a questo campo dell'arte e al momento sto lavorando alla regia dei nostri video-clips e ad altri progetti part-time in campo visivo multi-mediale... Spero di avere la possibilità di sperimentare qualcuna di queste cose in un prossimo tour...
Quali sono i tuoi ascolti attuali? C'è qualche gruppo o artista che ti ha particolarmente interessato recentemente?
Ascolto veramente di tutto! Le uniche cose che proprio non digerisco sono il Rap e la musica leggera italiana! Per il resto la musica fa parte della mia vita 24 ore al giorno ed ormai ho smesso di focalizzare la mia attenzione solo di un determinato genere! Preferisco prendere il “buono” che riesco a captare da qualsiasi fonte mi provenga, sia essa un brano metal, pop, techno, una colonna sonora o qualsiasi altra cosa...Difficile quindi farti dei nomi! Di sicuro apprezzo maggiormente quelli che si sforzano di creare qualcosa di nuovo ed originale...
Qual'è la situazione dei “nuovi” Death SS? Quali saranno i vostri prossimi passi? Proseguirete sulla scia di “Humanomalies” o dovremo aspettarci un nuovo cambio di direzione?
Il nuovo album sarà semplicemente un disco dei DEATH SS, cioé qualcosa di nuovo, sicuramente molto diverso da “Humanomalies”, potente, dark e “cattivo”...! Si chiamerà “The Seventh Seal” perchè sarà il nostro settimo sigillo, quello che concluderà il vecchio patto... Lo stiamo già registrando tra Firenze e Los Angeles e credo che sarà pronto verso fine settembre. Tra gli ospiti ci sarà anche Clive Jones dei Black Widow... Musicalmente sarà una sorta di “summa” di ciò che i DEATH SS sono stati dagli inizi ad ora, con l'aggiunta di qualche cosa in più...!
Ho visto sul vostro sito (tra l'altro complimenti a chi lo ha progettato), nella sezione merchandising, che sarà possibile acquistare una sorta di “action figure” con le tue sembianze. Credo tu sia il primo caso di artista italiano che offre questa possibilità ai suoi fans …
Oh, quella è stata semplicemente una sorta di “divertissement” da parte dei ragazzi del Fan Club che hanno chiamato in causa un esperto modellista di modellini e action-figures... Incredibilmente la cosa ha avuto un notevole successo...!!!
Grazie molte per la disponibilità Steve, e ora puoi terminare l'intervista come meglio credi …
Grazie a tutti voi e...
All The Be(a)st!