Ancora una volta la prolifica Terra di Svezia regala al mondo musicale un gruppo che, di sicuro, farà molto parlare di sé. Abbiamo raggiunto Anette Johansson e Mats Edstrom, ovvero gli Shiva, e abbiamo chiesto loro di raccontarci la loro storia e il loro nuovo album "Desert Dreams".
Prima di tutto lasciatemi dire che "Desert Dreams" è incredibile! Non ha ancora abbandonato il mio lettore cd...
Grazie, siamo davvero felici che "Desert Dreams" ti sia piaciuto e speriamo che continuerai ad ascoltarlo per molto tempo ancora!
Avete chiaramente cambiato direzione rispetto al vostro primo album "Shiva" che era più orientato verso l'AOR. Da cosa è dipesa la decisone di incidere un album più heavy rispetto al vostro debut?
Anette: Sì, è più heavy e più hard del primo album ma rimane comunque molto melodico e, infatti, "Desert Dreams" ha più ballads rispetto al primo quindi ha anche un lato più soft. Probabilmente alcuni dei fans che preferivano le nostre canzoni AOR saranno delusi e questo ci dispiace ma ci è sembrato naturale tornare in qualche modo alle nostre radici con un approccio moderno. Quando eravamo più giovani e suonavamo in diverse bands l'ispirazione veniva da gruppi come Halloween, Saxon, Queensryche, per esempio. E, ad essere onesti...abbiamo avuto un anno difficile, quindi forse eravamo un po' scazzati quando abbiamo fatto "Desert Dreams". Il nostro primo album è stato pubblicato da una etichetta inglese, la Z-records, ma poi è venuto fuori che ci avevano presi in giro, penso che in qualche modo anche questa esperienza abbia condizionato il suond.
Avete registrato l'album nello studio privato di Mats. Come mai questa scelta, è forse una questione di indipendenza?
Mats: E' più facile registrare nel nostro studio privato, visto il modo in cui lavoriamo. Ci mettiamo 6-8 mesi per registrare un album. Questo perché registriamo una canzone direttamente appena finito di scriverla e poi passiamo a quella successiva. E, sì, è anche una questione di indipendenza.
Come siete arrivati a firmare con la MTM Music?
Mats: Già un mese dopo aver firmato con la Z-records ho iniziato a prendere contatti con Mario alla MTM e dopo poco tempo abbiamo capito che dovevamo chiudere per mille motivi con la Z-records e cambiare etichetta.
Come descrivereste "Desert Dreams"?
Mats: Le canzoni sono più potenti rispetto al nostro primo disco e i testi sono migliorati. Se "Shiva" era più AOR, "Desert Dreams" è più metal ma sempre melodico, credo.
Chi ha scritto le canzoni?
Mats: Di solito io scrivo la musica ma lavoriamo insieme ai testi. Infatti Anette ha scritto per quest'album molti più testi di quanti non ne abbia scritti io.
Quanto tempo avete impiegato per scrivere e registrare tutte le canzoni?
Mats: Abbiamo iniziato nel Gennaio 2003 e abbiamo inciso l'ultima canzone all'inizio di Settembre 2003. Siamo andati un po' lentamente ma registriamo principalmente nei week-end e di sera perché di lavoriamo durante il giorno.
Nei vostri testi si parla di disadattati, di drogati, della morte e del poco rispetto che abbiamo per la natura. Come mai avete scelto argomenti del genere?
Anette: Volevamo scrivere di argomenti familiari a chiunque e cercare di descrivere il mondo da un certo punto di vista. In qualche modo tutti noi dobbiamo affrontare questo tipo di tematiche così ci è sembrato naturale scriverne.
Qual è la canzone che meglio rappresenta l'album e perché?
Mats: Penso che sia "Mystery of mind" perché ha dei riff molto heavy e la voce è forte e potente ma comunque melodica e accattivante. Ma non è facile sceglierne una, potrebbe anche essere "Completely strangers" perché è un mix di hard-rock moderno e rock melodico.
Anette, la tua voce è migliorata moltissimo, come sei arrivata a questo livello?
Anette: è un lavoro in team. Lavoriamo duramente per adattare la voce alla musica e discutiamo e proviamo diversi modi di cantare mentre registriamo. Abbiamo anche trovato equipaggiamenti migliori mentre incidevamo il disco e questo ha migliorato il sound.
Ci sono artiste donne a cui ti ispiri?
Anette: No, ma c'è un cantante uomo che ammiro moltissimo che è Freddie Mercury dei Queen. Riusciva a fare di tutto con la sua voce ed era un artista incredibile.
Anette, hai mai preso lezioni di canto?
No, ci ho provato una volta ma non ha funzionato. L'insegnante voleva che cantassi in una tonalità più soft e non faceva proprio per me.
Anette, tu vivi tra i boschi con 17 cani, come riesci a conciliare questo stile di vita con l'essere una musicista?
Anette: I miei cani vivono fuori in diversi recinti quindi possiamo lasciarli durante il giorno senza problemi. Mi porta via molto tempo farli allenare, dar loro da mangiare e giocare con loro. Poi lavoro come terapista occupazionale durante il giorno e ho un figlio di 15 mesi, Victor, di cui occuparmi oltre agli Shiva. Come faccio a gestire tutto?...cosa posso dire... sono una donna! Ad essere onesta, senza il mio fidanzato e i suoi genitori tutto questo non sarebbe possibile. Loro si sono occupati dei cani e di Victor per dare a me il tempo di lavorare al progetto Shiva. Quanto li amo!
Come e quando, Mats e Anette, vi siete incontrati?
Anette: Io cantavo in una band chiamata "Angelez" intorno al 1992 quando due dei quattro membri se ne sono andati. Il nostro batterista conosceva Mats, lo chiamò e lui iniziò a suonare con noi. Poi abbiamo chiamato la band "Yankee Heaven". Gli Yankee Heaven si sciolsero intorno al 1996, credo per la delusione per non aver visto i nostri sogni di fama e successo diventare realtà.
E cosa avete fatto prima di formare gli Shiva?
Anette: Dopo gli Yankee Heaven io ho tentato un'altra strada e ho inciso un demo pop/soul intitolato "Nettie Q" con Per Billengren ma il progetto fu poi insabbiato... Poi ho fatto parte di una cover-band chiamata "Jellostone" dove suonava anche Mats e ci esibivamo in clubs e pub. Dopo che ci sciogliemmo nel 1998 l'unico posto in cui ho cantato è stata la doccia fino all' autunno del 2001 quando abbiamo formato gli Shiva.
Per quale motivo avete deciso di non aggiungere nessun altro alla line-up formata solo da voi due?
Anette: Quando abbiamo iniziato Shiva doveva essere solo un progetto in studio perché era difficile reclutare membri tra i nostri vecchi amici. Abbiamo dovuto affrontare il fatto che non avevamo più sedici anni e tutto il tempo del mondo a disposizione! Quindi abbiamo deciso di provare a vedere quanto lontano riuscivamo ad andare noi due soli.
Mats: In più dovevamo fare i conti con la mancanza di tempo per il lavoro durante il giorno, la famiglia eccetera: sarebbe stato difficile gestire altre persone. Ma vedremo cosa cambierà in futuro se riusciremo a vendere abbastanza da fare solo i musicisti professionisti.
Non avete mai suonato dal vivo come Shiva: adesso non avete il desiderio di iniziare un tour?
Anette: Il primo disco ha avuto delle ottime recensioni e sembra che anche "Desert dreams" non sarà da meno quindi l'idea di suonare dal vivo non è poi così lontana, sarebbe molto divertente. Abbiamo contattato un paio di musicisti che si unirebbero a noi qualora avessimo delle richieste di tournee.
Mats: Abbiamo subito dei ritardi a causa della nostra precedente etichetta, la Z-records, che ci ha tenuti fermi un anno e mezzo. Non abbiamo ricevuto un penny per il nostro debut e dovremo occuparci anche di questo.
Cosa c'è nel futuro degli Shiva?
Anette: Speriamo che "Desert dreams" raggiunga molte persone in tutto il mondo così che forse un giorno potremo suonare dal vivo ai festival o cose del genere. Sentiamo di avere ancora molte cose da fare come Shiva quindi presto cominceremo a lavorare al nostro terzo album.
Come sarà questo futuro terzo album?
Anette: Andrà nella stessa direzione delle prime cinque canzoni di "Desert Dreams". Sono le canzoni che sentiamo in modo più forte rispetto alle altre, sono più "Shiva". Ma quando scriviamo può succedere di tutto; la musica vive di vita propria e non sappiamo mai quale sarà il risultato finale fino a che non ci arriviamo.
Qual è il vostro sogno più grande come band?
Anette: Il sogno più grande è quello di poter vivere solo della nostra musica, suonare come unico lavoro. Sarebbe davvero grandioso!
Mats: Sono d'accordo.
Come vedete la scena musicale svedese di adesso?
Mats: E' abbastanza noiosa perché le etichette qui non investono molto nella scena hard-rock anche se ci sono molte ottime bands in Svezia. Ed è piuttosto difficile per i gruppi hard-rock suonare dal vivo fatta eccezione per lo Sweden Rock Festival o manifestazioni del genere.
Quali sono, secondo voi, i migliori musicisti in circolazione?
Anette: Non mi viene in mente nessuno eccetto Freddie Mercury.
Mats: Simon Phillips, i Toto...
Volete dire qualcosa ai vostri fans in Italia?
Grazie per aver trovato il tempo per ascoltarci e speriamo di vedervi tutti prima o poi. L'Italia è un bellissimo paese con persone meravigliose (Anette c'è stata due volte... Alberto, ti ricordi di me?)e sarebbe bello tornarci!
Grazie mille per l'intervista: ci vediamo presto in Italia!
Grazie a te e, speriamo!