"Anarchici di buon gusto", una definizione presa in prestito dal titolo di un ottimo disco dei Dog Fashion Disco e che mi sembra possa calzare a pennello pure per i toscani Il Maniscalco Maldestro, i quali, tra l'altro, condividono con i loro colleghi americani, un'analoga "vocazione" alla sperimentazione e alla contaminazione mai fine a sé stessa.
Nell'album omonimo dei ragazzi di Volterra, si respirano, infatti, talmente tanti impulsi e stimoli creativi da rimanerne praticamente sbalorditi, ma la loro musica è anche capace, come già dichiarato in sede di recensione, dedicandogli la giusta attenzione, di creare un'elevata e piacevolissima forma di dipendenza, grazie ad un'immediatezza che appare a priori quasi paradossale, viste le innumerevoli suggestioni in essa contenute.
Camaleontici, surreali, intelligenti, sregolati, divertenti, e soprattutto finalmente originali, e si sa quanto siano rare le occasioni in cui si può utilizzare questo termine per definire un gruppo musicale, anche senza limitarsi ai soli confini nazionali. Poteva Eutk lasciarsi sfuggire l'occasione di approfondire un po' meglio la conoscenza con questo bizzarro Maniscalco Maldestro? Ovviamente no, ed ecco che un disponibilissimo Antonio "Tonio" Bartalozzi, ci presenta quest'incredibile "creatura" ...
Se sei d'accordo, direi di iniziare con una breve "scheda" di presentazione del gruppo ...
Ok ... partiamo con la presentazione del maldestro quartetto!
Siamo attivi dal 2000, dopo vari cambi di formazione e due demo abbiamo pubblicato il nostro album d'esordio nel dicembre 2005. IL MANISCALCO MALDESTRO si compone di: Tonio - chitarra, voce maldestra e naso rosso a punta, French - chitarra, cori e toro, Brunello - basso e nano malefico e flautolente, il Borrkia - batteria, cori e girovita metamorfo-plausibile.
Arrivando ai Vostri brani, chi si occupa della loro composizione e come nascono sia musicalmente che dal punto di vista lirico?
Fino ad ora i brani sono stati composti principalmente da me, nel senso che io portavo riff e struttura con l'idea di arrangiamento, ma poi ci lavoravamo un po' tutti assieme. Adesso invece anche French sta portando un sacco di idee nuove, quindi prevedo che il prossimo album vedrà sicuramente un aumento delle menti compositive ... per quanto riguarda i testi, quelli sono affidati interamente alla mia penna e divagano tra il serio e il faceto, le emozioni che mi animano e le paure che affollano la mia mente.
Rimanendo su questo tema, ritengo che tra le canzoni del Vs. disco, sia "Distanze" il vero e proprio "modello" delle Vs. eccellenti peculiarità. Cosa ne pensi? Qual è secondo te il brano più rappresentativo de Il Maniscalco Maldestro?
Mi fa piacere in quanto credo che "Distanze" sia il nostro brano più rappresentativo ... è un amalgama di emozioni diverse e contrastanti in un alternarsi di dinamiche diverse. Anche a livello di sonorità esprime a pieno la nostra ricerca musicale, dove il tremulo suono del mandolino e la melodiosa voce della fisarmonica si fondono alle chitarre distorte, alle voci sussurrate, a tratti urlate e coretti in falsetto che alleggeriscono la tensione del testo (parlasi, infatti, di amori finiti e sofferti) ...
Ascoltando il disco è molto difficile individuare le Vs. fonti ispirative o meglio sembrano talmente numerose e mescolate in modo così personale da rendere quasi impossibile la loro identificazione precisa. Ci sveli quali sono effettivamente i gruppi che Vi hanno in qualche modo influenzato?
Quando penso alle nostre influenze musicali, mi vengono in mente tre fasi ben distinte.
Fase 1: da una parte abbiamo gli ascolti di quand'ero bambino, dove mio padre nutriva il mio amore per il rock con Led Zeppelin, King Crimson e Beatles. D'altro canto mi faceva sentire anche i grandi cantautori italiani come Fabrizio de Andrè e Paolo Conte, a cui sommava i Canti Anarchici, quelli delle Mondine e della Resistenza Italiana.
Fase 2: gli ascolti dell'adolescenza, Nirvana, Primus, Faith No More, System of a Down, Mr. Bungle.
Fase 3: fondamentale è stata l'esperienza "Citharea" a cui io e Borrkia abbiamo preso parte, un sestetto di chitarre acustiche, sotto la direzione del maestro Carlo Paoletti, dove grande attenzione veniva data agli arrangiamenti, all'armonizzazione e alla dinamica.
Credi che il fatto di provenire dalla "provincia" possa aver contribuito a plasmare il Vs. modo così particolare di fare musica?
Credo di sì, penso che tutto ciò che ti circonda possa in qualche modo influenzarti ... inoltre Volterra è da sempre un centro abbastanza recettivo musicalmente e sono molti i gruppi attivi che propongono materiale inedito. Poi non ci dimentichiamo che Volterra oltre ad essere una delle sette lucumonie Etrusche è nota per il suo enorme ospedale psichiatrico (smantellato dagli anni '80).
Qual è il tuo giudizio sulla "scena" metal/rock italiana in generale? Quali sono le bands nostrane che preferisci e senti più vicine al Vs. modo d'intendere la musica?
Mi sembra che ci siano un sacco di bands italiane attive che non hanno niente da invidiare alla concorrenza oltralpe ... rimanendo nella nostra zona ti potrei citare i Subhuman per il metal estremo, Nedo e gli apprendisti rabdomanti e i TecnoFood per la musica psicopatica, le Ceramiche Lineari per il pulp-rock d'autore ...
Qualcuno ha detto che i musicisti si dividono fondamentalmente in due categorie: quelli che suonano la musica del mondo in cui vivono e quelli che invece suonano la musica del mondo in cui vorrebbero vivere. Quale ritieni possa essere la giusta collocazione per il Vs. gruppo e perché?
Ti rispondo con l'alternativa tre ... ovvero suoniamo la musica che ci piacerebbe sentire ... non so se il nostro sentire faccia parte di questo mondo, ma credo di sì, in fondo ritengo la nostra musica abbastanza accessibile.
Come semplice fruitore di musica, quali sono le caratteristiche imprescindibili che un disco deve possedere per poterti conquistare completamente? Tra le uscite più recenti quali sono quelle che ritieni più interessanti in quest'ottica e che vorresti consigliare ai nostri lettori?
Suscitare emozioni, far cantare, stupire, far sentire a casa ma allo stesso tempo creare lo scompiglio nelle orecchie dell'ascoltatore ... la musica è bella (quasi) tutta se suonata con un intento.
Fra le recenti uscite mi sentirei di consigliere ad un ascoltatore (ci metto anche qualcosa del 2004):
Opeth - Ghost Reveries, Freak Kitchen - Organic, BumbleFoot - Normal, Mike Patton e Kaada - Romances, Guapo - Black Oni, Gogol Bordello - Gypsy Punks Underdog World Strike, Meshuggah - Catch 33.
L'album è completamente ascoltabile in streaming attraverso il Vs. sito ... Credo dunque che abbiate un buon rapporto con Internet! Pensi che lo conserverete anche quando sarete delle rock-star affermate (è un augurio eh!)? Ritieni, come sostiene qualcuno, che l'eccesso d'informazione senza alcun filtro, dove ognuno può dire "praticamente" ciò che vuole (webzines, forums, blogs, ...) crei solamente della confusione e alla fine sia in generale deleterio, in particolar modo per un gruppo musicale?
Perché, visto che ci sono, non dare le possibilità di essere fruiti dagli ascoltatori ... che senso ha mettere 30 secondi di canzone se posso mettere l'intero album? Chi è che oggi può permettersi di comprare un disco a scatola chiusa visto il costo generale della vita? Io do la possibilità di valutare il mio disco interamente, chi vuole poi è libero di scaricarselo da E-mule oppure comprarlo con il suo booklet, bollino siae e incelofanatura del caso.
La rete sta cambiando il nostro approccio all'informazione, penso che ci siano lati positivi e negativi di tutto ciò. Credo che sia interessante la possibilità immediata di comparare e confrontare le notizie, sia di musica che di attualità e politica. E' bello che ad esprimere giudizi non siano solo i giornalisti, ognuno può aprire un suo blog, una web-zine e dare libero sfogo alla sua vena critica (negativa e positiva).
Voi che siete così lontani dai conformismi e dalle mode del mercato, quali credete possano essere i nuovi trend del mondo del rock?
Bah proprio non saprei, il mercato discografico si muove da sempre in massa e va a ripescare in assoldati stilemi ... adesso è il turno dell'indie rock alla Franz Ferdinand. Francamente preferirei azzeccare un bel 5 al super enalotto che indovinare il prossimo cliché musicale!!!
Quali sono i Vostri interessi al di fuori della musica?
Letture, cinema, scazzo tra amici, teatro ... un po' di tutto ... dall'interesse più ludico a quello più celebrale.
Ed ora, non poteva mancare la classica domanda sui progetti futuri ... Quali saranno i prossimi passi del gruppo?
Al primo posto c'è l'esigenza di suonare, portare il nostro spettacolino maldestro in giro per l'Italia e oltre ... quindi trovare un'agenzia di booking e promozione.
Poi girare un videoclip in stile cinema impressionista tedesco ...
Infine realizzare un cartoon con protagonista il pupazzetto di plastilina ... è lui IL MANISCALCO MALDESTRO
Tre ragioni per cui i nostri lettori dovrebbero acquistare il Vs. Cd, invece di, che ne so, quello dei The Strokes (tanto per fare un nome!) ...
Innanzitutto perchè fa vergogna ad un lettore di EUTK comprare un cd degli Strokes!!!
Il nostro disco costa poco (soprattutto se lo acquistate ai nostri concerti), è un bel prodotto, la grafica è curata e accattivante (e quella, aimè, su E-mule si perde ...) e poi perché è stato ferrato nelle maldestre scuderie del rock!!!
A te il "microfono" per la conclusione dell'intervista ...
Ringrazio Eutk per lo spazio concessomi e lancio un saluto maldestro a tutti i vostri lettori!!!