Il debutto autointitolato degli Hollow Haze, recentemente pubblicato dall’etichetta bresciana My Graveyard Productions, ratifica la presenza di un’altra solida realtà musicale all’interno del variopinto panorama heavy tricolore, dotata di grandi potenzialità d’affermazione internazionale.
Così come sono evidenti le loro sostanziose risorse, allo stesso modo continuo a ritenere che una maggiore varietà e “agilità” compositiva avrebbe contribuito a rendere ancora più (con)vincente la loro proposta, ma sono anche fortemente persuaso che fin dai prossimi passi discografici le sorprese in senso positivo da questo punto di vista non tarderanno a concretizzarsi.
Vediamo cosa ne pensano Dan Keying e Nick Savio, rispettivamente cantante e chitarrista del combo italico, due musicisti con un curriculum di tutto rispetto, che sommano l’innegabile talento con idee chiare, risolutezza, carisma e convinzione, tutte doti fondamentali per la sostanziale riuscita di un progetto artistico.
Ciao ragazzi, grazie per la disponibilità e benvenuti sulle nostre "pagine"!
Allora, raccontateci un po' di Voi ... chi sono gli Hollow Haze, da dove arrivano, dove vogliono andare e qual è la loro strategia segreta per "sbancare" le classifiche internazionali, scalzando dalla loro posizione i Franz Ferdinand di turno?
Nick: Gli Hollow Haze sono di Vicenza a parte Dan che è di Bologna e nascono nel 2003 da un’idea mia e di Paolo. Nessuna strategia, solo la voglia di fare musica magari proponendo un qualcosa di personale senza la pretesa di inventare niente.
Ritrovando una certa serietà, ho trovato il Vs. disco piuttosto interessante, anche se la forza esibita in brani eccellenti quali "Breathless", "Final contest", "Hollow haze" e "Waiting", non mi pare essere completamente individuabile nelle altre canzoni, che mi sembrano mancanti di un pizzico di fluidità. Cosa ne pensate? Siete soddisfatti del Vs. debutto e lo ritenete un prodotto veramente emblematico della Vs. essenza artistica?
Dan: credo che poche band siano riuscite a rendere un intero album completamente fluido, è un compito molto difficile. Non abbiamo assolutamente cercato formule o colpi di genio per trovare soluzioni sui nostri brani. Quegli spunti interessanti, melodie e riff che funzionano durante l'ascolto del nostro debut, sono nati soprattutto dalla nostra spontaneità e dal cosiddetto "godere" nel sentire nascere tali idee. Siamo molto soddisfatti di questo nostro primo album, ognuno di noi riconosce le proprie debolezze tra i brani, autocritica ed obbiettività sono fondamentali nella vita. Vorrei fare di meglio! È il pensiero che mi turba non appena finisco una registrazione ... è sicuramente un'arma vincente per dare sempre il massimo, ma questo m'impedisce di vivere il momento, penso sempre a quello che vorrei fare subito dopo. Ma possiamo davvero ritenerci soddisfatti di questo esordio. In quanto all'essenza artistica, non so davvero risponderti, poiché sono una persona artisticamente imprevedibile.
Continuando a parlare di canzoni, ho trovato assai stimolante anche un pezzo abbastanza anomalo nell'economia generale del Cd, quella "Until your Heaven", che ho definito in sede di recensione come "... una sorta di "cantiere" aperto su traiettorie cangianti ad accresciuto coefficiente di contaminazione e volubilità ...". Possiamo considerare questo brano che chiude il Vs. albo come un indizio sull'orientamento che potrà avere il successore di "Hollow Haze"? Avete già qualche idea per questo specifico scopo o addirittura qualcosa di già pronto?
Nick: non credo, al momento stiamo lavorando su stesure più simili ai brani d’apertura del disco come “Breathless” o “Easy Road” che ci hanno sorpreso in sede live per potenza e coinvolgimento da parte dei presenti. Ovviamente saranno sempre presenti tutti gli elementi che caratterizzano il nostro sound con qualche background vocals in meno. “Until Your Heaven” è un qualcosa di assestante.
La Vs. musica appare muoversi in costante equilibrio tra classic metal e hard rock, in cui grande importanza viene riservata alla componente "atmosferica" drammatica ed oscura, tanto da ricordarmi talvolta l'approccio alla materia adottato dai Savatage. Si tratta esclusivamente di un'impressione personale e "casuale" o considerate gli americani come un Vs. riferimento ispirativo? Quali sono i "buoni maestri" che considerate importanti per la Vs. formazione e come definireste in due parole la Vs. musica?
Nick: Ho solo un disco dei Savatage e per quanto mi riguarda non sono un mio punto di riferimento, anche se quel poco che ho sentito mi è piaciuto molto ... Non so dirti cosa ne pensino gli altri di John Oliva & company, ma di certo i nostri punti fermi sono i gruppi storici degli anni 70/80 come Black Sabbath, Deep Purple ecc. ... poi musicalmente ognuno di noi ha i suoi eroi di riferimento per quanto riguarda il proprio strumento. George Lynch e Jimmy Page, per quanto mi riguarda.
Di cosa trattano i Vs. testi? Quale importanza hanno nelle Vs. composizioni?
Dan: è tutta colpa mia ... lasciami perdere. Per me scrivere testi non è mai una cosa banale, c'è sempre uno sfondo di pura verità e frustrazione che anno dopo anno imparo dalla vita. "Breathless" è senza dubbio un temporale ... la triste pioggia di ricordi che cade durante la notte insonne. Forse sono un eterno ricercatore di quel qualcosa che mi manca, che non riesco a trovare nelle altre persone. Sono molto visionario e mi sento più scrittore che cantante, questo mi porta a rinchiudere i miei pensieri, quindi non posso fare altro che rifletterli nelle lyrics, direi che è un ottimo modo di trasformare il negativo in positivo!
In "Hollow Haze" è incluso anche il bel video di "Breathless" ... Cosa ci potete dire sulla sua realizzazione? Ritenete sia ancora un mezzo promozionale efficace? C'è la possibilità di vederlo programmato ad un buon livello di visibilità?
Nick: Penso fare un video sia comunque un qualcosa in più ... Il nostro è stato girato ai Movie Studios di Peschiera del Garda in poco tempo, ma penso renda lo stesso l'idea. A settembre dovrebbe girare su Rock TV.
Siete tutti musicisti piuttosto "navigati" ... Qual è la Vs. valutazione, dall'alto dell'esperienza maturata, sullo stato di salute e sugli standard raggiunti dal "metallo" nazionale?
Nick: Mi sembrano buoni anche se un certo tipo di metallo nazionale mi ha un po' stancato ... Sono comunque migliorate molto le produzioni rispetto agli anni novanta ma siamo sempre in coda ai tedeschi e scandinavi soprattutto. Ho sentito dischi veramente di livello superiore arrivare dal Nord come Spiritual Beggars e Nightwish per dirne alcuni ... Dischi che non registri con qualche migliaio di Euro. In Italia molti sono convinti che bastino delle buone canzoni, ma per me non funziona così. L'impatto sonoro per me ha lo stesso peso di un buon brano e lo stesso discorso vale per i suoni poco professionali che alcuni gruppi nostrani hanno in sede live. Si vedono troppi musicisti impegnati a sfoggiare virtuosismi con suoni del cazzo alle spalle.
Dan: Non seguo alcun tipo di scena musicale italiana, vado per sentito dire, quindi non posso dare un giudizio, parlo ovviamente per ciò che riguarda me. Quello che cerco è di riuscire a fare sempre meglio, non sono abituato a sondare terreni per capire come và o come non và ... non importa come butta (e butta male), l'importante per me è trovare stimoli nuovi. Molti li trovo da fonti totalmente lontane dalla musica.
Rileggendo qualche vecchia intervista rilasciata dai gruppi italiani negli anni '80, era la rivalità ad essere spesso considerata come il vero "male" della nostra "scena" ... Pensate che le cose siano migliorate da questo punto di vista? E cosa credete manchi ancora per potere ottenere risultati ancora più convincenti ed in grado di accrescere sempre più la nostra "autorevolezza" a livello internazionale?
Nick: Tutte storie che ho sentito dire ma personalmente non mi hanno mai coinvolto ... Sarà, ma ho visto questo vizietto più abituale nelle cover band del nord Italia ... Gente che fa la battaglia delle formiche con gruppi rivali della zona per qualche data nei locali. Per il resto non vedo nessun male nella scena Italiana. Dobbiamo essere consapevoli che la musica Heavy non rappresenta una priorità per il nostro paese e non lo sarà a breve. Per il momento siamo in serie B.
Dan: Sapevo di questa cosa per sentito dire, e l'ho notata in diversi amici musicisti. Forse il danno per la scena italiana è proprio il fatto che molti criticano e sbeffeggiano le altre band (italiane) che considerano rivali, questo significa che conoscono bene ciò che producono i "rivali", quindi li criticano ... confermando il sospetto che le proprie ispirazioni vengono da radici metal-italiane ... ed ecco il danno!! Forse la maggior parte di musicisti italiani, che sostengono di avere radici legate al passato, hanno in verità un "passato" costruito su riff e melodie palesemente italian-metal, probabilmente non lo concepiscono, ma immancabilmente si ritrovano a ripetere nella propria musica il verso dei "rivali". Ma come dicevo ... non conosco la scena nazionale, non ho mai avuto interesse ad ascoltarla quand'ero ragazzino, non credo che mi nasca la voglia di farlo ora.
Come giudicate il fatto che quest'anno ci sia stata, nell'ambito del Gods Of Metal, una giornata dedicata completamente ai gruppi di casa nostra? Ritenete che il bill fosse realmente rappresentativo del nostro panorama hard 'n' heavy?
Nick: Se ti rispondo per intero devi cancellare la domanda dall'intervista e comunque questo ti dimostra che siamo in serie B … Non per i gruppi proposti, ma per la scelta di relegarli al venerdì.
Ancora in tema di live shows, state preparando un tour per sostenere l'uscita del disco? Quali saranno, più in generale, i prossimi passi degli Hollow Haze?
Nick: Stiamo vedendo di organizzarci per ottobre, di più non so ... Vedremo come andrà il disco.
Potendo scegliere di suonare in una grande band del passato (o del presente), quale sarebbe la Vs. scelta e perché?
Dan: Vorrei essere Roger Waters dei Pink Floyd x il suo genio, Ian Anderson dei Jethro Tull per l'immenso talento artistico, Ian Gillan per la rivoluzione che ha portato col suo modo di cantare, Steve Vai per il suo grandioso “Sex & Religion”, avrei voluto essere Michael Jordan durante una delle sue finali NBA, ma se devo rispondere con esattezza alla tua domanda, allora vorrei aver potuto cantare a fianco del grande Ritchie Blackmore, lo considero l'icona del musicista con la carriera più bella e riuscita in tutta la storia della musica! Per come ha saputo crescere nei decenni, per quello che ha dato con le sue band ... ha fatto addirittura troppo;-)
Nick: I Led Zeppelin per grandiosità e alone di mistero che li circonda rimangono i miei favoriti, ma quello che più mi ha colpito é stato uno show di Alice Cooper di qualche anno fa ... Farei qualsiasi cosa per entrare a far parte del suo horror show.
Che rapporto avete con la Rete, sia come musicisti, sia come "semplici" utilizzatori? Qual è il Vs. giudizio su ... ehm ... la diffusione delle webzines?
Nick: Le webzines rappresentano la strada giusta per sostenere e divulgare informazioni sulle band in Internet ... Per il resto non concepisco chi scarica i brani sistematicamente.
Il disco che non Vi stufate mai di ascoltare e quello che invece Vi "vergognate" di avere nella collezione ...
Dan: Bella sta domanda ;-) il disco che non mi stanca mai è indubbiamente “Made in Japan” dei Deep Purple. Il disco vergognoso ...? Aspetta che vado a dare un’occhiata e te lo dico ... un vecchio album dei Psychedelic Furs.
Nick: “Stg. Pepper’s” dei Beatles ... Mi vergogno invece di tanti side project inutili che non ti sto ad elencare.
Nel ringraziarvi nuovamente per il tempo concessoci, ora avete la possibilità di terminare quest'intervista come più Vi aggrada!
Grazie per lo spazio che ci avete concesso.