Siete rimasti molti anni nell'ombra dall'uscita di Cognitive Sinergy fino al nuovo Art Bleeds: cosa è successo nel frattempo?
-Raff: E' successo che dopo le date di supporto a Cognitive Sinergy abbiamo iniziato a lavorare sul nuovo materiale, il lavoro e' andato un po' per le lunghe in quanto abbiamo avuto qualche problema di line up, ma alla fine siamo riuciti a confezionare il master di ART BLEEDS per i primi mesi del 2001.Sempre nel 2001 la Noise records per conto della Modern Music, ci mise sotto contratto per il progetto Sonic
Attack, un grosso portale di musica estrema, progetto partito, fra l'altro, con 6 mesi di ritardo. Era prevista
anche una release convenzionale, dopo che fossero stati scaricati un certo
numero di files. In effetti nei primi mesi alcuni brani di Art Bleeds si
erano posizionati stabilmente nella top ten dei più scaricati. Solo che la
Sanctuary records, dopo aver acquistato la Modern, decise che il progetto
non interessava. Per bands come Kreator o Grave Digger poco maleŠ per bands
come noi invece, si trattava di ricominciare tutto da sottozero! Così ci
siamo rimboccati le maniche ed abbiamo fatto girare il nostro promo
ottenendo anche buoni risultati, come la release di un nostro brano nella
compCD di ROCK HARD in Germania. Tuttavia è stato l'incontro con Kriss della
Sehkmet che ha dato i frutti più concreti ed ora ART BLEEDS è finalmente nei
negozi!
In che modo siete entrati in contatto con la Sekhmet Records francese?
-Raff: Nel piu' classico dei modi, inviando tanti promo in giro. Non e' stato facile, dopo la Noise abbiamo avuto qualche trattativa con alcune label molto conosciute, ma alla fine si e' tutto tradotto in tanto tempo perso. La nostra assidua ricerca e' terminata con la Sekhmet Records. Con la Label Francese c'e' stata subito un' intesa, ed avendo gli stessi punti di vista sulla musica e sul Death Metal abbiamo deciso di comune accordo di portare avanti insieme il progetto "ART BLEEDS".
Quali sono gli argomenti che trattate durante i brani di Art Bleeds? Sono un filler o riponete grande interesse nei testi?
-Joe: Fin dai demo ho sempre considerato i testi tanto fondamentali in un pezzo metal quanto uno spartito di chitarra. Così, fra studi letterari, filosofici e ovviamente fonetici, i testi di ART BLEEDS sono, come la musica, la concretizzazione di una serie di esperienze che hanno scandito anni. Il titolo stesso, l'arte sanguina, è un pò la conclusione (attuale) di questo studio. Temi del disco sono la natura, l'amore, le visioni degli artisti che mi hanno sempre impressionato, il punto di vista della morte, il problema stesso dell'ispirazione (se esiste davvero), tutto espresso nella forma poetica, che di per sé è la forma di scrittura che più si presta alla musica, perché anche in essa sono fondamentali ritmo e suono (del verso poetico). Cercherò di spendere due parole sul concetto espresso dal titolo. Nel profondo di tutti noi giace una ferita ancestrale, dovuta ad una sofferenza che viene da lontano. Nelle persone più sensibili (questo da secoli) la ferita si apre sollecitata dalla coscienza della vita quotidiana e coloro che ne sono stati capaci hanno reagito scrivendo, dipingendo, scolpendo, suonando, le opere che hanno fatto la storia dell'arte. Pensate a Beethoven che scrisse e diresse la sua sinfonia più bella quando era ormai totalmente sordo; quella era l'immagine più straordinariamente riuscita della sua ferita sempre sanguinante. L'arte esprime quello che Freud chiamava il disagio della civiltà, la sensazione che ci sia un principio tragicamente sbagliato che mina alla base la società che ci siamo costruiti a partire da migliaia di anni fa; la cattiveria. La società che viviamo ora (quella occidentale, che ormai abbiamo considerato la più giusta) strappandoci alla natura ha aggiunto un ulteriore strato, cancellando oramai la semplice caratteristica di "essere umani". A supporto di tali tesi ho affiancato ad ogni testo un'opera d'arte visiva di epoche differenti, che potrete vedere all'interno della sezione art bleeds in www.goryblister.com.
Qual è la cosa che non rifaresti tornando indietro, di cui ti sei pentito?
-Raff: Certamente non cambierei nulla. Quando ripenso ad alcune nostre scelte o riascolto un nostro vecchio lavoro, mi ci ritrovo perfettamente. Sebbene il tempo ti porti a cambiare certi punti di vista in funzione dell'esperienza maturata, ritengo che ogni scelta ogni canzone, ogni nota ogni arrangiamento e' stato concepito con la massima convinzione e determinazione.
C'è qualche formazione giovane o cmq non blasonata che ha attratto ultimamente il vostro interesse?
-Joe: Veramente si. A giugno di quest'anno stavo lavorando nei camerini del Gods of metal a Milano, quando, occhi aggrinziti dal sonno, alle 9:30 sento suonare dal palco; sono andato a vedere e ancora prima ho riconosciuto e salutato Tommy Talamanca(ex-Sadist) al mixer. I DMG (spero di ricordare il nome estatto)stavano suonando, grazie ai nostri fantastici promoters ed organizzatori di concerti che non vi dico quanti soldi vi spillano tutte le volte, alle 9:30 di mattina davanti ad un centinaio di coraggiosi (a me faceva ancora male la testa dalla sera prima). Comunque grandi!
Come vedete la scena estrema italiana e più in generale il panorama di quella mondiale rispetto ad una decina/quindicina di anni fa?
-Raff: Per quanto ci siano delle buone band e' chiaro che dal tricolore di propositivo non partira' mai nulla. Le major label che sono sul nostro territorio non hanno potere decisionale, ma sono delle vere e proprie sedi di rappresentanza e grossi distributori, e al metal non sono interessati. Le label indipendenti seguono i trend che arrivano dall'estero e non hanno la capacita' imprenditoriale di far uscire qualcosa in controtendenza al mercato dei grandi. Sul piano della qualita', c'e' stato grazie alla tecnologia un 'enorme passo avanti per ciò che riguarda la produzione dei dischi, altrettanto non si puo' dire per alcune scelte artistiche che spesso sono sempre piu' soffocate dal business. Esiste un' appiattimento sotto questo aspetto davvero insopportabile. Probabilmente e' un periodo di transizione che, aime', dura forse da troppo tempo. Le ragioni sono sempre le stesse, globalizzazione e business, che rendono tutto uguale a sé stesso e ti aiutano gentilmente a pensare sempre meno, anche con le orecchie.
Quale gruppo oggi sciolto o non più in attività vi manca di più?
-Raff: Sono tanti, i Pestilence, i Carcass; i grandi Death, i Coroner... Il rammarico e', per i motivi che spiegavo prima che sara' difficile per come vanno le cose oggi in termini di media musicali, che emergano delle realta' "pure" come queste e che facciano scuola alle nuove leve di musicisti, oggi bombardati dagli Evanescence, Linkin Park, etc..
- JOE: Sono perfettamente daccordo, credo che il panorama che rese possibile l'uscita di album davvero sconcertanti in quel periodo, come CONSUMING IMPULSE dei PESTILENCE, SCUM dei NAPALM DEATH, REEK OF PUTREFACTION dei CARCASS, LEPROSY dei DEATH e UNDER THE SIGN OF THE BLACK MARK dei BATHORY sia profondamente mutato. Mi ricordo che questi album, e conservo ancora le recensioni, furono stroncati sui giornali musicali italiani, che vuol dire che erano davvero contro-mercato. Oggi, non vedo più stroncature del genere, tutto è così appiattito e va come deve andare, tutta questa macchina da soldi oggi è perfetta.
E qual'è la band per cui vi piacerebbe aprire in un concerto?
-Raff: SLAYER !!!
-Joe: Eh, non vale, mi hai fregato sul tempo!
Quali sono i vostri hobbies e le vostre attività/passioni al di fuori della musica?
-Raff: La mia principale dedizione resta sempre la musica. Quando non lavoro mi dedico alla mia chitarra. Produco quando posso nel mio home studio,materiale inedito, per esercitarmi nel songwriting e nella gestione della produzione. Faccio un po di' sport non a livello agonistico ma solo per tenermi in forma.
-Joe: Faccio lo stagehand ai concerti nell'area di Milano, ma quando posso e quando mi interessa l'evento, per esempio vi confesso che per ben due volte (una con Bostaph e una con Lombardo) ho montato tutte le aste della batteria degli SLAYER! Per il resto mi diletto a scrivere poesie e qualcosa di teatrale che sta attirando attenzioni.
Quali sono adesso i prossimi passi da compiere per i Gory Blister? progetti, novità...
-Joe : Sicuramente organizzare (eh si che ai gruppi italiani tocca fare tutto!) tanti concerti per supportare l'uscita di ARTBLEEDS e per finalmente farci conoscere anche su palchi esteri; poi, si vedrà, si penserà a gettare le basi organizzative ed economiche per le registrazioni del nuovo album, ma per ora è presto.
Tutto quello che volete aggiungere!
Gory Blister - Un ringraziamento ovviamente va a Gianluca Grazioli per l'opportunità che ci concede, un altro va a tutti coloro che si sono sorbiti fin qui le farneticazioni di Joe e che ovviamente si compreranno il disco, permettendoci di gettare le basi per registrare presto il nuovo album! Una dedica a Chuck Schuldiner che era un artista eccezionale ed un profondo rammarico per la situazione politica attuale, arretrata improvvisamente di oltre un quarto di secolo, non solo in Italia. Visitate il nostro sito, www.goryblister.com, scaricatevi (gratis) il videoclip e leggetevi i testi, mi raccomando. Ragazzi, ci vediamo dal VIVO!!!
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