CRUACHAN (Keith Fay e John Clohessy)

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Gruppo:Cruachan

Ciao ragazzi!
Ciao Davide! Scusa il ritardo ma stavamo guardando un vecchio che passeggiava fuori dalla nostra finestra che inseguiva non so bene che cosa e abbiamo perso la cognizione del tempo ridendo! Ah infatti scusa se ogni tanto ci verrà da ridere ma è solo per il fatto del vecchio! Ahahah!

Ok prima di iniziare, vogliamo parlare un pò della vostra storia, per chi ancora non vi conoscesse?
Certo! Allora. la band è in vita da ormai 12/13 anni. Al tempo ci chiamavamo Minas Tirith e suonavamo doom/death metal leggermente influenzato dal folk. Poi abbiamo sentito l’allora nuovo disco degli Skyclad e ci siamo detti: “con tutto il background folkloristico che abbiamo alle spalle, possiamo fare quello che fanno loro ancora meglio!”. Così io e mio fratello John (che al tempo suonava il tin whistle e il flauto) abbiamo fondato i Cruachan. Nel 1993 uscì il nostro primo demo e nel 1994 firmammo un contratto con la tedesca Nazguls Eyrie Productions. Nel ’95 uscì il nostro album di debutto “Tuatha na Gael” che riscosse un grosso successo e fece sì che molte labels fossero interessate alla nostra musica. La Century Media ci fece un’offerta, il che è una grandissima cosa per una band irlandese, ma noi rifiutammo perché volevano praticamente toglierci la nostra libertà musicale e compositiva e questo per noi era un punto altamente negativo. Dopo questo fatto la band si sciolse e per due anni restammo fermi, fino al 1999, anno in cui tornammo insieme dopo le insistenti richieste dei fans che ci volevano di nuovo “in pista”. Firmammo per Hammerheart (adesso Karmageddon Media) con la quale siamo tuttora sotto contratto. Nel 2000 uscì “The Middle Kingdom” e nel 2002 fu il turno di “Folk-Lore”. E’ da un paio d’anni che siamo davvero attivi anche per quanto riguarda l’aspetto live; abbiamo fatto parecchie date soprattutto qui in Irlanda, abbiamo suonato da headliner ad un festival in Russia e ad un folk festival in Norvegia, solo per nominare alcuni degli eventi che ci hanno visti protagonisti.

Perfetto! Allora passiamo a parlare del presente. Vuoi presentare “Pagan” ai nostri lettori? Quali sono le sue principali caratteristiche confrontate anche con i vostri lavori precedenti?
“Pagan” è il nostro quarto disco in studio. Sicuramente mostra al meglio le nostre doti compositive e dal punto di vista della struttura di ogni singola canzone, è sicuramente il lavoro più completo che abbiamo fatto finora. Abbiamo accentuato il lato folk e la complessità dei pezzi rispetto al passato. Come ogni volta, l’ultimo disco è in qualche modo diverso dal precedente quindi anche questa volta c’è qualcosa di diverso a partire da un maggior utilizzo di parti death/black metal e di materiale estremo in generale. La produzione purtroppo non è riuscita come quella di “Folk-lore” e questo ci ha fatto un dispiacere immenso. Abbiamo commesso vari errori tra i quali la scelta del sound engineer in studio. Il budget era inferiore rispetto a quello messoci a disposizione per le registrazioni di “Folk-lore”, quindi abbiamo dovuto scegliere uno studio poco costoso qui in Irlanda. Il tecnico era tutto fuorché professionale in quanto accettava qualsiasi cosa. Se suonavamo un pezzo di chitarra fatto male, a lui andava bene…ed è andata avanti così per tutta la durata delle registrazioni. Fortunatamente quasi tutte le recensioni che abbiamo letto, passano sopra alla produzione e si focalizzano sulle canzoni però siamo consapevoli che questa è una grave pecca in “Pagan”. Addirittura alcuni hanno detto che preferiscono la produzione “grezza”…ma io non concordo! Stiamo infatti già parlando delle prossime registrazioni che avverranno quasi sicuramente in Germania, in compagnia di un tecnico più professionale!

Sono stato colpito moltissimo dalla song “Some Say the Devili s Dead”. Dove l’avete pescata?
Questa canzoncina è famosissima in Irlanda e siccome in ogni album cerchiamo di registrare una famosa folk-song irlandese (come Ride On per esempio), questa volta abbiamo scelto “Some Say the Devili s Dead”. Si tratta di una canzone “ribelle” scritta quando l’Irlanda stava lottando per la propria indipendenza nei confronti dell’Inghilterra (“the devil joined the british army”). Non è niente di serio in fondo…è solo un’ottima canzone sulla quale bersi un bella pinta di Guinness! Mettila sullo stereo e la pinta è già finita in un minuto! Eheheh!!

Come nascono le vostre canzoni?
Siamo molto strani quando dobbiamo scrivere delle canzoni. We’re weird! Ahahah! Io scrivo la maggior parte dei riff e le melodie folk che utilizziamo. Quando proviamo assieme le suoniamo e le modifichiamo man mano. Ovviamente tutto ciò che non è all’altezza viene scartato immediatamente. Quindi posso dire che in effetti, tutti i membri della band danno il loro contributo.

Parlando di musica folkloristica, si può dire che vi ha influenzato da sempre o mi sbaglio?
Hai assolutamente ragione. Devo dirti che mi sento fortunato a vivere in Irlanda perché in molti altri stati se parli di musica folk, i ragazzi pensano subito a roba per vecchi! Qui invece la musica folk assume anche ai giorni nostri un ruolo importantissimo. La senti dappertutto, alla radio, anche nelle pubblicità in televisione…! Qui non è mai morta! Se non ti piace questo tipo di musica, impazziresti vivendo in Irlanda perché è davvero ovunque.

Di cosa parlano invece i testi dei Cruachan?
Abbiamo sempre avuto una linea generale che lega i nostri testi e si tratta della storia e della mitologia irlandesi. In “Tuatha na Gael” si parla della storia antica che và sino ai vichinghi e ai celti, mentre su “Pagan” ci siamo concentrati più sulla storia moderna. Ovviamente non mancano canzoni che parlano di tutt’altro, come per esempio “Bloody Sunday” su “Folk-lore” che tratta di politica o “Michael Collins” su “Pagan” che pur trattando di storia, è più rivolta al mondo della politica. Anche la title track del nostro nuovo album è diversa in quanto è la mia personale visione del paganesimo e della cristianità in genere.

Abbiamo parlato della parte folkloristica della vostra musica. E per quanto riguarda la parte Metal, quali sono le vostre più grandi influenze?
Mi piace dire che non ho influenze! Però d’altro canto per non avere influenze, la propria musica dovrebbe essere unica, senza nessun tipo di somiglianza con altre band, il che è totalmente impossibile! In ogni caso sono un grandissimo fan del folk metal e quindi la band più ovvia che potrò nominarti sono gli Skyclad. Mi piacciono molto anche gli Otyg, Hecate, Hagalaz’ Runedance e altri. Ascolto molto black metal e old death metal poiché il death moderno non mi piace molto. Anche i System of a Down non sono male presi in piccole dosi.

C’è qualche band che hai notato ultimamente, che vorresti consigliare ai vostri fans?
Non sono una band nuova però sono stato letteralmente “blown-away” dal loro materiale più recente e sono i Therion. Sono fantastici …sicuramente una delle metal band che più mi ha impressionato. I cori e l’orchestra che utilizzano sono incredibili! Ecco, parlando di influenze, sicuramente il nostro prossimo disco avrà qualche punto di contatto con i Therion. Avremo un coro e delle parti orchestrali niente male! Quando andremo in Germania a registrare potremo finalmente sfruttare il budget anche per questo aspetto perché credo che il folk associato alle parti orchestrali sia un connubio assolutamente vincente. Basti vedere al successo di Riverdance che non è nient’altro che folk-music con l’orchestra!

Cambiando totalmente discorso, come siete entrati in contatto col famoso John Howe? (per chi non lo sapesse, John Howe, famoso illustratore delle opere di JRR Tolkien, che ha recentemente lavorato alla realizzazione del film di Peter Jackson “Il Signore degli Anelli”, ha firmato la copertina di “Pagan” n.d.a.)
E’ successo tutto un paio di anni fa, quando io e mio fratello siamo entrati in contatto con John. Lui è un fan dei Cruachan, gli piace la nostra musica e ci ha contattati per questo motivo. E’ stata una fortuna incredibile anche perché quando gli abbiamo chiesto di curare la copertina del nostro nuovo album lui ha immediatamente accettato anche se era impegnatissimo sul set de “Il Signore degli Anelli”!

Quali sono i vostri progetti per l’imminente futuro?
Prima di tutto stiamo pianificando l’uscita di un box-set che racchiuderà tutti i nostri album con un bonus cd, un poster, cartoline, un booklet con un illustrazione per ogni canzone, ecc. Stiamo ancora lavorando su questo progetto ma in teoria sarà davvero una cosa impressionante quando uscirà!
Come concerti saremo presenti al Bloodstock Festival in Inghilterra, in più faremo un piccolo tour europeo organizzato dalla nostra casa discografica ma ancora non sappiamo né dove, né quando. Oltre a questo saremo gli headliner di un Pagan Metal Festival a Francoforte in novembre e stiamo per firmare un contratto con una booking agency tedesca per la realizzazione di un vero e proprio tour europeo previsto per i primi mesi del 2005. Ma stiamo ancora trattando.

Nessun accenno a venire in Italia?
Non per il momento. Non abbiamo i soldi per organizzare le cose per conto nostro. Abbiamo ricevuto molte richieste di suonare da voi però, visto che “Pagan” ha venduto nelle prime settimane più di quanto abbia venduto “Folk-lore” in mesi, grazie anche all’ottimo lavoro di promozione che sta facendo la Karmageddon Media, non vedo perché non potremo partire per un maledetto tour prima o poi!

Volete dire qualcosa ai vostri fans italiani?
Beh da parte di tutti i Cruachan, grazie mille per il vostro supporto! Speriamo davvero di vedervi tutti ai nostri concerti… se non sarà quest’anno, sarà sicuramente l’anno prossimo! Grazie!

Intervista a cura di Davide 'Damnagoras' Moras

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