Il grande pubblico ti conosce sicuramente in primis per la tua militanza
nei Thy Majestie: come puoi spiegare la tua dipartita dalla band?
Sono uscito dalla band nell’ottobre del 2003 in seguito a incomprensioni di carattere personale e musicale. Dopo anni di duro lavoro e di gioco di squadra ad un certo momento ho realizzato che stava venendo a mancare quell’alchimia degli inizi che ci faceva superare le differenze caratteriali e che ci spingeva verso un unico obiettivo: ovvero la band e la nostra musica. Aggiungo che tra me e il resto del gruppo si erano formate delle crepe e delle divergenze che in poco tempo sono divenute diffidenze vere e proprie e quindi la mancanza di fiducia reciproca aveva reso il nostro rapporto troppo “teso” per continuare a suonare insieme. Così non mi sono certo fatto pregare. Come si dice: ho fatto armi e bagagli e ho mollato tutto. Quando all’interno di una band viene meno l’amicizia e la sincerità allora è meglio intraprendere altre direzioni. Indifferentemente dal fattore musicale per me trascurabile, posso dirti di aver optato per questa scelta proprio perché è venuta meno l’amicizia. D’altronde la vita è piena di scelte più o meno importanti. Sono cose che possono capitare. L’importante è che alla base di esse ci sia sempre coerenza e consapevolezza. Col senno di poi posso dire che è stata la cosa migliore da fare per non bloccare le nostre rispettive carriere.
Avevi già in mente di realizzare un progetto tutto tuo? Anzi, ritieni i Platens un tuo progetto, la tua band, o una band?
Già da parecchio tempo mi ronzava in testa l’idea di realizzare un album solista ma ,visti i costanti impegni con i Thy Majestie ,avevo sempre rinviato tale possibilità ad un futuro da definire. Tuttavia dopo lo split , ho colto la palla al balzo e mi sono immerso nella stesura di “Between two horizons”. Molte songs del disco risalgono a parecchi anni fa mentre altre sono nate durante le recording sessions in una sorta di improvvisazione continua. E’ stato molto eccitante creare e registrare. Tra l’altro le cose migliori sono venute fuori dall’improvvisazione e dall’istinto. D’altronde la musica è irrazionalità.
L’idea di fondo di questo progetto è quella di realizzare buona musica e per ora sono l’unico compositore. Chissà, magari in futuro diverrà una vera e propria band se si presenterà l’occasione e soprattutto se riuscirò a trovare gente motivata e sulla mia stessa lunghezza d’onda. Per ora preferisco considerare PLATENS una mia creatura. Per i live suonerò accompagnato da dei session men di Palermo con cui ho un ottimo rapporto personale.
Come sei entrato in contatto con la Frontiers? Quali band apprezzi maggiormente del loro catalogo?
Ho contattato la Frontiers alla fine del 2003 spedendo loro un promo con alcuni abbozzi di quello che sarebbe stato il mio debutto ufficiale. Loro si sono dimostrati subito interessati e mi hanno proposto un contratto di due dischi per PLATENS e un altro rivolto ai Thy Majestie. Serafino (il presidente della Frontiers) era rimasto molto colpito dal “promo Jean D’arc” di questi ultimi e dal mio lavoro solista così credeva di poter prendere due piccioni con una fava. Cosa che purtroppo non gli è riuscita visto il mio split dalla band…..eh eh…c’è rimasto male….che ci vuoi fare…
Comunque sia, apprezzo molto il lavoro di questa etichetta e ho molta stima delle persone che ci lavorano. Credo che abbiano un buon fiuto per la buona musica e , a differenza di parecchi discografici, sono degli intenditori e non solo degli squallidi imprenditori.
E’ stato molto costruttivo quindi lavorare con persone competenti e professionali. Per ciò che concerne il rooster dell’etichetta, posso dire di essere un fan accanito di Pride of Lions, Jeff Scott Soto, Glenn Hughes, Joe Lynn Turner, Giant, Fair warning, Hardline, Eric Martin, Mr Big, Ten….insomma sono cresciuto con questa musica e essere parte di questa grande famiglia mi riempie di orgoglio.
"Between Two Horizons" mostra molte sfaccettature, dall'hard rock, all'Aor, al power neoclassic: qual è la vera anima di Dario Grillo?
Boh….Ancora devo capirlo io stesso….eheh
Mi piace tutto ciò che suona qualitativamente bene. Non importa molto la distinzione tra un genere e un altro. Queste sono paranoie umane. Io che sono un alieno apprezzo in toto qualsiasi genere musicale fatto con passione e professionalità. Pensa che quand’ero piccolo ho collaborato con Cristina D’Avena su alcune sigle musicali. Sono io il creatore di Mirko e Satomi…chi se li ricorda?? Hanno scritto pagine memorabili nella storia di ogni uomo che si rispetti. Il vero metallaro dovrebbe conoscere a memoria le canzoni dei Beehive….altro che Iron maiden…per non parlare dei cartoon giapponesi. Ken il guerriero, i cavalieri dello zodiaco. Questo è metal, porca puttana!! Adesso tutti a correre dietro a Judas Priest, al true metal, ai manowar….puà
Il vero metal è Gigi la trottola, o Marabosci….ma tanto è inutile…sto qui a discutere con degli pseudo-conformizzati-sodomunitiscrotali-della TV marziana di Paola e Chiara che a mala pena prende a colazione i Corn Flakes… Poveri umani…
Ciò che stupisce maggiormente è la tua abilità non solo come cantante, ma come strumentista completo, sia basso che chitarra. Peraltro anche tuo fratello partecipa in veste di batterista. Da dove proviene tutto questo amore per la musica e come sei riuscito a trovare il tempo di affrontare tutte queste sfide?
Te l’ho detto. Io non sono umano…eheh
Ok Ok basta cazzeggio!
Onestamente non saprei come è nata tutta questa passione per la musica. Nel mio codice genetico non c’è traccia di eredità musicale. Mio padre è stonato come una campana, mia madre a mala pena canticchia sotto la doccia. Sono sicuro che quando ero piccolino i marziani mi hanno rapito , facendo su di me ogni sorta di esperimento genetico, come impiantarmi un pisello di un cavallino in fasce che col tempo ha preso forma, oppure inserire dei microchip nel cervelletto che al contatto con strumenti musicali iniziano a stimolare ormoni sconosciuti da voi umani come la citrosalemidina,inibitore della valvola articolare. Attraverso strane malformazioni genetiche sono capace di trasformarmi di volta in volta nel musicista che desidero. A volte prendo le esembianze di malmsteen, altre volte di jorn Lande, insomma dipende da che strumento voglio suonare in un determinato momento.
E’ un concetto difficile da capire ma finora mi ha permesso di raggiungere ottimi risultati. Ecco quindi spiegato il mio polistrumentismo. Nessun segreto come vedi. Solo passione.
A distanza di qualche mese, c'è qualcosa che cambieresti in "Between Two Horizons"?
Beh, l’album complessivamente mi piace molto. L’esecuzione, il feeling, le canzoni. Magari avrei lavorato di più sui suoni. Ma che ci vuoi fare, essendo la mia prima esperienza come Producer ho parecchi margini di miglioramento e sono sicuro che grazie alle nuove attrezzature acquistate recentemente e ad una maggiore esperienza acquisita in questi mesi, migliorerò in futuro anche quest’aspetto della mia musica. D’altronde non si finisce mai di imparare nella vita e guai a sentirsi arrivati.
La tua provenienza geografica ti ha comportato dei problemi, passati o presenti, nella tua carriera di musicista?
Mi stai chiedendo se ho dovuto pagare il pizzo a nessuno per fare 4 dischi ufficiali e parecchie demo??? Scusa ma a te chi le ha raccontate certe cose?
Io non ho mai pagato il pizzo in vita mia anzi nessuno lo paga qui. Pensa che quelli che voi chiamate “mafiosi” non sono altro che pastori religiosi in cerca di pecorelle smarrite da aiutare economicamente e socialmente. Non mi toccate lo ziò Totò o Mariucciu u’parapicca . Grazie al loro aiuto ho potuto farmi lo studio di registrazione, pagarmi i viaggi intergalattici per accrescere i miei carismi musicali e aiutare pure le famiglie in difficoltà del mio quartiere. A Palemmo le cose vanno bene, tutti sono stati sempre gentili e disponibili comme. Non c’è odio, invidia, tutti si abbracciano e si vogliono bene. Quale difficoltà…qui iè un paradiso teerresce. Ma cosa vuoi che ti dico: veni veni ccà cà si sta buanu!!
hihihi
Quali sono le tue attività preferite al di fuori della musica?
Amo la natura, scappare dalla mia città quando posso, andare in montagna, al cinema, fare sport…insomma quando posso stacco la spina dalla musica e cerco di rilassarmi in modo naturale. Sono un ambientalista accanito e mi piacerebbe ogni tanto vedere i luoghi in cui abito più puliti…cosa praticamente impossibile. Non vorrei parlare male della mia città, che tra l’altro amo moltissimo. Ma se solo ci fosse più cultura, più educazione civica, più modernismo, le cose andrebbero molto meglio. Come diceva Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo: “In Sicilia tutto cambia affinché non nulla cambi” e questo aimè continua ad essere tristemente veritiero.
Il disco che ti ha cambiato la vita?
Sicuramente “Appetite for Destruction” degli ormai latitanti G’N’R. Sono uno di quei pochi pirla che ancora aspetta una miracolosa reunion di quella che per me è stata la BAND degli anni 90. Axl, Slash e soci mi hanno “iniziato” al rock irriverente e stradaiolo. Allora ero appena un’adolescente e quel disco sconquassò la mia vita. Poi ovviamente ho fatto subito mie intere discografie (Black Sabbath, Led Zeppelin, Bon Jovy, Metallica, Aerosmith…) Insomma la lista potrebbe essere davvero infinita.
Quali sono i progetti futuri per i Platens?
Spero al più presto di fare dei live. Sotto questo aspetto mi sto organizzando affinché Platens non resti uno studio Project. Voglio suonare dal vivo e divertirmi prima di iniziare le registrazioni del secondo disco.
Nel frattempo sto finendo l’Università, sto seguendo dei corsi di composizione orchestrale e mi diletto a canticchiare pub pub musica edita con delle cover band. A chi volesse saperne di più sulle mie tante attività musicali consiglio di visitare il mio sito all’indirizzo www.platens-opera.com Da qui è possibile scaricare dei sample di “Between two horizons” e magari ordinare il CD.
Le ultime parole sono tutte per te!
Grazie a tutti per la pazienza e l’attenzione. Ovviamente grazie a EUTK per lo spazio concessomi. Vi aspetto tutti nel mio sito.
Ciao ragazzi!