L’ora è arrivata. La tanto attesa (almeno dal sottoscritto) chiacchierata con Tomas Haake si è concretizzata. Tomas rispetta in pieno il suo ruolo di trascinatore all’interno del combo svedese, ma le cose che più mi sono rimaste impresse sono la fermezza, la lucidità e la tranquillità (caratteristiche di chi sa cosa vuole e come ottenerlo), con le quali ha risposto alle mie domande e con le quali parla senza peli sulla lingua di determinate cose, non disdegnando, comunque, ironia e senza mai dimenticare le buone maniere, conscio del fatto che la sua vera forza risiede nella musica fottutamente “avanti” della sua band…senza contare, mi sembra superfluo dirlo, che attualmente, Tomas è uno dei migliori (se non il miglior) drummer al mondo…
'‘Nothing’ è un album enorme. Qual è il significato del titolo?
Non ha un significato ben preciso, è una specie di riassunto del significato che hanno le lyrics, ed il titolo di quello che è rappresentato dalla front cover…è legato ad una determinata visione della vita, che viene ripresa nel testo di ogni singola canzone
Hai citato la front cover; che cosa rappresenta?
Per ha il significato della morte, o della nascita, dell’essere umano…comunque è una cover non definibile, chiunque la guardi può darle un significato diverso…puoi pensare che sia la solita copertina “strana” dei Meshuggah, senza senso, oppure una cover che riprende lo stile degli album vecchi…non è un problema: l’importante è capire che il sound che l’album contiene è diverso dall’album precedente, che a sua volta è diverso dal predecessore. Comunque, io non mi soffermerei così tanto sul significato della front cover; io ho la mia interpretazione, tu hai la tua, e così via. L’importante è farsi una propria idea, il resto non conta.
La vostra ultima fatica è senza dubbio l’album più heavy della vostra carriera…è un qualcosa che colpisce duro, ed io l’ho trovato, in un qualche modo, come una via di mezzo tra ‘Chaosphere’ e ‘Destroy Erase Improve’, con l’eccezione che qua tutto è spinto “oltre”. Come nasce una song dei Meshuggah? Quale lavoro c’è dietro ad un album come ‘Nothing’?
Attualmente il processo compositivo è molto semplice: ci sediamo davanti ad un computer e programmiamo le tracce. Per prima cosa ci focalizziamo sulle quelle di batteria, poi sugli altri strumenti. È un processo ottimale che ci permette di non fare più demos su demos per ascoltare come può suonare una song, ma ci da subito l’idea di come la song suona. È ovvio che una volta che abbiamo l’intera visione dell’album, andiamo in studio e poi suoniamo tutto con gli strumenti veri…è una cosa che facciamo fin dal 1996 e penso che non smetteremo…per quanto riguarda le songs, per noi non è importate scrivere partiture più o meno difficili, non è questo il nostro scopo, a noi interessa che le songs abbiano feeling, “some kind of vibe”.
Da dove trovate l’ispirazione per scrivere delle songs, ehm, così contorte, così “avanti” come concezione musicale, ma così maledettamente affascinanti?
Penso che, soprattutto per questo album, le influenze musicali di ogni membro della band, siano state veramente utili per ispirare il songwriting. In passato ascoltavamo parecchia musica prima di trovare la giusta ispirazione, ma poi col tempo, ognuno di noi ha trovato la fonte di ispirazione nel modo di suonare degli altri, nell’idea musicale degli altri. Oggigiorno non abbiamo bisogno di guardarci molto in giro, basta ricercare quel feeling giusto tra di noi, e la song nasce da se.
Voi non siete una band comune, ma siete una delle poche bands che hanno creato un qualcosa di nuovo, di unico…nuove idee, una nuova visione della musica: in poche parole siete dei leaders e non dei followers. Non pensi che ci siano bands che possano seguire le vostre orme?
Grazie per questa considerazione! Noi ci sentiamo staccati dal resto della scena Metal, nel senso che non siamo certamente calati nella scena Black, Power o Death. Non so ce ci sono o se ci saranno bands che seguiranno la nostra idea musicale così come noi la intendiamo…certo ci sono ottime bands in giro che si ispirano a noi, e chi mandano del materiale per ascoltarlo: ci possono essere qualche somiglianza nel contesto delle songs, però effettivamente devo ammettere che non ho ancora sentito qualcuno che suoni ed interpreti la musica come noi…forse, come hai detto tu, siamo veramente unici.
Oltre al songwriting, anche il suono si presenta pesantissimo. Cosa mi puoi dire dell’insolita scelta di utilizzare due chitarre ad otto corde(!)?
Non è stata un scelta voluta, ma piuttosto una fortunata chance che ci è stata offerta da un liutaio svedese che ci chiesto se volessimo utilizzare queste chitarre che lui aveva appositamente costruito per noi. Non ti nascondo che è un elemento nuovo nel nostro sound che ha portato ad un approccio differente anche in fase di songwriting e che non vogliamo tralasciare. Evolverci, ecco lo scopo di ogni nostro album.
Tomas, toglimi una curiosità: come mai bisogna aspettare 3 o 4 anni prima di ascoltare un nuovo lavoro targato Meshuggah?
Well, è vero. La ragione fondamentale risiede in parte in quello di cui abbiamo parlato, ovvero per ogni album, vogliamo un approccio diverso, nuovo, e questo ci porta via del tempo per poterlo plasmare. In questo caso specifico, l’attesa per ‘Nothing’ è stata dovuta in parte dall’utilizzo delle chitarre ad otto corde, che ha portato uno studio lungo sia dello strumento e sia di come utilizzarlo nel sound dei Meshuggah, ed in parte dal capire quale direzione musicale intraprendere.
Quali sono i problemi che una band come Meshuggah può incontrare all’interno del music business? Cosa ne pensi di questo enorme ‘biz?
E’ relativamente più facile per le bands che propongono un genere che si possa descrivere semplicemente essere promossi dalla label di turno con due parole…come è più facile per le labels promuovere tali bands o per le booking organizzare un tour e far parteciparle ai festivals mondiali più famosi. I Meshuggah sono ostici da promuovere e più difficilmente le booking agencies o chi organizza i festivals, ci considerano. Più una band propone musica, diciamo strana, più è penalizzata anziché essere aiutata, questa è la realtà. Il music business è uno sporco lavoro, ove tutto ruota intorno ai soldi. Ogni volta che facciamo un nuovo album siamo sempre inquieti…il music business non è prevedibile. “It’s a dirty job, man!”
So che negli USA voi siete considerati come una delle più influenti bands degli anni ’90, ed avete anche un buon responso anche nel settore vendite. Tu cosa ne pensi? Puoi dire di viverci con la musica?
La cosa ci lusinga e non poco…però ti devo dire che non riusciamo a vivere completamente con la nostra musica. Se siamo in tour, non è un problema, ma appena finito il tour, siamo da capo…i soldi hanno la brutta abitudine di fuggire, hehehee. Più o meno abbiamo tutti un lavoro, nel privato o nel sociale, anche se non è una cosa stabile…quanto si parte per il tour si molla tutto…per farti un esempio, Jens (Kidman – singer) aveva un lavoro fisso in un ufficio, con orario canonico da ufficio, ma l’ha dovuto abbandonare per partire in tour. Come ti ho detto, la musica da sola non basta…
Il significato della parola Meshuggah è follia, pazzia…come vi considerate, più come una band di pazzi scatenati o più semplicemente come una band di geni?
Bella domanda! Forse tutte e due! La pazzia è una prerogativa dei geni, quindi! A parte gli scherzi, noi non ci definiamo dei geni, non siamo dei geni. La nostra musica nasce dall’unione delle intenzioni, degli interessi musicali e non, dall’amicizia e dal feeling che legano i componenti dei Meshuggah…non c’è nessun aspetto geniale in tutto ciò.
Siamo alla fine, ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di eutk.com!
“Check out the album!”. A tutti i nostri fans, e soprattutto a coloro che hanno gradito ‘Chaosphere’, posso solo dire di ascoltare diverse volte ‘Nothing’ per capirne lo spirito ed il significato, in quanto questo album è molto più heavy e lavorato…non fermatevi al primo ascolto, ma date a ‘Nothing’ la possibilità di farvi entrare nella sua dimensione.
Se ti richiamassi alla mente ‘Destroy Erase Improve’….
Un album che racchiude in sé cose che allora avevamo in cantiere da diverso tempo e cose scritte il giorno prima di registrare…la fortuna ci ha assistito perché il risultato è un album “really cool”, ma ci sono parti scritte nel 1991, ovvero anni prima dell’uscita dell’album…siamo stati fortunati.
Ed il nome Nuclear Blast…
E’ l’etichetta con la quale siamo da oramai più di dieci anni. Nel bene e nel male, siamo ancora con loro. Per noi Nuclear Blast ha alcuni aspetti negativi, tu non puoi sapere quante volte abbiamo discusso e litigato con loro...comunque è anche vero che ci dà una visibilità non da poco e che non hanno mai interferito con il nostro songwriting…altra cosa buona è che hanno sempre soddisfatto gli aspetti legati alla produzione dei nostri lavori, dandoci tutta la libertà artistica che noi volevamo e vogliamo tuttora.
Cosa ci sarà dietro l’angolo per Meshuggah?
Saremo a breve negli States in tour con i Tool per un paio di mesi, dopodiché organizzeremo un tour europeo che toccherà anche l’Italia, considerando le offerte di qualche band famosa…ma non vogliamo pensare troppo al lungo periodo, ci vogliamo concentrare sul breve...staremo a vedere quello che accadrà!