I Novembre sono tornati in pista con un remake del loro primissimo – ed oramai introvabile – primo album, ovvero quel ‘Wish I Could Dream It Again…’ che uscì per la allora ottima ed italianissima Polyphemus Records. Carmelo Orlando, durante una tranquilla chiacchierata pre-serale, ci ha svelato i motivi di questa scelta, rimandano il loro prossimo studio album dopo la metà del 2003. Ecco il sunto di questo incontro telefonico.
Cosa avete provato nel risuonare e nel registrare ancora una volta il vostro album di debutto?
È stato abbastanza strano, a dir la verità…per tutto. Non nascondo però che è stata una bella sensazione…è stato divertente, come vivere un deja-vu, soprattutto durante le registrazioni di alcuni passaggi musicali o delle growling vocals…sai, riprendere in mano quello che si è fatto anni prima e risuonarlo, è stato come tornare indietro nel tempo. La difficoltà maggiore è stata comunque quando mi sono trovato a registrare le voci pesanti, in quanto, col passare del tempo, ho cambiato in un qualche modo il mio approccio vocale, e cantando come faccio ora, il risultato era molto distante dall’originale…pensa che abbiamo dovuto telefonare in Svezia a Dan Swano per farci mandare le bobine originali per poi ristudiarcele…non è stato così facile fare una sorta di cover di me stesso! Il nostro obiettivo era quello di fare un lavoro il più fedele possibile all’originale, anche riproponendo le stesse effettistiche utilizzate per la chitarra…penso che ci siamo riusciti, ed è venuto fuori un disco molto migliore di quello di debutto!
Che relazione c’è tra un titolo come ‘Wish I Could Dream It Again…’ e ‘Dreams d’Azur’?
Già sapevamo che il titolo dell’album sarebbe stato diverso, in quanto la front cover originale del primo cd non la potevamo utilizzare…l’avevamo presa da una rivista senza chiedere i permessi e senza pagare i lcopyright…riproporla oggi forse sarebbe stato rischioso…comunque, siccome noi pensiamo che la cover ed il titolo del cd si debbano legare e completare in qualche modo, va da sé che il titolo sarebbe stato diverso. La parola Dreams è rimasta, sia per richiamare in qualche modo il titolo originale, sia perché è perfetta anche nel contesto della musica dei Novembre, poi d’Azur è venuto fuori da sé…è una parola in francese che suona molto bene e che richiama l’azzurro.
Le varie songs non mi sembrano molto differenti da quelle contenute nel debutto, tranne la conclusiva ‘Christal’. Come mai per questa song avete deciso di fare una sorta di cover di voi stessi?
Hai ragione, e tra l’altro sei uno dei pochi che mi fa un’intervista e che ha ascoltato anche il nostro primo cd…comunque, su ‘Wish…’ questa song non mi ha mai soddisfatto…è stata fatta in maniera frettolosa, senza ragionarla, sia per mancanza di tempo che per mancanza d’esperienza, quindi abbiamo colto l’occasione per metterla a posto; anche se le note sono rimaste le stesse, la song è più lavorata e l’atmosfera è molto diversa. Ora è come doveva essere.
Come è nata l’idea di riproporre in chiave più moderna – sia in rispetto le tecnologie di registrazione che in rispetto alla vostra tecnica musicale, sicuramente ampliata e più sviluppata degli esordi – ‘Wish I Could Dream It Again…’? È stata un’idea vostra o di Century Media?
L’idea è stata nostra. ‘Wish I Could Dream It Again…’ è un disco sconosciuto all’esterno, anche perché quelli conosciuti sono quelli targati Century Media, e noi volevamo farlo conoscere. I pezzi ci piacciono moltissimo ancora oggi, e l’etichetta ci dato l’ok, così ci siamo presi tutto il tempo necessario e l’abbiamo riarrangiato e risuonato.
Questo è il vostro quarto album per l’etichetta tedesca, come vi trovate con loro? Considera che ci sono tantissime bands, italiane e non, che sognano un deal così prestigioso…che rapporti avete, come è nato tutto nell’oramai lontano 1997/98?
Mah, guarda, noi siamo consapevoli di essere una band fortunata da questo punto di vista e siamo molto soddisfatti del nostro rapporto con la label tedesca, soprattutto siamo molto soddisfatti della distribuzione mondiale veramente capillare, in grado di raggiungere paesi lontani come Israele per esempio. Il nostro rapporto con loro è nato perché Valery di Century Media Italia si era innamorata di ‘Arte Novecento’, tanto da farci firmare per i tedeschi. Ancora oggi la ringraziamo!
Molto spesso una parte degli addetti ai lavori sembrano non volervi ricordare o considerare come una band seminale che è stata in grado di imporsi più all’estero che in Italia in anni non sospetti, aiutando non poco l’apertura delle labels straniere alle bands italiane. Che rapporto avete con quella che in gergo viene definito come il lavoro di promozione dell’album?
Molto bene…non mi trovo molto in accordo con quello che dici te, anzi per me è il contrario. Alcune volte i nostri album sono stati recensiti anche meglio di quello che in realtà sono…molte volete mi è capitato di sentire robe del tipo “ma dai, voi siete i Novembre, chissà chi conoscete, chissà cosa c’è dietro, chissà gli agganci”, ma il fatto è che non è vero. Conosciamo praticamente nessuno, o meglio, se conosciamo qualcuno non è perché lo siamo andati a cercare con la speranza di ricevere belle parole dopo!
In tutti i vostri platter, dal primo all’ultimo, avete avuto sempre un’inclinazione verso l’arte barocca e verso la corrente neoromantica di inizio novecento, amalgamando queste influenze con gli stilemi del Doom o del Death Metal. Se potessi scegliere di vivere una vita in quel periodo cosa o chi ti sentiresti di incarnare?
Che domanda strana…sicuramente nessuno di importante. Viaggiare nel tempo è uno dei miei sogni, ma chi non ha mai sognato una fantasia del genere? A me piacerebbe esserci e basta…un contadino, un cittadino medio, senza pretese…non un musicista o chissà che.
W. Axl Rose dei Guns’N Roses in November Rain cantava “nulla dura in eterno, neanche la fredda pioggia di novembre”…sottoscriveresti queste parole?
Prima o poi verrà l’estate no?!!??? heheheeeeee
Ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di EUTK.net!
Spero di vedervi quando suoneremo dal vivo! Saremo in Gennaio a Vicenza ed in Febbraio a Milano per due date…vi aspettiamo!
AREA 51:
Una domanda sul passato, una sul presente, una sul futuro
Se ti richiamassi alla mente il nome Polyphemus Record?
Giovanni di Polyphemus è una grandissimo amico, ci conosciamo da quando avevamo 16 anni. Ha sempre lavorato tantissimo, si è sempre fatto in quattro per supportare l’underground. Ho dei ricordi molto affettuosi.
Ed il nome Century Media?
Forse una delle più grandi case discografiche nel settore Metal…ed è la nostra casa madre.
Cosa c’è dietro l’angolo per i Novembre?
Il nuovo album, che uscirà non più tardi di fine estate. Forse settembre o Ottobre.
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