Tornano con un nuovo album gli Agent Steel, una delle band più creative, geniali e personali dello speed metal ’80. Del passato, del presente e del futuro ne parliamo con il leader storico della band, il chitarrista Juan Garcia.
Ciao Juan, prima di tutto grazie mille per questa intervista. Partiamo parlando proprio del nuovo album: quali trovi siano le principali differenze con il suo predecessore?
La differenza principale sta nel fatto che ci siamo presi molto più tempo per scrivere questo disco. Tutti i nostri precedenti lavori erano stati fatti in fretta e furia durante il processo di songwriting, e addirittura anche in studio.
Trovo che questo disco compia un piccolo passo indietro verso il sound ’80, rispetto al sound di “Omega Conspiracy”. Sei d’accordo?
Sì, abbiamo decisamente fatto un salto indietro con la macchina del tempo e rivisitato la metà ’80, riscoprendo le caratteristiche dello speed/thrash metal degli Agent Steel; con “Omega Conspiracy”, il nostro precedente lavoro, eravamo stati molto influenzati dalle basse accordature. Pensa che quattro o cinque canzoni di “Omega Conspiracy” erano state addirittura suonate con accordature in “C” (ovvero in Do), per raggiungere un suono il più pesante possibile. Con il nuovo disco abbiamo anche cercato di esplorare nuovi terreni, come nell’inizio di “Insurrection” dove è stato utilizzato un strumento a corde di Bali.
Raccontaci invece un po’ dei primi due, e aggiungo indimentabili, album degli Agent Steel...
“Unstoppable Force” fu registrato nel 1986, e per l’occasione ci avvalemmo dell’aiuto di Dan Johnson (Savatage, Crimson Glory) come produttore; è per quello che il suono è un po’ troppo pulito e c’è così tanto riverbero sulla batteria. Di quel disco mi piacciono molto i soli di chitarra e le linee vocali di Cyriis, grandiose e davvero molto creative. “Skeptics Apocalypse”, invece, venne registrato nel 1984/1985, con un approccio parecchio spericolato nel songwriting, ma devo dire che è “very cool” per essere un debutto. Il sound è un po’ datato e sotto gli standard di produzione, ma c’è un gran feeling, ed è per quello che la gente lo considera un classico. Gli arrangiamenti sono molto semplici e i ritornelli molto catchy e memorizzabili; one hell of a record!
Cosa mi dici invece dei testi del nuovo disco, e dell’ “Ordine degli Illuminati”?
Well, si tratta di un mezzo concept per quanto riguarda le tracce dalla uno alla sei (AVENGER, TEN FISTS OF NATIONS, EARTH UNDER LUCIFER, ENSLAVED, INSURRECTION, APOCALYPSE). Queste sono tutte legate dal concept sull’Ordine degli Illuminati, un’élite di persone che controlla ogni cosa sul pianeta, e il cui obiettivo è quello di schiavizzare l’umanità. Un altro scopo è quello di dar fuoco al pianeta Giove in modo da creare un secondo sole nel nostro sistema solare, così che non ci sia più la notte sulla Terra, ma solo il giorno perpetuo. E’ un concept che molti teorici delle cospirazioni troverebbero interessante; personalmente trovo sia una grande storia per un album, e questo genere di materiale ci aiuta indubbiamente a scrivere canzoni strane e cool. Le liriche comunque le ha scritte tutte Bruce, il nostro cantante.
So che state registrando un 12” Ep; uscirà anche in Europa?
Lo spero. Sarà un picture disc con “Insurrection” e “Earth Under Lucifer”, tratte dall’ultimo disco “Order of the Illuminati”, e sull’altro lato delle bonus tracks live che abbiamo proprio appena finito di registrare. Si tratta di classici quali “Agents of Steel”, “Unstoppable Force” e “Mad Locust Rising”.
Come è stata la reazione dei fans e della stampa al vostro precedente lavoro, e cosa vi aspettate per questo?
La reazione nel complesso è stata molto buona. Spero che il responso per questo nuovo album sia ancora migliore. Comunque lo si vedrà dai dati di vendita, che potrebbero tremendamente aiutarci per fare un album ancora migliore la prossima volta, così come anche l’appoggio della Scarlet Records, che è davvero un’ottima label.
A proposito della Scarlet Records, come siete entrati in contatto?
Si sono mostrati interessati a noi sin da quando stavamo registrando il disco; una volta finiti i lavori ho spedito loro un rough mix e abbiamo ricevuto parere positivo. C’erano altre labels interessate a noi, ma la Scarlet si è dimostrata davvero entusiasta del nostro nuovo materiale.
Nel 2000 siete venuti in Europa assieme a Riot e Anvil; cosa ricordi di quella esperienza?
Oh sì, ricordo ogni cosa di quel tour; è stato molto bello, anche se faceva freddo, e si è trattato sicuramente di un’esperienza molto positiva per noi come band. Qualche show è andato alla grande, qualcun altro un po’ meno, ma questo è normale in un tour. Di certo so che il tour imminente con Exodus, Nuclear Assault, Behemot, Carnal Forge e altri ancora, sarà dieci volte meglio!
Ah, giusto, che ne pensi di questo tour?
Sono eccitato solo dall’idea. Penso sia anche una grande cosa mischiarci con gruppi anche death metal, non trovi? Ho conosciuto i ragazzi dei Behemot e devo dire che sono davvero cool; conosco poi bene gli degli Exodus e sono dei grandi, proprio come si deve essere per un circo metal che deve viaggiare per l’Europa. L’unica cosa che trovo un po’ folle è che ci sono ben nove gruppi nella billing!!!
Torniamo indietro verso i primi anni della vostra carriera; quali trovi siano le principali differenze con la scena attuale, e quali i tuoi migliori ricordi?
Dei primi anni della mia carriera non potrò mai dimenticare gli show assieme a Slayer ed Exodus. Viaggiavano per gli States con un van, passando da show a show... è stato uno dei periodi più belli della mia vita. Ricordo di persone che erano davvero vicine agli Agent Steel e con molte di esse abbiamo tenuto un ottimo rapporto. Ora siamo molto cresciuti, siamo più rilassati e professionali su ogni cosa, ma abbiamo ancora una grandissima fame di suonare dal vivo!
Sai che fine abbia fatto John Cyriis?
Sì, sta bene; ora ha una nuova band e aspetto di sentire il loro nuovo materiale.
Restiamo sempre sulla tua carriera musicale; dopo lo split con gli Agent Steel hai formato gli Evil Dead... ma poi? Che è successo?
Dopo gli Evil Dead ho dato vita ad una band chiamata Terrror, con il cantato in spagnolo, con la quale abbiamo firmato un contratto solo in Messico e fatto uscire un disco intitolato "Hijos de los cometas”, ora fuori stampa. Abbiamo poi fatto un tour in Messico ed è stata un’esperienza folle! C’era sempre un pubblico smisurato.
Se non avessi riformato gli Agent Steel, ti saresti riunito agli Abbatoir?
Può darsi. Li ho aiutati ultimamente per trovare un contratto in Europa per il nuovo album, e spero che nei prossimi mesi ci sia qualche news sulla possibile data di uscita. Hanno scritto le nuove canzoni e le registrazioni sono già in fase di mixaggio.
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