Tre musicisti ed un tour bus: questo il contesto, tanto banale quanto intimo, in cui si svolge la nostra intervista agli svedesi Evergrey, giunti a Milano per l'unica tappa italiana del tour di Monday Morning Apocalypse.
Il chitarrista Henrik Danhage, il batterista Jonas Ekdahl ed il nuovo bassista della band Fredrik Larsson, reclutato dopo la defezione di Michael Hakansson, ci accolgono nella loro casa ambulante per rispondere alle nostre domande.
Entrate Parallele: Grazie per il tempo che ci state concedendo, cominciamo a parlare un po' di voi: "The Inner Circle" e "A Night To Remember" sono stati due album di successo e "Monday Morning Apocalypse" ha debuttato al sesto posto delle chart svedesi. Tutto questo ha avuto degli effetti sul vostro stile di vita?
Henrik Danhage: Be', non che questo ci possa permettere di ritenerci ricchi o comprare una nuova casa, comunque sì, adesso possiamo permetterci di mantenere un buono stile di vita a casa nostra.
EP: Dunque ora potete vivere soltanto della vostra musica...
Henrik: Sì, è un paio di anni che ce lo possiamo permettere, ma ora mi sento di dire che le cose stanno andando sempre meglio.
EP: Seconda domanda: in passato avete composto album come "In Search of Truth" e "Recreation Day" che sono più complessi e progressivi, mentre con "The Inner Circle" avete cominciato a rendere i vostri pezzi più corti e diretti. Ci puoi illustrare le ragioni che ci sono dietro questa scelta?
Henrik: Non credo ci siano ragioni particolari, è soltanto qualcosa che è successo... il prossimo album potrebbe essere molto complesso e progressivo, non lo possiamo sapere adesso. Per gli ultimi due album ci siamo sentiti a nostro agio nel comporre delle canzoni, senza concentrarci troppo sui passaggi musicali, ma cercando soltanto di comporre delle belle canzoni. Non ci siamo seduti a tavolino per prendere questa decisione, è venuta da sola, non è stata una scelta conscia, ma è venuta naturalmente.
EP: Michael (Håkansson, bassista, NdR) ha lasciato la band. Da quanto possiamo saperne la separazione è stata di comune accordo, ma ai fan è comunque apparsa una decisione improvvisa, non c'erano indizi del fatto che potesse accadere.
Henrik: No, in effetti... ma c'è una grossa differenza tra quello che voi dovete sapere e quello che noi dobbiamo sapere, ovviamente! Non è stata una decisione così improvvisa, Michael era stanco di suonare negli Evergrey e voleva dedicarsi a qualcosa di diverso. È stato triste lasciarsi, perché Michael era nella band da molti anni, ma penso che per gli Evergrey sia stata la scelta migliore, è stato giusto che ci lasciasse proprio nel momento in cui l'ha fatto e il tutto è avvenuto senza problemi, siamo ancora amici.
EUTK: Sempre a proposito dell'ultimo album: trovo che ci sia un nuovo approccio melodico nei nuovi pezzi. Anche se i riff e il sound metal sono sempre presenti, le nuove canzoni suonano meno aggressive di quelle precedenti. Vorrei sapere se era nelle vostre intenzioni di registrare un album più commerciale, o qualcosa del genere.
Henrik: Non saprei... quando cominciamo a scrivere i pezzi non pensiamo a che tipo di album dovremmo comporre. Volevamo soltanto essere più coincisi e diretti, questa è l'unica cosa che ci siamo prefissi. Abbiamo sempre registrato brani così lunghi, con tanti passaggi e parti diverse, questa volta invece volevamo più che altro avere delle belle canzoni metal.
EUTK: Trovo che il titolo del nuovo album sia molto epico. Come mai lo avete scelto?
Jonas Ekdahl: Penso che suoni molto bene, è un bel titolo! Si adattava bene a tutte le idee espresse nelle canzoni e ai loro testi. Penso che sia un gran bel titolo per un album "Monday Morning Apocalypse"!
KRONIC: La vostra musica è diventata col tempo più semplice ed easy listening. È cresciuto molto il vostro pubblico dopo "Recreation Day", il primo disco ad apportare cambiamenti del genere, e vi aspettate che cresca ancora dopo questo nuovo album e questi ultimi cambiamenti?
Henrik: Vendiamo sempre più album, ma come ho detto prima questi cambiamenti non erano nei nostri piani. Penso comunque che, qualunque direzione prenderà il nostro nuovo album, cresceremo comunque, stiamo diventando sempre più grandi.
KRONIC: State crescendo di più in Svezia, in Europa o negli U.S.A.?
Henrik: Direi che stiamo crescendo sempre di più in tutte quante queste aree.
KRONIC: Cosa mi dici invece degli U.S.A. dopo che siete stati in tour?
Henrik: Si può vedere una grossa differenza prima e dopo il tour, sempre. Specialmente in Nord America, visto che c'è una concorrenza enorme, quindi devi essere lì presente per farti notare. Anche se avevamo registrato un paio di album, eravamo ancora degli sconosciuti per molti, che ci venivano a vedere per la prima volta. I live show sono il modo migliore per avere nuovi fan.
KRONIC: Prima di essere headliner avete suonato a supporto di molti gruppi di metal estremo, come In Flames, Children Of Bodom, Arch Enemy, etc. Qual è stato il motivo di questa scelta e come ha reagito il pubblico di queste band al cospetto degli Evergrey?
Henrik: Molto bene! Specialmente durante il primo tour americano, con Arch Enemy, Hate Eternal e Black Dahlia Murder: eravamo l'unica band ad avere un tastierista e tutte le altre band avevano degli screamer al microfono, ma molti dei loro fan, che avrebbero dovuto ritenerci delle femminucce o degli impostori, hanno avuto invece una reazione molto positiva. Credo che quello sia stato il tour in cui abbiamo guadagnato più fan, persone che non avremmo mai raggiunto altrimenti. Le persone che seguono gli Hate Eternal non hanno la più pallida idea di chi siano gli Evergrey. È più interessante essere in un complesso del genere: penso che sia noioso andare ad un concerto e trovare quattro band death metal, è più interessante quando sono presenti tre o quattro gruppi diversi.
EP: Parliamo un attimo della produzione del nuovo album: come mai avete deciso di avere un produttore esterno per "Monday Morning Apocalypse"?
Henrik: Volevamo fortemente fare qualcosa di diverso. Abbiamo sempre fatto tutto il lavoro da soli, ma questa volta volevamo avere il punto di vista di un'altra persona, qualcuno che avesse prodotto tonnellate di album e avesse lavorato ad album che piacessero a ciascuno di noi. Un produttore era la persona che avrebbe dovuto portarci qualcosa di fresco, piuttosto che entrare in studio e procedere con la solita routine. Questa è la ragione principale per cui l'abbiamo fatto.
EP: C'è un approccio differente nel registrare un album con un produttore esterno, piuttosto che da soli in studio?
Jonas: Sì, certamente. Quando registravamo "The Inner Circle" era abbastanza facile che ci fossero delle piccole discussioni sul fatto che un passaggio fosse buono o meno, oppure su dove dovesse essere inserita una certa parte. Con un produttore esterno, che hai pagato molto per il suo lavoro, puoi lasciar fare tutto a lui, a meno che non pensi che una sua decisione sia completamente sbagliata.
EP: Come vi sentite quando la gente impazzisce per trovare una definizione per la vostra musica, oppure quando dicono "Ehi, questi suonano come gli Evergrey"?
Henrik: Credo sia il migliore complimento che ci possono fare! Perché non penso ci siano altri gruppi che suonano come noi ed è una soddisfazione leggere delle recensioni che dicono che certe band suonano come gli Evergrey.
EUTK: Vorrei sapere come si sono evolute le emozioni che esprimete nelle vostre canzoni dal primo all'ultimo album.
Henrik: È una domanda difficile. Non siamo stai mai quel tipo di band che si siede a tavolino e cerca di pianificare e andare in profondità, cerchiamo soltanto di scrivere delle canzoni. Le emozioni sono qualcosa che è lì dall'inizio, non è qualcosa a cui pensiamo. Anche se ci sono pezzi molto seri o drammatici, non è qualcosa che cerchiamo.
EUTK: Parlate spesso di religione nelle vostre canzoni: cosa pensano gli Evergrey della religione?
Henrik: Io non penso nulla...
EUTK: Quindi non credi in Dio?
Henrik: No.
EUTK: Ma le vostre canzoni sono piene d'amore...
Henrik: Ma quello non è religione... io credo soltanto in me stesso. Ma per altre persone la religione funziona bene. È brutto quando senti parlare dei preti cattolici che molestano i ragazzini, per poi nascondersi dietro la religione, soltanto perché sono "uomini di Dio". La religione è questo.
KRONIC: Torniamo al vostro stile musicale. Qualcuno potrebbe definire i vostri primi album "dark prog". Siete d'accordo con questa definizione? Come descrivereste invece gli Evergrey oggi ad un potenziale fan?
Henrik: Penso che il prog sia una cosa a cui rimarremo ancorati, non sai quante centinaia di volte mi hanno chiesto se pensavo che facessimo prog o qualcos'altro. Semplicemente non importa...
KRONIC: Può darsi sia per causa dell'InsideOut? (la label per cui registrano NdR)
Henrik: Può essere, ma non importa! Se è prog o metal o thrash per te... non importa! Quello che conta è che ti piaccia la musica. Penso che ci saranno sempre degli elementi progressivi nella nostra musica, ma non è qualcosa a cui pensiamo, perché Jonas (Ekdahl, batterista, NdR) è l'unico che conosce qualcosa di teoria musicale, noi altri invece semplicemente suoniamo e non sappiamo nemmeno... contare! (ride) È questo il modo in cui ci vengono le cose, a volte è complicato, a volte più semplice. Per quanto riguarda un fan potenziale, direi che la nostra è una musica molto emozionale.
KRONIC: Avete più volte registrato dei concept album? Pensate che un legame tra i testi possa rendere un disco più interessante per l'ascoltatore?
Henrik: Sì, penso che sia così. Ci conosciamo da tanto tempo e siamo cresciuti tutti col fascino degli album di King Diamond, che erano tutti dei bellissimi concept. Dei bei testi possono elevare il valore di un pezzo, ma non saranno mai in grado di salvare una brutta canzone, quindi per me la musica resta sempre più importante dei testi.
KRONIC: Come mai allora l'ultimo non è un concept album?
Jonas: Penso che, ancora una volta, come nel caso del produttore, il motivo sia che volevamo fare qualcosa di diverso. Penso che Thomas (Englund, cantante, NdR) avesse intenzione di scrivere testi separati per i pezzi del nuovo album, piuttosto che un concept come al solito. In realtà noi non abbiamo seguito molto direttamente questa cosa. Ci sono tre pezzi i cui testi sono legati e che formano un'unica storia, si tratta di "Monday Morning Apocalypse", "Obedience" e "Still In The Water".
EP: Fredrik, ci vuoi raccontare qualcosa di te, del tuo background musicale e delle tue esperienze?
Fredrik Larsson (bassista): Certo. Ho suonato con Henrik (Danhage, chitarrista, NdR) per un paio di anni in una piccola band e sono sempre stato vicino agli Evergrey. Ho suonato anche negli HammerFall, nel primo album.