Il chitarrista dei norvegesi Extol, Ole Halvard Sveen, diffonde messaggi di positività tra le righe di quest’intervista. Il quarto album “Blueprint” segna una svolta nel sound della band, la quale al momento non sa ancora definire o meglio etichettarla. Le parole di Ole però sono pacate, mai aggressive e alla fine conquistano per semplicità e bontà dei concetti espressi.
Quali sono le maggiori novità del nuovo album “Blueprint”?
“ Il nuovo album contiene molte parti melodiche rispetto al passato, è un album più cantato, abbiamo curato molto le parti vocali. Inoltre ci sono due nuovi chitarristi, io e Tor Glidje, il quale aveva già partecipato su alcuni album vecchi. La nuova direzione musicale è inoltre differente.”
Il precedente “Sinergy” era un album molto thrash-oriented, “Blueprint” invece può essere accostato all’emocore.
“ Non mi piace molto la definizione emocore, ma è difficile etichettare la nostra nuova direzione musicale. Forse la definizione giusta è thrash/rock/core o qualcosa di simile. Comunque è vero che il nuovo sound è molto più hardcore, le chitarre sono molto groovy e abbastanza differenti da “Sinergy”.”
Vi ho accostato ai canadesi The End. Quali altre bands vi sono stati di ispirazione?
“ Non ho mai sentito parlare di una band chiamata The End, è difficile rispondere alla tua domanda perché tutti i membri della band partecipano al songwriting e ognuno ha ispirazioni diverse. Ascoltiamo molte cose differenti. Per me personalmente, sono molto ispirato dalle vecchie cose come Led Zeppelin e Bob Dylan. Però citare delle influenze è difficile, pensa che il drummer David Husvik ama allo stesso modo gli Slayer come gli U2.”
La tua presa di distanza dall’emocore mi sorprende, visto che secondo me avete molti debiti rispetto ad alcune bands del catalogo Victory Records. Quali pensi siano le differenze tra gli Extol e una qualsiasi di quelle bands?
“ E’ difficile sai? È vero che ci sono molte somiglianze ma penso che le differenze principali siano da addebitarsi alle differenti influenze, noi siamo molto più influenzati dal thrash metal, mentre loro penso dall’hardcore. Così pure le melodie, le band americane sono più alternative in questo. C’è una differenza di fondo che deriva dalle radici.”
Siete una band con un bel bagaglio tecnico, certamente superiore alla media, forse anche questa è una questione di influenze.
“ Forse hai ragione, l’heavy metal è un genere che cura molto la tecnica a differenza dell’hardcore. Noi proviamo sempre a progredire e anche i ripetuti ascolti delle vecchie prog band come i King Crimson ci sono d’aiuto. Proviamo a fare cose interessanti e allo stesso tempo differenti rispetto alle altre bands, ma la ricerca della tecnica non è un’ossessione per noi. Le cose ci vengono naturali, per noi è molto più importante fare della musica che sia cool e che possa lasciare un segno nell’ascoltatore.”
Parlando dell’entrata nella band tua e di Tor Glidje, mi spieghi come sono andate le cose?
“ Tor aveva già suonato il basso su “Undeceived”, il secondo disco della band. Quando i vecchi chitarristi Ole e Christer lasciarono la band, io e Tor suonavamo in un’altra band chiamata Ganglion ed eravamo molto amici con David e Peter (batterista e cantante). Ci siamo sempre parlati, incontrati e magari condiviso lo stage. Così è stato naturale chiederci se volevamo entrare nella band e provare a lavorare su qualcosa di nuovo, contribuendo ad un cambiamento di stile degli Extol. Così abbiamo deciso di accettare e vedere cosa ne veniva fuori di buono.”
Il mio promo non ha i testi, ma so che essi sono molto importanti per la band. Me ne parleresti? Cosa significa il titolo “Blueprint”?
“ I testi sono molto importanti perché vogliamo dare un messaggio positivo, ci sono già troppe bands che scrivono stupidità o danno un messaggio distruttivo. Il concept di “Blueprint” è molto difficile da spiegare, soprattutto in inglese visto che non è la mia madrelingua. Noi abbiamo sempre cercato di capire quello che ci circonda, tutto quello che incontriamo giorno dopo giorno, di capire in che modo la realtà opera sulle nostre vite, unendo tutte le cose insieme. Che cos’è la realtà? Non possiamo definire quello che veramente è; è tutto demandato ad un’interpretazione personale, alle proprie esperienze e alle influenze che queste hanno sulla nostra vita. Il concept è costruito come un puzzle di immagini e riguarda tutto questo, riguarda le esperienze e ogni canzone è un tentativo di spiegarle e di spiegare la realtà che ci circonda. È come fare un tuffo in tutto questo, ed infatti il titolo completo del disco è “The Blueprint Dives”. Abbiamo provato a condividere, esprimere, descrivere.”
Siete considerati una band cristiana, in una terra dove la maggior parte delle band si dichiara satanista, cosa significa questo per voi?
“ Ci sono dei membri cristiani della band, me compreso, ma la maggior parte delle bands norvegesi non sono sataniste, è solo una posa, una sorta di attitudine fatta ad uso e consumo degli ascoltatori. Spesso li incontriamo e notiamo una forte differenza tra il loro essere band ed il loro essere ragazzi di tutti i giorni. Per loro non fa differenza se siamo cristiani o meno, e lo stesso fa per noi nei loro confronti. A volte è interessante parlare con loro e farsi una bevuta, nascono delle belle discussioni e non c’è nessun problema con loro. A nessuno importa il credo degli altri, non è importante. Sia chiaro però che noi non vogliamo convertire nessuno, i nostri testi sono molto personali. La libertà di scelta è uno dei concetti basilari della religione cristiana, ognuno è libero di scegliere in cosa credere. Non suoniamo perché siamo cristiani, suoniamo heavy metal perché ci piace, per noi sono due cose distinte.”
Per il missaggio avete scelto Tue Madsen e i suoi Antfarm Studios. Ultimamente ciò sembra un trend, molte bands si rivolgono a lui. Voi perché l’avete scelto?
“ Abbiamo provato a fare qualcosa di differente dal nostro passato, abbiamo cercato molto in giro per trovare uno studio per il missaggio che ci desse sufficienti garanzie di avere il sound che volevamo. Il nostro problema è che avevamo anche un budget limitato, così abbiamo sfruttato i contatti della Century Media e abbiamo deciso per gli Antfarm Studios. Il risultato è pienamente soddisfacente.”
Il 2004 è appena finito, cosa ricorderai dal punto di vista musicale?
“ Ti sarà difficile credermi, ma non saprei proprio cosa risponderti! Lavoro tutto il giorno e il resto del tempo l’ho passato seduto nella mia stanza a lavorare all’album e agli Extol. No ho avuto il tempo per cercare nuove bands e nuove releases!”
Andrete in tour?
“ Proprio adesso stiamo progettando un live tour europeo. Penso che a Marzo saremo in tour in Europa e da Aprile a Luglio abbiamo una serie di date negli USA. Non vediamo l’ora di incontrare i ragazzi e le altre bands, sarà una cosa eccitante fare quello che ami tutte le sere!”
Ok Ole, chiudi pure come vuoi.
“ Vorrei solo dire che il nostro obiettivo è diffondere positività, sentiamo di avere qualcosa da dare, e ve ne accorgerete in tour. Speriamo di dare sensazioni positive, associate ad una buona musica, a tutti i ragazzi che verranno a vederci.”
Quello che hai detto è molto bello.
“ Ti ringrazio. Vivo ad Oslo e oggi fa molto freddo. In giornate come queste se non sei positivo rischi di impazzire…”
Oggi anche qui è molto freddo.
“ Facciamo cambio?”
Non ci penso proprio!
“ Ahahahah”.
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