Jan Chris De Koeijer è il singer dei Gorefest ed è uno dei ragazzi più simpatici che abbia mai intervistato. Divertente, spigliato, allegro, dalla parlantina vivace e soprattutto schietta, non ha lesinato parole e giudizi in questa interessante intervista. Il ritorno dei Gorefest di certo non ha avuto l’hype di altri ritorni eccellenti, ma dal punto di vista musicale “La Muerte", il nuovo disco, è davvero un gran bel disco.
Ciao Chris, innanzitutto come va?
“ Va tutto ok! In questo momento sono seduto dietro la scrivania di un ufficio della Nuclear Blast in Germania, con una bellissima vista su Donzdorf, una piccola città. Starò qui per quattro giorni per rispondere alle domande della stampa, mi sto divertendo un mondo!”
Inizierei con qualche piccola spiegazione sul vostro comeback.
“ Innanzitutto noi non abbiamo mai pianificato un vero e proprio ritorno, abbiamo avuto un’offerta da una label olandese, la Transmission Records, la quale vuole ristampare tutto il nostro vecchio catalogo. L’idea è ottima e ci darà l’opportunità di vendere qualche disco in più, dischi che ormai sono anche difficilmente rintracciabili. Questo fatto ci ha dato l’opportunità di ritrovarci e personalmente di ritrovare un certo “Gorefest feeling”, perché dopo il 1998, anno dello split, avevo buttato alle spalle la band e non avevo nemmeno più parlato con Boudewijn (chitarrista), non ci parlavamo più. Così abbiamo iniziato a parlarci di nuovo e non lo facevamo da moltissimi anni ormai, ci siamo resi conto di quanto siamo stupidi e così ci siamo resi conto che noi volevamo essere ancora una band. Questo è tutto.”
Ma perché avevi litigato con Boudewijn?
“ Ormai non comunicavamo più, ci stavamo distruggendo a vicenda, anche se non ci siamo mai picchiati. Iniziammo ad ignorarci e questo ad un certo punto divenne deleterio per la band così gli dissi: “Questo non è il motivo per cui ho iniziato a fare musica, non è quello che ho sempre sognato. Basta.”.
Questi sei anni di lontananza ci sono serviti, adesso riusciamo a divertirci e sembra di essere tornarti al 1992, ai tempi di “False”.”
Ho trovato l’album veramente completo e vario, contiene alcune delle parti più pesanti che abbiate mai composto e allo stesso tempo la tecnica strumentale è ottima, con degli assoli fantastici.
“ Grazie! Circa due mesi dopo che abbiamo deciso di riformarci non avevamo ancora idea di quello che avremmo fatto, abbiamo iniziato a provare duramente con l’unica certezza che volevamo fare ancora musica. Abbiamo iniziato suonando i nostri vecchi pezzi, perché dovevamo prepararci ad un paio di festivals estivi. Abbiamo preparato diciotto pezzi e ognuno di noi ha compilato una lista dei pezzi che voleva suonare, erano tutti pezzi molto pesanti. Questo ci ha dato un indirizzo per “La Muerte”, abbiamo iniziato a provare nel modo classico, quattro persone in sala prove, e sono venute subito fuori sei canzoni. Le altre sei le abbiamo scritte a casa e registrate davanti al computer.
Pensa che Ed Warby, il drummer, per il suo compleanno ha ricevuto in regalo una Stratocaster cinese molto economica e ha scritto cinque canzoni per il disco. Non è un chitarrista ma scrive dei riffs fantastici. Abbiamo così messo insieme dodici canzoni che abbiamo deciso di produrci da noi, agli Excess studios di Rotterdam. Molte canzoni le abbiamo finite mentre registravamo, ci siamo divertiti molti e d è venuto fuori un album molto pesante. “La Muerte” insieme a “False” è il mio disco preferito di sempre.”
Come mai un titolo latino?
“ In spagnolo significa “morte”, stavo guardando la televisione una notte e c’era un film o un documentario sulla guerra civile spagnola degli anni ’30. Siccome abbiamo tutti la televisione con i sottotitoli originali, mi colpirono quelle parole e pensai che fosse un gran titolo per il disco. Il concept è stato completato con una cover a tema e con i testi, molti dei quali parlano proprio della morte, ma non nel classico modo del death metal, con fiction gore/splatter, ma in un modo molto più pensato, un modo che vuole criticare le democrazie occidentali. La cosa è piaciuta subito a tutti nella band.”
Quali sono le tue songs preferite del disco?
“ Ce ne sono molte, quasi tutte! Parlo di “For The Masses”, “Malicious Intent”, “Of Death And Chaos”, “You Could Make Me Kill”, quest’ultima è la mia preferita in assoluto, è una canzone molto pesante, nella quale mentre una chitarra è molto diretta l’altra è molto più lenta, mi piacciono molto queste cose. “Rogue State” è invece una canzone un po’ diversa dalle altre, ci sono delle spoken word nel mezzo della canzone che fanno “Hello! Hello!” (Troppo forte mentre imita la voce con fare maligno! Per la cronaca è una sorta di tributo a “Comfortably Numb dei Pink Floyd”).”
Molte altre storiche bands si sono riformate ultimamente, tra cui Obituary e Suffocation, ma trovo che queste bands facciano fatica a stare al passo delle bands che, nel frattempo, sono venute su, le quali spingono molto sulla velocità e la brutalità, e parlo di Nile, Origin, Skinless e via dicendo. Che ne pensi?
“ Tutte queste bands, come anche gli Hate Eternal tra gli altri, sono veloci, veloci e veloci, ma ciò non è pesante. Quello che voglio dire è che io non faccio musica per competere con gli altri a chi è il più pesante. Voglio andare veloci come saette? Che lo facciano! Noi vogliamo scrivere solo canzoni pesanti che tu puoi memorizzare facilmente, non vogliamo scrivere canzoni per poi dire “siamo i più veloci!”. Non l’abbiamo mai fatto e mai lo faremo!”
So che qualche anno fa avete avuto da ridire con Euronimous dei Mayhem e Jon dei Dissection. Che puoi dirmi a riguardo?
“ Sei già il secondo che mi chiede di questa cosa, l’altra sera ne parlavo con i ragazzi dei Dimmu Borgir mentre bevevamo qualcosa insieme. Ho incontrato una volta Euronimous in Norvegia ed era un ragazzo piuttosto piccolo, vestiva come un monaco, con una tunica marrone e degli stivali verdi, gli dissi che mi spiaceva che abitasse in un paese dal clima merdoso d’inverno, gli chiesi di finirla di buttare merda sui Gorefest e che se aveva qualcosa da dire io ero lì di fronte a lui, lui subito si scusò, penso che fosse un ragazzo molto bambinesco, molto immaturo. Io sono una persona molto razionale e credo nella libertà di opinione e di parola, sono due cose molto importanti per me e credo che siano fondamentali per ogni essere umano. Ci accusavano di essere dei venduti, ma ciò per me non ha senso. Soprattutto non ha senso se poi nel tuo negozio (Euro ne aveva uno come ben sapete) vendi i dischi dei Gorefest. Tuttavia qualcosa che è ormai passato.
Per quanto riguarda Jon, io non l’ho mai incontrato, ma probabilmente aveva dei grossi problemi in quanto pensava che noi non fossimo “true death metal”. Io sono sempre stato un punk fin dall’inizio e probabilmente nella mia testa lo sono ancora. Ho scritto molte liriche gory ma probabilmente sono “falso” perché scrivo anche liriche sociali.”
Erano dei coglioni, ovviamente.
“ Yeah!”
Ai vostri inizi avete suonato con gente del calibro di Carcass, Deicide e Death. Che ricordi hai di quei tempi?
“ Che tempi! Grandissimi tempi! Abbiamo suonato con i Carcass tre tours, il primo durò solo una settimana, doveva essere nel ’91, noi non avevamo ancora pubblicato il nostro debut “Mindloss”, avevamo solo due demotape all’attivo. Suonammo in Olanda e Belgio, erano dei ragazzi davvero molto simpatici. Per quanto riguarda Chuck, possa egli riposare in pace, era probabilmente la persona più carina che tu possa immaginare nel metal. Abbiamo fatto un tour in America e due in Europa con loro. I concerti con i Deicide erano degli avvenimenti, perché le associazioni in difesa degli animali volevano boicottare i nostri concerti, ma erano dei coglioni perché non capivano nulla di quello che stavano facendo. Nulla di quello che succedeva sul palco era reale. Anche loro erano dei ragazzi simpatici, una volta skippata l’immagine che s’erano creati erano delle persone molto tranquille.”
Siete tornati e avete trovato una scena olandese davvero in salute.
“ Mi piacciano molto bands con cantanti femmine come Within Temptation e After Forever. Molti di loro li conosco personalmente perchè abitiamo nella stessa città. Non è proprio il mio genere, li definirei pop-metal. Per quanto riguarda la scena estrema mi piacciono molto i Thanatos, ma devo esser onesto non ne conosco molte, giusto i Last Days Of Humanity perché me ne ha parlato un mio amico, ma non ho mai ascoltato nulla di loro (gli nomino anche Disawoved, Severe Torture, Pyaemia, ma non ne conosce nessuna).”
Hai visto che anche i Sinister si sono riformati?
“ Ho sentito che sono tornati insieme anche grazie al loro chitarrista originale, hanno firmato ancora con la Nuclear Blast, ma ad essere onesto non li vedo da circa 4/5 anni.”
Avete già pianificato un tour?
“ Non è ancora completo, ma partiremo il 17 Febbraio e per 48 giorni faremo un tour da headliners con bands di supporto.”
Ti piace il calcio?
“ No! So che il campionato mondiale è alle porte ma non mi piace il calcio!”
E cosa altro ti piace?
“ La musica! Tornare a suonare con i Gorefest per me è un ritorno ad un grandissimo hobby! Certo mi piace anche uscire e mangiare.”
E tutte quelle cose che noi turisti prendiamo d’assalto quando veniamo in Olanda? Coffe Shop e Red Light District non sono delle tue passioni?
“ (Inizia a ridere come un pazzo) Questo è per i turisti! Io ho una ragazza bellissima! Non mi piace andare da delle prostitute da quattro soldi! No davvero! Grazie, non ne ho bisogno!
Penso che sia una cosa molto buona per i turisti, e sono felice che noi possiamo offrirlo. Noi siamo un paese molto aperto, ma non è una cosa per me!”
Ma sei davvero felice che il tuo paese sia preso d’assalto da tossici e puttanieri di tutta Europa?
“ Si lo sono, non me ne frega! Anche se Bush dice che siamo un “narcotic state”, quell’uomo è un idiota. I tossici almeno sono pacifici, non vanno in giro sparando alla gente. Sono felice di vivere in Olanda e di essere europeo!”
Altre bands olandesi con cui ho parlato non ne erano felici, e lo stesso per l’immigrazione massiccia di musulmani.
“ Penso che non si rendano conto della fortuna che hanno di vivere qui e dovrebbero piantarla con queste cazzate sul razzismo. Si ha paura di ciò che non si conosce e molta di questa gente è ignorante.”
Quando si dice “ignorance kills”…
“ (Citando una canzone del disco con la solita voce maligna) That could make me kill! Ahahaha”
Ok Chris, ti lascio chiudere!
“ Grazie per la bella intervista spero che il disco ti sia piaciuto. Speriamo di venire a suonare in Italia e di vederti sotto il palco. Per tutti gli altri c’è l’invito a venire su www.gorefest.nl dove potranno trovare di tutto e di più.”
Buona fortuna Chris!
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