Dungeon (Stevo, drums)

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Gruppo:Dungeon

Le interviste tramite e-mail sono piuttosto comode, ma c'è il rischio che le domande non arrivino o che vengano smarrite le risposte. Dopo qualche intoppo sono riuscito finalmente a parlare con Stevo, il batterista dei Dungeon. Questi quattro ragazzi australiani suonano già da molti anni, ma non erano mai riusciti a sbarcare sul mercato europeo prima di questa estate. “A Rise to Power” è il loro primo disco che ci è stato possibile ascoltare, un onesto album di Power Metal ben scritto e ben suonato. Ecco cosa ci ha detto Stevo.

Innanzitutto complimenti per il nuovo album, mi è piaciuto molto. Se non mi sbaglio, questo è il primo disco dei Dungeon che giunge sul mercato europeo. Di conseguenza, non sappiamo molto riguardo al gruppo. Ti va di presentare i Dungeon ai nostri lettori?

Grazie mille per i complimenti! Siamo soddisfatti del disco e speriamo che molte persone apprezzino quello che siamo riusciti ad ottenere. Innanzitutto ci sono io, Stevo. Nei Dungeon suono la batteria. Sono entrato nel gruppo nel 1996. In precedenza ho suonato in una thrash band di buon livello qui in Australia, gli ADDICTIVE, e ho spesso aiutato dietro le pelli diverse metal band famose in veste di sostituto. Il nostro chitarrista/frontman/membro fondatore è Lord Tim. Ha dato vita ai Dungeon nel 1989 nella cittadina occidentale di Broken Hill (circa un migliaio di chilometri a ovest di Sydney). Al momento è un po' occupato nell'organizzare alcune registrazioni di gruppi locali, ed è probabilmente il principale songwriter della maggior parte del materiale dei Dungeon. Il nostro bassista è Dakk. Proviene da un gruppo chiamato Dr. Zeuss. In origine era un chitarrista (Lord Tim gli ha insegnato a suonare), ma si è dedicato al basso perchè all'epoca i Dungeon avevano bisogno di un bassista. Il nostro secondo chitarrista, Stu, si è unito a noi nel 2001. In precedenza suonava in una cover band piuttosto importante, ma all'epoca voleva esprimersi in un gruppo originale. Abbiamo avuto bisogno di lui dopo che un giorno il nostro precedente chitarrista, Dale, aveva deciso di lasciare il gruppo, e Stu era esattamente la persona di cui avevamo bisogno. Tutti e tre i chitarristi cantano, dal momento che le nostre canzoni contengo diverse armonie vocali, che riproponiamo fedelmente anche dal vivo. Io sono troppo occupato a sudare per cantare! (ride)

Avete intenzione di far uscire in Europa anche i vostri vecchi dischi?

C'è la possibilità che questo avvenga in futuro. In realtà non abbiamo ancora deciso cosa fare, poiché i Dungeon sono diventati qualcosa di diverso da quello che erano in passato. Preferiamo concentrarci prima nel migliorare quello che abbiamo adesso, piuttosto che riprendere in mano le vecchie cose.

Di cosa parlano i testi del disco? E' un concept album?

No, “A Rise to Power” non è un concept album. Potrebbe essere interpretato come tale, ma non è così. Tutte le canzoni sono piuttosto varie nei loro temi – si passa da un racconto fantasy ai vantaggi/svantaggi di essere un musicista, dalla fantascienza alla società attuale. Preferiamo non costringerci a limitare la nostra creatività in nessun modo, per questo i soggetti delle nostre canzoni sono diversi tra loro. Inoltre permette alle cose di essere più interessanti.

“A Rise to Power” è uscito nel 2002. In questo momento state scrivendo canzoni per un nuovo album?

Non ancora. Abbiamo un sacco di idee da parte, quindi ci resta solo da metterle insieme. Al momento un paio di membri dei Dungeon stanno lavorando a progetti paralleli, e fino a quando non termineranno (e ciò avverrà molto presto) non possiamo concentraci al cento per cento sul nuovo materiale. Ma sarà sicuramente pronto per la data prevista.

La canzone “Traumatised” è veramente estrema e violenta. Come ti senti a suonare qualcosa di così distante dal tuo solito stile? Questo “esperimento” avrà un futuro?

Questo è ciò che i Dungeon sono. Abbiamo deciso di non limitarci ad un solo stile. “Traumatised” è una canzone che in origine avevo scritto per il mio precedente gruppo, gli ADDICTIVE, e c'è una certa influenza thrash nel mio modo di comporre. L'ho suonata a Tim nei giorni in cui stavamo scrivendo “A Rise to Power”, e lui disse qualcosa del genere “Cazzo... questa dobbiamo farla!” E così, con l'aggiunta di alcuni elementi melodici, la canzone aveva trovato una sua identità finale. Per quel che riguarda il testo, è basata su una storia che sto scrivendo in questi giorni (fantascienza, per questo è preceduta dalla intro “The Birth: The Trauma Begins”). Per quel che riguarda un eventuale futuro di questo stile nei Dungeon, chissà? Ho diverse idee per una seconda parte di questa canzone, così se suonerà bene potremmo decidere di metterla sul prossimo disco!.

Alla fine del disco c'è una ghost track in cui suonate una splendida cover di “Queen of the Reich”. Ti piacciono gli ultimi dischi dei Ryche? Hai avuto occasione di sentire la loro ultima fatica, “Tribe”?

In realtà ho smesso di comprare i dischi dei Queensryche dopo “Promised Land”. Mi dispiace, ma credo che siano finiti in una spirale discendente da lì in poi. Tim riuscirebbe a spiegarlo meglio, visto che i Queensryche sono uno dei suoi gruppi preferiti. “Queen of the Reich” è una canzone che i Dungeon hanno coverizzato sin dal primo giorno, e così abbiamo pensato “perchè non registrarla?”. L'abbiamo incisa circa un annetto prima delle sessioni di “A Rise to Power” durante un esperimento di tecniche di registrazione. E' venuta così bene che abbiamo pensato fosse il caso di includerla nel cd. Inoltre la suoniamo ancora dal vivo ogni tanto, quindi è una canzone a cui teniamo molto.

Quali sono le tue principali influenze come musicista?

Ho una grande passione per il Thrash Metal. Adoro l'energia e la velocità che riesce a trasmettere, complessi intrecci chitarristici con una devastante doppia cassa suonata ad una folle velocità... Lo amo! Anche l'aggiunta di chitarre melodiche da' una certa incisività. Gli Exodus sono probabilmente il mio gruppo preferito di sempre, perchè riuscivano SEMPRE a creare i migliori riff. Tom Hunting è un grandissimo batterista (così come Chuck Benante degli Anthrax e Perry Strickland dei Vio-Lence). Mi piace veder suonare batteristi che “picchiano forte”, anche perchè credo che la batteria debba essere suonata in maniera energica.

E quali influenze come compositore?

Non ho delle vere e proprie influenze nel songwriting. In generale qualsiasi cosa che suoni bene e che si basa su un refrain. Mi piace in particolare lavorare meticolosamente sulle mie parti di batteria in modo che si adattino bene ai riff – l'ultimo cd egli Arch Enemy è incredibile per come riesce a esprimere diverse sensazioni nelle canzoni grazie alla batteria.

Adoro anche le sensazioni create dalle parti strumentali delle ballad. “Life is Black” ha dato a Tim l'opportunità di esprimere anche altri aspetti del suo modo di suonare la chitarra – e mi piace in particolare il lavoro che è riuscito a fare sulla lead guitar.

Quando è cominciata la tua carriera di musicista?

La mia carriera è inizata all'inizio degli anni ottanta, quando ero a scuola. Ho visto la batteria di Alex Van Halen nel video di “Jump”, e ho pensato “Wow, devo averla!!!”. E così, voilà!

Cosa fai quando scrivi una canzone nuova? Lasci un po' di spazio all'improvvisazione?

L'improvvisazione e l'interpretazione sono estremamente importanti. Ciò nonostante, l'anima della canzone deve rimanere la stessa che il compositore originale le aveva dato. I Dungeon possiedono la versatilità necessaria per fare questo, e i Dungeon stessi non sarebbero quelli che sono adesso senza questi due importanti aspetti. Ognuno di noi ha la possibilità di dire qualcosa nel songwriting, e discutiamo sempre di ogni aspetto della canzone prima del risultato finale.

Sei mai stato in Italia? Conosci qualche gruppo del nostro paese?

Nessuno di noi è mai stato in Italia, quindi non abbiamo nessuna idea di come sia. Comunque, siamo tutti impazienti di conoscere l'Italia e i suoi abitanti. Abbiamo sentito un sacco di cose positive sull'Italia, e ognuno di noi non vede l'ora di visitarla. Conosco alcuni gruppi che sono sotto etichette italiane, come gli Hatesphere (Scarlet Records, anche se sono un gruppo olandese) e i Necrodeath, per esempio.

Ci diresti qualcosa sulla scena metal in Australia? Negli ultimi anni Pegazus e Vanishing Point sono venuti in Italia come gruppi di supporto... c'è qualche possibilità che i Dungeon facciano lo stesso?

Sicuramente. Se ce ne sarà la possibilità, saremo da voi. Come ti ho detto prima, siamo impazienti di venire in Italia.

La scena metal in Australia è modesta, se paragonata a quella europea. Fatte queste premesse, è però doveroso dire che in Australia ci sono gruppi di valore mondiale in grado di giocarsela con qualsiasi gruppo di notorietà internazionale. Gruppi come Earth, Infernal Method (in cui suona l'ex-chitarrista dei Dimmu Borgir Astennu), Astriaal, Black Majesty, Daysend, Black Steel, Alchemist, Devolved e Sakkuth, giusto per citarne alcuni. Il problema, credo, sta nella spesa che un gruppo deve sostenere per viaggiare in altre nazioni, dal momento che l'Australia è così lontana da ogni altro continente.

Ma la scena qui sta migliorando di settimana in settimana. Il livello medio dei gruppi si è alzato in maniera incredibile fino a superare quello dei gruppi di fama internazionale.

Ho letto sul vostro sito che avete spesso fatto tournè nel vostro pease con grandi gruppi: Malmsteen, Nevermore, Destruction e Mayhem. Vuoi parlarci di questa esperienza? Come ti sentivi quando eri sul palco?

Non potrò mai dimenticare queste esperienze. Ci siamo fatti degli ottimi amici in questi gruppi, che ci hanno anche insegnato molte cose. Fare un tour con delle leggende del Thrash come i Destruction è una sensazione indimenticabile – sono cresciuto ascoltandoli, fare da support act e poterli conoscere è stato sicuramente uno dei momenti più belli della mia vita.

Quello che provavo sul palco è indescrivibile. Devi essere proprio lì sopra per capire davvero quello che sentivo. Nonostante la maggior parte del pubblico fosse lì per vedere il gruppo headliner, siamo riusciti ugualmente ad ottenere una buona reazione da parte loro, e questa è una cosa veramente rara. E' una sensazione incredibile.

I Mayhem sono probabilmente tra le persone migliori e più gentili che io abbia mai conosciuto. E' stato stupendo aprire per loro.

Suonate un Power Metal potente ed energico. Cosa ne pensi della scena Power odierna? Sicuramente ci sono molti gruppi che si cimentano in questo genere... sono troppi?

Credo che il mercato Power sia saturo. Alcuni gruppi se ne escono con canzoni fantastiche, ma altri scrivono pezzi che tutti quanti abbiamo già sentito. E' difficile perchè non ci sono molti modi in cui un disco Power possa essere prodotto senza diventare simile a qualcos'altro o sconfinare nel progressive o nello speed/death. Sono d'accordo, ci sono troppi gruppi che suonano questo genere in maniera troppo simile.

Cosa ascolti di solito nel tuo tempo libero? Quali sono i gruppi che ti hanno impressionato di più ultimamente?

Tempo libero? E cos'è!? (risate)

Grazie ad un mio buon amico, sono riuscito ad ascoltare il nuovo cd degli Arch Enemy. Ragazzi, spacca di brutto! I Darkane sono un altro gruppo che ascolto volentieri, così come i Terror 2000 (fusione di Soilwork e Darkane). “An Epic Defiance” dei Demolition è un altro grande disco, e tutti gli album dei Blind Guardian sono sempre un buon ascolto. Siamo stati in tour in Giappone lo scorso maggio con un gruppo svedese chiamato Dragonland (Power Becer rulez!!! :D NdLen). Il loro disco “Holy War” mi ha impressionato moltissimo... lo ascolto sempre (E contando il Graz siamo già 3 hehe ndLen).

Solitamente ascolto thrash/melodic-speed metal (gruppi locali e stranieri) anche se spesso mi piace ascoltare alcune cose del passato, come i Pink Floyd, e ogni tanto anche le colonne sonore orchestrali dei film. Mi piace ogni genere di musica, non mi limito a quello che ascolto di solito.

Bene, credo che sia tutto! Grazie per l'intervista. Ti do la possibilità di concluderla nella maniera che preferisci. C'è qualcosa di particolare che vuoi dire ai nostri lettori?

E' stato un piacere rispondere alle tue domande. Vorrei dire a tutti i vostri lettori che non vediamo l'ora di venire in tour in Italia e in Europa, il prima possibile, perchè vogliamo suonarvi tutto il nostro repertorio! Vi chiedo in particolar modo di tenere d'occhio la scena Metal australiana. Mi rendo conto che i dischi dei gruppi australiani siano difficili da trovare dalle vostre parti, ma io credo fermamente che l'Australia abbia gruppi di valore mondiale che meritano di essere seguiti. Il vostro sostegno è veramente importante per permettere a questi gruppi di emergere! Grazie ancora per aver trovato il tempo di leggere questa intervista e, a nome dei Dungeon, ci vedremo presto, veramente presto!

Intervista a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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